Mondo

venerdì, 3 luglio 2009 ore 20:00

Manifestazione con il popolo iraniano
Con grande preoccupazione vediamo ogni giorno le immagini, e leggiamo notizie, di una violenta repressione in corso nelle città iraniane, contro manifestazioni di donne, giovani, giornalisti, intellettuali, artisti, semplici cittadini, che denunciano brogli nelle ultime elezioni presidenziali.

Bolzano

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venerdì, 3 luglio 2009 ore 18:00

ALLA CONQUISTA DELL'IMMAGINARIO EUROPEO

Osservatorio Balcani e Caucaso e Nuovo Cineforum Rovereto

in collaborazione con MART - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

presentano

ALLA CONQUISTA DELL'IMMAGINARIO EUROPEO
USA vs URSS nelle sale cinematografiche d'Europa durante la Guerra fredda

Rovereto, Sala Conferenze del Mart, Corso Bettini 43

programma

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Nel nome di Neda
Neda

Il premio internazionale Alexander Langer 2009 è stato assegnato alla giornalista iraniana Narges Mohammadi. Oggi a Trento l'incontro con la stampa di Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace 2003 che nei giorni scorsi ha ritirato il riconoscimento per conto di Narges, privata del suo passaporto

Di seguito l'intervento del presidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, apparso sul quotidiano L'Adige

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sabato, 20 giugno 2009 ore 16:00

Presentazione dell'Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo
Oslobodjenje
Una nuova rivista online che viene presentata oggi a Riccione da parte dell'Associazione "46° Parallelo"

Riccione

Atlante

La guerriera gentile
libro Kadeer
Rebiya Kadeer con Alexandra Cavelius
 
La guerriera gentile
 
Una donna in lotta contro il regime cinese
 
Corbaccio editore, 2009
 
 
Rebiya Kadeer, cinese di etnia uigura, si batte da anni per rivendicare i diritti più elementari del suo popolo perseguitato dal governo di Pechino. Privata dei suoi beni, imprigionata, minacciata nei suoi affetti più profondi - il marito e i figli - ha deciso di non tacere e di continuare nonostante tutto a combattere la sua guerra pacifica con le armi della parola e dell'esempio.

Riportiamo in allegato l'intervento di un giovane studioso trentino, Alessandro Rippa, che ha introdotto l'incontro di mercoledì scorso con Rebiya Kadeer.

 

intervento Rippa

Economia e pace. Un altro declino

di Fabio Pipinato

Prendiamola da lontano. Sydney, Australia. L' Istituto che studia la relazione tra economia e pace e il settimanale "The Economist" hanno presentato il rapporto Global Peace Index. La notizia: i ricchi vogliono la pace. La sua mancanza, infatti, costa all'economia mondiale 5 trilioni di dollari all'anno.

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Storie di ordinaria modernità

Uno stato fantasma nel cuore dell'Europa 

Questo articolo è pubblicato nell'"Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo" a cura dell'Associazione "46° Parallelo" presentato lo scorso 20 giugno a Riccione nell'ambito del Premio dedicato ad Ilaria Alpi. 

 

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Earth Overshoot Day, da oggi le risorse della Terra sono finite: ci servirebbero 1,7 pianeti
insostenibilità

(3 agosto 2017) Sono anni che parlo di quello che considero uno dei più interessanti indicatori della nostra (in)sostenibilità, l'overshoot day. Il giorno del superamento ci dice che, a prescindere dal grado di profonda iniquità nella distribuzione delle risorse, a non essere sostenibile è il modello di sviluppo e di consumi affermatosi a livello globale e rispetto al quale è necessario un profondo ripensamento, tanto nelle società in cui viviamo come nei nostri stili di vita. Un cambio di paradigma che dovrebbe essere il fondamento di un nuovo umanesimo. (m.n.)

