Lettere

Dalla Palestina, per Michele
Wajeech Nuseibeh, Michele Nardelli, Ali Rashid

(25 ottobre 2013) In questo passaggio difficile della vita politico amministrativa trentina, vorrei esprimere la gratitudine e la riconoscenza della gente di Palestina per l'impegno che la vostra comunità non ha mai fatto mancare verso di noi.

Di questo impegno Michele Nardelli è stato spesso l'anima, tanto sul piano della sensibilizzazione dell'opinione pubblica, quanto nei rapporti con le istituzioni e, negli ultimi anni, in particolare attraverso l'azione del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.

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Ho bisogno di capire...
Come in giostra volar...

(30 ottobre 2013) Il day after mi scombussola un po'. Le telefonate e i messaggi di stima fanno piacere ma la sconfitta personale brucia, non ci sono attenuanti. Molte le giustificazioni, certo. Potrei elencarle una ad una, ma il dato di fondo è che almeno la metà delle persone che mi avevano dato la loro fiducia cinque anni fa hanno scelto di togliermela. Nel 2008 avevo preso 2.599 preferenze, domenica scorsa sono diventate 1.911. Cinque anni di lavoro in Consiglio Provinciale, le leggi importanti che ho portato a casa, le iniziative ambientali, il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani credo che un po' di voti nuovi siano venuti e allora questo significa che più della metà delle persone che mi avevano dato fiducia cinque anni fa non si sono sentite ben rappresentate.

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sabato, 14 settembre 2013 ore 16:30

Idee per il futuro. Ci vediamo oggi pomeriggio
Camalghe di Cadine

Con molti di voi ci siamo visti a metà di agosto, ma altri in quel frangente erano in vacanza o impegnati altrove. In ogni caso quel piacevole incontro è stato più l'occasione per rivedersi, indicare un primo bilancio della legislatura ed esprimere le ragioni che mi hanno portato alla scelta di riproporre la mia candidatura che un momento di confronto rivolto ai contenuti e all'organizzazione della campagna elettorale. Che ora sta iniziando ad entrare nel vivo e per questo avverto il bisogno di scambiarci un po' di idee e proposte nonché condividere l'impegno non facile che ci porterà al 27 ottobre.

Trento - Cadine, via delle Camalghe

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Dieci anni fa ci lasciava Massimo Gorla. Un ricordo.
Massimo Gorla e Emilio Molinari in vacanza

(20 gennaio 2014) Nei giorni scorsi ero a Milano. Nessun appuntamento politico, semplicemente una cena fra vecchi amici a casa di Joan Haim. Nulla da festeggiare, nemmeno un motivo specifico se non il desiderio di incontrarci dopo un po' di tempo, rivedere Emilio Molinari dopo l'ennesima prova a cui è stato sottoposto, sentire che quella comunità di sguardi della quale siamo stati parte – pur nell'opacità del tempo – mantiene ancora una sua vivacità. Riuscendo persino a non mandarci a quel paese.

Era passato il giorno di Natale, in quel dicembre di dieci anni fa. Proprio a casa di Joan cenammo con Massimo, un po' malandato, certo, ma niente lasciava presagire che quello sarebbe stato il nostro ultimo abbraccio. Stavamo partendo per Città del Messico e nemmeno il tempo di rientrare che già Massimo ci aveva lasciati. Nella sua poltrona, come avesse deciso che era ora di staccare la spina.

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Un bilancio che vorrei condividere
Approdi

Se volete condividere una riflessione sul presente e sul futuro della politica trentina, a cominciare da un primo bilancio della legislatura e del mio lavoro in Consiglio provinciale, l'appuntamento è per venerdì 9 agosto 2013, alle ore 17.30. Vi aspetto nella nostra casa di Cadine, in via delle Camalghe 9. Si tratta di un primo incontro preliminare in attesa di un incontro con tutti gli amici e sostenitori che vorrei realizzare nei primi giorni di settembre.

Un primo bilancio di questa legislatura

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Sentire comune
Enrico Bolognani
di Giuseppe Ferrandi

Due protagonisti della storia trentina del '900 ci hanno lasciato nella stessa giornata. Ugo Tartarotti, partigiano, leader dei contadini e dirigente del Partito comunista, ed Enrico Bolognani, autonomista democratico, sindacalista, lungamente impegnato nella DC.

Ambedue appartengono a quello che considero il mio album della mia esperienza politica e del mio impegno civile. Ho avuto più occasioni per incontrarli e cogliere, nella diversità delle personalità e della loro collocazione, quello straordinario sentire comune costituito da convinzioni, concezioni del mondo, idee della politica. A costo di apparire un po' retrò e sicuramente démodé rivendico che quel sentire comune è anche il mio. Immagino che qualcuno scomoderà la logora categoria del catto/comunismo. Io, ovviamente, preferisco riferirmi al grande spessore etico dal quale scaturivano e si alimentavano quelle esperienze politiche organizzate. Preferisco riferirmi a quello che ho sempre ritenuto l'intuizione iniziale che ha dato vita al Partito Democratico, soggetto potenzialmente capace di fare sintesi tra le culture politiche del popolarismo, del movimento operaio e riformista, del liberalismo. Preferisco, in nome di Ugo e di Enrico, che l'autonomismo e il riferimento ai nostri territori non sia estraneo all'idea del Trentino laboratorio politico originale.

