"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Vetri appannati d'America

Vinicio Capossela

Dall'album: "Da solo"
Testo e musica di Vinicio Capossela

 

«Vetri appannati d'America
e tutti se ne sono già andati
restano i bar vuoti, i cani e le strade
gli sgabelli, le corse e le puntate
lontano, lontano, lontano
vi scrivo da molto lontano
tra carni cadenti, stelle cadute e stellette
del cielo in terra e per terra
nel silenzio d'America

Marinai, soldati e i telefoni occupati
e non arrivo ancora a te
funerali e bande, bandiere e fanfare
d'America
sono Jim e sono
unalcohol
sono John e sono
oversize
e grazie Signore per il dono della sobrietà
per farmi accettare quel che non posso cambiare
per il coraggio di fare nell'unione d'anonimi
Dio salvi l'America

Jim siede e dondola e la madre ciondola
e polvere polvere in casa
il cancro è andato ora restan le spese
sigarette televisore nel buio sempre accese
il fiume scorre tra gli argini
lo caricano sul dorso le gru
Jim dorme armato e come da ragazzo lo sente
tra la luna e il granturco continuare a passare
nel silenzio d'America

Pioggia sui vetri d'America
e bocconi di pollo in cartone
restan le pompe come lapidi in piedi
lungo i chilometri immobili
affacciarsi dal vetro a una vita
affacciarsi, dove sei finita
la divisa di Kenricks il coltello e la carne
e cos'ha fatto al tuo volto la vita
nel silenzio d'America»

«E infine l’America, che sventola la sua resa nel silenzio, il grande silenzio senza corpo d’America. La nazione nuova che si era posta a guida del mondo è un grande magazzino, un grande mall che trasforma tutto, le vite dei suoi cittadini per primi, in mercificazione, in grande distribuzione. Nel ribollire apparente dell’informazione è il suo silenzio senza rimedio. Sventolano sempre bandiere in America, spesso nel silenzio, in ogni angolo ce n’è una. Bandiere che sembrano troppo chiassose mentre sventolano sui funerali dei corpi tornati dall’Iraq, sui campi verdi perfettamente rasati dei cimiteri. Sventolano nel silenzio, rotto dalla fanfara della banda che suona sempre con la grazia sgangherata dell’Esercito della Salvezza.»

 Vinicio Capossela

https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=a8z5NPERlaA

 

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