Presentato nei giorni scorsi alla Biblioteca della Fondazione Museo Storico l'itinerario annuale del Forum trentino per la Pace e i Dritti Umani
Con troppa sicurezza e poca riflessione, ci siamo lasciati alle spalle il ventesimo secolo lanciandoci a testa bassa in quello successivo. [...] Con entusiasmo manicheo, in Occidente ci siamo affrettati a liberarci, laddove possibile, del bagaglio economico, intellettuale e istituzionale del ventesimo secolo e abbiamo incoraggiato gli altri a fare altrettanto. [...]
Tony Judt, "L'età dell'oblio"
Saremo capaci di "vivere umanamente tra le rovine della storia"? La domanda che si poneva più di mezzo secolo fa Hannah Arendt rimane ancora lì, in attesa di risposta. Basta guardarsi attorno per capire quanto poco - in assenza di elaborazione - impariamo dalle tragedie del passato.
sabato, 14 settembre 2013 ore 10:00
Una discussione sulla condizione dei rifugiati politici in Italia alla presenza dei parlamentari trentini promossa dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Sabato 14 settembre 2013, ore 10.00. Trento, Caffè Bookique, Parco della Predara.
Introduce e modera Antonio Rapanà
Interventi teatrali di Michela Embriaco
Razi e Soheila Javaheri sono due cittadini afghani che vivono a Trento insieme al loro figlio da sette anni. Collaborano da tempo con il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani all'interno del cantiere "Afghanistan 2014", che si pone l'obiettivo di riflettere, e agire, rispetto al futuro del loro paese d'origine, dal quale sono scappati a causa della guerra e della persecuzione politica per le loro idee.
Razi e Soheila sono un uomo e una donna di cultura, due registi. Vorrebbero poter vivere della loro arte, vorrebbero non dover abbandonare questa loro passione. Vorrebbero, questo esce con forza dalle loro lettere, che l'asilo politico - status che condividono e in qualche modo subiscono - permettesse loro di essere cittadini attivi e partecipi alla vita della comunità e non semplicemente persone in fuga da accogliere. Questa difficoltà non riguarda solo loro, ma è condizione comune di migliaia di persone.
Partiamo dalla loro storia per provare a discutere della condizione in cui sono costretti a vivere decine di migliaia di richiedenti asilo in Italia.
Trento, Caffè Bookique, parco della Predara
martedì, 17 settembre 2013 ore 20:30
Cartolina dal Mediterraneo
La terra, la bellezza, l'amore,
tutto questo ha sapore di pane.
Pablo Neruda
§§§
Il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, in collaborazione con MuSe, Museo della Scienza, presenta
IL BACIO DEL PANE
Spettacolo/reading de "Il bacio del pane" di Carmine Abate con l'accompagnamento musicale dell'Antonio Colangelo Ensemble
Prezzo d'ingresso - 9,00 Euro. Acquistando il biglietto per lo spettacolo si avrà diritto a visitare gratuitamente il MuSe entro il 31 dicembre 2013 - Ingresso su prenotazione. Massimo 200 posti
Trento, Muse
Verrà trasmesso domenica 11 agosto 2013, ore 9.45 su Rai Tre a diffusione regionale, nell'ambito del programma "Tapis roulant", il reportage di Paola Rosà e Antonio Senter "Lampedusa approdo sicuro".
Il filmato, girato dal 12 al 16 aprile scorso durante il viaggio organizzato dal Comitato Non laviamocene le mani in collaborazione con Forum trentino per la pace e i diritti umani e Museo della Guerra di Rovereto, che ha portato a Lampedusa la classe 5a B informatica dell'Istituto "Marconi" di Rovereto, restituisce le voci dei lampedusani che ai ragazzi raccontano i veri problemi dell'isola. Un road-movie in presa diretta, fotografia di Antonio Senter e montaggio di Paola Rosà, per ascoltare il sindaco Giusi Nicolini, il comandante della guardia costiera Giuseppe Cannarile, il parroco don Stefano Nastasi, la coordinatrice della riserva naturale Elena Prazzi, l'avvocato Paola La Rosa, e guardare alla frontiera meridionale d'Europa con occhi diversi.
sabato, 6 luglio 2013 ore 11:00
Presentato oggi alla Biblioteca della Fondazione Museo Storico l'itinerario annuale del Forum trentino per la Pace e i Dritti Umani
Con troppa sicurezza e poca riflessione, ci siamo lasciati alle spalle il
ventesimo secolo lanciandoci a testa bassa in quello successivo. [...]
Con entusiasmo manicheo, in Occidente ci siamo affrettati a
liberarci, laddove possibile, del bagaglio economico, intellettuale e
istituzionale del ventesimo secolo e abbiamo incoraggiato gli altri a
fare altrettanto. [...]
Tony Judt, "L'età dell'oblio"
Saremo capaci di "vivere umanamente tra le rovine della storia"? La domanda che si poneva più di mezzo secolo fa Hannah Arendt rimane ancora lì, in attesa di risposta. Basta guardarsi attorno per capire quanto poco - in assenza di elaborazione - impariamo dalle tragedie del passato.
Perché tornare sui propri passi e provare ad osservare con occhi diversi quel che noi stessi abbiamo vissuto non è affatto banale. Il problema è che ne abbiamo paura, perché il passato ci chiama in causa. Talvolta ci risveglia immagini che preferiremmo scordare, ci riporta nel dolore. Oppure ci chiede ragione delle nostre responsabilità, quelle morali e politiche che investono una sfera collettiva come quelle riguardano che i nostri comportamenti individuali. Ci pone di fronte a quel lavoro di elaborazione che
sappiamo doloroso e rispetto al quale preferiamo pensare che il tempo sia galantuomo.
Trento, Biblioteca dell'Archivio della Fondazione Museo Storico del Trentino
domenica, 30 giugno 2013 ore 19:30
Cartolina da Istanbul / Costantinopoli
Nell'ambito del percorso annuale "1914 - 2014. Inchiesta sulla Pace nel secolo degli assassini"
il Forum trentino per la Pace e i Diritti umani presenta
A che serve un poeta
la storia vera di Danièl Varujan
armeno, nato il 20 aprile 1884, ucciso il 26 agosto 1915
Le poesie di Daniel Varujan, poeta barbareamente assassinato nel corso della deportazione del 1915, sono diventate memoria e simbolo per l'intera comunità armena sparpagliata nel mondo . Perché puoi tentare di eliminare un intero popolo ma basta che resti qualcuno , qualcosa, una parola bene-detta, che da questa può rinascere tutto.
con Sabrina Simonetto, voce narrante
Daniel Demirci, violino
Federico Magris, violoncello
Pino Angeli, chitarra
Fabio Rossato, fisarmonica
Voce in armeno, Alfred Hemmat Siraky
Suoni, Corrado Ruzza
Luci, Mattia Bonanome
Testo e regia, Paolo Domenico Malvinni
Inizio spettacolo ore 19.30
Trento, Passaggio Teatro Osele, Café de la Paix
di Mario Cossali
Nel 1915 l'élite armena di Costantinopoli fu arrestata e deportata nel deserto; era l'inizio dell'eccidio degli armeni. Tra questi c'era Daniel Varujan, considerato unanimamente il più grande esponente del rinascimento armeno (1908-15). Verujan fu ucciso a colpi di pugnale il 28 agosto 1915, a 31 anni. Era nel bel mezzo della composizione di una delle sue più belle opere, "Il canto del pane", e stava progettando il suo successivo lavoro "Il canto del vino". Per una di quelle strane coincidenze, quando fu ucciso aveva in tasca il testo del Canto del pane.