Addio a Ugo Tartarotti, il papà dei partigiani
Ugo Tartarotti

È morto a 93 anni, aveva fondato l'Anpi e anche l'Alleanza Contadina. Il suo impegno politico per l'autonomia nelle file del Partito Comunista

di Enrico Paissan

Proprio nei minuti in cui le istituzioni dell'autonomia e i suoi compagni partigiani ricordavano il sacrificio di Gian Antonio Manci ci ha lasciati a 93 anni Ugo Tartarotti, uno degli ultimi esponenti storici della sinistra trentina. Parlare della sua vicenda umana significa ripercorrere le battaglie e le aspettative delle componenti più umili della nostra gente, quella gente per la quale Ugo ha speso tutta la sua esistenza.

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Quella comunità che si mise in gioco...
Žute dunje iz Stambola

(8 maggio 2013) Questa mattina abbiamo dato l'ultimo saluto a Sandro Regazzola. Di quel collettivo di persone che nel 1991 diede vita alla Casa per la Pace di Trento, Sandro è il primo che se ne va. Un pezzo di noi, insomma. Quello che segue è il saluto che ho rivolto a Sandro durante la cerimonia.

Caro Sandro,

ti ho conosciuto quando eri già in là con gli anni, quando decidesti che una parte importante del tuo tempo, dopo quello dell'amarezza, l'avresti dedicato al volontariato per la pace.

Costruimmo così un'avventura collettiva, sì collettiva, insisto su parola desueta, perché di questo si trattò, un'esperienza di impegno civico e di ricerca mai banale, anche perché ci trovammo di fronte ad un contesto inedito, laddove la fine di una storia (quella del Novecento) apriva un capitolo non meno inquietante, guerre diverse da quelle che avevamo fino a quel punto conosciuto ma non meno crudeli e sulla porta di casa. La guerra era in casa, entrava nelle nostre vite.

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Alberto Pacher: Grenoble, l'affermarsi delle tue idee
Alpi

(19 ottobre 2013) Ieri a Borgo Valsugana si è svolta una bella serata che aveva come titolo "Oltre la crisi. Modelli di sviluppo nello spazio alpino. Il caso della Valsugana, fra terre alte e terre sole". Al tavolo dei relatori, insieme al candidato di zona del PD Nicola Ropelato, c'erano il sociologo Aldo Bonomi, il senatore Giorgio Tonini e il consigliere provinciale Michele Nardelli. Aveva annunciato la propria presenza anche il presidente della Provincia Alberto Pacher che però è stato trattenuto a Grenoble per il prolungarsi dei lavori della Conferenza sulle Alpi. Interessante la coincidenza e davvero lusinghiere le parole del messaggio che ci ha inviato.   

"Caro Michele, il prolungarsi dei lavori della Conferenza sulle strategie per lo sviluppo della macro regione alpina di Grenoble ha ritardato la mia partenza e quindi rende impossibile la mia presenza all'incontro di questa sera. Mi spiace davvero in quanto oggi, con i ministri degli esteri delle sette nazioni interessate ed i rappresentanti delle regioni alpine abbiamo parlato proprio dei temi su cui discuterete questa sera, temi di cui si trova ampia traccia nella risoluzione sottoscritta alla fine dei lavori.

Devo dire che mi ha fatto molto piacere sentire continui richiami ed una ampia convergenza su quelle linee di indirizzo su cui abbiamo, e tu in particolare, lavorato in questi anni. Una idea di sviluppo sostenibile, l'adozione di filiere corte nell'agroalimentare, una forte valorizzazione delle identità e dei protagonismi territoriali, la costruzione di reti positive di rapporti tra aree alpine: nel sentire queste cose sottolineate dai vari rappresentanti nazionali e regionali ho proprio pensato che l'impegno legislativo e di promozione culturale che hai portato avanti in tutti questi anni ha finalmente trovato un riscontro politico soprannazionale.

Le Alpi, questo straordinario territorio europeo di montagna, possono davvero diventare un punto di riferimento e di sperimentazione di e per nuove politiche di sviluppo e di integrazione europea: dipenderà molto da quanto la politica locale ci crederà e da quanto saprà fare rete. Anche per questo mi auguro (come cittadino) e ti auguro che nei prossimi anni il tuo impegno su questi temi possa trovare sempre nuova forza ed alleanze.

Con amicizia, Alberto"

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venerdì, 20 luglio 2012 ore 16:30

In ricordo di Franco Dalvit
Franco Dalvit

A dieci anni dalla scomparsa di Franco Dalvit, le persone che lo vogliono ricordare si ritrovano alla Malga Brigolina, sul Monte Bondone sopra Trento.

Voglio qui ricordare Franco con le parole pronunciate della figlia Silvia al momento dell'ultimo abbraccio.

