Mondo

Il povero Cristo
Vinicio Capossela

Sentirsi vicini. E dunque meno soli.

Grazie Vinicio.

 

«E ha visto che per l'uomo
Non può esserci unità
Non una cosa sola
Cattiva oppure buona»

 

Puoi vedere il video: https://youtu.be/IJMNgoyerak

 

§§§

 

Il povero Cristo
è sceso dalla croce
per prima cosa ha appreso
la condizione atroce
Amar la vita e viverla
ed essere felice
Amar la vita e vivere
sapendo di morire

Ma invece di un fratello
vedere nel suo simile
il primo da affogare
se appena è un po’ più debole

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Una nuova guerra e l'onda lunga del Novecento
Aleppo, la storia bombardata

di Ali Rashid

E' dal 2011 che la guerra dilania la Siria. Oltre seicentomila morti, lo sfollamento di più della metà della popolazione all’interno del suo territorio e oltre confine, la distruzione di un patrimonio storico e culturale di tutta l’umanità e lo smembramento di un tessuto sociale esito di migliaia di anni di convivenza. Una storia simile a quella avvenuta in Iraq e che continua fino ai nostri giorni, con la differenza che nel caso iracheno era stata una coalizione internazionale a guida nordamericana, fuori dalla legalità internazionale, ad assumere la responsabilità dell’invasione di quel paese con motivazioni risultate in seguito prive di ogni fondamento.

Quanto accaduto in Siria negli ultimi otto anni ha avuto un'origine almeno in parte diversa, laddove le istanze di democrazia che una primavera nonviolenta contro il regime di Assad avevano coinvolto milioni di persone sono state brutalmente represse e lasciate sole da un'opinione pubblica distratta e da cancellerie che si muovono solo a partire dai propri interessi. A partire dai quali hanno invece foraggiato la guerra in un paese chiave della regione, compreso il dilagare dello Stato Islamico, usato per giustificare tale intervento.

 

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Il 29 luglio. E' l'Earth Overshoot Day 2019
Overshoot day 2019, paese per paese

Il giorno del sovrasfruttamento delle risorse del 2019 sposta ancora la lancetta dell'impronta ecologica verso l'insostenibilità

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Il 29 luglio l’uomo avrà utilizzato tutte le risorse naturali dell’intero anno. Questo il risultato delle analisi del Global Footprint Network, l’organizzazione di ricerca internazionale che ha avviato – e continua a portare avanti – i calcoli per la contabilità delle risorse naturali attraverso l’Impronta Ecologica. Questo indicatore tiene traccia della domanda dell’uomo per le aree biologicamente produttive che forniscono risorse naturali e servizi ecosistemici, come ad esempio cibo, legname, fibre, spazio occupato per le infrastrutture e assorbimento delle emissioni di CO2. Attualmente, proprio le emissioni di anidride carbonica costituiscono il 60% dell’intera Impronta Ecologica dell’umanità.

Il giorno del sovrasfruttamento delle risorse (in inglese, Earth Overshoot Day) segna la data in cui il consumo di risorse da parte dell’uomo eccede ciò che gli ecosistemi della Terra sono in grado di rigenerare per quell’anno. Negli ultimi 20 anni, il giorno del sovrasfruttamento si è spostato di tre mesi in anticipo nel calendario fino a cadere il 29 luglio di quest’anno, mai così presto dagli anni ’70, quando il mondo ha cominciato a sovra-sfruttare le risorse.

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Il disegno di Trump contro l'Europa
Europa

«Tempi interessanti» (93)

«Trattare da pari a pari con l'Europa». Questo afferma Matteo Salvini reduce dagli Stati Uniti dove ha cercato (e trovato) legittimazione politica quale vero capo del governo italiano. Un via libera per scaricare i 5 Stelle e per andare ad elezioni anticipate – si è commentato – ma anche il prendere corpo di un disegno che punta a sgretolare l'Unione Europea...

... Per questo l'Europa deve diventare a pieno titolo lo spazio politico comune capace di includere, di garantire stato di diritto e di federare diffuse forme di autogoverno sovranazionali e regionali, di nuove relazioni di conoscenza, di scambio e di cooperazione con il Mediterraneo e il vicino Oriente da cui è inscindibile. Spazio politico cui adeguare le istituzioni, le forme dell'agire politico, i corpi intermedi.

