"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Albouzizi, l'affermazione della dignità

milo manara

di Adel Jabbar

(7 febbraio 2011) Tornano i sogni ad abitare lo sguardo arabo, dallo Yemen al Marocco, dal Mare Arabico fino l'oceano Atlantico. Gli arabi tornano a frequentare il sogno dopo un lunghissimo tempo costellato da incubi, da paura e da subalternità. (...)

Mohammed Albouzizi, il giovane tunisino di Sidi Buozid, ha acceso la luce per indicare a milioni di arabi la via da percorrere, la via della dignità. Dal Marocco allo Yemen la gente chiede e rivendica libertà, dignità, giustizia, indipendenza, sovranità e rispetto.

Il rispetto che i vassalli dispotici locali hanno calpestato tutti i giorni, in tutti i modi, praticando ogni tipo di violenza e di ingiustizia per assoggettare le popolazioni.

Attivisti, intellettuali, studenti, operai, contadini, imprenditori, donne, uomini sono stati sottoposti per lunghi anni a ricatti, ad intimidazioni, ad incarcerazioni, a minacce di perdita del proprio lavoro. Tante e tanti quelli che hanno trovato scampo nei luoghi dell'esilio.

Da due mesi (al shabab) la gioventù tunisina, yemenita, giordana e algerina s'è scrollata di dosso la paura, hanno sconfitto la cultura della paura e stanno indicando con un impressionante coraggio e con una forte determinazione la via da percorrere verso un'altra epoca senza paura, un'epoca per la speranza, un'epoca in cui la libertà (alhurriya), la dignità (alkarama) e la giustizia (al'adala) siano i nuovi e sicuri compagni nella vita.

I giovani arabi stanno dando una straordinaria dimostrazione di civiltà, di responsabilità, di nonviolenza e notevole consapevolezza politica non ideologica. Questi coraggiosi giovani dimostrano un'eccezionale sensibilità  di comprensione e di accettazione della diversità del mondo d'oggi.

E' un obbligo etico e politico la ferma condanna della violenza e della repressione esercitate dalle milizie governative (Baltaciya) sui dimostranti e  per questo credo che oggi è fondamentale il sostegno e la solidarietà ai giovani che stanno dando una formidabile lezione di coraggio e di civiltà.

 

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