Mondo

Afghanistan 2014. L'11 settembre e lo scontro di civiltà
Donne afghane in fila per il voto

Shortistan! L’Afghanistan raccontato dal cinema breve

organizzato dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e Associazione Afghanistan 2014 in collaborazione con Associazione BiancoNero - Religion Today Filmfestival, Unimondo, Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale e Associazione 46° Parallelo.

Lunedì 26 maggio 2014, ore 20.30SCONTRO DI CIVILTA'       

GOD, CONSTRUCTION AND DESTRUCTION di Samira Makhmalbaf, da “11'9''01 September 11” (Iran, 2002, 11’)    
Una giovane insegnante cerca di trasmettere ai propri studenti, un gruppetto di bambini afghani rifugiati in Iran, l’impatto che questo evento avrà sul mondo.

Dialogano Aboulkheir Breigheche e Michele Nardelli

 

» continua...

In ricordo di piazza Tien an men

Pechino, 4 giugno 1989

4 giugno 1989 - 4 giugno 2014

In ricordo di Piazza Tien an men e dei tanti giovani che vi lasciarono la vita

La Dichiarazione degli studenti, un manifesto scritto e promulgato il 13 maggio 1989, pochi giorni prima che la repressione del governo di Li Peng spezzasse il sogno della primavera di Pechino

«In questo caldo mese di maggio, noi iniziamo lo sciopero della fame. Nei giorni migliori della giovinezza dobbiamo lasciare dietro di noi tutte le cose belle e buone e Dio solo sa quanto malvolentieri e con quanta riluttanza lo facciamo. Ma il nostro paese è arrivato a un punto cruciale: il potere politico domina su tutto, i burocrati sono corrotti, molte brave persone con grandi ideali sono costrette all'esilio. È un momento di vita o di morte per la nazione. Tutti voi compatrioti, tutti voi che avete una coscienza, ascoltate le nostre grida. Questo paese è il nostro paese. Questa gente è la nostra gente. Questo governo è il nostro governo. Se non facciamo qualcosa, chi lo farà per noi? Benché le nostre spalle siano ancora giovani ed esili, e benché la morte sia per noi un fardello troppo pesante, noi andiamo.

» continua...

mercoledì, 28 maggio 2014 ore 15:00

Il futuro dell'Europa dipende dall'Ucraina?
Kiev

Il Centro Europeo di eccellenza Jean Monnet, Osservatorio Balcani Caucaso e Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani promuovono un interessante dibattito sulla situazione in Ucraina. L'appuntamento è alla Facoltà di Sociologia mercoledì 28 maggio 2014 alle ore 15.00. Molti e qualificati i relatori come si può evincere dalla locandina allegata.

 

Il futuro dell'Europa dipende dall'Ucraina?

Leggere e comprendere il conflitto che ha investito l'Ucraina, ragionare su questa grave crisi in corso nel cuore d'Europa. E' l'obiettivo dell'incontro del 28 maggio a Trento, organizzato da Osservatorio Balcani e Caucaso, Forum Trentino per la Pace e Centro Europeo Jean Monnet

Un conflitto drammatico, una grave crisi nel cuore dell'Europa. Sta accadendo in Ucraina dove in pochi mesi dalle manifestazioni di piazza si è arrivati allo scontro armato. Quali sono i fattori sociali, politici ed economici interni ed esterni al paese che hanno portato alla situazione odierna? Quali i possibili scenari futuri?

Il prossimo 28 maggio a Trento, nell'incontro “Il futuro dell'Europa dipende dall'Ucraina?”, organizzato da Centro Europeo Jean Monnet, Osservatorio Balcani e Caucaso e Forum Trentino per la Pace, interverranno diplomatici, studiosi e giornalisti. Per offrire un'occasione di analisi della drammatica crisi in corso.

Trento, Facoltà di Sociologia, via Verdi (aula 5)

La locandina

» continua...

lunedì, 26 maggio 2014 ore 20:30

Shortistan
11 settembre 2001

L'Afghanistan raccontato dal Cinema breve -           

Il cortometraggio, un altro strumento per parlare di un Afghanistan al di là della guerra, lontano dagli stereotipi. Linguaggi diversi che riflettono l'approccio di sei registi e ci mostrano altre sfaccettature del paese asiatico. Quattro serate tra proiezioni e dibattito incentrati su quattro concetti: Libertà, Genere e Conflitto, Scontro di Civiltà, Identità e Dialogo. Temi fondamentali, non solo per l'Afghanistan.    

