"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Progetto di scambi culturali tra giovani che vivono in Palestina, in Israele, in Trentino
In omaggio all'amico Marino Vocci scomparso nei giorni scorsi, vi propongo la recensione del suo libro forse più importante scritta da Mauro Cereghini per "Osservatorio Balcani Caucaso" qualche anno fa.
Una raccolta di scritti e pensieri lungo la frontiera fra Trieste e l'Istria. E lungo una vta di confine, fra impegno politico, attività culturale, vocazione ambientalista e amore per la propria terra. E' "Fughe e approdi" di Marino Vocci
di Mauro Cereghini
“Microcosmi” è il titolo significativo di un libro scritto da Claudio Magris sui suoi viaggi attorno a Trieste, spesso in Istria. E il microcosmo istriano è il vero protagonista anche delle pagine di “Fughe e approdi”, raccolta di testi e pensieri formulati da Marino Vocci negli ultimi quindici anni. Dentro quel microcosmo ci sta la grande storia, con le guerre mondiali, la tragedia dell'esodo, la cortina di ferro, l'esplosione jugoslava, lo spostamento dei confini e la riunificazione europea. Ma ci stanno allo stesso modo i piccoli racconti di vita, le passeggiate lungo le rive di Trieste o sulle montagne del Carso, le serate culturali a parlare di scrittori e poeti di confine. Oppure le incursioni in taverne e osterie, dove “come avviene di frequente nelle terre di confine e dai confini mobili, la cucina ha avuto la capacità di accogliere, adattare, accostare e rielaborare gli influssi provenienti da mondi diversi, quello slavo quello romanzo e quello tedesco”.
Marino Vocci di questo caleidoscopico microcosmo è un osservatore attento e appassionato. Lui stesso coinvolto in prima persona da molti passaggi storici su cui ragiona nel libro. Nato nel 1950 a Caldania, nell'Istria oggi croata, tra i primi ricordi di vita ha l'abbandono della casa e la partenza della sua famiglia per Trieste nel 1954. Non per niente apre così il libro, col racconto della prima fuga. E poi gli anni nel campo profughi di Opicina, la difficile integrazione: “Noi 'istriani sbagliati' eravamo considerati dei nemici e a Trieste dei traditori comunisti filotitini e amici dei s'ciavi e, in Istria, irredentisti fascisti taliani”.
Arrestati nella notte i leader e dieci parlamentari del partito filo-curdo HDP, terzo nel parlamento di Ankara. Le reazioni e il rinnovato pericolo di guerra civile in Turchia. Dal corrispondente di "Osservatorio Balcani Caucaso - Transeuropa" da Istanbul Dimitri Bettoni.
di Dimitri Bettoni
(4 novembre 2016) Operazioni della polizia antiterrorismo nella notte hanno portato all'arresto di dodici parlamentari del partito d'opposizione turco HDP, terzo in parlamento con i suoi 59 eletti. Oltre ai due co-leader Selahattin Demirta e Figen Yüksekda, sono stati tratti in custodia i parlamentari Ferhat Encü, Srr Süreyya Önder, Selma Irmak, Ali Aslan, Leyla Birlik, Gülser Yildirim, Nursel Aydoan, Idris Baluken, mam Taçer e Ziya Pir. Quest'ultimo è stato rilasciato in mattinata, con obbligo di firma in caserma ed il divieto di lasciare la città. Chiesto invece formalmente l'arresto di Leyla Birlik e Nursel Aydoan. I parlamentari, a cui nel maggio scorso era stata tolta l'immunità, erano stati da tempo posti sotto indagine dalle autorità con l'accusa di collusione e favoreggiamento al PKK, l'organizzazione autonomista curda considerata terrorista da Turchia e Unione Europea.
«Tempi interessanti» (55)
(15 ottobre 2016) Il federalismo scomparso, non una parola sulla messa in discussione del principio di parità fra i livelli istituzionali costitutivi della Repubblica Italiana sancita nel Titolo V all'articolo 114, nulla sul trasferimento dei poteri verso lo Stato che contraddice il significato profondo della riforma del 2001 peraltro rimasta largamente inattuata (come sull'introduzione del federalismo fiscale). Nulla sulla proposta di accorpamento delle Regioni avanzata da esponenti del PD in Parlamento, assunta dal governo come indirizzo, che ipotizza l'accorpamento delle Province autonome di Trento e di Bolzano e della Regione Friuli Venezia Giulia al Veneto. E un insieme di contorsionismi per dire che la riforma del Titolo V rappresenterebbe un salto di qualità nella piena applicazione dei principi costituzionali, quando è evidente al mondo intero che i poteri delle Regioni ne uscirebbero profondamente ridimensionati. La "Carta di Udine" è un capolavoro di ipocrisia...
Dal 21 al 23 Ottobre Tulime Onlus invita tutti al Centro Vivilbosco nella Riserva Naturale Bosco d’Alcamo, in provincia di Trapani, per l’XII MITIng Nazionale. Si chiama MiTING non per un errore di battitura: in kiswahili la parola “MITI” significa “alberi” e, dato che Tulime ha iniziato la sua attività coltivando alberi nei villaggi della Tanzania, l’assonanza con la parola Meeting è venuta naturale.
Incontri e confronti, dialoghi e dibattiti, interventi ed approfondimenti, ma anche momenti conviviali di riposo e divertimento per conoscere i risultati di un anno di lavoro e per capire in che modo Tulime interpreta il proprio ruolo nel mondo della cooperazione internazionale.
Il XII MITIng di Tulime propone una riflessione su quali siano i reali bisogni che muovono noi “cooperanti” verso gli altri, quali invece quelli altrui, indagando la relazione e la correlazione, come unici strumenti per valutare se è possibile soddisfare reciprocamente questi bisogni, sempre più planetari e condivisi, che ci muovono e caratterizzano.
Sull’altra sponda del Mediterraneo, una guerra di tipo nuovo, senza fronti né confini, ha già causato migliaia di morti e di profughi. Dentro tale contesto, il conflitto israelo-palestinese rappresenta una delle più emblematiche questioni irrisolte e uno dei focolai di contrapposizione. Israeliani e palestinesi appaiono bloccati in un meccanismo di odio e violenza che non aiuta a metabolizzare il passato né a ipotizzare un futuro. A questo scenario drammatico si oppongono alcune persone e movimenti che coraggiosamente promuovono il dialogo con il “nemico”.
E' in questo quadro che l'Associazione "Pace per Gerusalemme" ha promosso in Trentino una serie di eventi nel tentativo di riflettere e dare voce alle componenti che nel conflitto cercano il dialogo e la pace. Nell'allegato potete trovare il programma completo. Qui di seguito quello del convegno del 1 ottobre, "Scenari di guerra. Spiragli di pace"
«Tempi interessanti» (54)
Domenica 25 settembre si è votato in Europa per due referendum popolari a carattere “regionale”, entrambi figli di questo tempo segnato dai nazionalismi e dalla paura. Nel Canton Ticino (Svizzera) e in Republika Srpska (Bosnia Erzegovina) i quesiti erano formalmente molto diversi fra loro ma non nel loro fondo culturale. Un voto poco più che simbolico, si è detto, ma i simboli non vanno affatto sottovalutati, espressione culturale del tempo post ideologico che ha sprofondato il mondo nello “scontro di civiltà”. In piena sintonia con la costruzione di muri e le barriere di filo spinato a protezione degli stati nazione, morenti ma non per questo meno aggressivi...