"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Presentata la riforma del mercato del lavoro

1929, la crisi

Monti vara la riforma: "Svolta storica". Art. 18, torna il reintegro per motivi economici. Il giudice può imporre il ritorno del lavoratore se la causa del licenziamento è infondata.

(5 aprile 2012) "Questa riforma rappresenta un impegno di riforma di rilievo storico per l'Italia. E' una svolta per il mercato del lavoro che diventerà inclusivo e dinamico". Mario Monti, parlando in conferenza stampa, illustra così il testo che dovrebbe rivoluzionare le regole del mondo del lavoro. A partire dalla questione dell'articolo 18. Nel caso dei licenziamenti economici, torna l'ipotesi di reintegro qualora il giudice accerti che ci sia manifesta insussistenza della causa. In pratica sembrano averla spuntata il Pd, che aveva premuto per questa soluzione. "Un passo avanti importantissimo", dice il segretario Pier Luigi Bersani. Mentre la Cgil per ora sospende i commenti in attesa di leggere il testo. "Non vorremmo ritrovarci sorprese, come in altre occasioni", dice Susanna Camusso.

Il nuovo articolo 18. Si abbassa la soglia minima dell'indennizzo per il lavoratore licenziato: "L'indennizzo va da 12 a 24 mesi" (nel testo precedente si parlava di 15-27 mensilità). Esclusa l'estensione delle tutele dell'articolo alle imprese con meno di 15 dipendenti per quanto riguarda licenziamenti economici e disciplinari. La nuova riforma, inoltre, prevede "una procedura di conciliazione nella quale si cerca di vedere se c'è una ragionevolezza nel licenziamento e le parti si accordano. E il sindacato avrà un ruolo". Per i nuovi ammortizzatori sociali saranno stanziati 1,8 miliardi.

Tempi e iter.
I tempi saranno brevi ("Il ddl sul mercato del lavoro sarà trasmesso oggi in Parlamento essendo state raggiunte quelle intese necessarie") e l'iter, si augura il Professore, spedito: "Ieri durante il vertice ci siamo assicurati della condivisione delle linee del progetto da parte dei leader politici che sostengono il governo e adesso guardiamo con rispetto e con molta speranza all'iter parlamentare che auspichiamo approfondito ma anche spedito". Anche perché il cammino verso la crescita è lungo: "Nessuna singola riforma può dare la svolta, ma l'insieme di quello che abbiamo introdotto in questi mesi è un pacchetto piuttosto importante per rilanciare l'Italia su basi stabili".

Messaggio alle imprese. "La flessibilità in uscita - dice Monti - è stata accresciuta in maniera rilevante garantendo che i giudici del lavoro non entrino troppo in valutazioni che appartengono alla responsabilità dell'imprenditore e al tempo stesso sono stati tutelati ancora più di oggi i lavoratori oggetto di licenziamenti di tipo discriminatorio". Quanto alla flessibilità in entrata, ha aggiunto il premier, "si è anche cercato di lottare contro forme di precarietà". Seduto accanto a Monti, il ministro del Lavoro Elsa Fornero parla di una modifica dell'articolo 18 "equilibrata": "Con la riforma il contratto tipico sarà il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. A vita? dipende: attraverso una modifica equilibrata dell'articolo 18 non blindiamo più quel lavoratore a quel posto di lavoro, non è più suo per sempre". Un cambiamento serve, dice il ministro: "L'articolo 18 è stata una grande conquista. Ma il mondo è cambiato e noi dobbiamo andare avanti senza chiuderci e traendo i vantaggi. Anche perché le economie più fossilizzate hanno il più alto tasso di disoccupazione".

"Noi speriamo - continua Fornero - che la modalità tipica sarà il lavoratore dipendente a tempo indeterminato. Il contratto inizierà con una fase chiamata apprendistato: c'è una forte enfasi sull'apprendistato sul modello tedesco, una caratteristica del modello tedesco che impiantiamo nel nostro sistema produttivo.  "Se le imprese - dice ancora - ritenevano che l'art. 18 era un alibi per non investire, ora l'alibi è stato tolto. Le imprese non dicano più che non possono investire in italia perchè c'è l'articolo 18. Perchè così finisce per essere scoperto anche il gioco" taglia corto Fornero. Aggiunge Monti: "Rendiamo tutto più prevedibile e riteniamo che le imprese straniere e italiane apprezzeranno un ambiente di lavoro più prevedibile". Secca infine la replica al segretario della Uil Luigi Angeletti che aveva auspicato un licenziamento per giusta causa della Fornero: "Saranno gli italiani a valutare se lo merito".

Pa.
Novità in vista anche per la pubblica amministrazione. Anche per il pubblico impiego ci sarà una riforma. Fornero osserva che "sarebbe stato per me preferibile che nel ddl ci fosse la delega sul riordino del pubblico impiego, ma il ministro Patroni Griffi ha detto 'tu hai usato un periodo di dialogo con le parti sociali, io devo avere il mio dialogo con il sindacato". Per questo "lui ha promesso che avrebbe portato una proposta di delega che sostituisce l'attuale articolo 2" del ddl "che tratta dei rapporti di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione", dopo aver consultato le parti sociali.

Le reazioni.
"C'è stato un passo avanti importantissimo: c'è il reintegro e l'onere della prova non sarà a carico del lavoratore" afferma il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervistato dal Tg3. "Il principio del reintegro c'è, l'onere della prova non è a carico del lavoratore e credo che questo possa rispondere all'ansia che si stava diffondendo in milioni di lavoratori". Per il leader centrista Pier Ferdinando Casini il governo "ha lavorato bene". "Sull'articolo 18 - dice il segretario del Pdl, Angelino Alfano - c'è stato un peggioramento rispetto all'intesa precedente, ma abbiamo ottenuto una maggiore flessibilità in entrata". Dure invece le critiche da sinistra. "Il governo conferma la manomissione dell'articolo 18 e toglie il diritto al reintegro certo in caso di licenziamento illegittimo" attacca il leader del Prc Paolo Ferrero. Anche Sel critica la riforma, definendola "una svolta che ricaccia il nostro paese indietro di 50 anni".
 
I sindacati. "Abbiamo pareggiato fuori casa - ironizza il leader Uil, Luigi Angeletti - per noi era necessario che si modificasse la norma relativa ai licenziamenti economici perchè, così come era, poteva prestarsi a un uso non corretto da parte delle imprese".  Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni la soluzione è "ragionevole". Prudente, invece, la leader della Cgil Susanna Camusso: "Permetteteci - ha detto rivolta ai
giornalisti - che ci riserviamo di dire cosa ne pensiamo quando abbiamo un testo".

da www.repubblica.it

Il testo della riforma

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da internet promotion il 30 giugno 2012 09:12
    Grazie per la critica sensata sul www.michelenardelli.it. Io e il mio vicino di casa erano solo preparando a fare qualche ricerca su questo. Abbiamo ottenuto una Prendi un libro della nostra biblioteca locale, ma credo di aver imparato di piu da questo post. Sono molto contento di vedere questi grandi informazioni da condividere liberamente la fuori.
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