di Flavio Ceol
Il governo ha approvato i regolamenti attuativi della legge di riforma nazionale della scuola relativamente al secondo ciclo. Regolamenti, invero, completi solo per la parte liceale, mente per quanto riguarda gli istituti tecnici e, ancor più, quelli professionali lo stesso documento nazionale presenta dei punti ancora da approfondire e definire meglio. Questo atto governativo, comunque, ha un'evidente influenza sulle decisioni che anche la provincia di Trento deve prendere per questo spezzone di istruzione. La provincia deve decidere come applicare la riforma nel rispetto delle norme generali, dei principi fondamentali e delle sue competenze. Del resto gli stessi regolamenti rimandano per le province autonome di Trento e Bolzano alle norme di attuazione in materia scolastica. Anche il dibattito in corso che ha assunto anche modalità poco dialettiche, per usare un eufemismo, non può ignorare questo atto del governo nazionale se vuole rimanere all'interno del quadro costituzionale delle reciproche competenze e non soffermarsi solo su questioni di principio non negoziabili e, per questo, impolitiche. Stiamo assistendo, invero, a curiosi cambi di posizioni. (...)
giovedì, 4 febbraio 2010 ore 20:30
Trento, via Brennero 236
mercoledì, 3 febbraio 2010 ore 20:45
Pergine, Teatro Don Bosco
di Roberto Pinter, Commissione dei 12
Caro direttore, come commissario dei dodici, raccolgo immediatamente l'invito al dibattito sul futuro dell'Università di Trento. Il suo editoriale coglie tutta la delicatezza e l'importanza della partita che si è aperta con l'accordo tra governo e Provincia che prevede la delega in materia di Università. Da però per scontato che sarà solamente attraverso la legge provinciale che si giungerà a definire il come sarà esercitata la delega. Io credo invece che...
lunedì, 1 febbraio 2010 ore 16:00
Dipartimento Istruzione, via Gilli (aula 1)
di Edoardo Benuzzi
"Discreto" è una parola gentile dalle molte sfumature, pare impossibile che possa diventare il grimaldello per scassare il sistema di valutazione degli alunni della nostra scuola primaria. Questo può accadere per l'inopinato incunearsi di questa voce tra il "sufficiente" e il "buono" nel vigente quadro valutativo delle scuole trentine.
di Alberto Tomasi
Nel film "I guerrieri della palude silenziosa" (1981), Walter Hill racconta la storia di una pattuglia impegnata in un'esercitazione; apparentemente si tratta di un piano studiato a puntino, ma in realtà (la suspense è un ingrediente ben speso) le cose prendono una brutta piega, fra improvvisazione e presunzioni, e il manipolo di soldati finisce pericolosamente nelle paludi della Louisiana, sotto il tiro dei diffidenti abitanti del posto, i cajun. Il film - arbitrariamente tolto dal suo contesto - rappresenta una efficace metafora di quello che sta succedendo al progetto di riforma della scuola trentina.
di Flavio Ceol
L'insegnamento della religione nella scuola è stato un argomento molto discusso in queste ultime settimane. Dapprima la sentenza del Tar del Lazio che metteva in discussione la possibilità di utilizzare la valutazione dell'insegnamento della religione cattolica per i crediti scolastici basando la sua decisione su quanto scritto nel testo del Concordato dove si afferma che gli studenti esercitano il diritto di avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento di religione cattolica senza che la loro scelta possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione.
di Alberto Tomasi
Antefatto: una recente sentenza del TAR del Lazio ha stabilito che i docenti incaricati dell'insegnamento della religione cattolica (IRC d'ora in avanti) non possono concorrere pienamente agli scrutini e che la partecipazione all'ora di IRC non può essere presa in considerazione per l'attribuzione di crediti, sulla base del principio che "un insegnamento di carattere etico e religioso strettamente attinente alla fede individuale non può assolutamente essere oggetto di una valutazione sul piano del profitto scolastico per il rischio di valutazioni di valore proporzionalmente ancorate alla misura della fede...".