Economia

sabato, 6 maggio 2023 ore 19:00

Reinventare l'inverno. Sciare nel futuro
Paul Klee

Nell'ambito delle manifestazioni del Trento Filmfestival, sabato 6 maggio 2023, alle ore 19.00, alla Baita Festival di piazza Cesare Battisti a Trento, una conversazione dal titolo

"REINVENTARE L'INVERNO. SCIARE IL FUTURO"

 

alla quale partecipano

Renato Colucci, ricercatore

Michele Nardelli, scrittore

Luca Albrisi, documentarista

Mustafa Ceylan, imprenditore dello sci e snowboarder

 

Lo sci rappresenta il core business del turismo invernale, per alcuni territori il principale motore dell'economia, ma il surriscaldamento climatico e i sempre crescenti problemi legati alla mancanza di precipitazioni costringono tutti a un cambio di rotta.

Trento, Baita Festival - Piazza Cesare Battisti

» continua...

Oltre l’industria dello sci
Immagine tratta dal sito di Naturavalp

Sotto i colpi della crisi climatica, i territori di montagna devono ripensarsi, e superare il turismo di massa.

di Flavio Pintarelli *

Non più tardi di un anno e mezzo fa, le conseguenze del riscaldamento globale sulle regioni di montagna sembravano oggetto di dibattito soltanto tra specialisti ed esperti, o al centro degli interessi delle poche comunità locali dove il loro impatto era già evidente. Poi qualcosa è cambiato. All’inizio della stagione sciistica del 2021, i media austriaci hanno pubblicato le foto di alcune piste da sci che, innevate in modo artificiale, spiccavano con il loro candore nel paesaggio circostante verde e marrone. Non erano le prime immagini a documentare il fenomeno, ma sono state tra le prime a diventare virali.

Qualche mese più tardi sono girate molto altre foto, quelle delle olimpiadi invernali di Pechino 2022. Oltre alle piste di sci alpino innevate artificialmente in un panorama brullo, ha colpito molti anche il trampolino costruito a fianco ai resti di una vecchia acciaieria in disuso. Quelle immagini riuscivano a far dialogare insieme un simbolo della modernità, il complesso industriale dismesso, e uno della “post modernità”, il trampolino innevato artificialmente, dando così voce al discorso sull’Antropocene come eredità spettrale dell’utopia moderna. Nell’estate dello stesso anno, un seracco di ghiaccio si è staccato dal corpo della Marmolada ed è rovinato a valle, portando con sé le vite di 11 persone. Nessuno ha potuto fare a meno di notare che il crollo si era verificato dopo settimane di temperature ben al di sopra delle medie del periodo. L’ondata di calore a cui è stato attribuito il crollo sulla Marmolada non ha più smesso di accompagnarci. Tramutata in siccità, è diventata un tema ricorrente della cronaca e una presenza fissa nel panorama mediatico degli ultimi mesi.

 

» continua...

Accettare il senso del limite
Jasenovac

L'editoriale apparso dell'edizione di ieri sul Corriere del Trentino

di Ugo Morelli

(9 marzo 2022) Il grande maestro di scuola Mario Lodi aveva scritto nel 1963 un libro che fece epoca sulle possibilità dell’educazione: «C’è speranza se questo accade al Vho». Il Vho è una piccola località vicino a Piadena, dove Lodi insegnava. In quel luogo l’educazione riusciva a creare anno dopo anno cambiamento ed emancipazione, libertà e civiltà.

Vuoi vedere che un’intera epoca dopo e in un mondo totalmente cambiato, forse non in meglio, si apre una speranza, ancora una volta in un luogo? A leggere la lista dei firmatari e sostenitori del documento: «Un Green deal per le foreste dolomitiche. Vaia da sciagura a opportunità», c’è da rimanere positivamente pieni di stupore e speranza per il numero di firmatari e per la loro rappresentatività. Lo stupore è giustificato ancor più dall’importanza, dalla chiarezza e dalla forza del contenuto del documento. Attivato da Michele Nardelli e Walter Nicoletti, il documento assume i luoghi come fondamento per un cambiamento epocale, il cui riferimento non sono solo i luoghi stessi, ma il pianeta su cui viviamo e la nostra vivibilità.

