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Notte balcanica

Francesco Strazzari

Notte balcanica

Il Mulino, 2008

 

Il rapporto tra guerre, criminalità, interessi politici e affarismo nel sud est Europa. Francesco Strazzari pubblica un saggio che è anche un racconto.

I libri, si sa, li scrivono gli autori, ma i titoli li fanno gli editori. Nel caso del lavoro di Francesco Strazzari “Notte balcanica. Guerre, crimini, stati falliti alle soglie d’Europa” l’editore ha messo del suo anche nella copertina. E forse ha esagerato. C’è una pistola puntata sul lettore, che sembra richiamare gli stereotipi truculenti dei Balcani sanguinari. Dentro invece c'è un prezioso saggio sul rapporto, per nulla tribale, tra economie illegali, criminalità e costruzione dello stato nelle periferie dell’Europa unita.

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Miodrag Lekic: la mia guerra alla guerra

Miodrag Lekic

La mia guerra alla guerra

Guerini e ssociati, 2006


 

1999, 78 giorni di bombardamenti NATO nel cuore dell’Europa. “La mia guerra alla guerra” è il diario di quelle settimane dell’ex ambasciatore jugoslavo a Roma, Miodrag Lekic, pubblicato da Guerini e Associati. Una recensione di Michele Nardelli
Ripercorrere oggi i drammatici giorni della primavera 1999, quei lunghissimi 78 giorni di bombardamenti Nato nel cuore dell’Europa, è un utile esercizio per meglio mettere a fuoco i nodi di una questione niente affatto risolta, proprio nel momento in cui la comunità internazionale cerca a fatica di trovare una soluzione diplomatica inerente lo status del Kosovo.

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Il clima è fuori dai gangheri

Gianfranco Bettin

Il clima è fuori dai gangheri

Nottetempo, 2004

 

“Il clima è fuori dai gangheri” non è un libro. È un grido di dolore, un’ora del tuo tempo nella quale metti a fuoco il delirio dell’homo faber, come a descrivere il giorno prima quale sarebbe stata “l’alba del giorno dopo” lo scioglimento della calotta polare a causa dell’effetto serra.

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La politica perduta

Marco Revelli

La politica perduta

Einaudi, 2003

 

La crisi della politica è sotto gli occhi di tutti. Da garanzia di ordine e sicurezza, essa si va rovesciando nel proprio contrario: in fattore di insicurezza, violenza, paura. Lo dimostra un quindicennio di nuovo disordine mondiale, dalle cosiddette guerre umanitarie fino alla recente avventura irachena...

Con Marco Revelli coltiviamo un’amicizia a distanza. Nel senso che con Marco abbiamo condiviso nel corso degli anni ’90 una rigorosa analisi critica dei pensieri del ‘900 ed uno sforzo di ricerca di nuovi pensieri di libera-zione umana. Al di là di ogni appartenenza, ci siamo ritrovati nelle molte occasioni di riflessione lungo i passaggi cruciali della vicenda politica degli ultimi anni, a far parte di un collettivo virtuale con altri amici come Mario Agostinelli, Gianfranco Bettin, Aldo Bonomi, Alberto Magnaghi, Emilio Molinari, Tonino Perna, Paolo Rumiz ed altri ancora, persone dalle storie tanto diverse con le quali abbiamo tenuto aperto un ragionamento, insieme di pensiero critico e di azione irrituale. Penso all’approccio territorialista, allo sviluppo locale e all’autosostenibilità, al diritto all’acqua… penso all’impegno per la pace, alla diplomazia parallela e ai “miei” balcani.

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Duemilauno. Politica e futuro

Massimo Cacciari

Duemilauno. Politica e futuro

Colloquio con Gianfranco Bettin

Feltrinelli, 2001


Più che una riflessione, quella avviatasi dopo il voto che ha portato la “Casa delle liberta” al governo del paese sembra una lamentazione, quasi la ricerca di un capro espiatorio, piuttosto che un’analisi sulle dinamiche sociali e culturali che attraversano il nostro paese.

Non che non ci siano responsabilità precise anche sul piano delle scelte politiche dei leader del centro sinistra, prima fra tutti quella di aver liquidato l’Ulivo in nome del primato dei partiti, in Italia come in Trentino. Ma sarebbe fuorviante, oltre che insopportabilmente rituale, affrontare la questione facendo saltare qualche testa senza peraltro discostarsi sul piano delle scelte di fondo. Ecco perché a mio avviso è necessario guardare all’esito elettorale da una diversa angolatura, cercando di capire cosa sta avvenendo nei corpi sociali, nelle culture, nei comportamenti.