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sabato, 23 marzo 2019 ore 17:00

Nowruz, la festa di primavera
Nowruz

Sabato 23 marzo 2019 al Bookique, caffè letterario di via Torre d’Augusto, 29, a Trento si terrà la sesta edizione trentina della Festa di Primavera. Coincidente con l’equinozio di primavera, il capodanno persiano – Nowruz, ovvero Nuovo Giorno -  è una ricorrenza tradizionale celebrata non solo in Iran e Afghanistan ma anche nelle comunità persiane dei paesi limitrofi e dell’Asia centrale. Nell’intreccio fra cinema, poesia, musica e danza si festeggerà la rinascita, il sorgere di un tempo nuovo. L'appuntamento è a partire dalle ore 17.00 e proseguirà per l'intera serata.

 

Trento, Bookique, via Torre d'Augusto

La locandina dell'evento

Interdipendenze. Gli effetti sul clima della nostra insostenibilità, i processi di desertificazione in Africa e l'idea della Great Green Wall
La Great Green Wall

di Francesco Prezzi

(2 marzo 2019) Per inquadrare la grande questione delle trasformazioni dei luoghi in relazione al clima e al peso dell’ingerenza umana sull’ambiente, non è inutile risalire a contesti lontanissimi nel tempo.

In epoca protostorica, individuabile come fase delle gesta umane precedenti alla scoperta della scrittura, l’umanità aveva diretto rapporto con la natura fisica dei luoghi, il Sahara era verde, il ricambio tra piogge e periodi di secche non sbilanciava l’equilibrio naturale.

Di quell’epoca rimangono a testimonianza i disegni rupestri ritrovati dalle ricerche degli archeologi. In quell’ambiente si era evoluta la presenza e l’attività umana fino a giungere alla formazione di grandi città come Cartagine e con la conquista romana di Leptis Magna, entrate nella Storia con la grandezza delle loro gesta e dei loro monumenti. Erano dotate di un’enorme marineria per la quale servivano grandi risorse arboree. Ogni nave aveva bisogno di remi, ogni remo significava un intero albero abbattuto. Per ogni nave, serviva un piccolo bosco dei monti dell’Atlante dai quali provenivano anche gli elefanti con cui Annibale avrebbe attraversato la Spagna fino alle Alpi.

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Chico Mendes, trent’anni dopo
Chico Mendes

Il sogno dell’alleanza tra uomo e foresta, tra lavoro e ambiente, tra territorio e pianeta, è ancora più urgente e necessario. Non solo nel Brasile di Jair Bolsonaro, ma anche nel nostro paese

di Francesco Lauria

Uno degli slogan vincenti del candidato di destra Bolsonaro, ora presidente del Brasile è stato: “l’Amazzonia è nostra”. Con una lettura superficiale, in altri tempi, questa frase avrebbe potuto essere scambiata per un motto ecologista, un grido contro lo sfruttamento da parte delle multinazionali del più grande polmone verde del pianeta.

Nell’ultimo scorcio di 2018, epoca in cui il nazionalismo del “prima noi-prima io”, trionfa ad ogni latitudine, questa frase assume purtroppo un significato del tutto diverso: lasciateci sfruttare, distruggere per noi stessi, senza i freni inutili degli ambientalisti, siano essi brasiliani o di qualsiasi altro paese.

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Un umanesimo ipocrita e povero di mondo
Angelus Novus

(10 dicembre 2018) Come sappiamo, oggi è il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (vedi pdf allegato). Non amo le giornate mondiali, né gli anniversari, carichi come sono di retorica e di richiamo formale. E anche questa scadenza, così in evidenza per quanto sta accadendo intorno a noi, non si sottrae. Perché mentre assistiamo, sotto ogni cielo, alla fine dell'umanesimo in nome del “prima noi”, non possiamo altresì non vedere quanto lo stesso umanesimo sia stato «ipocrita e povero di mondo». Ipocrisia alla quale non intendo dare il mio contributo nemmeno oggi, in questa giornata che ne potrebbe celebrare semmai il fallimento. O forse non ci siamo accorti che l'arancia blu sta diventando rossa in nome delle magnifiche sorti progressive dello sviluppo? E che una terza guerra mondiale è in corso che condanna ogni giorno all'oblio una parte consistente dell'umanità? Preferisco affidarmi a queste parole, tratte da “Il mancino zoppo” (Michel Serres, Bollati Boringhieri, 2016), nella speranza che ci aiutino a comprendere l'urgenza di un cambiamento profondo del nostro modo di pensare e di vivere. E di un «nuovo umanesimo».

