"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Territorio trentino

Flash mob contro la Valdastico Nord/A31
Il logo dell'iniziativa

Il coordinamento No Valdastico Nord - A31 invita al Flash Mob di questo sabato 22 febbraio in Via Garibaldi, a Trento alle ore 15.00 per ribadire ancora una volta, assieme alle ragazze e ai ragazzi di Fridays For Future Trento, il nostro netto NO al prolungamento a Nord della A31, quella che dovrebbe essere la Valdastico Nord. Un progetto assurdo ed anacronistico, mirato al beneficio di pochissimi a scapito della salute e del benessere di molti.


https://facebook.com/events/s/inizio-opere-di-costruzione-va/747776499080468/

Il monito della ninfea. Un libro sul nostro tempo
La prima di copertina del libro

di Michele Nardelli

Attraversare le aree colpite dalla tempesta Vaia era come realizzare un'indagine sul nostro tempo. Solo questo avevo abbastanza chiaro quando poco più di un anno fa ho chiamato Diego Cason per andare a visitare quel che rimaneva dei boschi devastati delle Dolomiti bellunesi.

Il triste spettacolo che già avevo visto sulle montagne del Lagorai e nelle Valli di Fiemme e di Fassa in Trentino si ripresentava nel Comelico, nell'Agordino o nel Cadore, con la percezione sempre più nitida che quanto stavamo osservando rappresentasse, nel suo carattere inedito nelle valli dolomitiche, una nuova frontiera di quella ricerca che andavo svolgendo da tempo nel “Viaggio nella solitudine della politica”.

Tanto da dedicarvi qualche mese più tardi un vero e proprio itinerario fra Trentino e Friuli, passando per il Sud Tirolo e la provincia di Belluno, attraverso i 42.525 ettari della devastazione dell'ottobre 2018, lungo quel limes che nel trascorrere dei mesi andava accomunando la tempesta Vaia all'acqua alta a Venezia, lo sciogliersi dei ghiacci dell'Artico o della Marmolada al fuoco che devastava (e ancora sta devastando) l'Australia, il formarsi inarrestabile di immense magalopoli e l'insorgere di insidiose patologie come il coronavirus... a pensarci, facce diverse della medesima insostenibilità.

«Sicurezza». Ad Ala (TN), conversazione con Michele Nardelli
Una presentazione di Sicurezza

«Questo di Cereghini e Nardelli è un piccolo libro prezioso perché riesce ad affrontare con chiarezza le questioni fondamentali del nostro disagio. I nodi fondamentali della nostra incapacità ad affrontare la complessità attuale risalgono al non aver fatto fino in fondo i conti col Novecento, secolo di Auschwitz e della violenza. Si trattava allora e si tratta oggi di costruire una democrazia partecipativa, capace di trasformare le diversità e i conflitti in risorse e in co-progettualità sociale. E' un ragionare pieno di esempi, di casi concreti illustrativi di come si possa uscirne in positivo e con una preziosa scelta dei riferimenti bibliografici davvero essenziali. Un libretto prezioso per chi vuole occuparsi dei problemi veri senza perder tempo a parlare a vanvera».

Marianella Sclavi

 

Ancora una presentazione del libro "Sicurezza" (Edizioni Messaggero Padova) ad un anno e mezzo dalla sua uscita. Questa volta saremo ad Ala, la città di velluto, grazie al locale Circolo del Partito Democratico. L'incontro si svolgerà il 23 gennaio prossimo, alle ore 20.30, presso l'Aula magna delle Scuole Medie (via Anzelini). Partecipa uno degli autori, Michele Nardelli.

Comune di Trento. Un patto di persone per una svolta inclusiva
Un'immagine dell'incontro

«Tempi interessanti» (99)

... In queste settimane più di una voce ha posto il tema di una svolta partecipativa e capace di inclusione oltre i partiti, cui corrispondesse l'indicazione di figure che bene avrebbero potuto interpretare questa svolta di innovazione politica e culturale (nomi che qui indico attenendomi all'ordine alfabetico): Andrea de Bertolini, Alessandro Franceschini, Franco Ianeselli, Michele Lanzinger, Marco Merler, Barbara Poggio. Eppure, se non stiamo accorti, tendono a prevalere l'inerzialità, i veti incrociati, le simbologie riferite alle storie personali, le meschinità di bottega. Tanto che questi nomi od altri vengono contrapposti fra loro secondo logiche vecchie e stantie. Queste persone ... dovrebbero insieme prendere l'iniziativa candidandosi non in primarie necessariamente divisive ma in una comune proposta di governo della città, un patto di persone (oltre che di soggetti politici) – sostenute da migliaia di adesioni attraverso una sottoscrizione di impegno condiviso – quale ossatura del progetto politico e amministrativo per il Comune di Trento 2020 – 2025 ...

