Mondo

AltriMo(n)di. Desiderabili. Possibili.
Paul Klee

 

Tempi interessanti (133)

 

L'intento di "Inverno liquido" era sintetizzato a pagina ventisei, un riquadro di poche righe in una pagina bianca.

Incrociare gli sguardi, condividere le conoscenze, tessere alleanze plurali, dar vita a comunità di pensiero e azione, un cambio di paradigma non più rimandabile... il primo passo per un collettivo di scrittura.

Era un intento ambizioso, ci abbiamo provato ed ora è il tempo per una prima restituzione.

Infine abbiamo cercato di riannodare ciò che un libro, il pensiero di un amico speciale e la faticosa e creativa partecipazione alla COP28 di Dubai possono generare. 

Nella comune consapevolezza che non ci si salva da soli.

 

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mercoledì, 20 dicembre 2023 ore 17:30

AltriMo(n)di
Paul Klee

Pensieri ed esperienze per futuri desiderabili

Talk a più voci per parlare di come una transizione ecologica sia necessaria per un mondo nuovo e come il pensiero complesso sia alla base di questo cambiamento.

 

Mercoledì 20 dicembre 2023, ore 17.30 – 19.00

Trento, Muse – Area Agorà


Riflessione introduttiva

“La transizione necessaria per stare con il Mondo”

Mauro Ceruti, filosofo, teorico del pensiero complesso


Intervengono

Roberto Barbiero, fisico, climatologo e divulgatore scientifico

Maurizio Dematteis, giornalista, scrittore, direttore di “Dislivelli” e co-autore di “Inverno liquido”

Sofia Farina, presidentessa di Protect Our Winters Italia, fisica dell’atmosfera e membro della delegazione trentina che è stata alla COP28

Michele Lanzinger, direttore Muse

Michele Nardelli, saggista e scrittore, co-autore di “Inverno liquido”

Trento - Muse, via della Scienza e del Lavoro (Area Agorà)

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Una canoa piena di buchi
C'è vita al campo di Jasenovac,

di Ferdinando Cotugno *

Ho aspettato un po', prima di scrivere quest'ultimo dispaccio di Areale da COP28 a Dubai. È successo tutto di mattina, in pochissimo tempo. Sono arrivato alle 8, alle 10 era già storia. Dopo trecento ore di negoziati è bastato praticamente un minuto e il Global Stocktake è stato approvato, c'è stato un lungo applauso, tutti hanno iniziato a correre, ho corso anche io, mi sono trovato davanti all'inviato cinese per il clima Xie Zhenhua che abbracciava il ministro danese dell'ambiente Dan Jørgensen, e la COP era già finita. È strano come le cose della vita durino tanto e poi finiscano all'improvviso. È andata, è finita, l'astronave del multilateralismo per affrontare i cambiamenti climatici è atterrata anche quest'anno, dopo una serie di turbolenze molto violente. Mi sono preso tempo per far scendere tutto, ho camminato un po' avanti e indietro mentre qui si smantellava tutto, poi mi hanno detto di sbrigarmi, perché tra due ore l'Expo di Dubai non sarà più suolo ONU e verrà restituito agli Emirati, quindi questo ultimo dispaccio è scritto col cuore in gola, prima di essere cacciato. Questo è l'ultimo episodio di Areale da COP28, cominciamo.

Trentaquattro parole

Tanti mi hanno chiesto: beh? Abbiamo vinto? Abbiamo perso? Io rispondo: abbiamo assistito alla storia, ed è una storia che siamo chiamati a decodificare, digerire e applicare. La conferenza sul clima più controversa ha portato al primo accordo esplicito sui combustibili fossili da quando esiste il processo multilaterale per affrontare i cambiamenti climatici. Oh. Ecco. Da oggi è un fatto condiviso, potremmo dire ufficiale, che il clima è un problema di combustibili fossili, che si risolve partendo dai combustibili fossili.

