"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

L'attualità europea del progetto autonomista

Il presidente Dellai al Parlamento di Vienna

A vent'anni dalla quietanza liberatoria 

(19 giugno 2012) "Siamo qui oggi per celebrare una tappa importante di una storia di successo. Un successo non facile e per nulla scontato". Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha iniziato così il suo discorso alla Nationalratsitzungsaal del Parlamento di Vienna dove oggi si è celebrato il ventennale della cosiddetta "quietanza liberatoria", l'insieme delle misure a tutela della popolazione altoatesina di madrelingua tedesca, che entrarono a far parte del Secondo Statuto di Autonomia del Trentino Alto Adige.

La manifestazione, introdotta dal presidente della Camera dei Deputati del Parlamento austriaco Barbara Prammer e dal vicencancelliere e ministro degli esteri austriaco Michael Spindelegger, ha visto la presenza dei tre presidenti dell'Euregio, Lorenzo Dellai per il Trentino, Luis Durnwalder per l'Alto Adige e Günther Platter per il Tirolo, presenti molte autorità, dall'ambasciatore italiano a Vienna, Eugenio d'Auria, al presidente della Commissione dei Dodici, Mario Malossini, a rappresentanti della Giunta provinciale altoatesina e del Comune di Bolzano presente col suo sindaco, Luigi Spagnolli.

Nel suo intervento Dellai ha ricordato "la saggezza di statisti italiani ed austriaci, nel solco di Alcide De Gasperi e Karl Gruber, la pazienza coraggiosa e lungimirante delle leadership locali, la fede e la determinazione delle popolazioni: insieme hanno fatto vincere il dialogo, la mediazione, il rispetto delle diversitá", non nascondendo gli errori commessi in passato ma rilanciando con forza il progetto di collaborazione, che ora più che mai vede vicini i tre territori alpini. "Come cittadino italiano, penso che il nostro Paese abbia anche bisogno di tutto questo per ritrovare se stesso e recuperare il senso del proprio cammino interrotto ed scorgere il profilo di un orizzonte verso il quale ha perduto la bussola. Come cittadino europeo - ha aggiunto Dellai - penso che l'Europa non abbia bisogno solo di difendere la sua moneta comune imponendo sacrifici, ma anche e soprattutto di riscoprire "l'anima" e la "ragione sociale" della costruzione comune". Nel 1960 l'Austria portò la questione sudtirolese alle Nazioni Unite. Dopo lunghe e difficili trattative venne infine rilasciata la cosiddetta "quietanza liberatoria", contenente tutta una serie di misure a tutela della popolazione altoatesina di madrelingua tedesca, che entrarono a far parte del Secondo Statuto di Autonomia del Trentino Alto Adige. Dopo vent'anni, il 19 giugno del 1992, si giunse alla conclusione dell'applicazione di tali misure; fu così depositata presso il segretario generale delle Nazioni Unite, a New York, la quietanza liberatoria che pose fine alla vertenza.
Oggi l'Autonomia del Trentino Alto Adige è considerata in tutto il mondo un modello di soluzione pacifica di tensioni e conflitti di natura etnica; altrettanto esemplari sono le politiche di sviluppo regionale poste in essere grazie ad essa e la collaborazione nata all'interno dell'Euroregione fra i tre territori che componevano il Tirolo storico (gp).

Dal sito www.provincia.tn.it

L'intervento di Dellai

 

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