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

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Costruire ponti di cooperazione internazionale e sindacale nel tempo dei muri, del risentimento e dell’iperconessione
Perù

Considerazioni a margine dell’incontro Anolf-Iscos Toscana, Firenze 22 ottobre 2018


(23 ottobre 2018) Si è tenuta ieri a Firenze una conferenza sulla cooperazione internazionale a partire dall'esperienza di co-sviluppo realizzata fra la Toscana e il Perù nel progetto Alpaca. Riporto qui le interessanti riflessioni di Francesco Lauria, responsabile formazione e progettazione europea della Cisl. A seguire, nei prossimi giorni, qualche mia considerazione sul convegno e lo stato dela cooperazione internazionale. (m.n.)

 

di Francesco Lauria *

1. L’illusione umanitaria. 2. “Darsi il tempo”. 3. Globali e solidali? 4. Cooperazione sindacale internazionale e sindacalismo glo-cale

L’illusione umanitaria

C’è una bella frase di Albert Camus che recita: “Il male che c’è nel mondo deriva sempre dall’ignoranza, e le buone intenzioni possono fare altrettanto danno della malevolenza, se mancano di discernimento.”. A queste parole si possono affiancare quelle di Saint Just: “Nulla somiglia tanto alla virtù quanto un grande delitto”. Entrambe queste citazioni sono contenute in un libro collettivo che è stato molto importante e per un’intera generazione di attivisti, cooperanti, ricercatori impegnati nel sociale. Si tratta del libro: “L’illusione umanitaria”, curato da Marco Deriu, opera collettiva di un gruppo denominato “AlfazetaObserver”, edito all’inizio del 2001 dalla EMI, l’Editrice Missionaria Italiana di Bologna.

Gennaio 2001 rappresenta, nei tempi super turbo veloci di oggi, un’era geologica lontana: dovevano ancora accadere Genova e l’attentato alle Torri Gemelle, le guerre “umanitarie” in Afghanistan e in Iraq, mentre eravamo appena usciti dagli interventi Nato nei Balcani, successivi al disastro europeo e globale del 1992-1995 nella ex Jugoslavia. La cooperazione internazionale aveva vissuto la crisi negli anni novanta dovuta alle inchieste giudiziarie e alla riduzione delle risorse pubbliche e il conseguente allargamento del campo dell’attività delle organizzazioni non governative. 

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lunedì, 22 ottobre 2018 ore 09:30

Co-sviluppo: strumento di partecipazione ed integrazione
Anolf Toscana

L'Anolf (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere) e la Cisl Toscana organizzano un incontro sul tema del "co-sviluppo" nell'ambito del seminario/convegno dal titolo “Un filo conduttore: relazioni tessili e catene di valore tra Perù e Toscana”. L'incontro si svolgerà lunedì 22 ottobre 2018 (Ore 10.00) a Firenze, presso la sede regionale della Cisl Toscana in via B.Dei 2/a. Fra i relatori Michele Nardelli.

A seguire il programma della mattinata.

Firenze, sede Cisl Toscana, Via B.Dei 2/a

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venerdì, 12 ottobre 2018 ore 18:00

Il vicino oriente e il ruolo cruciale dell'Iran
Teheran

Il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani promuove nel tardo pomeriggio di venerdì 12 ottobre 2018 (ore 18.00) un momento di riflessione sul tema: "Il vicino oriente e il ruolo cruciale dell'Iran", un interessante confronto sulla situazione in medio oriente con Modjtaba Sadria, filosofo di origine iraniana, teorico socioculturale e specialista di sviluppo della politica sociale internazionale. Modera Michele Nardelli, già presidente del Forum trentino per la pace e i dirittii umani. Introduce Massimiliano Pilati, attuale presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani

Modjtaba Sadria, professore, ha una particolare competenza nelle relazioni interculturali e negli studi dell'Asia orientale. Ha pubblicato oltre 50 libri e articoli, tra cui: "Società civile globale ed etica: trovare terreno comune" (Tokyo, 2003), "Le persone che vivono ai margini del mondo" (Tokyo, 2002), "Realismo: Trappola di Relazioni internazionali "(1994, in giapponese) e "Preghiera per oggetti perduti: un approccio non-weberiano alla nascita della società moderna "(2003, in persiano). È stato a capo della Think Tank for Knowledge Excellence dal 2009, a Teheran, in Iran. È stato consulente scientifico in Danimarca Nomad Academy, dall'estate 2011.