Ore 20.30 presso il Centro Formazione alla Solidarietà Internazionale, vicolo S. Marco, 1

God, Construction and Destruction di Samira Makhmalbaf, da"11'9''01 September 11" (Iran, 2002, 11')
Una giovane insegnante cerca di trasmettere ai propri studenti, un gruppetto di bambini afghani rifugiati in Iran, l'impatto che questo evento avrà sul mondo.

Dialogano Aboulkheir Breigheche e Michele Nardelli  

Trento, Centro formazione solidasrietà internazionale, vicolo san Marco 1

lunedì, 19 maggio 2014 ore 20:30

Shortistan
Afghanistan

L'Afghanistan raccontato dal Cinema breve        

Il cortometraggio,un altro strumento per parlare di un Afghanistan al di là della guerra, lontano dagli stereotipi. Linguaggi diversi che riflettono l'approccio di sei registi e ci mostrano altre sfaccettature del paese asiatico. Quattro serate tra proiezioni e dibattito incentrati su quattro concetti: Libertà, Genere e Conflitto, Scontro di Civiltà, Identità e Dialogo. Temi fondamentali, non solo per l'Afghanistan.   

Kite di Razi Mohebi (Afghanistan, 2002, 22')
Quando il regime talebano vieta il gioco, un gruppo di bambini si adopera per organizzare almeno un'ultima partita, approfittando della presenza del figlio di un Talib.         
D
urante la serata sarà anche proiettato 

Skateistan. to Live and Skate Kabul di Orlando Von Eiseindel (Afghanistan, 2010, 9')     
 
Dialogano Razi Mohebi e Katia Malatesta    

Trento, Centro formazione solidarietà internazionale, vicolo San Marco 1

Turchia, inferno in miniera

dal sito www.balcanicaucaso.org              

Turchia, inferno in miniera

(14 maggio 2014) Tragedia nella miniera di Soma, Turchia nord-occidentale. Al momento sono 250 i morti, 80 i feriti e quasi 300 i minatori ancora intrappolati. Ne parla in diretta per Radio Tre Mondo Fazila Mat, corrispondente di OBC da Istanbul

Vai al sito di Radio Rai 3 Mondo

La mia anima è rimasta lì...
Afghaistan, in fila per il voto

(5 aprile 2014) Quando avviammo il "cantiere" Afghanistan 2014 venne a Trento Daoud Naji, rifugiato afghano e giornalista della BBC a Londra. Nelle nostre conversazioni riconoscemmo una forte sintonia di idee e approcci a partire dalla necessità di costruire un percorso che non fosse condizionato né dagli stereotipi, tanto meno dalle emergenze. Qualche giorno dopo mi arrivò una lettera di Daoud che conservo come una delle cose belle della mia vita. Così oggi, nel giorno in cui l'Afghanistan va al voto per aprire una pagina nuova della sua storia ho pensato di riproporvi quelle parole.

"Ritorno a Londra, il mio viaggio a Trento è stato breve ma l'effetto di questo viaggio è molto profondo e rimarrà con me per un lungo tempo. Partecipare alle conferenze e seminari e dialogare con la gente sono parti costanti del mio lavoro, ma raramente alla fine di un lavoro la mia anima rimane cosi coinvolta... Questa volta sento che la mia anima è rimasta ancora lì, sento e risento i nostri dialoghi senza poterli analizzare ancora...

Vorrei ringraziare Michele e i suoi colleghi per aver organizzato questo evento, lui era intimo e sereno, ha cucinato per noi e mi ha insegnato molte cose, lui è esempio di quel proverbio inglese che dice: pensa globale e agisci locale (Think globally and do locally ), mi sento molto vicino a lui e ai suoi pensieri. Al primo incontro, sono rimasto sorpreso da come andavamo d'accordo.

Le sue esperienze internazionali sono come un tesoro che non si può stimare. E questo ci permette di conoscere le sue esperienze con la profondità con cui lui le ha vissute.

In contrario alla mia volontà non ho potuto vederlo l'ultimo giorno e questo fa sì che aumenti la mia sete di vederlo altre volte. Allora devo imparare bene l'indirizzo dell'ambasciata di Italia a Londra!

Daoud Naji"

Nutrire il pianeta? La “Carta di Milano” e il cambio di paradigma che non c'è
Insostenibilità

 

di Michele Nardelli

(29 aprile 2015) L'apertura di Expo 2015 ha avuto ieri una prima anticipazione con la presentazione della “Carta di Milano”, l'atto politico più importante dell'esposizione mondiale dedicata al diritto al cibo. Ho letto attentamente la “Carta” e la sensazione che ho provato è contraddittoria, analoga a quella che ho avuto a suo tempo di fronte agli Obiettivi di sviluppo del Millenium1 elaborato dalle Nazioni Unite.