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venerdì, 10 novembre 2023 ore 16:30

ESTIVAL: politica, società e cultura dell'Europa Orientale e Balcanica
Il logo di Estival

A Trento e online il 10 e 11 novembre 2023, due giornate dedicate all’Europa orientale, alla guerra in Ucraina e alla situazione nei Balcani, mettendo in dialogo cittadini ed esperti di istituti di ricerca e università, per parlare di luoghi in apparenza lontani ma sempre più centrali nella definizione del nostro futuro, europeo e globale

Nato da un'iniziativa di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, East Journal e la Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento, con la collaborazione dell’editore Keller e di Alpe Adria Cinema - Trieste Film Festival, Estival porterà a Trento presso il Centro per la Cooperazione Internazionale i maggiori esperti di Europa orientale e balcanica: storici, politologi, giornalisti, si troveranno i prossimi 10 e 11 novembre per confrontarsi e discutere, insieme alla cittadinanza, dei grandi temi dell’attualità politica, dalla guerra in Ucraina alle ripercussioni nei Balcani, e connettere le diverse realtà culturali che in Italia guardano ad Est.

L’Europa orientale e balcanica – considerata un'area periferica negli equilibri globali – è divenuta negli ultimi anni una regione determinante per i destini del vecchio continente. Crisi migratorie, tensioni politiche, conflitti mai sopiti e, soprattutto, l’invasione russa dell’Ucraina l'hanno riportata sulle prime pagine di tutti i giornali riproponendo spesso luoghi comuni e pregiudizi sulla sua connaturata instabilità. 

Trento, Centro per la Cooperazione Internazionale, Vicolo San Marco 1

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Armi italiane a Israele, contro legge e trattati
Commercio d'armi

 

di Giorgio Beretta

(14.11.2023) Voglio essere chiaro. Continuare a fornire armamenti a Israele da parte degli Stati Uniti e dei Paesi dell’Unione europea costituisce un esplicito sostegno all’indiscriminata e criminale operazione militare “Spade di ferro” condotta dalle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza.

Come evidenziano diverse associazioni per i diritti umani, a fronte delle gravi violazioni del diritto internazionale e delle leggi di guerra, continuare ad inviare materiali militari a Israele rischia di rendere i Paesi fornitori complici di questi abusi contribuendone consapevolmente e in modo significativo.

Questo è inaccettabile per i Paesi dell’Unione sia ai sensi delle normative nazionali, degli impegni assunti in sede comunitaria in materia di controllo delle esportazioni di armamenti, sia soprattutto delle norme del “Trattato internazionale sul commercio di armi” che è stato ratificato dai principali Paesi dell’Unione nell’aprile del 2014 ed è entrato in vigore il 24 dicembre dello stesso anno.

Le istituzioni europee hanno pertanto il dovere non solo di richiamare lo Stato di Israele al rispetto delle Convenzioni internazionali, ma di sospendere, se non revocare, le forniture di armamenti e sistemi militari.

 

 

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Eppure una volta eravamo fratelli.
Ali Rashid, Andalusia, 2022

di Ali Rashid

(trentamila morti fa) Corre il tempo e cambiano le idee, i concetti fondamentali e i significati. Come fosse arrivato a compimento la negazione di ogni valore! Dio è morto. Viva l’eroica morte, giusto l’annientamento del “nemico”. Dilaga il nichilismo e trionfa la tecnica.

Vivo in me i racconti di mio nonno. Andava a Safad in Galilea per comprare un fulard di seta dalla comunità ebraica sfuggita all'inquisizione in Portogallo, avevano imparato la tessitura della seta dagli arabi in Spagna.

Mi ricordo di Khaiem, socio di mio nonno in una cava vicino a Gerusalemme. Khaiem non ha potuto salvare la mia famiglia dalla pulizia etnica, ma continuò a mandare alla nostra famiglia in esilio la parte del guadagno dell'impresa finché non morì.

Non ho notizie dei figli di Khaiem, ma ho seppellito mia sorella in Norvegia, un fratello negli Stati Uniti, un mio caro e stimatissimo zio una settimana fa a New York, mentre la salma di mio nonno giace in un anonimo cimitero di Amman.