"Non è breve la vita che riceviamo. Patrimoni cospicui, quando arrivano nelle mani di un cattivo padrone, in un attimo vengono dissipati; mentre beni anche modesti, se affidati ad un buon amministratore, crescono con l'impiego. Allo stesso modo la nostra vita, se amministrata bene, si estende assai." Sono parole che vengono dai miei libri di scuola e, quasi sicuramente, il papà non le ha mai lette. Eppure lui, con la sua vita, ci ha mostrato che è proprio così. È morto giovane, ma dopo aver usato ogni suo momento per conoscere e migliorare se stesso e la realtà in cui è vissuto.

Penso che quasi nessuno di noi sia qui semplicemente perché ha conosciuto Franco Dalvit; siamo qui perché lui, per tutti, ha fatto tanto: per noi che siamo la sua famiglia, per gli amici, per il paese di Gardolo, per la città...

Non ha sprecato il tempo che aveva, così è riuscito a costruire cose grandi e
meravigliose - per sé e per gli altri - e anche a gustarsi i piaceri della vita: la montagna, la musica, i libri, i viaggi, i film, l'amore... Fino all'ultimo giorno ha saputo vedere le cose che rendono bello essere qui.

Ho ancora bisogno delle parole dei miei libri per esprimere bene quello che vogliamo fare in futuro: "venerare la memoria del padre e del marito così da ripensare tra noi tutte le sue azioni e le sue parole e da abbracciare i lineamenti del suo animo più che quelli del suo corpo. Cerchiamo di onorarti con l'esserti simili".

Quindi ascoltiamo una musica che ci ricorda che il mondo è meraviglioso e "pieno di belle persone", come diceva lui. What a wondwrful world.

Silvia Dalvit"

Malga Brigolina, Monte Bondone

Un ultimo saluto a Carlo Dorigati
Carlo Dorigati
(25 settembre 2011) Qualche giorno fa, mentre ero a Beit Sahur nei pressi di Bethlemme, mi chiama Diego Pancher per darmi una brutta notizia: Carlo Dorigati ha avuto un grave incidente sul lavoro ed è all'ospedale in fin di vita. Nei giorni successivi sembrava che le cose volgessero al meglio ed invece venerdì mattina una complicazione se lo è portato via.

Ho conosciuto Carlo Dorigati nei primi anni '70...

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La guerra, i giovani, i vecchi.
Paul Klee amore per la Sicilia

di Francesco Picciotto

(28 marzo 2020) In questo tempo della mia vita le grandi questioni invece di fare nascere in me il desiderio di affrontarle, sviscerarle, discuterle, finiscono invece per ammutolirmi.

Per settimane, mesi, durante i quali assisto a dibattiti accesissimi, leggo tutto quello che redattori prolifici scodellano sulle pagine di social saturi, io non riesco a produrre un pensiero che sia uno, non riesco a definire un unica idea che mi sembri degna di nota e quindi taccio. Poi, magari dopo mesi appunto, magari quando il fatto, la notizia sono belli e decotti a me sembra di scorgere un significato, una “rima” ed è allora che scrivo.

Purtroppo quello di cui voglio parlare adesso non è questione passata e non perché una volta tanto io sia stato particolarmente reattivo ma perché si tratta di qualche cosa che c'è da tempo e che è destinata ad esserci ancora a lungo. Parlo di questa condizione terribile ed innaturale nella quale siamo immersi da settimane, questa condizione che ha rivoltato le nostre vite e che ci costringe ad una sorta di esilio forzato dal quale proviamo a ricucire relazioni, sicuramente difficili e forse impossibili, con le persone a noi care, con il nostro pianeta, con l'universo che si agita dentro di noi, con la nostra storia.

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Un uomo, il suo tempo. In ricordo dell'amico Alberto Tridente ad un anno dalla scomparsa
Alberto Tridente

(21 luglio 2013) Il 24 luglio 2012 ci lasciava Alberto Tridente, fraterno amico e compagno di tanta parte del Novecento, come scrisse nella dedica della sua autobiografia che mi donò in occasione del nostro ultimo incontro. In questi giorni Alberto viene ricordato in Messico e avrei dovuto anch'io essere lì. Purtroppo non ce l'ho fatta ma almeno ho trovato il tempo per scrivere un ricordo di Alberto che ho inviato agli amici di quello straordinario paese e che vorrei condividere con tutti voi.

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lunedì, 8 novembre 2010 ore 19:00

Conversazione con il Circolo dell'Argentario del Partito Democratico del Trentino
don quijote
Il circolo dell'Argentario del Partito Democratico del Trentino s'incontra con il consigliere provinciale Michele Nardelli. Una conversazione a 360° a partire dai temi proposti nella "lettera agli amici 3". 

Martignano, Trento - Sala della Biblioteca

il testo della lettera

Il mio sostegno a Roberto Pinter
Pinter

... e alle liste "Democrazia è partecipazione".

Domenica prossima 25 ottobre le primarie per l'elezione del segretario e della nuova assemblea del PD del Trentino. Si vota anche per il segretario e l'assemblea nazionale del Partito Democratico.

di Michele Nardelli

dichiarazione di voto

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