Mondo

mercoledì, 17 giugno 2015 ore 14:15

La politica europea di vicinato in crisi? Il caso Ucraina e il futuro delle relazioni con la Russia
Kiev

Osservatorio Balcani e Caucaso è lieto di invitarvi alla conferenza "La politica europea di vicinato in crisi? Il caso Ucraina e il futuro delle relazioni con la Russia".

I relatori saranno: ALFREDO CONTE, Servizio Europeo per l’Azione Esterna - Bruxelles; SERENA GIUSTI, Scuola Superiore Sant’Anna - Pisa; NONA MIKHELIDZE, Istituto Affari Internazionali – Roma; JENS WOELK, Università degli Studi di Trento.

Moderatore sarà EMILIO DALMONTE, Vice Direttore e Capo Settore Politico della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

Trento Aula Magna, Fondazione Bruno Kessler, Via S. Croce 77

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sabato, 6 giugno 2015 ore 15:00

Incontro con Tulime
Donna africana

Nei giorni successivi (6 e 7 giugno 2015) alla partecipazione agli eventi per il 60° della Conferenza di Messina sarò a Palermo, su invito di Tulime, una onlus che opera in Tanzania e in diversi altri paesi con l'approccio della cooperazione di comunità.

Palermo

Europa. Non è tempo di giochi
Debito

 

di Yanis Varoufakis *

 
 
(18 febbraio 2015) Sto scrivendo questo articolo a margine di un negoziato cruciale con i creditori del mio paese – un negoziato i cui risultati potranno segnare una generazione oltre a rappresentare un possibile punto di svolta per l’esperimento europeo e per quello dell’unione monetaria. Gli esperti di teoria dei giochi tendono ad analizzare i negoziati trattandoli come giochi in cui i contendenti, proiettati esclusivamente sul proprio interesse individuale, tentano di accaparrarsi la fetta più grande della torta da dividere. Data la mia precedente esperienza accademica come ricercatore in teoria dei giochi, molti commentatori hanno affrettatamente avanzato l’ipotesi che, in qualità di nuovo ministro delle finanze della Grecia, avrei operato per ideare stratagemmi, bluff o opzioni nascoste utili a vincere non avendo nulla in mano.
 
Nulla può essere più lontano dalla verità di quanto è stato scritto in questi giorni. Se la mia precedente esperienza con la teoria dei giochi ha avuto un effetto su di me, questo è stato quello di convincermi che sarebbe pura follia considerare l’attuale negoziato tra la Grecia e i suoi partner come un gioco da vincere o perdere grazie a bluff o sotterfugi tattici.

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Ma è la guerra la soluzione?
Matite

 

di Ugo Morelli

 

Di fronte ai terribili eventi francesi e alla distruttività del terrorismo, che ci riguardano direttamente, le reazioni, nella maggior parte dei casi, sono improntate alla esibizione di superiorità della nostra cultura che chiamiamo civiltà in modo unilaterale, e alla guerra come risposta. A parte la considerazione sull’inefficacia di ogni guerra organizzata per combattere il terrorismo, viene da chiedersi se non sia il caso di mettersi almeno in una certa misura in discussione e di assumere una posizione che non neghi il conflitto ma provi ad elaborarlo.

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Il volo dell’anatra zoppa…
L\'Avana. La Bodeguita del Medio

 

 

di Federico Zappini *

 

(21 dicembre 2014) Può un’anatra zoppa insegnarci a volare? Se guardiamo alla situazione di Barack Obama in relazione alla sorprendente riapertura dei canali diplomatici con Cuba si direbbe di sì. Un Presidente senza i numeri nel Congresso – “lame dunk” appunto, dopo le elezioni di medio termine – che riesce, certo non da solo, ad essere protagonista di un evento di politica internazionale tanto simbolico quanto rilevante. Non solo per i due Paesi direttamente coinvolti.

Leggo e comprendo i molti dubbi – figli di anni di contrapposizione fino a pochi giorni fa apparentemente insanabile – che circondano un fatto dalla fortissima valenza storica e politica. La permanenza dell’embargo, che dovrà essere sciolto ufficialmente da un Congresso ostile. I molti fronti sui quali l’amministrazione americana è ancora impegnata militarmente. Obiezioni legittime, piuttosto scontate in realtà, eppure il “Todos somos americanos” pronunciato da Obama non pesa solo a Miami e a L’Avana ma è un messaggio di ben più ampio respiro.

