"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Per la gestione associata del servizio idrico

Piana Rotaliana

(8 luglio 2011) Roberto Devigili, consigliere della Comunità di Valle della Rotaliana, ha presentato nei giorni scorsi una mozione sulla gestione associata da parte dei Comuni del servizio idrico. Una mozione che va nella direzione della razionalizzazione del servizi auspicata dalla Finanziaria 2011 e del recente esito referendario. 

Ecco il testo della Mozione

L'Assemblea della Comunità di Valle

L'art. 4 dello Statuto, comma 3, lettera b) prevede che la Comunità persegue l'omogeneizzazione in tutti i comuni membri dei servizi gestiti in forma associata, sotto il profilo della qualità, quantità ed economicità.

Con particolare riguardo ai servizi di acquedotto e di fognatura, si segnala come nei territori dei Comuni della nostra Comunità siano in vigore tariffe (e probabilmente, modalità di servizio) molto difformi. Si ricorda che secondo le disposizioni di legge in vigore i servizi idrici devono essere remunerati mediante l'applicazione di una tariffa a carico degli utenti, tariffa che permetta il recupero del 100% dei costi.

Con l'eccezione dei tre Comuni (Mezzolombardo, Mezzocorona e San Michele) che gestiscono in rete i due servizi, negli gli altri cinque Comuni, vigono tariffe particolarmente differenziate come si può ben vedere dall'allegato che si riferisce a quelle in vigore nel 2010 e che sono state applicate, per maggior comprensione, ad un nucleo famigliare standard composto da tre persone con un consumo di 150 mc/anno.

Non si tratta di oneri particolarmente pesanti e probabilmente, le differenze tariffarie trovano la loro motivazione all'interno di situazioni demografiche, orografiche e urbanistiche diversificate; tuttavia risulta curioso che a distanza di pochi chilometri gli stessi servizi possano "costare" in modo così diversificato. E' probabile, e i dati in qualche modo sembrano confermarlo, che anche le dimensioni organizzative del servizio siano direttamente concausa dei costi del servizio e di conseguenza  delle relative tariffe. Insomma, un'adeguata economia di scala potrebbe offrire opportunità di efficienza ed economicità dei servizi in questione. L'abrogazione referendaria della normativa che prevedeva l'obbligo di privatizzare la gestione del ciclo idrico, deve vedere le comunità impegnate nella salvaguardia dell'autonomia gestionale della risorsa acqua e quale maniera migliore per attuarlo se non rafforzando la qualità e l'efficienza del servizio. Si richiamano anche gli articoli 22 e 23 della legge finanziaria 2011 della Provincia di Trento che prevedono la possibilità per i comuni trentini di continuare a gestire in economia o in house (affidamento alle società pubbliche) la risorsa idrica e il lavoro tecnico politico in corso sempre a livello provinciale per ricercare le migliori modalità per coniugare tutela pubblica ed efficienza.

Considerato che la Comunità ha attivato e sta mantenendo contatti con i Comuni su numerosi argomenti di valenza sovra comunale; nel pieno rispetto delle competenze comunali; richiamato l'art. 9 dello Statuto.

Per tutto quanto sopra esposto impegna

1. Il Presidente a sottoporre la questione dell'omogeneizzazione in tutti i Comuni membri dei servizi di acquedotto e fognatura sia sotto il profilo della loro gestione e di conseguenza dei costi e delle relative tariffe;

2. a sostenere la forma pubblica di un'auspicabile gestione sovra comunale che dovrebbe garantire appunto l'omogeneizzazione dei servizi e delle tariffe di cui al punto 1.

Il consigliere Roberto Devigili

 

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