lunedì, 25 gennaio 2016 ore 18:00
Trento, Social Store, Via Calepina
giovedì, 14 gennaio 2016 ore 18:00
Trento, Hotel al Marinaio - circonvallazione Trento sud
di Stefano Fait
(16 gennaio 2016) Stamattina, presso il Consiglio provinciale dell’Alto Adige, assieme ad altri membri dell’associazione politica e culturale (trentina) Territoriali#Europei, ho assistito alla riunione di lancio della Convenzione che avrà il compito di redigere la bozza di adeguamento e integrazione dello Statuto di autonomia della Provincia di Bolzano.
È stata presentata anche la piattaforma interattiva che permetterà ai cittadini di dare un proprio contributo al dibattito, a complemento del “Forum dei 100”, un’assemblea di cittadini scelti da un algoritmo in rappresentanza delle comunità che compongono la società altoatesina. Questo forum dovrà nominare otto componenti della Convenzione, su un totale di 33 membri (v. http://www.convenzione.bz.it/).
domenica, 20 dicembre 2015 ore 19:30
Trento, Cafe de la Paix, Passaggio Teatro Osele
(26 febbraio 2016) Nell'itinerario proposto dall'associazione “territoriali#europei” che abbamo intitolato "Fra il non più e il non ancora" consiglieremo, di volta in volta, una bibliografia sull'argomento trattato, affinché le persone che lo vorranno possano approfondire la loro conoscenza. Costruendo così una piccola biblioteca sul presente. Questa la bibliografia suggerita per l'incontro del 26 febbraio scorso (il resoconto lo potete trovare nel Diario di bordo, qui a fianco). Se avete altri suggerimenti, andremo ad integrare volentieri la biblioteca on line.
(21 dicembre 2015) Si è svolta domenica sera l'assemblea dell'associazione "territoriali#europei". Ad un anno dalla sua nascita, l'associazione prova un bilancio ma soprattutto cerca di indicare un proprio percorso attento ma non condizionato dall'agenda della politica, esigente sul piano culturale a fronte di un vuoto di elaborazione in un contesto che richiede invece nuovi paradigmi, autonomo dai partiti e ciò non di meno fortemente politico. Lo fa attraverso un documento che qui presentiamo e che i partecipanti all'assemblea hanno fortemente condiviso.
L'associazione territoriali#europei nasce, nemmeno un anno fa, sulla spinta di una preoccupata lettura della difficile condizione della coalizione di centrosinistra a livello territoriale e più in generale dell'intera architettura autonomistica della Provincia di Trento. Non mancava allora un necessario riferimento alla crisi, non passeggera, della rappresentanza e di tutti quei luoghi che dovrebbero essere deputati alla formazione, all'approfondimento e al confronto, oltre che catalizzatori dell'attivazione politica. Il nome dell'associazione descrive efficacemente le coordinate geografiche – variabili, comunicanti e mai alternative – che stanno alla base del motivo che ha portato alla sua formazione e che ne determina automaticamente ambiti d’interesse, sfide organizzative, orizzonti politico-culturali.
lunedì, 5 ottobre 2015 ore 18:30
Trento, Bar il Marinaio, svincolo Trento Sud (Saletta esterna)
venerdì, 2 ottobre 2015 ore 18:00
Trento, Caffé Bookique, via Torre d'Augusto
lunedì, 14 settembre 2015 ore 20:00
Trento, al Marinaio
Questo intervento del presidente dell'associazione "territoriali#europei" è apparso oggi sul "Trentino"
di Alessandro Dalla Torre
(4 settembre 2015) La giornata dell’Autonomia è uno di quegli eventi inevitabilmente destinati ad essere issati sul pennone più alto della retorica politico-istituzionale. Da quell’altezza, assecondando il verso in cui dirige la brezza della storia, sventolerà dunque indifferente le sue buone ragioni. Ci saranno, poi, quanti si limiteranno a guardare a quella bandiera e quanti invece guarderanno anche al verso in cui dirige quella brezza. Si sa: spesso le bandiere, in genere tutte le bandiere, tendono ad illudere, mentre la storia – se la si vuole veramente intendere – difficilmente si presta a questo gioco.
giovedì, 27 agosto 2015 ore 20:00
Trento, Caffé Bookique, via Torre d'Augusto
Riprendo dal quotidiano "Trentino" di oggi la riflessione di Alessandro Dalla Torre
di Alessandro Dalla Torre
(6 ottobre 2015) Annebbiati dalla retorica dell’Autonomia più bella del mondo – quella che “perfino il Dalai Lama sarebbe felice di opporre alla spiccia invadenza cinese” - ci stiamo bruscamente risvegliando dal sonno della ragione indotto da un eccesso di privilegi privi di un’apprezzabile contropartita.
