Libri

La ragazza della Mura
Murisa

Feri Lainscek

La ragazza della Mura

Beit Edizioni, 2009

Il pianeta dei naufraghi

Serge Latouche

Il pianeta dei naufraghi

Bolltati Boringhieri, 1993



Il naufragio della nave dello sviluppo descritto da uno dei principali interpreti del nostro tempo.

Monocolture della mente

Vandana Shiva

Monocolture della mente

Biodiversità, biotecnologia e agricoltura “scientifica”

Bollati Boringhieri, 1995
 

Uno dei testi più importanti della filosofa indiana autrice di “Sopravvivere allo sviluppo”.

La seconda rivoluzione

Adam Michnik

La seconda rivoluzione

L’Europa dell’est e la costruzione della democrazia

Sperling & Kupfer, 1993



«All’epoca della lotta tutto era chiaro. Noi e loro, il bene e il male, gli scioperi e le cariche della polizia, la scelta tra l’angelo e il diavolo. L’angelo perseguitato, il diavolo che esercitava potere. Oggi il potere è esercitato dall’angelo e si deve vivere senza il diavolo. Come vivere senza il diavolo del comunismo?»

Ascesa e caduta del compagno Zylo

Dritëro Agolli

Ascesa e caduta del compagno Zylo

ARGO, 1993

 

"In questo capolavoro d'ironia... tutto è malizioso, abilmente dosato, alato. La dinamite si nasconde sotto un fiore" (Le Figaro)

Al di là del caos
copertina del libro di Elvira Mujcic

Elvira Mujcic

Al di là del caos

Infinito edizioni, 2007

 

«Tutto ciò per cui avevo provato nostalgia negli ultimi dodici anni mi si rivelava nella sua bruttezza…».

Le diverse trame dell'esilio. In allegato una ''non recensione'' al libro di Elvira Mujcic “Al di là del caos”.

recensione

Srebrenica, fine secolo

AAVV

Srebrenica, fine secolo

Nazionalismi, intervento internazionale, società civile

ISRAT, 2005

 

Un libro a cura di William Bonapace e Maria Perino con interventi di Rada Ivekovic, Michele Nardelli, Svetlana Broz, Andrea Rossini, Camillo Boano e Guido Franzinetti. Lo pubblica, in collaborazione con Osservatorio Balcani, l'Istituto per la Storia della Resistenza della Provincia di Asti.

Il testo qui presentato in occasione del decennale dell'eccidio di Srebrenica è una raccolta di una serie di riflessioni nate e discusse all'interno di diverse realtà che da anni a vario titolo lavorano nei e sui Balcani. Tra queste, l'Osservatorio sui Balcani e l'Agenzia di Democrazia Locale di Zavidovici, coproduttrici del presente volume, ne sono tra le più significative espressioni.

L'Istituto per la Storia della Resistenza della provincia di Asti ha accolto il progetto di realizzare quest'opera riconoscendo, nell'attuale panorama di costruzione dell'Europa, la centralità simbolica e politica dei conflitti balcanici degli anni novanta, in cui temi come pace e guerra, stato e nazione, diritti e cittadinanza, ritornando ad essere questioni essenziali della contemporaneità, hanno avuto in quel contesto una dimensione fondamentale.

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La banalità del male

Hannah Arendt

La banalità del male

Eichmann a Gerusalemme

Feltrinelli, 1964

 

La cronaca del processo Eichmann, il capo del sistema concentrazionario nazista. «Chiunque poteva vedere che quest’uomo non era un mostro» scrive la Arendt durante il processo e questo la porta ad indagare non solo sulla colpa criminale, ma anche quella morale e politica.

La guerra in casa

Luca Rastello

La guerra in casa

Einaudi, 1998

 

Un libro fondamentale del mio amico Luca. Uno spaccato sulla guerra di Bosnia ma anche di quella guerra da questa parte del mare. Che a 11 anni dalla sua uscita mantiene inalterata la forza del racconto e delle analisi.

Autocritica

Edgar Morin

Autocritica

Moretti & Vitali, 1991



Un libro che ha svolto un ruolo importante nel mio percorso politico, in quel bisogno di rivedere criticamente pensieri e pratiche politiche.

È Oriente

Paolo Rumiz

È Oriente

Feltrinelli, 2003



“Mi chiedo se la forza del racconto non nasca nell’uomo da millenni di cammino, se il narrare (assieme al cantare) non nasca dall’andare. E se il nostro mondo abbia disimparato a raccontare semplicemente perché non viaggia più”.

Imperium

Ryszard Kapuscinski

Imperium

Feltrinelli, 1994



Da uno dei grandi giornalisti del nostro tempo, recentemente scomparso, il racconto di un viaggio nei luoghi sconosciuti di un paese che ha segnato il ‘900 come l’URSS e che oggi non c’è più.

Il tempo delle capre

Luan Starova

Il tempo delle capre

Pironti editore, 2005



Il tempo delle capre evoca il periodo immeditatamente successivo alla seconda guerra mondiale, quando il nuovo regime, volendo creare una nuova classe di proletari, impone ai pastori di lasciare le loro montagne e andare ad abitare in città. Così la piazza grande di Skopje (Macedonia) diventa tutta bianca. Un racconto di grande forza che parla della vanità delle ideologie che aspirano a creare un “uomo nuovo”.

La guerra moderna come malattia della civiltà

Nicole Janigro

La guerra moderna come malattia della civiltà

Bruno Mondadori

 

Tracce da una lettura personale, che non vuol essere recensione

di Mauro Cereghini

Il decennio lungo che sta alle nostre spalle – quello racchiuso fra i due crolli, simbolici e reali insieme, del Muro di Berlino e delle Torri gemelle – ci ha fatto conoscere per la prima volta il fenomeno delle nuove guerre.

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Conflitto

Ugo Morelli

Conflitto

Identità, interessi, culture

Meltemi, 2006

 

Il conflitto è un codice caratterizzante della contemporaneità e dell’avvento della civiltà planetaria: riguarda gli aspetti relazionali e locali dell’esperienza così come quelli politici e collettivi su scala globale. Manca tuttavia una scienza dei conflitti che, con un approccio transdisciplinare, sia in grado di analizzare tanto la dimensione profonda e intrapsichica del conflitto, quanto quella interpersonale, istituzionale e collettiva, verificando i fattori che le accomunano, i vincoli e le possibilità della loro evoluzione. Il libro valorizza una tradizione di studi intorno al conflitto e un’esperienza di ricerca e applicazioni più che trentennali, soffermandosi in particolare su alcune variabili significative per l’analisi e la comprensione dei conflitti: l’ambiguità, in quanto costitutiva delle relazioni e dell’esperienza umana e sociale; l’invidia; la difficoltà di riconoscere la fragilità e la generatività del legame sociale a livello di individuazione e identificazione; la mancanza come condizione di possibile perdita ma anche come vuoto necessario per accogliere la differenza e la progettualità; il margine, in quanto spazio critico della relazioni, della socialità e delle loro evoluzioni possibili.  

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