"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Un luogo per riannodare pensiero e politica. Malgrado il cinismo e la pigrizia...

La sala gremita del Sanbapolis

(15 marzo 2015) Un sabato mattina di quasi primavera, centocinquanta persone s'incontrano e almeno cento di loro prendono la parola: già questo è un fatto insolito. Che ciò avvenga per confrontarsi attorno alla “carta” costitutiva di un'associazione che fa della cultura politica il proprio focus, nonostante la politica (quella ufficiale) guardi con una certa ostilità a tutto questo, beh!, anche questo mi sembra tutt'altro che banale. Che idee e pensieri si sviluppino senza mai parlare di scadenze elettorali, interrogandosi al contrario sulle grandi questioni del nostro tempo e sul futuro della nostra autonomia, ci può dare l'idea di quanto bisogno vi sia di buona politica.

 

C'è dunque di che essere soddisfatti dell'evento di presentazione dell'associazione “territoriali#europei”. Ma... c'è un problema. Le persone che non hanno potuto partecipare alla presentazione dell'associazione (molte della quali ci hanno scritto dandoci la loro adesione o manifestandoci il loro interesse) hanno trovato sui media un altro racconto, nel tentativo di costringere a forza nello schema di una politica che vorremmo cambiare (e per cui questa associazione è nata) anche questa iniziativa. Francamente insopportabile.

 

C'è in giro talmente tanta corruzione culturale che della “Carta costitutiva” (che ieri a Sanbapolis era l'oggetto della discussione) e dei suoi contenuti non viene riportata nemmeno una riga, figuriamoci dell'introduzione di Alessandro Dalla Torre, della tavola rotonda iniziale che aveva come protagonisti Patrizia Caproni, Tommaso Iori, Dalia Macii e Federico Zappini, del dibattito che ne è seguito e che ha coinvolto così tante persone.

 

Quello che conta è la manovra, l'“opa” di Dellai, il “campo democratico” o ancora la “marcia di avvicinamento di Dellai al PD”, oppure i simboli e i cantieri elettorali sui quali in questa circostanza non si è spesa nemmeno una parola e che non c'entrano nulla con la nascita di “territoriali#europei”. Ascoltare quel che vien detto? Le idee sono cose vecchie... non interessano ai lettori. Si preferisce il pettegolezzo, meno impegnativo delle idee è stilare il pedrigree dei presenti (le facce note, ovviamente), fare la cronaca del ritorno degli ex o rimarcare l'assenza di chi non c'era.

 

Scrivo queste cose con il rammarico per chi finisce in questo gorgo, così lontano dalla fatica del buon giornalismo ed in fondo non molto diverso dalla degenerazione della politica, alla cui radice c'è il vuoto delle idee, l'omologazione, l'oblio di fronte ai poteri forti ma anche il cinismo e la pigrizia.

 

Alla faccia di questo film che i presenti a Sanbapolis non hanno visto, c'è la nascita di un'associazione di cultura politica, che si propone di fare quel che i partiti si sono dimenticati da tempo, l'analisi del presente, lo studio dei fenomeni sociali e culturali, la verifica dell'efficacia delle categorie interpretative, l'elaborazione di nuovi paradigmi. Lo farà attraverso l'apertura di spazi di pensiero (quel pensiero laterale su cui ha bene insistito Alessandro Dalla Torre nell'aprire i lavori di ieri), forum tematici, percorsi formativi, presentazione di libri, viaggi di conoscenza... il piacere del pensare pulito e l'ebbrezza della creazione politica.

 

Prima ancora, ci sono le idee e il sentire delle persone che malgrado la liquidità dei partiti e della loro rappresentazione politica avvertono il desiderio di essere cittadini consapevoli e responsabili. E magari di partecipare al proprio destino tutti i giorni della loro esistenza e non solo quando lo decide qualcuno - per usare la bella espressione di Fabrizio (Le storie di ieri) - con la faccia serena e la cravatta intonata alla camicia.

 

Idee e parole che troverete in questo sito e, ancora più diffusamente, su quello dell'associazione “territoriali#europei” (www.territorialieuropei.it).

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da stefano fait il 15 marzo 2015 18:44
    Ho letto anch'io l' "articolo" in questione.
    Sono rimasto letteralmente allibito. Pensavo fosse una parodia, un pesce d'aprile anticipato.
    Ecco un tema di cui ieri non si è discusso ma che meritava attenzione: serve un'informazione degna di questo nome.
    Non si pretende che sia neutrale, perché è impossibile e forse neppure utile (le critiche costruttive, anche severe, sono indispensabili), ma almeno che rispetti l'intelligenza dei lettori e l'onorabilità della professione.
    Certe pratiche degradanti...Che amarezza...Se penso a tutti quei giornalisti o aspiranti tali che ci mettono l'anima, che credono nella vocazione di chi fa informazione, in condizioni spesso mortificanti...Che amarezza, appunto
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