"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Incontro di territoriali#europei

il logo dell\'associazione

domenica, 17 maggio 2015

Ci si rivede, dopo la breve parentesi elettorale, per mettere a fuoco il senso di un luogo collettivo di analisi e di elaborazione e per programmare l'attività dell'associazione territoriali#europei. L'appuntamento è quello domenicale, alle 18.30, nella sala del Marinaio, a Trento sud.

Trento, Bar il Marinaio, svincolo Trento Sud (Saletta esterna)

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da vincenzo calì il 15 maggio 2015 18:28
    appunti in vista dell'incontro "Al Marinaio" del 17 maggio.
    dall'analisi del voto, che Michele pone alla nostra attenzione, si può dedurre che il necessario "voltar pagina" di oggi è uno di quelli che sanno di rivoluzione: il Patt non ha fatto argine all'irrompere del leghismo salviniano per cui, con SVP e PATT sotto scacco leghista, entrano in sofferenza tutte le alleanze di centro-sinistra autonomista. Se spirito di coalizione non vi è stato in passato, a maggior ragione non vi sarà in futuro, nonostante gli appelli di Giorgio Tonini.L'autonomismo trentino si troverà cosi come il Re nudo della favola.Tutte le tensioni si scaricheranno su ciò che resta del PD, a Rovereto come a Trento, Bolzano e Merano.Con il 50% dell'elettorato che, oggi alla finestra, domani scenderà in campo votando per il vero "partito sciovinista della nazione" quello leghista, non c'è di che stare allegri. Con l'ambientalismo in ritirata disordinata, la sinistra alla greca condannata all'estinzione, un PD senza qualità e l'autonomismo localistico con i giorni contati è giunto il tempo di gettare le basi di quell'unione federalista trentina spesso invocata in passato e mai realizzata. Non è il partito della "piccola nazione trentina" quello che serve, ma un movimento fatto di idealità con lo sguardo rivolto alla futura unione popolare europea. La strada sarà lunga ( il fenomeno immigratorio spinge i poveri d'Europa alla guerra contro le nuove cittadinanze che entrano nella storia) ma è nostro dovere percorrerla.
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