Richiamo qui un articolo del gennaio scorso che ho pubblicato su questo blog:http://www.michelenardelli.it/commenti.php?id=4051

Trento, Sala dell'Aurora, Palazzo Trentini, via Manci

Migranti. La sostanza e l'ipocrisia.
L'impronta ecologica nei continenti

«Tempi interessanti» (83)

Il dibattito, meglio sarebbe dire le grida, sul tema delle migrazioni sta occupando la cronaca politica in tutto l'Occidente. Di per sé potrebbe essere positivo, se almeno questo comportasse la volontà di farsi carico della vita di tante persone e insieme di comprendere le ragioni di un esodo che almeno in queste forme non ha precedenti. Ma purtroppo così non è, tanto è vero che il problema per le cancellerie è in genere come evitarne l'approdo dentro i propri confini nazionali e di come all'interno di questi cavalcare il mantra della sicurezza per trarne consenso. Lo scopo di questa nota non è quello di trattare la questione, ma più semplicemente di mettere in evidenza la sostanza del problema e l'ipocrisia con la quale lo si affronta.

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Il Messico al voto, per uscire dalla notte
Città del Messico. La storia della conquista. Palazzo Municipale.

Domenica 1 luglio si vota per il Presidente e per il Parlamento del Messico. Una lettera da Città del Messico.

 

Querido Michele

Quedaron atrás los sueños en el "luminoso futuro de la humanidad" del que hablaba el viejo Marx. Hoy a lo mucho queremos salir del oscuro túnel.

Tu sabes que estoy lejos de ser un seguidor de AMLO, pero estoy más lejos de querer que el país siga en el "despeñadero". Podemos asistir a la desintegración de la nación y no porque AMLO llegue al poder sino porque quienes sí han ejercido el poder lo han degradado, cediendo a los delincuentes en asociación participativa extensas áreas que ya están desconectadas del cuerpo de Nación. El daño es inmenso y hay que frenarlo..

Restituir la confianza es una tarea titánica que a estas alturas parece apuntar a AMLO como posible. No sé si está configuración de fuerzas a su alrededor lo logren; PERO NO VEO A OTRO. darle el poder abrumadoramente puede ser el compromiso y el cauce para volver a tener gobierno por consenso no sólo por la imposición de mecanismos de compra venta que sin duda profundizarían la desintegración. Esta es la elección que viene.

Carlos

 

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E' il 24 maggio il giorno del superamento in Italia
Overshoot Day paese per paese

Il 24 maggio sarà l'Overshoot Day Italy, ovvero il giorno in cui, secondo i calcoli del Global Footprint Network, l'Italia supera la soglia della sostenibilità. O, per meglio dire, il giorno in cui avremo consumato ciò che gli ecosistemi di questo stivale d'Europa riescono a produrre in un anno considerato che insostenibili lo siamo in tutto l'arco dell'anno. Il deficit è così di 221 giorni su 365. Questo vuol dire che l'Italia, stando ai suoi attuali consumi, vive due volte e mezzo al di sopra delle sue possibilità, sottraendo risorse altrui1.

Perché di questa insostenibilità praticamente non se ne parla? E perché la cultura del limite non diventa un programma politico?

Overshoot Day paese per paese

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giovedì, 3 maggio 2018 ore 11:00

Prayer for Peace
Lung-Ta

Ad un anno di distanza dalla presentazione, il progetto “Prayer for Peace” finalmente vedrà la luce e sarà nel vento. La creazione di una grande “bandiera di preghiera” buddista (Lung-Ta) con opere di artisti di tutto il mondo è una realtà e l'opera collettiva verrà presentata per la prima volta al pubblico a Trento, il prossimo 3 maggio 2018 nell'ambito del Film Festival della Montagna, alla presenza di rappresentanti del Mart e del CAI- Club Alpino Italiano che ne hanno sostenuto l'idea.

E' un progetto emozionante, che ha ricevuto poche settimane fa l'approvazione ufficiale del Dalai Lama.

Il progetto “Prayer For Peace” ha avuto una vasta eco: le bandiere di preghiera tibetane (lung-ta) diffuse in Tibet e in tutto il mondo, sono ormai conosciute e viste da tutti come simbolo universale di pace e rispetto dell'ambiente.

Per questo l'Associazione "Trentino For Tibet" (la quale oltre a promuovere la solidarietà nei confronti del popolo tibetano è impegnata nella diffusione del messaggio spirituale di pace e nonviolenza del Dalai Lama) ha abbracciato con gioia la collaborazione con il “Bosco dei Poeti” e l'artista Lome Lorenzo Menguzzato. Da qui è nato il progetto culturale “Prayer for Peace”, per portare nel vento la speranza di pace nel mondo.

Trento, Fondazione Caritro, Via Garibaldi 33

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