"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Passi. Montagne accoglienti?

Migranti italiani

sabato, 30 aprile 2016

Una passeggiata interculturale tra suoni, parole, pensieri

“Un posto non può solamente esistere, deve essere inventato nell’immaginazione (Amitav Gosh, “Le linee d’ombra”). Posti e luoghi non sono quel che sono finché qualcuno non li crea con il pensiero, non li costruisce abitandoli o anche solo non li immagina, riempiendoli di significato.

Così la montagna non è solo un territorio fisico, definito da altitudine e morfologia, ma un complesso sistema culturale fatto di segni, tradizioni, esperienze, pratiche che si sono sedimentate nei secoli: un sistema culturale in continua trasformazione, impossibile da immobilizzare nel tempo.

La montagna, per le comunità trentine di lungo insediamento, rappresenta un importante elemento di costruzione identitaria. Spazio dell’economia (l’alpeggio, la silvicoltura, l’agricoltura di versante …), fronte di guerra con la tragedia della Guerra Bianca, frontiera del moderno turismo, luogo privilegiato dello svago, del tempo liberato, del loisir.

Ancora oggi, pur condizionato dai continui mutamenti culturali e sociali, la montagna rimane dunque un fattore di grande importanza nella “pratica dell’identità”: lo sci d’inverno, il trekking d’estate, il pranzo la domenica in malga o in rifugio, l’uscita in mountain bike, non sono semplici attività di svago, ma definiscono un terreno comune di identificazione comunitaria. Identità qui intesa come prodotto culturale, non come elemento primigenio, assoluto, cristallizzato fuori dalla storia.

Ma che rapporto ha con la montagna quella fascia di popolazione, sempre più ampia, composta da nuovi cittadini nati in paesi stranieri, dalle “seconde e terze generazioni”, da profughi e richiedenti asilo, da chi vive temporaneamente le “terre alte” per ragioni di lavoro o di studio?

La presenza migrante nel multiforme universo delle attività ricreative in ambiente montano non pare essere molto riconoscibile. C’è una forma di esclusione nell’accesso? Se così fosse, quali sono le ragioni che la determinano? Un modello culturale rigido e iper-identitario, poco adatto alla contaminazione? Condizionamenti di natura sociale ed economica? Il disinteresse di singoli e comunità migranti nei confronti di queste opportunità, in ragione di culture e pratiche di montagna estremamente diverse rispetto a quelle che hanno prevalso in Europa nel corso del Novecento?

È al contrario sempre più evidente la presenza migrante nelle attività economiche in ambiente montano: la pastorizia, la zootecnia, il lavoro agricolo sono solo alcuni dei settori nei quali il lavoro migrante ha assunto assoluta centralità. Una presenza che va spesso a tamponare un flusso opposto, quello dello “spopolamento montano”, fenomeno sociale, economico e demografico che ha condizionato buona parte del Novecento e che ancora oggi caratterizza molte aree montane, sia alpine che appenniniche.

Il progetto “PASSI. Montagne da attraversare” si pone dunque l’obiettivo di riflettere intorno al rapporto tra migrazioni e montagna, cercando di connettere le specificità del contesto trentino col più ampio quadro non solo delle regioni europee dell’arco alpino, ma anche di altri territori montani: obiettivo, costruire spazi di opportunità nei quali far emergere alterità e differenze, ma anche punti di incrocio e elementi condivisi, per immaginare le montagne come luoghi di condivisione sottratti alle logiche di esclusione e sopraffazione sociale, economica e culturale.

Il progetto si inserisce nel contesto del protocollo di collaborazione tra l’UISP nazionale, l’UISP Trentino e il Trento Film Festival, firmato a maggio 2015, che ha sancito la volontà di cooperare in sinergia per portare dentro al Film Festival temi di forte valenza sociale e per contaminare il mondo della montagna con quello dello sport sociale e di cittadinanza: a fondamento di questo, la condivisione di un’idea di montagna come possibile spazio di uguaglianza e di diritti.

 

Sabato 30 aprile 2016, Trento

PASSI: montagne da attraversare. Una passeggiata interculturale tra suoni, parole, pensieri

 

Ore 11.30

Partenza in piazza Duomo

Ore 12.30

Villa S. Ignazio

Liberi di camminare: l’esperienza dei “Liberi camiNantes” (Roma) + pranzo interculturale

Ore 15.30

Piazza Garzetti

Wu Ming 2 + Frida X

“L’alfabeto delle orme” – reading musicale

Ore 17.30

Montagna Libri – Piazza Fiera

“Montagne accoglienti?”

Michele Nardelli (Associazione territoriali#europei) dialoga con Marcella Morandini (Fondazione Dolomiti Unesco), Roberto Keller (Keller Editore), Vincenzo Manco (presidente nazionale UISP).

Il programma

Trento, percorso nel cuore della città e Piazza Fiera

 

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