"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

La bellezza di una città culturalmente viva e a colori

Domenica si rinnova il Consiglio Comunale di Trento. Un’occasione importante per dare una mano alla nostra città che pure è una bella città, dove si vive abbastanza bene, ricca di cultura prima ancora che di servizi efficienti. Trento in questi anni è stata governata bene e non a caso è fra le primissime città sul piano della qualità del vivere. Questo non significa, come è ovvio, che non si manifestino anche qui le contraddizioni del nostro tempo, gli effetti della crisi internazionale e l’insicurezza verso il futuro che ne viene, fatta di precarietà, di perdita di identità e di solitudine. E che non si possa migliorare, ad esempio mettendo mano a scelte del passato che ancora pesano sul nostro presente.
Ma ciò nonostante la città di Trento ha saputo reagire positivamente, è diventata più bella e più accogliente. Questo lo si deve all’impegno di molti, soprattutto di chi ha lavorato sodo e senza clamore, valorizzando i pensieri, le parole e i comportamenti che hanno reso attraente, distesa e vivibile la nostra città. Il fatto ad esempio che Trento sia diventata città di cultura, dell’arte come della memoria, non era affatto scontato tant’è vero che – nonostante una storia che la colloca in un particolare crocevia euromediterraneo – fino a qualche anno fa questa sua ricchezza era messa in un angolo. Come se la cultura e l’economia di un territorio fossero realtà fra loro estranee. Come se la storia non rappresentasse una straordinaria fonte di opportunità di conoscenza, di identità e di crescita. Oppure alla vivacità di proposte e di opportunità di incontro che fanno di Trento – fra le piccole città italiane – una meta di attrazione per migliaia di visitatori, nel festival dell’economia come nel filmfestival internazionale della montagna, nelle sue mostre e rassegne come nelle sue stagioni teatrali o musicali. Che hanno fatto di Trento una città turistica per 365 giorni all’anno.
Dietro tutto questo ci sono idee e lavoro, di donne e uomini che sul piano professionale, del volontariato e anche politico, hanno messo a disposizione tempo e saperi, sensibilità e capacità progettuali.
In questa cornice, credo non sarebbe male che siffatto lavoro, talvolta lontano dai riflettori, venisse riconosciuto anche sul piano della rappresentazione politica che il Consiglio comunale esprime. Lo dico per ogni lista della coalizione che governa la nostra città ed in particolare per quella che forse più di altre ne esprime il suo carattere aperto ed attento alla cultura. E quindi, nell’invitare le persone a rinnovare la propria fiducia nel Partito Democratico del Trentino, anch’esso sintesi nuova di pensieri e di percorsi politico culturali diversi, vorrei provare a segnalare qualche nome di candidate e candidati che hanno contribuito a rendere bella e preziosa la nostra città
Penso in primo luogo a Luciana Chini, persona che come lei stessa si definisce “si prende cura dei libri e delle memorie per professione e per passione, perché ogni storia e ogni memoria sono uniche e preziose”. Consigliera della Circoscrizione del Centro storico, Cristo Re e Piedicastello, è soprattutto animatrice culturale del suo territorio e della città, attenta ai luoghi simbolici e alle persone, quelle che sono nate in Trentino come quelle provenienti da altri mondi.
E visto che possiamo dare due preferenze, penso a tante altre persone che nella lista del PD del Trentino danno il segno di questa città multicolore. A Rudi Patauner che – con il suo decoro (è decoratore) e con la sua satira – ha contribuito negli anni a rendere più bella e ironica la nostra città. A Corrado Bungaro, musicista extraterrestre, nei cui suoni ci sono le tante anime dell’Europa e del Mondo. A Cecilia Campillo e Mamadou Seck che di queste anime sono la voce e la sensibilità. A Silvano Pedrini che tanto si è speso nel mondo della scuola perché questi colori diventassero un’arcobaleno. E all’intera squadra che bene rappresenta le idee e i valori di una Trento che intende continuare ad essere democratica. Penso anche alle tantissime persone che hanno messo a disposizione il loro volto e il loro impegno candidandosi nelle Circoscrizioni, quel passaggio partecipativo che tanto ha contribuito e contribuisce a rendere, nonostante tutto, più coesa la nostra comunità. Dobbiamo davvero esserne orgogliosi.

Michele Nardelli
consigliere provinciale del PD del Trentino

 

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