Lifta, Gerusalemme

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Un mandala, per uscire dalla logica della guerra.
Bansky e il muro

di Diego Cason

Nella storia umana la pace è transitoria, una fortunata contingenza, prodotta e protetta da una solida barriera di iniquità, figlie del predominio. Lo sapeva già Esiodo 2800 anni fa:

O Perse, ascolta tu la Giustizia, né mai favorire

la Prepotenza: ch’è male pel debole; e il forte, ancor esso

non la sostien leggera, ma sotto il suo peso s’aggrava,

quand’ei nella Follia della colpa s’imbatte. Assai meglio

vale seguir l’altra via, che guida a Giustizia: Giustizia

sempre alla fine trionfa, lo stolido impara a sue spese.

La pace è un’aspirazione utopica che, come il fuoco, deve essere quotidianamente alimentata. Se la fiamma dell’utopia langue o si estingue l’armonia è perduta e con essa la pace. Anche Pindaro tre secoli dopo, a proposito di Atene, scrive:

Quivi abita, insieme con Ordine e Giustizia sua suora, per cui

in pie’ le città restan salde, e Pace, datrice di beni,

figlie auree di Tètide dal savio consiglio.

Tracotanza, ch’è madre superba

dell’Odio, sanno esse respinger lontano.

Pindaro associa, come è necessario, per avere un’armonia duratura, le tre figlie di Tètide. La loro madre ebbe anche un figlio maschio, Achille, simbolo della prepotenza, condannato alla perenne guerra alla quale si adattò, credendosi immortale, perché ambiva la gloria. Il conflitto e il violento massacro dei fratelli stanno scritti nella natura ferina dell'uomo. Per ottenere la pace è necessario rifiutare il destino e desiderare qualcosa di meglio da condividere con gli altri.

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Oltre il «paradigma tecnocratico». L'Esortazione Apostolica di Papa Francesco
immagine

 

"Un secolo così progredito

che perfino gli era toccato in sorte

di essere l'ultimo"

Vladimir Solov'ëv

 

Nella barbarie che dilania in queste ore la Palestina storica, nella guerra che da diciannove mesi devasta con l'Ucraina un pezzo della nostra Europa, nel silenzio che si è steso sulla tragedia che da dieci anni semina morte e distruzione in Siria, nell'interessata ipocrisia che ha messo subito a tacere la pulizia etnica in corso nel Nagorno Karabah, nel cinismo con il quale si assiste quotidianamente al dolore che si consuma nel Mediterraneo ... si erge la voce solitaria e inascoltata di Papa Francesco.

L'Esortazione Apostolica "Laudate Deum" ha la forza di un monito rivolto all'intera umanità, affinché si metta fine alla guerra più devastante di ogni altra, quella che si svolge contro la Madre Terra che ci ospita.

«Poniamo finalmente termine all’irresponsabile presa in giro che presenta la questione come solo ambientale, “verde”, romantica, spesso ridicolizzata per interessi economici. Ammettiamo finalmente che si tratta di un problema umano e sociale in senso ampio e a vari livelli. Per questo si richiede un coinvolgimento di tutti...»

L'Esortazione Apostolica Laudate Deum

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Cade il 2 agosto l'Earth Overshoot Day 2023
Impronta ecologica della Terra, lo storico

E' oggi mercoledì 2 agosto l’Earth Overshoot day 2023: la giornata in cui il Pianeta va in riserva e inizia a estrarre risorse naturali “in debito”. Quest’anno arriva qualche giorno dopo rispetto ai precedenti se pensiamo che nel 2022 è arrivato il 28 luglio.

Una buona notizia, ma meno di quanto potrebbe sembrare, anche perché si conferma il dato che per stare in equilibrio avremmo bisogno di 1,7 Pianeti Terra.

L’arrivo dell’Earth Overshoot Day 2023 il 2 agosto si deve infatti soltanto in piccola parte ai progressi fatti sul fronte della sostenibilità: un giorno soltanto dei 5 di ritardi è imputabile alle condotte più virtuose messe in campo mediamente dai 180 Paesi monitorati dal National Footprint e dal Biocapacity Accounts.