» continua...

sabato, 15 gennaio 2022 ore 11:30

Un Green Deal per le foreste dolomitiche
Altopiano Marcesina, dopo Vaia

VAIA, DA SCIAGURA AD OPPORTUNITÀ

Un appello della società civile trentina per riavvicinare la comunità alla gestione responsabile del patrimonio forestale attraverso un patto che rilanci l’utilizzo sostenibile delle risorse e tutti gli attori della filiera.

Dal bosco una nuova idea di sviluppo per le regioni dolomitiche.

Sabato 15 gennaio 2022, ore 11.30. Trento, Muse (Sala convegni)

Un “green deal” ovvero un patto per lo sviluppo sostenibile rivolto alle foreste dolomitiche dopo la sciagura di Vaia viene presentato in una Conferenza stampa sabato 15 gennaio 2022 dai rappresentanti della società civile trentina: associazioni del privato sociale ed ambientaliste, rappresentanze del mondo dell’impresa, delle professioni e della ricerca.

La tragedia ambientale di Vaia, si scrive nel documento, deve diventare un’opportunità anche attraverso l’iniziativa dal basso dei cittadini e delle loro rappresentanze.

Non si tratta pertanto di una proposta che intende sovrapporsi a quanto fatto fino ad ora dalle istituzioni nel dopo-Vaia ma che punta a creare nuovi livelli di responsabilità sviluppando consapevolezza ed iniziativa a partire dalle rappresentanze sociali e poi dagli enti intermedi e dalle istituzioni per rilanciare le politiche per la montagna sia in chiave di protezione sia per quanto riguarda uno sviluppo compatibile con i sui delicati equilibri.

Trento, Muse

» continua...

Il digitale innesca la crisi kazaka
carta geografica Kazakistan

Quello che non poté la condizione sociale poté la sete di criptovalute

di Sergio Bellucci *

Che la situazione sociale del Kazakistan fosse precaria era una informazione nota da tempo. Che precipitasse per gli equilibri digitali del nuovo mondo globale digitale legato alla Blockchain non era prevedibile (almeno negli schemi del passato).

Nei mesi scorsi, infatti, la Cina aveva assunto la decisione di eliminare i sistemi di criptovalute ad eccezione di quella statale. Nel provvedimento era incluso il divieto di effettuare il cosiddetto “mining” delle blockchain sottostanti (la tecnologia su cui si basano le criptovalute e che per le transazioni necessita di una forte capacità di calcolo informatico – chiamato mining – reso disponibile da veri e propri centri di calcolo che vivono attraverso queste funzioni). La Cina, fino a quel momento, era il primo territorio per capacità di mining nel mondo. Il Kazakistan il secondo.

» continua...

Aumentare il PIL o fermare il cambiamento climatico?
Giorgio Parisi

Questo è il discorso che Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021, ha pronunciato l'8 ottobre 2021, alla Camera dei Deputati in occasione del Pre-COP26 Parliamentary Meeting, la riunione dei parlamenti in vista della Cop26, la Conferenza sui cambiamenti climatici che si terra a Glasgow dall'1 al 12 novembre.

di Giorgio Parisi *

L’umanità deve fare delle scelte essenziali, deve contrastare con forza il cambiamento climatico. Sono decenni che la scienza ci ha avvertiti che i comportamenti umani stanno mettendo le basi per un aumento vertiginoso della temperatura del nostro pianeta. Sfortunatamente, le azioni intraprese dai governi non sono state all’altezza di questa sfida e i risultati finora sono stati assolutamente modesti. Negli ultimi anni gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti: le inondazioni, gli uragani, le ondate di calore e gli incendi devastanti, di cui siamo stati spettatori attoniti, sono un timidissimo assaggio di quello che avverrà nel futuro su una scala enormemente più grande. Adesso, comincia a esserci una reazione forse più risoluta ma abbiamo bisogno di misure decisamente più incisive.

 

 

» continua...