Grandi opportunità (e un rischio) di un Sindaco oltre
Immagine di ©Enkel Dika

di Federico Zappini


(23 gennaio 2020) SìAmo Trento è il nome scelto per la coalizione di centro-sinistra che a Trento correrà alle elezioni amministrative del prossimo maggio. Una dichiarazione d’amore e il segno della comune intenzione di dar vita a un progetto condiviso e plurale. Un buon inizio. Chiusa una fase caratterizzata da una pericolosa lentezza se ne apre un’altra – quella della campagna elettorale – dal ritmo frenetico.

In soli sette giorni sono stati molti i momenti in cui è stata sperimentata l’idea di campagna porta a porta, abitando la prossimità delle piazze e dei bar, dei piccoli punti di ritrovo di quartiere. Hanno preso velocità anche le iniziative delle forze politiche facenti parte la coalizione, iniziando il necessario percorso di riconoscimento reciproco nei confronti di un candidato che – a differenza di quanto avvenuto negli ultimi trent’anni – non è diretta espressione di nessuno dei partiti. Una personalità fuori da quegli stessi partiti si è cercata negli ultimi mesi, dando quasi per scontato che i confini tra il dentro e il fuori siano netti e per nulla porosi. Fosse davvero così si correrebbe il rischio di pensare che l’alterità della figura del candidato scelto rispetto al recente passato politico e amministrativo di questo territorio metta al riparo i protagonisti di quella stagione (tanto i singoli quanto le forme organizzate) da una necessaria analisi critica di ciò che è stato, collegata a una progettazione inedita della città che sarà. Sarebbe un tragico errore, sia per l’orizzonte breve che conduce fino alla scadenza elettorale che per quello più disteso che guarda, per approssimazione, ai prossimi venti o trent’anni.

Reinventare la Politica, insieme
da https://pontidivista.wordpress.com

di Federico Zappini

Provo a intervenire nel dialogo iniziato da Giuliano Muzio e dal direttore Paolo Mantovan sulle pagine de Il Trentino. Mi ha molto colpito il sondaggio proposto da La Repubblica nell’edizione di domenica. Un elettore su quattro si dice attratto dal “partito” delle Sardine. Lasciando da parte qualunque tipo di speculazione, è interessante interrogarsi sul significato della rilevazione statistica offerta da Ilvo Diamanti.

Che due settimane di mobilitazioni sanamente pre-politiche determinino un tale scostamento in termini di consenso – almeno potenziale – ci dice di un tessuto sociale frammentato e incerto, di un’opinione pubblica che reagisce in maniera adrenalica e scomposta a sollecitazioni che basano il proprio successo su quella che Anne-Cécile Robert chiama “strategia dell’emozione”. Una reattività umorale che mette in secondo piano – quando non lo esclude – il tempo necessario dell’analisi. E’ il primato della percezione. Il prevalere del “sentire” sul pensare, che prende il posto di un dialogo fecondo tra ragione e sentimento, di un vicendevole – e generativo – completamento tra le componenti fondamentali dell’essere umano.

La Trento che vorrei...unplugged
La locandina
Un appello per un incontro di parole e azioni

Sabato 23 novembre, ore 14.00 - 19.00
Kripta du cirque, via Torre d'Augusto 22 - Trento (davanti a Bookique)
 
Quando qualche mese fa lavoravamo alla stesura de La Trento che vorrei abbiamo scelto la metafora del fiume da riportare in città per descrivere la nostra idea di Politica di prossimità, vitale e generativa. Il nostro contributo al dibattito cittadino - un po’ statico - è quello di mettere a disposizione un luogo di incontro per tutti/e quelli che sentono l’urgenza di un cambio di passo, di dar forma a una possibile alleanza di corpi e menti capaci di immaginare l’inedito.
 
Un grande convivio.
Ecco cosa ci serve adesso.
[…] Portate quel che serve per fare bisboccia e dibattito.
 
Quando ci incontriamo? Facciamolo presto. Parliamo della città e aiutiamoci a comprendere le sfide del suo futuro. In luoghi accoglienti, con un orario d’inizio ma non uno di fine. Sperimentando metodi coinvolgenti, lasciando le zone di comfort e contaminandoci con l’altro da noi. Con il comune obiettivo di chiarirci le idee e re-imparare a curare i punti di crescenza delle nostre comunità, oggi così fragili e smarrite. Dialogando per conoscere e conoscersi. Per immaginare e progettare, cooperando. Per creare senso condiviso e terreni comuni per l’azione. Per fare Politica, dando coralità alle tante sfumature che ci compongono. Per la Trento che vorremmo. Che vogliamo.