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Il passato davanti a noi

Bruno Arpaia

Il passato davanti a noi

Guanda, 2006

 

È un libro che, per chi ha vissuto quegli anni, ti scava dentro. Puoi anche decidere di prenderti una certa distanza, dicendo “no, noi non eravamo così”, ma avverti che dentro di te vengono toccate corde sensibili, di un passato ancora non del tutto elaborato, spesso ricondotto impropriamente agli “anni di piombo”.

Forse le passioni di un’epoca non possono davvero essere raccontate ad un’altra. Eppure la voce che narra questa storia, una storia di ragazzi e ragazze che crescono negli anni Settanta in un paesino del Sud, ha il timbro forte, spericolato e consapevole, di chi non può più tacere. E il risultato è un romanzo italiano che affonda le mani nel “buco nero” di quel decennio senza paura di sporcarsele, senza celebrarlo né rinnegarlo, raccontando una generazione e un pezzo di storia dal di dentro, quasi in presa diretta, e allo stesso tempo in un serrato corpo a corpo con la memoria, propria e altrui.

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La terrazza proibita

Fatema Mernissi

Vita nell’harem

Giunti, 2005



L’harem di Fez dove la piccola Fatema cresce è un luogo in cui le donne sono sottomesse a precise regole, prima fra tutte quella di non varcare i “sacri confini” delle mura domestiche. La terrazza più alta della casa diventa così il luogo proibito e segreto dove fantasticare evasioni, praticare rituali segreti, complottare trasgressioni contro le regole del costume familiare e sociale.

Eredi

Gianfranco Bettin

Eredi

Da Pietro Maso a Erika e Omar

Feltrinelli, 2007

 

Quello di Pietro Maso non è stato un caso isolato. Episodi simili si sono ripetuti, anche recentemente, come nel caso di Erba. Sono tutte storie terribili, che non riguardano solo i protagonisti e le vittime dei delitti, bensì la società nel suo complesso e il suo sistema di valori. “Eredi”, con una narrazione in presa diretta, offre spunti di riflessione acuti e di straordinaria attualità su queste vite “normali” ma dagli esiti atroci.

 

In prima persona singolare

Cristiana Pivari

In prima persona singolare

Il filo, 2007



Proviamo mai a metterci nei panni degli altri, “in prima persona singolare”? A dire “io” e a pensare e agire come un altro penserebbe e agirebbe?

Cristiana Pivari lo ha fatto e dal suo esperimento è nata questa coinvolgente raccolta di racconti. Vicende straordinarie nella loro quotidianità, uomini e donne alle prese con situazioni diverse, cariche di significato e di spunti per riflettere. Il sogno di avere a disposizione un’ingente somma di denaro. Il passato che , di continuo, interferisce con il presente, o le azioni altrui che, inevitabilmente, si riflettono o modificano le proprie certezze. La decisione di dire, almeno una volta, ciò che si pensa veramente. I personaggi che popolano il mondo di “In prima persona singolare”, con armonia e semplicità, parlano di sé, si rivelano, testimoni di una società troppo spesso superficiale.

Buick Riviera

Miljenko Jergovic

Buick Riviera

Edizioni Scheiwiller

 

Una novella dai toni fortissimi che parla della Bosnia, della guerra, della difficoltà di voltare pagina dopo il conflitto. Una Bosnia estremamente vicina e al contempo lontana perché raccontata dagli esuli negli Stati Uniti. Una recensione di Michele Nardelli al nuovo libro di Miljenko Jergovic

di Michele Nardelli

”Buick Riviera“ di Miljenko Jergovic è una novella di fortissima intensità, che ti parla della Bosnia pur essendo ambientata negli Stati Uniti e che ti bruci in una giornata in cui fuori fa freddo e non hai voglia di fare null’altro che leggere.

 

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Scarpette da ballo nelle nevi di Siberia

Sandra Kalniete

Scarpette da ballo nelle nevi di Siberia

Edizioni Scheiwiller, 2005

 

di Michele Nardelli

Paesi di mezzo: la Lettonia del ‘900 nel racconto della tragedia di due famiglie nei gulag staliniani".

Scarpette da ballo nelle nevi di Siberia" non aggiunge nulla di nuovo – almeno sotto il profilo storico – a quanto già sappiamo sulla tragedia dei gulag staliniani. Almeno per chi vuol sapere. Perché – inutile nascondercelo – sono ancora in molti a non voler fare i conti con questa storia, la storia di un totalitarismo che ha permesso che comunismo e terrore diventassero, come afferma l’autrice Sandra Kalniete, “un binomio inscindibile”.