Accesso al credito e Casse Rurali
Falegnameria

 

di Alex Faggioni

(novembre 2021) Da un anno e mezzo l'apertura dei TG, dei giornali, l'argomento più dibattuto nei talk show televisivi, è l'andamento della pandemia e le reazioni dell'opinione pubblica alle direttive emanate dal governo per il suo contrasto. Il dibattito pubblico si è cristallizzato attorno a questo anche se nel frattempo il mondo continua a scorrere ed il processo di erosione dei sistemi che per decenni hanno contribuito a garantire la tenuta sociale continua inesorabile.

La revisione di tutto l'impianto del terzo settore, cui le realtà trentine non sono esenti, procede spedito verso forme di privatizzazione ed accentramento di stampo marcatamente neoliberista. Processi in atto da tempo e denunciati vent'anni fa dai movimenti di protesta di Genova oggi non sono più semplici proiezioni teoriche di prospettiva ma sono piuttosto una realtà concreta che incide sulla vita di tutti noi.

Accanto alla messa in discussione quotidiana dei diritti dei lavoratori portata avanti con parole d'ordine come flessibilità e attraverso una trasformazione nell'ingaggio delle maestranze in forme sempre più liquide e precarie, stiamo vivendo in maniera del tutto inconsapevole all'opinione pubblica, un gravissimo processo di restringimento della possibilità di accedere al credito da parte di artigiani e realtà produttive. Posso testimoniare rispetto a questo un’esperienza diretta che mette a nudo un sistema territoriale che ha dei tratti inquietanti.

 

 

 

» continua...

La ripulitura reputazionale del nucleare e il Grande Fratello
Chernobyl

di Alessandro Mengoli *

In questa estate calda anche alcuni temi sembrano aver risentito del clima. Si torna a parlare con insistenza delle scelte energetiche e come queste influenzino non soltanto le politiche degli stati ma anche le scelte individuali.

Traggo spunto da un articolo apparso sul Foglio, oramai diventato per me fonte di ispirazione. Si parla della bislacca idea di creare una APP personale per calcolare le proprie emissioni di CO2: sono queste proposte che portano la gente ad odiare qualsiasi politica di contrasto ai cambiamenti climatici. E aggiunge, rincarando la dose, come se non bastassero gli aumenti delle bollette.

Visto che l’articolo si appella alla logica, nel proporre soluzioni efficaci, non si capisce quale nesso logico accomuna la APP, che vuole spiare i nostri comportamenti, al costo dell’energia elettrica o del gas. L’unico nesso che vedo è la produzione di CO2, rispetto la quale si mostra il fastidio nei confronti dei tentativi di limitarla in qualsiasi modo, o con la APP o con l’aumento tariffario.

 

» continua...

Incagliati
Il traffico navale nel mondo

«Tempi interessanti» (112)

C'è un'immagine satellitare che descrive meglio di ogni considerazione la follia di un modello di sviluppo e di consumi nel quale ci siamo incagliati. Quell'immagine ci descrive l'ingorgo che la signoria del mercato e del profitto ha prodotto nella circolazione globale delle merci e più in generale nel nostro modo di vivere. E di cui spesso nemmeno ci accorgiamo, tanto consideriamo naturale l'artificialità del mondo che abbiamo costruito in questa infinitesima frazione della storia del nostro pianeta.

Poi accade che una nave portacontainer lunga 399,94 metri e alta come un condominio, che a pieno carico ha una stazza di 220.940 tonnellate, sia investita da una tempesta di sabbia peraltro piuttosto normale nella regione e s'incagli nel Canale di Suez con il suo carico di 18.500 container. L'ingorgo blocca quattrocento navi nel Mar Rosso, nel Canale di Suez e nel Mediterraneo per almeno una settimana (un'altra settimana servirà a ripristinare il corso “normale”). Nel frattempo un numero ancor più considerevole di navi mercantili vengono dirottate verso la circumnavigazione dell'Africa...

» continua...

