"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Software libero, una scommessa che va giocata

Connessione

di Giovanni Straffelini
(Corriere del Trentino, 9 agosto 2012)

Fino a qualche tempo fa il cosiddetto «software libero»-come il sistema operativo Linux-era visto con un certo sospetto: una cosa da eccentrici appassionati del computer, poco adatto per chi invece ha bisogno di programmi semplici e concreti per il lavoro di tutti i giorni. Ora le cose sono cambiate, come dimostrato dalla recente approvazione del disegno di legge provinciale sul software libero.

Il dirigente provinciale Sergio Bertotti ha illustrato, in un'intervista al Corriere del Trentino, la «grande sfida» che toccherà nei prossimi cinque anni gli enti pubblici, chiamati ad adottare un nuovo tipo di software, quindi nuovi programmi informatici per le loro attività.

L'impegno non mancherà: nell'adattamento e personalizzazione dei programmi (che in alcuni casi sono di nicchia, perciò difficili da trovare pronti all'uso), nel recupero dei dati storici archiviati con i programmi precedenti, nella verifica delle compatibilità tra le diverse amministrazioni.

Per non dire della necessità di preparare gli utenti all'uso di nuove procedure e di approntare corsi informatici ad hoc. A tutto ciò si aggiunge anche la naturale barriera psicologica verso il cambiamento. Quando si padroneggia bene uno strumento di lavoro è difficile abbandonarlo per affrontare la fatica- e le incognite-di imparare a usarne uno nuovo, che magari sulle prime dà più problemi che benefici.

La «sfida» dunque c'è, ma il bilancio costi-benefici è senz'altro a favore dei benefici. Innanzi tutto, imparare i nuovi programmi non sarà così difficile come può sembrare in prima battuta; una volta superata l'iniziale barriera psicologica, poi, la maggiore libertà di uso e di adattamento dei programmi alle proprie esigenze porterà vantaggi concreti e anche una notevole soddisfazione. Ci sono inoltre i vantaggi «tecnici», dati soprattutto dall'elevata flessibilità nella gestione dei dati storici, come ben ricordato da Bertotti. Ho lasciato per ultimo i vantaggi economici - assai importanti in questi tempi di «spending review»-dati dal risparmio sull'acquisto delle licenze; saranno risparmi sul medio-lungo periodo, difficili naturalmente da quantificare visto che ci sono anche altri costi, determinati pure da come la sfida sarà affrontata e vinta.

A ben guardare la scommessa del software libero assomiglia molto alle tante prove che abbiamo davanti in questo periodo di crisi e cambiamenti: il successo sarà possibile solo se saremo disposti a metterci in gioco con coraggio e determinazione.

 

0 commenti all'articolo - torna indietro

il tuo nick name*
url la tua email (non verrà pubblicata)*