 

 

 

 

L'impronta ecologica paese per paese

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Lutto universale per i morti in mare
La nave naufragata

#luttouniversale

Da stamani sono listati a nero i profili social delle Ong impegnate con navi di soccorso nel mar Mediterraneo: Sea-Watch, Open Arms, Medici Senza Frontiere, Emergency, Mediterranea Saving Humans, ResQ, Sos Mediterranee. Tutte hanno proclamato “Lutto universale per i morti in mare”.

L’iniziativa giunge dopo l’ultimo, tragico naufragio di migranti nei pressi di pylos, a poche miglia dalla Grecia, dove le morti accertate sono 78 ma i dispersi potrebbero persino superare i 500.

La richiesta di una missione europea

In una nota congiunta, le ong scrivono: “La tragedia avvenuta pochi giorni fa a poche miglia dalla Grecia è una dellepiù gravi della storia recente delle migrazioni. Per noi questi sono giorni di #luttouniversale. Mettiamo a lutto i nostri profili e vi invitiamo a fare lo stesso. Lo facciamo per chiedere una missione europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Per fermare le morti sulla frontiera più letale del mondo”.

 

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Impronte e sostenibilità
Overshoot Day 2023

Il 15 maggio è stato l'Italy Overshoot Day per il 2023, il giorno in cui questo paese ha superato nei suoi consumi quanto gli ecosistemi sono in grado di produrre. In altre parole, l'Overshoot Day misura l'impronta ecologica di un paese, tanto più pesante quanto prima sopraggiunge nel calendario annuale. 

E se quello globale nel 2023 sarà (salvo aggiornamenti dovuti all'incrocio di dati fin qui indisponibili) il 27 luglio, significa che l'impronta ecologica dell'Italia è maggiore della media globale, laddove la classifica dell'insostenibilità vede ai primi posti il Qatar (10 febbraio), il Lussemburgo (14 febbraio), gli Stati Uniti d'America, Canada e Emirati Arabi (13 marzo) mentre agli ultimi (cioè le posizioni più virtuose) la Giamaica (20 dicembre) e i paesi che consumano meno di quanto sono in grado di generare i loro ecosistemi come ad esempioil Burkina Faso o il Madagascar. ...

Overshoot Day 2023

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L’espansione della Nato comprata per 94 milioni di dollari
Presenza Nato in Europa

È quanto hanno speso le industrie delle armi USA per ottenere l’allargamento della NATO fino ai confini della Russia. Un documento dell’altra America

Questo documento è apparso il 16 maggio 2023 sul New York Times, promosso dall'Eisenhower Media Network, un’organizzazione di esperti ex militari e funzionari civili della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti che cerca di raggiungere l’opinione pubblica americana “la quale – dicono – sempre più si accorge che la politica estera degli Stati Uniti non rende il Paese e il mondo più sicuri». Il titolo del documento reca: “Gli Stati Uniti dovrebbero essere una forza per la pace nel mondo”. Credo sia utile riportarlo per avere un quadro completo della guerra e dell'escalation in corso senza per questo nulla togliere alle responsabilità della Russia di Putin nell'aggressione verso l'Ucraina.

 

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La guerra Russia-Ucraina è stata un disastro assoluto. Centinaia di migliaia di persone sono state uccise o ferite. Milioni di persone sono sfollate. La distruzione ambientale ed economica è stata incalcolabile. La devastazione futura potrebbe essere esponenzialmente maggiore man mano che le Potenze nucleari si avvicinano sempre più alla guerra aperta. Deploriamo la violenza, i crimini di guerra, gli attacchi missilistici indiscriminati, il terrorismo e altre atrocità che fanno parte di questa guerra. La soluzione a questa violenza sconvolgente non è “più armi” o “più guerra”, che garantiscono ulteriori morti e distruzioni.

Come americani ed esperti della Sicurezza Nazionale, esortiamo il presidente Biden e il Congresso a usare la pienezza del loro potere per porre fine rapidamente alla guerra Russia-Ucraina attraverso la diplomazia, soprattutto in considerazione dei gravi pericoli di un’escalation militare che potrebbe innestare una spirale fuori controllo. 