Ammodernare l'insostenibilità?
Lentezza

Questo Pnrr è un piano di ammodernamento di un modello di sviluppo insostenibile, non promuove la transizione ecologica e non affronta alla radice le cause delle crisi che stiamo vivendo

Comunicato di Slow Food Italia

(27 aprile 2021) Si addensano molte nubi nel cielo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. C’era da aspettarselo, tale è la posta in palio (complessivamente il Presidente Draghi parla di 248 miliardi di euro investimenti) e tali sono gli interessi solleticati da questa enorme quantità di denaro.

Pnrr, Slow Food: «Non è una strategia per la transizione ecologica»

«Quella che emerge dalla lettura del Pnrr non è una strategia per la transizione ecologica ma piuttosto un programma per l’ammodernamento del Paese. Come se all’origine delle crisi che stiamo vivendo ci fosse principalmente una condizione di arretratezza dell’Italia rispetto al contesto globale e non, invece, un problema di modello di sviluppo. La transizione dovrebbe essere un passaggio da un modello all’altro e non un aggiustamento, pur se profondo, di un modello che si vuole perpetuare. Per fare un esempio: nei capitoli dedicati all’agricoltura si propone il rinnovo del parco macchine, che può anche non voler dire nulla in termini di transizione ecologica o, addirittura, può avere effetti negativi, se dovesse tradursi nel passaggio a mezzi sempre più pesanti che compattano sempre più i suoli», afferma Francesco Sottile, a nome del Comitato esecutivo di Slow Food Italia.

 

» continua...

L'urgenza del cambiamento
Ringraziamento

Idee e proposte attorno al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

 

a cura di Slow Food Italia Aps


(25 febbraio 2021) La pandemia è stata insieme un evidenziatore e un acceleratore delle crisi sistemiche che attraversano questo tempo: crisi ambientale, climatica, alimentare, demografica, migratoria, economica e sociale, finanziaria e, infine, culturale e politica. Per questo sarebbe giusto parlare di sindemia, di fronte alla quale viene in luce tutta l'inadeguatezza degli strumenti interpretativi, di visione e di governance da parte delle istituzioni nazionali ed internazionali, tanto nell'affrontare l'emergenza sanitaria, quanto nell'andare alle cause che ne sono all'origine.

Appare improcrastinabile l'assunzione di un nuovo approccio, quello della complessità. Del nostro essere parte, come genere umano, della natura di cui siamo un frammento e del nostro rapporto di co-evoluzione con essa. Del carattere limitato della nostra conoscenza e delle risorse di cui dovremmo disporre, avendo consapevolezza della nostra impronta ecologica. Di un presente dove tutto si tiene, dove l'interdipendenza annulla le distanze e nel quale ogni nostra scelta, individuale o collettiva, ricade ed influenza il destino di tutti e della nostra madre Terra.

Occorre, in altre parole, cambiare rotta. E di questo cambiamento Slow Food intende essere parte attiva e interlocutore autorevole e affidabile. A partire dalla sua natura peculiare di movimento insieme globale e territoriale per il diritto a un cibo buono, pulito, giusto per tutti, capace in oltre trent’anni di battaglie di dimostrare che nutrirsi e fare la spesa sono anche atti politici.

» continua...

L'importante appello di un gruppo di scienziati sul PNRR
Il gatto e la luna

Al Presidente del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano

Prof. Mario Draghi



Egr. Prof. Draghi,

Desideriamo condividere con Lei e i Ministri impegnati qualche elemento di valutazione generale e avanzare raccomandazioni e suggerimenti sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Siamo un gruppo di docenti, ricercatori ed esperti afferenti a diverse discipline accomunate dalle finalità di protezione sia degli ecosistemi e dell’ambiente in cui viviamo sia della salute umana e degli organismi viventi. Stiamo seguendo e studiando la pandemia dal suo arrivo e siamo preoccupati per il presente e per il futuro. Per questo, oltre a contribuire allo studio dei fenomeni collegati alla pandemia, siamo interessati alle elaborazioni ed alle scelte per la ripresa economica e sociale1.