Forse le carte dei diritti internazionali sono un po' sempre così, risultato di mediazioni e compromessi fra punti di vista e interessi differenti. Indicazioni, non certo principi esigibili di un diritto internazionale che c'è solo sulla carta. Ed anche questo dovrebbe diventare oggetto di riflessione se pensiamo alla distanza profonda fra quanto viene declamato e la realtà.

La Carta di Milano

» continua...

mercoledì, 5 marzo 2014 ore 21:00

Dettaglio. Afghanistan 2014
La locandina

Presentato lunedì a Trento presso il Café de la Paix il programma di iniziative "Afghanistan 2014". Quattro gli appuntamenti nel mese di marzo su altrettanti spaccati di un paese - l'Afghanistan - in guerra da quarant'anni ma ...che non ha mai smesso di immaginare un futuro diverso. Un film, la presentazione dell'Atlante delle guerre, il festeggiamenti per il Nowruz ed un confronto su quel che potrà accadere in Afghanistan nel 2014, con le elezioni e il ritiro del contingente internazionale.

Mercoledì 5 marzo, al Cinema Astra di Trento, ci sarà l'anteprima del film "Dettaglio", secondo capitolo della trilogia "Afghanistan 2014" dei registi Razi e Soheila Mohebi e prodotto dalla Filwork di Trento. L'iniziativa rientra nel percorso "Afghanistan 2014" promosso dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.

Un viaggio dalla Grecia all'Italia, dalla Germania alla Svezia, per incontrare i rifugiati politici afghani (in Europa sono più di 700 mila) ed ascoltarne la voce.

Alla proiezione, e al dibattito che ne seguirà, parteciperanno gli autori e il giornalista Giuliano Battiston.

 

Trento, Cinema Astra

La cartolina

Siria, il conflitto continua
Siria

di Adel Jabbar

I negoziati di “Ginevra 2” tra il regime siriano di Bashar Al-Assad e una parte dell’opposizione sotto l’egida dell’ONU come previsto sono falliti. I rappresentanti del governo di Al-Assad del resto non avevano intenzione di discutere seriamente la sorte del regime e nemmeno erano disponibili a negoziare una fase di transizione. D’altra parte l’opposizione non poteva affrontare la questione dei gruppi considerati terroristi, come richiesto dalle autorità siriane, anche perché di fatto gli oppositori presenti a Ginevra non esercitano un controllo effettivo sui numerosi gruppi armati presenti sul territorio. Ora la situazione tra i contendenti è in una fase di stallo anche se per alcuni versi sembra che l’esercito stia facendo qualche progresso conquistando alcune aree in mano ai gruppi armati.

molti osservatori cercano di capire quale sarà la prospettiva del conflitto, soprattutto alla luce della decisione degli Stati Uniti e di altri paesi di fornire armi più sofisticate alla guerriglia finanziandole attraverso alcuni paesi del Golfo. 

» continua...

Ucraina: un nuovo banco di prova per l'Europa
Ucraina

In queste ore la crisi in Ucraina sta prendendo una piega particolarmente pericolosa. Occorre evitare che la prova di forza in atto sulla Crimea provochi un escalation militare delle conseguenze disastrose per tutti. L'Europa deve dimostrarsi capace di percorrere ostinatamente una strada diversa.   

di Michele Nardelli

(28 febbraio 2014) L'Europa è di nuovo alla prova, tanto sul piano della capacità di elaborare la fine del Novecento nel superamento degli stati nazionali, come nel saper mettere in campo la sua forza inclusiva. Gli avvenimenti che in questi giorni stanno sconvolgendo l'Ucraina rappresentano infatti l'onda lunga della disintegrazione dell'impero sovietico (dalla quale sono nati sin qui non meno di diciotto stati riconosciuti o di fatto) e gli effetti altrettanto devastanti del turbocapitalismo che ne è seguito.

Se non ripartiamo da qui, dal formarsi nel secolo scorso di stati plurinazionali e dagli avvenimenti che sono seguiti alla caduta del muro non riusciremo a comprendere appieno il significato di quanto sta accadendo nel secondo più grande stato europeo (perché questo è l'Ucraina), con il rischio di avvallare così le descrizioni superficiali e manichee che vengono date in pasto all'opinione pubblica. 

» continua...

1 commenti - commenta | leggi i commenti
Io vorrei essere là.
Nelson Mandela alle Nazioni Unite

(10 dicembre 2013) Nel giorno che le istituzioni internazionali hanno dedicato ai diritti umani, nella grande commozione di milioni di persone ed anche nell'ipocrisia di chi questi diritti li calpesta, si svolge a Johannesburg la cerimonia di saluto a Nelson Mandela. Io vorrei essere là.