La condizione da “quasi fallimento” della finanza nazionale non ammette indulgenze e se i conti non tornano non c’è ideologia o ordine costituzionale che tengano. Su questo punto anche il partito democratico si è ormai allineato alla tradizionale posizione della destra politica nazionale, mentre il disegno di riforma costituzionale “Renzi-Boschi”, se approvato, finirà per stravolgere l’impianto istituzionale su cui si reggevano le nostre prerogative statutarie mandando in frantumi il “tacito” principio di inviolabilità.
lunedì, 6 luglio 2015 ore 20:00
Care e cari,
l'associazione "territoriali#europei" è nata qualche mese fa sulla spinta dell'esigenza condivisa di proporre alla comunità trentina un luogo di discussione, approfondimento e azione politica. Siamo passati attraverso una prima fase di conoscenza, di creazione di un gruppo, di messa alla prova in alcuni appuntamenti pubblici.
E' inutile sottolineare che dopo questa prima fase caratterizzata da un certo entusiasmo siano venuti poco alla volta meno i momenti di confronto collettivo, così come le occasioni di progettare le iniziative dell'associazione. Ci dispiacerebbe che quella che ci sembrava una proposta interessante e sensata si sciogliesse come neve al sole ed è per questo che abbiamo provato a dare forma ad un breve ragionamento (in allegato) che faccia il punto di dove siamo e che suggerisca un percorso di lavoro possibile per territoriali#europei.
Trento, il Marinaio (circonvallazione sud)
(11 luglio 2015) Nell'ambito del Festival "Torino e le Alpi" si è svolto nella giornata di oggi a Torino unForum dal titolo “Le terre alte fra non più e non ancora” promosso dalla Compagnia di San Paolo che ha visto una qualificata partecipazione (fra gli altri Aldo Bonomi, Giuseppe Dematteis, Annibale Salsa, Albino Gusmeroli, Fabio Renzi, Anna Giorgi, Enrico Borghi, Lorenzo Dellai). Quello che segue è il contributo che ho portato come relatore di "territoriali#europei" al Forum.
di Michele Nardelli
Si potrebbe dire che in ogni momento siamo fra il “non più” e il “non ancora”. Ma non è esattamente così. Ci sono dei passaggi di tempo nei quali questo spazio si dilata, avvolge ogni cosa, rende obsolete categorie di pensiero fino a quel punto indiscutibili, ci costringe ad osservare in maniera diversa le cose che vediamo ogni giorno, ci chiede – come scrive Hannah Arendt – di essere presenti al proprio tempo.
Ne “L'uomo senza qualità” Robert Musil descrive con maestria questo spazio, quando il crepuscolo degli imperi lascia il campo agli stati nazionali, svanisce il monopolio della conoscenza, la guerra diventa taylorista, il Novecento si presenta nel suo delirio senza limiti.
Quello che segue è il documento che il collettivo di territoriali#europei ha presentato ieri sera a Trento, al circolo degli Alpini. Un lavoro in progress arricchito dai numerosi interventi che ci auguriamo possa divenire un contributo utile in una campagna elettorale piuttosto avara di idee.
a cura di territoriali#europei
(24 aprile 2015) Tempo di elezioni amministrative e di conseguenza tempo di proposte di aspiranti sindaci, assessori o semplici consiglieri. Governare lo spazio pubblico - che si tratti di una metropoli o di un piccolo paesino di montagna - è espressione basilare e fondamentale dell'agire politico, laddove rappresenta il contesto di maggiore prossimità e contatto tra rappresentanti e rappresentati. La figura del Sindaco, al netto di trasposizioni caricaturali sul piano nazionale, è quella più "alla portata" del cittadino che – spesso indignato, a volte onestamente interessato al bene comune – cerca i responsabili del malfunzionamento (vero o presunto, poco cambia) della macchina amministrativa. La crisi della politica – morale da un lato, di funzione dall'altro – non ha risparmiato neppure i corpi intermedi fino a poco tempo prima ritenuti i punti più saldi di un'architettura istituzionale già traballante.
Poi c'è stata Tangentopoli e quel 1992 che in queste settimane viene narrato in un'efficace e cruda serie tv ambientata nella Milano di una ventina d'anni fa. Inchieste, arresti, affari per nulla trasparenti, bilanci dissestati, giunte sciolte e commissari straordinari. Questo lo sfondo dentro il quale si sarebbe dovuta dispiegare l'ordinaria amministrazione (non sempre garantita) e si sarebbe dovuto agire per la scrittura di uno spartito utile al futuro, spesso risultato stonato o peggio inesistente. E' quello il periodo in cui è venuto meno – fino ad oggi senza una soluzione – il patto di fiducia che lega il politico, e la sua azione, ai cittadini. La deresponsabilizzazione generale e la fuga di fronte all'impegno per la buona amministrazione creano terreno fertile per la corruzione – materiale e intellettuale – che sta alla base dello sgretolamento delle comunità. (1)