Siamo consapevoli della necessità di affrontare la sfida di una ripartenza che non sia basata sugli stessi modelli che hanno determinato la grave situazione in cui ci troviamo. Per imboccare una traiettoria diversa c’è bisogno di un cambio di paradigma del modello di sviluppo e di consumo oggi prevalente, ed è necessario che molte scelte siano fatte con immediatezza. Trattandosi di una profonda crisi sanitaria, sociale, economica, perfino esistenziale, un piano di ripresa post-pandemica deve necessariamente confrontarsi con una miriade di problemi, come illustrato dal Green Deal europeo. Osserviamo con grande interesse l’evoluzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ed apprezziamo gli sforzi fatti in molte direzioni, seguendo le indicazioni di quello europeo.

» continua...

State scrivendo il Recovery Fund pensando agli anni '20. Ma del Novecento!
Ritorno al futuro

 

Le sette proposte di Friday For Future Italia al Governo Italiano relativo alla Next Generation EU

La crisi climatica è stata descritta come “una pandemia al rallentatore”. Entrambe infatti sono “invisibili” all’inizio. Entrambe riguardano l’intero pianeta e affliggono tutti, ma colpiscono le categorie più fragili con maggiore violenza. Per entrambe, le soluzioni coincidono con grandi cambiamenti su scala globale.

Ma la crisi climatica, oltre una certa soglia, è irreversibile. Se superiamo il punto di non ritorno non esisterà un “vaccino” in grado di salvarci. Ogni anno avremo perdite annuali del PIL italiano crescenti, che raggiungeranno l’8% nel 2100 (come spiega il rapporto del Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici). Significa che rischieremo di avere ogni anno i danni economici che stiamo vivendo quest’anno a causa della pandemia!

Ci troviamo quindi di fronte ad un punto cruciale: non possiamo credere di risolverla continuando con il business as usual. Nonostante questo, i pacchetti di stimolo finora approvati dal nostro paese sono stati i peggiori in Europa dal punto di vista della transizione ecologica, e tra i quattro peggiori di tutto il G20 (insieme a USA, Giappone e Australia).

» continua...

Il tabù della patrimoniale
Povertà

di Roberto Pinter

(5 dicembre 2020) “Il Covid trascina 5 milioni e mezzo di italiani nel tunnel della povertà” che si aggiungeranno agli 8,8 milioni già certificati. A fronte di questa terribile notizia si registra anche, nell'ultimo anno, l'aumento di 125 miliardi dei depositi bancari!

Cosa vuol dire questo? Che le politiche redistributive e straordinarie attivate dopo il Covid non hanno avuto un effetto equo, visto che sono stati soldi anche a chi non ne aveva bisogno e troppo pochi a chi era in difficoltà. Che con l'epidemia aumentano i poveri e chi sta bene, non potendo spendere o preferendo non investire in questi tempi incerti, aumenta invece la propria ricchezza. Significativo che i grandi ricchi del pianeta abbiano visto in questi mesi un aumento vertiginoso del loro patrimonio finanziario.

Dunque la caduta economica colpisce in modo iniquo, impoverisce chi ha solo il lavoro e arricchisce chi ha i monopoli o vive di rendite.

 

 

» continua...

La 'ndrangheta in Trentino
Il manifesto della winter school

«Tempi interessanti» (109)

Nei primi giorni di marzo del 2013 come Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani organizzammo una Winter school dal titolo “Mafie senza confini”. Fu una tre giorni di particolare intensità e valore alla quale si iscrissero un centinaio di studenti provenienti da diverse università italiane. Vi parteciparono come relatori magistrati, ricercatori, investigatori, scrittori, giornalisti ed amministratori locali di particolare valore ... Una delle domande cruciali della Winter school si sviluppò attorno al quesito di come una realtà apparentemente estranea a fenomeni mafiosi (come il Trentino) fosse attrezzata o si attrezzasse per contrastare la penetrazione della criminalità organizzata sul proprio territorio...

... Da allora sono trascorsi sette anni, ma quel promemoria di azioni su cui ci eravamo confrontati ... è rimasto colpevolmente lettera morta...

» continua...

pagina 2 di 7    1234567