Un piccolo omaggio a Madiba.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=bzh3MXJiN0I

 

JFK, il giorno dopo.
Un solo assassino

(23 novembre 2013) La cosa che più mi stupisce nelle celebrazioni del cinquantenario dell'assassinio di John Fitzgerald Kennedy è come una società che vive nel mito di essere paladina della democrazia nel mondo non abbia affatto elaborato quel che accadde il 22 novembre 1963.

Tanto è vero che ancora oggi il direttore dell'"Assassination Records Review Board" (l'agenzia istituita nel 1992 con il compito di raccogliere e pubblicare tutti i
documenti governativi relativi all'assassinio di JFK) Jeremy Gunn afferma di "non sapere cosa successe quel giorno". Credo sarebbe interessante indagare questa sorta di schizofrenia, il tenere vivo il mito di JFK e lasciare nell'oblio quella pagina oscura della storia americana.

Al di là di come siano andate le cose quel giorno a Dallas - le inchieste e le ricostruzioni cinematografiche hanno fornito un quadro radicalmente diverso da quello della Commissione Warren - possiamo dire che quell'assassinio (e quelli immediatamente successivi di Bob Kennedy e di Martin Luter King) rappresentarono l'azione di una potente lobby militare, industriale e politica trasversale che cambiò il corso della storia in quel passaggio cruciale che ebbe al centro la guerra nel Vietnam e la strategia golpista in Centroamerica e in America Latina.

Mito ed oblio, del resto, hanno accompagnato da sempre la storia americana. Quel che oggi fa specie, a cinquant'anni da quei drammatici istanti in cui s'infranse il "sogno americano", è che quel grande paese non abbia saputo fare i conti con se stesso.

E' incredibile come ritorni, sotto ogni latitudine, il tema dell'elaborazione del conflitto (o della storia) come condizione cruciale per guardare al futuro. 

1 commenti - commenta | leggi i commenti
Il coraggio del perdono
Nelson Mandela in carcere

"Le persone coraggiose non hanno paura di perdonare per il bene della pace".

Nelson Mandela


"... laddove Jankelevitch ne desume che il perdono diventa impossibile, e che la storia del perdono finisce, là noi ci domanderemo se paradossalmente la possibilità del perdono come tale, se ce n'è, non abbia la sua origine. Noi ci domanderemo se il perdono non cominci laddove esso sembra finire, laddove esso sembra im-possibile, proprio alla fine della storia del perdono, della storia come storia del perdono...

» continua...

Cenni storici per capire quel che accade in Ucraina
Kiev

(26 febbraio 2014) Quel che sta avvenendo nelle ultime ore in Ucraina è ancora più inquietante delle immagini di scontri e repressione che per giorni e giorni abbiamo visto nelle piazze di Kiev. Unità dell'esercito russo sono entrate in azione a Sebastopoli, sul Mar Nero, dove da anni è insediata una delle più importanti basi navali della Russia, con il sostegno della popolazione che inneggiava alla madre patria e alla secessione. Insomma, è come rivedere un film già visto, dove i simboli etnico religiosi nascondono le contraddizioni tipiche dei paesi post comunisti e leadership corrotte che non hanno mai smesso di fare affari d'oro. Come afferma Francesco Prezzi nella scheda storica che qui riportiamo, sembra proprio che non impariamo mai nulla dal passato, anche recente. Richiederebbe elaborazione più che atteggiamenti manichei. (m.n.)    

di Francesco Prezzi

Pare di capire che la guerra civile nell’ex Jugoslavia non abbia insegnato all’Europa assolutamente nulla. La politica europea in questi anni non ha saputo nemmeno cogliere le primavere arabe, il fallimento delle quali ha provocato l’isolamento della Comunità Europea in un cerchio di fuoco e di guerre civili.

Eppure sarebbe bastato leggere e conoscere la storia di questi paesi per comprenderne il significato. L’iniziativa europea in Siria ha dato come risultato l’aumento del terrorismo, mentre in Ucraina ci si sta drammaticamente avviando verso la guerra civile in un paese che possiede tecnologie nucleari. L’Ucraina, repubblica dell’Unione Sovietica, era anche membro fondativo delle Nazioni Unite.

Forse non tutti sanno che il termine Russia (Russ) nasce a Kiev e non in Moscovia. Non tutti sanno che il cristianesimo di rito bizantino nasce a Kiev e poi si è diffuso nella Moscovia.

» continua...

pagina 10 di 18    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10  11 12 Succ. »