Chi non lo ammette sembra preferire esercitarsi nella lamentazione del “tanto meglio, tanto peggio” e nella dietrologia, rappresentazione pratica della nostalgia di un mondo tutto spiegabile dentro la divisione ideologica tra capitalismo (americano) e chi vi si oppone. Questo disegno, che certamente conserva una sua epica e un suo fascino, è oggi totalmente insufficiente a descrivere la realtà dentro la quale viviamo.

 

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L'insostenibilità del nostro modello di sviluppo
Impronta ecologica

«Tempi interessanti» (29)

E' necessario che non solo a livello globale ma anche in ogni paese e territorio si misuri la propria impronta ecologica. E con essa la propria responsabilità...

... l'Italia nel 2011 consumava il 280% delle sue bio-capacità, collocandosi al 13° posto nella graduatoria dell'insostenibilità globale, preceduta in Europa soltanto da Cipro, Belgio e Olanda. Mentre è al 12° posto in quella relativa all'impronta ecologica. E se qualcuno va a Parigi a dire che l'Italia ha le carte in regola e fa la sua parte nell'impegno per ridurre il nostro peso sull'ambiente globale dice una bugia perché non è affatto così. Per soddisfare infatti gli attuali livelli di consumo in Italia avremmo bisogno di 4,2 territori nazionali. E sempre in questo paese, il “giorno del superamento” è stato nel 2015 il 5 aprile. Questo significa che dal giorno successivo, e per i restanti 9 mesi, stiamo consumando risorse che non riusciamo a produrre...

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Afghanistan 2014. L'11 settembre e lo scontro di civiltà
Donne afghane in fila per il voto

Shortistan! L’Afghanistan raccontato dal cinema breve

organizzato dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e Associazione Afghanistan 2014 in collaborazione con Associazione BiancoNero - Religion Today Filmfestival, Unimondo, Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale e Associazione 46° Parallelo.

Lunedì 26 maggio 2014, ore 20.30SCONTRO DI CIVILTA'       

GOD, CONSTRUCTION AND DESTRUCTION di Samira Makhmalbaf, da “11'9''01 September 11” (Iran, 2002, 11’)    
Una giovane insegnante cerca di trasmettere ai propri studenti, un gruppetto di bambini afghani rifugiati in Iran, l’impatto che questo evento avrà sul mondo.

Dialogano Aboulkheir Breigheche e Michele Nardelli

 

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In ricordo di piazza Tien an men

Pechino, 4 giugno 1989

4 giugno 1989 - 4 giugno 2014

In ricordo di Piazza Tien an men e dei tanti giovani che vi lasciarono la vita

La Dichiarazione degli studenti, un manifesto scritto e promulgato il 13 maggio 1989, pochi giorni prima che la repressione del governo di Li Peng spezzasse il sogno della primavera di Pechino

«In questo caldo mese di maggio, noi iniziamo lo sciopero della fame. Nei giorni migliori della giovinezza dobbiamo lasciare dietro di noi tutte le cose belle e buone e Dio solo sa quanto malvolentieri e con quanta riluttanza lo facciamo. Ma il nostro paese è arrivato a un punto cruciale: il potere politico domina su tutto, i burocrati sono corrotti, molte brave persone con grandi ideali sono costrette all'esilio. È un momento di vita o di morte per la nazione. Tutti voi compatrioti, tutti voi che avete una coscienza, ascoltate le nostre grida. Questo paese è il nostro paese. Questa gente è la nostra gente. Questo governo è il nostro governo. Se non facciamo qualcosa, chi lo farà per noi? Benché le nostre spalle siano ancora giovani ed esili, e benché la morte sia per noi un fardello troppo pesante, noi andiamo.

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mercoledì, 28 maggio 2014 ore 15:00

Il futuro dell'Europa dipende dall'Ucraina?
Kiev

Il Centro Europeo di eccellenza Jean Monnet, Osservatorio Balcani Caucaso e Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani promuovono un interessante dibattito sulla situazione in Ucraina. L'appuntamento è alla Facoltà di Sociologia mercoledì 28 maggio 2014 alle ore 15.00. Molti e qualificati i relatori come si può evincere dalla locandina allegata.

