"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Democrazia e partecipazione

Belluno, una provincia scomoda
Belluno

(17 giugno 2013) "Si immagini una casa abitata da sette inquilini. Una vecchia casa di montagna dai soffitti bassi, pensati apposta per non disperdere il calore. [...]" Comincia così, in forma di racconto, l'editoriale di Simone Gasperin.

Se nelle ultime due settimane il tema in discussione era la comparazione fra modelli autonomistici europei - con sullo sfondo ipotesi secessioniste -, da oggi su Politica Responsabile si parla di referundum per l'annessione, di terre alte e della possibile nascita di una nuova provincia autonoma al confine con il Trentino-Alto Adige. Si parte da Belluno per arrivare alle caratteristiche che accomunano i territori montani. Discutiamone, su www.politicaresponsabile.it

Territoriali ed europei
Spaesamento

Politica, partiti e visioni al tempo dell'interdipendenza

Le associazioni Politica Responsabile e Comunità Responsabile organizzano un incontro dal titolo "Territoriali ed europei. Politica, partiti e visioni al tempo dell'interdipendenza" che si terrà venerdi 7 giugno alle 17.30 nella Sala Aurora del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento (Via Manci, Palazzo Trentini, Trento). In allegato trovate l'invito.

E' immaginabile un nuovo orizzonte insieme territoriale e sovranazionale del pensiero e dell'agire politico? E' pensabile un cambio dello schema di gioco della politica, dei suoi paradigmi e delle sue categorie interpretative, fondato sul ripensamento delle forme del suo agire in chiave territoriale ed europea? Alla luce delle difficoltà dei soggetti politici nel capire, nell'interpretare e nel raccontare il nostro tempo, crediamo indispensabile riflettere sulla metamorfosi dei territori, sulla crisi delle rappresentanze, sul rapporto fra conservazione e modernità, sulle regioni europee come opportunità ecc., nella consapevolezza di quanto sia necessario tornare a raccontare il reale, valorizzando le buone pratiche, scambiando le esperienze, costruendo reti politiche territoriali dentro e fuori la nostra Provincia.

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Riprendersi l'Autonomia
Joan Mirò

(29 maggio 2013) Comincia in questi giorni l'ottava edizione del Festival dell'Economia di Trento. "Sovranità in conflitto" è l'evocativo titolo scelto quest'anno. Inevitabile che si finisca a discutere anche dell'Autonomia trentina, intesa come laboratorio di identità e autogoverno. Lo vogliamo fare attraverso la comparazione di diverse esperienze autonomistiche europee - in particolare quella catalana - e affrontando il complesso tema delle spinte indipendiste e dei conflitti tra i diversi livelli di governo.

Ne parliamo su www.politicaresponsabile.it con il nuovo direttore pro tempore Andrea Ciambra. Se ne parlerà anche dentro il Festival in un incontro dal titolo "L'autonomia come risorsa di (multi)sistema: Trentino e Catalogna a confronto", che si terrà il prossimo sabato 1 giugno alle 18.00 presso la Sala Depero (Palazzo Provincia, Piazza Dante).

La politica e la solitudine dei cittadini
Anni \'70

(20 maggio 2013) "I corpi intermedi, antidoti al plebiscitarismo": è questo il titolo che Simone Casalini ha dato all'intervista pubblicata domenica sul Corriere del Trentino e che potete trovare in allegato.

Nella solitudine dell'atomizzazione sociale e dello spaesamento, la politica (in senso lato, non solo quella dei partiti) dovrebbe essere in grado di fornire ai cittadini luoghi ed opportunità di conoscenza e di elaborazione collettiva, aspetti che oggi non sembrano avere molta cittadinanza. L'idea che la politica si svolga nel rapporto verticale fra il leader e il cittadino attraverso lo schermo televisivo o il web è vecchia e ben conosciuta: si chiama cultura plebiscitaria, l'opposto della democrazia deliberativa.

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La forza di un bacio
Il bacio di Klimt

(13 maggio 2013) Dal 12 al 19 maggio si tiene a Trento l'evento Liberi e Libere di Essere, all'interno delle celebrazioni della IX Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia. Nelle scorse settimane ha fatto molto discutere il manifesto di promozione dell'iniziativa, che ritrae nelle due versione una coppia di uomini e una di donne in abiti tradizionali che si baciano.

Provocazione o stimolo ad un approfondimento del tema? Ne parliamo partendo da una riflessione di Arcigay e Arcilesbica - promotori della rassegna - che interroga la politica sul suo ruolo nel percorso di crescita culturale e di consapevolezza della comunità che ha il compito di guidare. Naturalmente su www.politicaresponsabile.it

L'anomalia diventa normalità
Metamorfosi

(27 aprile 2013) Enrico Letta ha sciolto la riserva ed ha accettato di formare il nuovo governo. E' un governo di larghe intese, che dà continuità alla maggioranza politica anomala che aveva espresso il governo dei tecnici. Così l'anomalia diventa proposta politica. E' un fatto nuovo. Non il cambio di sguardo di cui ci sarebbe bisogno.  

Questi i nomi del nuovo Consiglio dei Ministri. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - Filippo Patroni Griffi; Interni e Vicepremier - Angelino Alfano; Difesa - Mario Mauro; Esteri - Emma Bonino; Giustizia - Anna Maria Cancellieri; Economia - Fabrizio Saccomanni; Riforme istituzionali - Gaetano Quagliariello; Sviluppo - Flavio Zanonato; Trasporti Infrastrutture - Maurizio Lupi; Poliche Agricole - Nunzia Di Girolamo; Istruzione, Università e ricerca- Maria Chiara Carrozza; Salute - Beatrice Lorenzin; Lavoro e Politiche sociali - Enrico Giovannini; Ambiente - Andrea Orlando; Beni culturali e Turismo - Massimo Bray; Coesione territoriale - Carlo Trigilia; Affari europei - Enzo Moavero Milanesi; Affari regionali - Graziano Delrio; Pari opportunità, sport, politiche giovanili - Iosefa Idem; Rapporti con il Parlamento - Dario Franceschini; Integrazione - Cecile Kyenge; Pubblica Amministrazione - Giampiero D'Alia.

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Il Friuli Venezia Giulia al centrosinistra. Ma vota solo un cittadino su due.
Trieste

(22 aprile 2013) Domenica e oggi si è votato per il rinnovo del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Per la verità metà degli elettori sono rimasti casa (alle urne si sono recati solo il 50,51% degli aventi diritto). Una percentuale così bassa che dovrebbe far riflettere, perché in questo quadro nessuno può dirsi sul serio vincitore. Specie se poi il divario fra i due schieramenti è dello 0,39%, che poi corrisponde a poco più di duemila voti.

In ogni caso, tenendo conto del clima difficile e fortemente condizionato dalle vicende nazionali, il fatto che il centrosinistra si riprenda dopo anni la guida della Regione e che Debora Serracchiani sia la nuova presidente del Friuli Venezia Giulia è una nota finalmente positiva. Così come interessante è che il candidato del Movimento 5 Stelle abbia perso in due mesi il 7% dei voti. Beppe Grillo aveva immaginato un nuovo tsunami e proprio due giorni fa aveva parlato del Friuli Venezia Giulia come la prima Regione a 5 Stelle. Non è stato così e il suo partito (nel voto di lista) dimezza i voti. Nella crisi acuta della politica, un piccolo segnale di controtendenza.

http://www.repubblica.it/static/speciale/2013/elezioni/regionali/friuli_venezia_giulia.html