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Il mondo e il compito dell’Europa. Via dalla spirale dei massacri
Guerra in Ucraina e armi italiane

di Mauro Magatti *

Se a livello privato si osserva l’indebolimento dell’empatia, sul piano politico-istituzionale questo tempo segna il ritorno in grande stile del conflitto armato per risolvere le controversie che si moltiplicano nel mondo globalizzato. L’invasione dell’Ucraina ha fatto da evento catalizzatore di processi già avviati negli anni precedenti che adesso stanno però acquisendo natura sistemica. Sono tre le tendenze principali che si vanno rafforzando reciprocamente. Secondo l’ultimo Rapporto disponibile del Stockholm International Peace Research Institute già nel 2021 - cioè prima dell’invasione Ucraina - la spesa militare complessiva a livello mondiale aveva superato (per la prima volta dal 1949) i 2.000 miliardi di dollari annui.

Un’ascesa cominciata nel 2015 e alimentata da cinque Paesi: i due terzi delle spese militari globali sono infatti effettuati da Usa, Cina, Russia, India e Regno Unito. Gli Stati della Ue, più indietro, dopo i fatti ucraini hanno cominciato la rincorsa: la Francia ha annunciato un programma per la difesa di oltre 400 miliardi di euro nei prossimi 7 anni. La Polonia ha annunciato che porterà al 4% del Pil le proprie spese militari e la Germania le raddoppierà sino oltre i 100 miliardi annui. D’altra parte, la guerra in Ucraina proclama che, per “vincere” o almeno non perdere lo scontro bellico, servono armi sempre più sofisticate: in un mondo tecnologico anche la guerra diventa tecnica (anche se a morire sono poi uomini e donne in carne e ossa, a centinaia di migliaia).

Il secondo trend è la costruzione di muri. Anche in questo caso la tendenza è cominciata a ben prima dell’attacco all’Ucraina. Muri e recinzioni costruiti per cercare di separare ciò che in realtà è strutturalmente unito sono ormai diffusi in tutti i continenti. A oggi si contano circa 80 muri per quasi 50.000 km, l’equivalente della circonferenza dell’intero  pianeta. A fine del 2022 sui confini europei si contavano 2.048 chilometri di barriere, quando nel 2014 erano 315 e zero nel 1990. A seguito dell’invasione dell’Ucraina, anche la Finlandia ha cominciato a costruire un muro sulla lunga frontiera con la Russia. E per fronteggiare la questione migratoria qualche mese fa dodici Stati membri (Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Grecia, Ungheria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia) hanno chiesto alla Commissione finanziamenti per la costruzione di barriere fisiche di difesa.

 

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venerdì, 10 marzo 2023 ore 18:30

Uno sguardo critico sulla cooperazione internazionale
La prima di copertina di

Incontro con i ragazzi del progetto "Generazione Cooperazione". Una conversazione sul tema della cooperazione internazionale, a partire da uno sguardo critico su un mondo appiattito sull'emergenza e dalle esperienze della cooperazione di comunità nell'Europa balcanica, nel Mediterraneo e nelle relazioni verso altre parti del mondo.

L'incontro si svolge presso l'aula rossa del Centro per la Cooperazione Internazionale venerdì 10 marzo 2023. Il mio intervento è previsto alle 18.30.

 

Trento, Centro per la Cooperazione Internazionale

sabato, 4 marzo 2023 ore 10:30

Frontiera Ucraina
La prima di copertina del libro

«In un mondo segnato da aspiranti potenze impegnate nella competizione per l'egemonia, vale la pena tornare a interrogarci, oggi, sui meccanismi di ridefinizione violenta diconfini, sfere di interesse e influenza, gerarchie postcoloniali e retaggi imperiali»

Sabato prossimo 4 marzo 2023, alle ore 10.30, presso la Bookique, via Torre D'Augusto a Trento per iniziativa della Libreria due punti ci sarà la presentazione di un libro che, se si ha voglia di capire quel che accade nello scenario globale attorno alla guerra in Ucraina, va proprio letto.

Si tratta di "Frontiera Ucraina" di Francesco Strazzari (il Mulino, 2022).

Trento, Libreria Due Punti, via San Martino

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