"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

La centrale non si farà

Lago di Garda

Dopo la scelta di cambiare rotta sul Colbricon, da parte della politica un'altra buona prova di sé. 

(26 marzo 2010) La Provincia Autonoma di Trento ha detto oggi un definitivo no alla mega centrale sul Lago di Garda. Chiamato impianto di rigenerazione energetica, l'insana idea prevedeva di pompare l'acqua del lago fino a 1600 metri di quota sull'Altissimo attraverso le sue viscere e ributtarla nel lago nelle ore in cui c'è maggiore richiesta di energia, giocando così sulla differenza di prezzo. Insomma un'operazione specultativa, definita di energia rinnovabile, che avrebbe comportato enormi costi economici ed ambientali.

La decisione della PAT di non portare il progetto nemmeno alla VIA viene dopo la netta presa di posizione del Consiglio provinciale che nei mesi scorsi, con un ordine del giorno che mi vedeva primo firmatario, aveva detto un no chiaro e tondo al progetto in questione.

Il che non era affatto scontato visto che nella cordata dei proponenti c'erano pezzi da novanta dell'imprenditoria nazionale e locale, dalla Progetto Altissimo della Valsabbia srl (titolare l'ex presidente di Legambiente Chicco testa) alla SWS Engineering di Paolo Mazzalai. Coinvolto nell'operazione era anche un'altra figura di spicco dell'imprenditoria trentina, Mario Marangoni che a proposito del progetto Altissimo aveva detto in un intervista a L'Adige che si trattava di "cosa nostra".

 

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da Eraldo Tonelli il 28 marzo 2010 14:05
    E' con grande soddisfazione che apprendo la notizia della bocciatura, da parte della Giunta provinciale, delle due proposte di costruzione di due grandi centrali idroelettriche con mega-impianti sotterranei sulla cima del monte Altissimo di Nago, un progetto che avrebbe avuto effetti devastanti sull'ambiente e sulle falde del monte Baldo, nonché sulla salute delle acque del lago di Garda.

    Non è stato semplice trovare l'unanime consenso contrario alla ipotizzata mega-centrale dell'Altissimo. L'ex sindaco Ennio Bertolini era possibilista ed aveva trovato in consiglio comunale, nel capogruppo di Insieme per Nago-Torbole, Luca Civettini, una sponda per far intervenire l'ing. Garzon (progettista della centrale) nel nostro civico consesso.

    In Giunta mi opposi nettamente a questa ipotesi con tutte le mie capacità di persuasione, poiché sarebbe stata una vetrina per l'ing. Garzon che senza contraddittorio ed esperti in grado di controbattere le tesi sostenute a favore della mega-centrale ci avrebbe presentato "lucciole per lanterne", ammaliando con fuochi d'artificio i consiglieri comunali.

    Trovai invece nel senatore Molinari ed in alcuni consiglieri provinciali sponde importanti. Poi le associazioni ambientaliste fecero la loro parte, pure con i nostri consiglieri comunali...

    La bocciatura del progetto a mio avviso è difatti il risultato dell'ordine del giorno presentato trasversalmente da alcuni consiglieri provinciali (sia di destra che di sinistra) particolarmente sensibili al coinvolgimento dei Comuni e alla salvaguardia ambientale, approvato in Consiglio provinciale il 27 marzo 2009 e che ha vincolato le scelte della Giunta provinciale al pieno coinvolgimento delle comunità locali in ogni fase di valutazione e di decisione al fine anche di garantire la coerenza rispetto alle scelte di sviluppo sostenibile che costituiscono principio fondamentale delle politiche dell'autonomia provinciale. Tale ordine del giorno era stato fortemente stimolato dal Sindaco di Riva Molinari e dal sottoscritto, al tempo vicesindaco di Nago-Torbole, che avevamo informato e coinvolto sulla scottante tematica vari consiglieri provinciali chiedendone il loro intervento.

    Eravamo venuti a conoscenza del progetto che la società E.Va aveva presentato alla Provincia soltanto grazie ad una fuga di notizie pubblicata dai giornali locali il 25 febbraio 2009. Ricordo che non esitai a definire immediatamente clamorosa la mancata informazione preventiva all'Amministrazione comunale di cui facevo parte e scandalosa la iniziale previsione normativa inserita nella finanziaria provinciale che avrebbe sottratto al comune di Nago-Torbole la potestà amministrativa sulla ipotizzata centrale dell'Altissimo. Un'espropriazione dell'autonomia decisionale dei comuni sul proprio territorio inaccettabile sotto ogni profilo, sventata grazie alla sensibilità dei consiglieri provinciali che presentarono due distinti ordini del giorno poi uniti in un unico testo approvato dal Consiglio provinciale il 27 marzo 2009. Sulla base di quell'impegno politico ora la Giunta provinciale è stata costretta a dire no!

    In un primo momento soltanto pochi amministratori comunali dei comuni del Garda Trentino accolsero con molta preoccupazione l'imponenza dell'opera progettata sul Baldo e si resero conto con rammarico che la Provincia fino ad allora aveva agito tutto da sola, senza coinvolgere le Amministrazioni interessate.

    Fortunatamente trovai nel senatore e sindaco di Riva, Claudio Molinari, un fortissimo alleato che mi aiutò a far ragionare pure l'ex sindaco Ennio Bertolini. Insieme stilammo subito una lettera di contrarietà alla centrale, lettera poi sottoscritta dai Sindaci dei comuni di Nago-Torbole e di Riva. Poi andammo a ricercare l'unanime consenso dei nostri consigli comunali, di tutti i comuni rivieraschi, delle associazioni ambientaliste e soprattutto dei consiglieri provinciali, ai quali va un pubblico ringraziamento. Se oggi siamo certi che non si faranno centrali sull'Altissimo, infatti, lo si deve soprattutto all'ordine del giorno approvato in Consiglio provinciale il 27 marzo 2009!

    Ciao Eraldo Tonelli
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