 

Il futuro dell'Europa dipende dall'Ucraina?

Leggere e comprendere il conflitto che ha investito l'Ucraina, ragionare su questa grave crisi in corso nel cuore d'Europa. E' l'obiettivo dell'incontro del 28 maggio a Trento, organizzato da Osservatorio Balcani e Caucaso, Forum Trentino per la Pace e Centro Europeo Jean Monnet

Un conflitto drammatico, una grave crisi nel cuore dell'Europa. Sta accadendo in Ucraina dove in pochi mesi dalle manifestazioni di piazza si è arrivati allo scontro armato. Quali sono i fattori sociali, politici ed economici interni ed esterni al paese che hanno portato alla situazione odierna? Quali i possibili scenari futuri?

Il prossimo 28 maggio a Trento, nell'incontro “Il futuro dell'Europa dipende dall'Ucraina?”, organizzato da Centro Europeo Jean Monnet, Osservatorio Balcani e Caucaso e Forum Trentino per la Pace, interverranno diplomatici, studiosi e giornalisti. Per offrire un'occasione di analisi della drammatica crisi in corso.

Trento, Facoltà di Sociologia, via Verdi (aula 5)

La locandina

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lunedì, 26 maggio 2014 ore 20:30

Shortistan
11 settembre 2001

L'Afghanistan raccontato dal Cinema breve -           

Il cortometraggio, un altro strumento per parlare di un Afghanistan al di là della guerra, lontano dagli stereotipi. Linguaggi diversi che riflettono l'approccio di sei registi e ci mostrano altre sfaccettature del paese asiatico. Quattro serate tra proiezioni e dibattito incentrati su quattro concetti: Libertà, Genere e Conflitto, Scontro di Civiltà, Identità e Dialogo. Temi fondamentali, non solo per l'Afghanistan.    

Ore 20.30 presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, vicolo S. Marco, 1

God, Construction and Destruction di Samira Makhmalbaf, da"11'9''01 September 11" (Iran, 2002, 11')
Una giovane insegnante cerca di trasmettere ai propri studenti, un gruppetto di bambini afghani rifugiati in Iran, l'impatto che questo evento avrà sul mondo.

Dialogano Aboulkheir Breigheche e Michele Nardelli  

Trento, Centro formazione solidasrietà internazionale, vicolo san Marco 1

lunedì, 19 maggio 2014 ore 20:30

Shortistan
Afghanistan

L'Afghanistan raccontato dal Cinema breve        

Il cortometraggio,un altro strumento per parlare di un Afghanistan al di là della guerra, lontano dagli stereotipi. Linguaggi diversi che riflettono l'approccio di sei registi e ci mostrano altre sfaccettature del paese asiatico. Quattro serate tra proiezioni e dibattito incentrati su quattro concetti: Libertà, Genere e Conflitto, Scontro di Civiltà, Identità e Dialogo. Temi fondamentali, non solo per l'Afghanistan.   

Kite di Razi Mohebi (Afghanistan, 2002, 22')
Quando il regime talebano vieta il gioco, un gruppo di bambini si adopera per organizzare almeno un'ultima partita, approfittando della presenza del figlio di un Talib.         
D
urante la serata sarà anche proiettato 

Skateistan. to Live and Skate Kabul di Orlando Von Eiseindel (Afghanistan, 2010, 9')     
 
Dialogano Razi Mohebi e Katia Malatesta    

Trento, Centro formazione solidarietà internazionale, vicolo San Marco 1

Turchia, inferno in miniera

dal sito www.balcanicaucaso.org              

Turchia, inferno in miniera

(14 maggio 2014) Tragedia nella miniera di Soma, Turchia nord-occidentale. Al momento sono 250 i morti, 80 i feriti e quasi 300 i minatori ancora intrappolati. Ne parla in diretta per Radio Tre Mondo Fazila Mat, corrispondente di OBC da Istanbul

Vai al sito di Radio Rai 3 Mondo

La mia anima è rimasta lì...
Afghaistan, in fila per il voto

(5 aprile 2014) Quando avviammo il "cantiere" Afghanistan 2014 venne a Trento Daoud Naji, rifugiato afghano e giornalista della BBC a Londra. Nelle nostre conversazioni riconoscemmo una forte sintonia di idee e approcci a partire dalla necessità di costruire un percorso che non fosse condizionato né dagli stereotipi, tanto meno dalle emergenze. Qualche giorno dopo mi arrivò una lettera di Daoud che conservo come una delle cose belle della mia vita. Così oggi, nel giorno in cui l'Afghanistan va al voto per aprire una pagina nuova della sua storia ho pensato di riproporvi quelle parole.