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L’arte del mettersi in mezzo

Aldo Bonomi

La Comunità maledetta

Viaggio nella coscienza di luogo

Edizioni di Comunità, 2002

 

 

di Gianfranco Bettin

Ogni volta che sente mettere in dubbio le proprie virtù (o presunte tali) la buona società del Nordest esibisce i molti “volontari” impegnati in opere solidali, nella regione e altrove. Dimenticando, però, che tra quei “volontari” molti sono radicalmente critici proprio verso il modello sociale e comunitario locale.

Aldo Bonomi, infaticabile e acuto indagatore della società e del tempo in cui siamo “situati”, ha recentemente viaggiato tra Nordest (come luogo tipico e ricco della nuova società globale) ed ex Jugoslavia (come luogo tipico e devastato, uscito dalle convulsioni della vecchia società ed entrato, nel modo più tragico, nella nuova: un esauriente e avvincente bilancio degli ultimi dieci anni lo si può ora trovare in La guerra dei dieci anni. Jugoslavia 1991-2001, a cura di Alessandro Marzo Magno, Il Saggiatore, p. 528, E. 21,69). Questo viaggio Bonomi lo ha fatto in compagnia di un “volontario” che esprime al meglio la concretezza dell’impegno e la consapevolezza della necessità di un approccio critico al contesto. Tanto più se il luogo dell’impegno è tra Serbia, Croazia e Bosnia, e ai confini tra Kosovo e Macedonia, cioè in alcune città e paesi dove la ricostruzione post-bellica non può non essere anche ricostruzione dei legami sociali e umani e trasformazione delle coscienze.

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Biscotti al cardamomo

Antonio Umberto Riccò

Biscotti al cardamomo

Edizioni Alpha Beta, 2009

 

Una mattina di febbraio il lago di Garda restituisce il corpo di uno straniero. Si capirà  presto che è stato ucciso. Da quel momento le notti di Saverio, il professore
in pensione che ha trovato il cadavere, sono tormentate da incubi, che non gli danno tregua fino a spingerlo a intraprendere proprie indagini insieme a Marco,
cronista di un quotidiano locale. Anche gli inquirenti ufficiali, una vicequestore mordimatite e un capitano dei Carabinieri esperto di bonsai, coordinati da un Procuratore della Repubblica con la Sicilia nel cuore, si confrontano con indizi che gli assassini sembrano aver lasciato apposta per loro… Lo scenario che fa da sfondo alla narrazione è quello di un paese che sembra aver perso la memoria del proprio passato.

La signora va nel Bronx

Marianella Sclavi

La signora va nel Bronx

Bruno Mondadori, 2006

Una donna italiana, bianca, insegnante universitaria di Arte di ascoltare e da anni residente a Manhattan decide di andare nel Sud Bronx per vedere di persona come si vive, cosa si pensa “dall’altra parte della barricata”. In tre mesi di permanenza in una delle zone più famose del disastro urbano americano, quella in cui negli anni settanta è stato girato il film “Bronx, 41° distretto di polizia” con Paul Newman, raccoglie una quantità di informazioni sulle forze positive e costruttive del Bronx: i nuovi pionieri urbani. Essenziale, in questa ricerca, è il metodo dello shadowing, il seguire come un’ombra un’altra persona, armati unicamente dell’arte di ascoltare e osservare.

Nebulosa del Boomerang

Gianfranco Bettin

Nebulosa del Boomerang

Feltrinelli, 2004



“Addio allora, e buon inverno per sempre. Ci vivresti bene là sopra tu, in quel posto, come si chiama...? Nebulosa del Boomerang. Il posto più freddo dell’universo. Ma non ti accorgi che è qui, non ti accorgi che è questo il posto più freddo dell’universo?”

Tre destini in fuga si incrociano in una notte freddissima d’inverno: Mila, una prostituta polacca inseguita dai suoi persecutori, Giorgia, una tassista in attesa di clienti, Walter Zoef, giovane funzionario dello Stato. ...

Nebulosa del Boomerang è un noir “civile”, un romanzo che mozza il fiato e chiede di pensare nell’inquieto orizzonte dell’Europa di oggi. Tanto è irrimediabilmente freddo lo spettacolo della barbarie e del male in cui in cui i tre protagonisti cercano spazio, movimento, salvezza, tanto è furioso il passo che intreccia presente e passato, tanto è caldo il ritmo delle anime.

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