"Ritorno a Londra, il mio viaggio a Trento è stato breve ma l'effetto di questo viaggio è molto profondo e rimarrà con me per un lungo tempo. Partecipare alle conferenze e seminari e dialogare con la gente sono parti costanti del mio lavoro, ma raramente alla fine di un lavoro la mia anima rimane cosi coinvolta... Questa volta sento che la mia anima è rimasta ancora lì, sento e risento i nostri dialoghi senza poterli analizzare ancora...

Vorrei ringraziare Michele e i suoi colleghi per aver organizzato questo evento, lui era intimo e sereno, ha cucinato per noi e mi ha insegnato molte cose, lui è esempio di quel proverbio inglese che dice: pensa globale e agisci locale (Think globally and do locally ), mi sento molto vicino a lui e ai suoi pensieri. Al primo incontro, sono rimasto sorpreso da come andavamo d'accordo.

Le sue esperienze internazionali sono come un tesoro che non si può stimare. E questo ci permette di conoscere le sue esperienze con la profondità con cui lui le ha vissute.

In contrario alla mia volontà non ho potuto vederlo l'ultimo giorno e questo fa sì che aumenti la mia sete di vederlo altre volte. Allora devo imparare bene l'indirizzo dell'ambasciata di Italia a Londra!

Daoud Naji"

Nutrire il pianeta? La “Carta di Milano” e il cambio di paradigma che non c'è
Insostenibilità

 

di Michele Nardelli

(29 aprile 2015) L'apertura di Expo 2015 ha avuto ieri una prima anticipazione con la presentazione della “Carta di Milano”, l'atto politico più importante dell'esposizione mondiale dedicata al diritto al cibo. Ho letto attentamente la “Carta” e la sensazione che ho provato è contraddittoria, analoga a quella che ho avuto a suo tempo di fronte agli Obiettivi di sviluppo del Millenium1 elaborato dalle Nazioni Unite.

Forse le carte dei diritti internazionali sono un po' sempre così, risultato di mediazioni e compromessi fra punti di vista e interessi differenti. Indicazioni, non certo principi esigibili di un diritto internazionale che c'è solo sulla carta. Ed anche questo dovrebbe diventare oggetto di riflessione se pensiamo alla distanza profonda fra quanto viene declamato e la realtà.

La Carta di Milano

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mercoledì, 5 marzo 2014 ore 21:00

Dettaglio. Afghanistan 2014
La locandina

Presentato lunedì a Trento presso il Café de la Paix il programma di iniziative "Afghanistan 2014". Quattro gli appuntamenti nel mese di marzo su altrettanti spaccati di un paese - l'Afghanistan - in guerra da quarant'anni ma ...che non ha mai smesso di immaginare un futuro diverso. Un film, la presentazione dell'Atlante delle guerre, il festeggiamenti per il Nowruz ed un confronto su quel che potrà accadere in Afghanistan nel 2014, con le elezioni e il ritiro del contingente internazionale.

Mercoledì 5 marzo, al Cinema Astra di Trento, ci sarà l'anteprima del film "Dettaglio", secondo capitolo della trilogia "Afghanistan 2014" dei registi Razi e Soheila Mohebi e prodotto dalla Filwork di Trento. L'iniziativa rientra nel percorso "Afghanistan 2014" promosso dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.

Un viaggio dalla Grecia all'Italia, dalla Germania alla Svezia, per incontrare i rifugiati politici afghani (in Europa sono più di 700 mila) ed ascoltarne la voce.

Alla proiezione, e al dibattito che ne seguirà, parteciperanno gli autori e il giornalista Giuliano Battiston.

 

Trento, Cinema Astra

La cartolina

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