 

Dal 1986 a oggi cade sempre prima l’«Earth Overshoot Day». I Paesi con il maggiore impatto sono Australia e Usa. L’Italia al decimo posto. L’impatto del cibo è del 26%

 

di Beatrice Montini *

Da oggi le risorse della Terra per il 2017 sono finite. E iniziamo a sovrasfruttare il nostro pianeta. Cade quest’anno il 2 agosto l’«Earth Overshoot Day», il giorno in cui la popolazione mondiale ha consumato tutte le risorse che la Terra è in grado di rigenerare da sola. In pratica per soddisfare i consumi globali al ritmo attuale ci sarebbe bisogno di 1,7 Terre. E per soddisfare la domanda degli italiani ci sarebbe bisogno di 4,3 «Italie».

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Le atrocità delle galere libiche

Bruno Zorzi intervista Mamadou Sow (da L'Adige del 16 maggio 2009)

 Partiamo da qui: ad un certo punto il telefono di Mamadou Sow, 42 anni, senegalese, commerciante, in Italia da anni, già «ospite» delle galere di Gheddafi prima di approdare in Italia, suona. Lui risponde in un lingua stranissima e dopo un minuto mette giù.

«Questo era mio fratello. Mi chiama dal mio villaggio natale che si trova quasi in mezzo alla savana. Telefonini e televisioni in Africa le trovi ovunque, ormai anche in mezzo alla foresta, e il guaio è questo: la gente ha il mito dell'occidente.

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Terra Madre
Là dove per anni si teneva il salone dell’auto oggi si tiene “Terra Madre”, l’incontro mondiale delle comunità del cibo. Centinaia di migliaia di produttori di tutto il mondo s’incontrano ogni due anni non per proporsi in concorrenza fra loro ma per ragionare insieme di difesa delle culture materiali e dei saperi dei territori.

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“Dicono che a morire sono quelli stanchi”

di Anna Politkovskaya, Novaya Gazeta, 21 settembre 2006 

Traduzione: Paolo Ares Frigerio

Il 13 settembre, in un'ormai noto scontro tra le polizie cecena e inguscia presso un checkpoint al confine tra i due stati, il vicecomandante delle squadre speciali (OMON) della polizia cecena Buvadi Dachiev fu ferito mortalmente alla testa e morì poco dopo.

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Diario messicano. Sguardi da un paese diviso fra passato e postmodernità
Oaxaca, maschera

di Michele Nardelli

(novembre 2015) Il racconto di un viaggio dall'altra parte del mondo, guardando – con la luce di Oaxaca – le cose di questo meraviglioso paese, ma anche i riflessi che l'interdipendenza riverbera fin qui dall'altrove. Uno strabismo che ci aiuta a leggere il presente con una diversa profondità, senza l'affanno di dover dare risposte condizionate da un'emergenza ormai diventata la cifra del nostro tempo.

Diario messicano, novembre 2015

Vetri appannati d'America
Vinicio Capossela

La verità è spesso dolorosa e stamane, nel materializzarsi di quel che già nei giorni scorsi immaginavo sarebbe accaduto nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti d'America, non ci resta che prendere atto di come sta andando questo mondo sempre più appannato e aggressivo, dove prevalgono gli umori e il rancore, il pensiero è deriso e la dialettica politica sembra ridotta fra poteri finanziari e barbarie.

Ci sarà tempo, per chi vorrà, di rifletterci. “Vetri appannati d'America” è un canto straziante di Vinicio Capossela che racconta del “grande silenzio americano”, del suo sogno trasformato in un grande magazzino che tutto mercifica e dove ai poveri non resta che mangiare “pollo in cartone” e votare per i ricchi. Il che ci parla anche di noi.

Vetri appannati d'America (2008)

https://youtu.be/a8z5NPERlaA

Vetri appannati d'America
e tutti se ne sono già andati
restano i bar vuoti, i cani e le strade
gli sgabelli, le corse e le puntate
lontano, lontano, lontano
vi scrivo da molto lontano
tra carni cadenti, stelle cadute e stellette
del cielo in terra e per terra
nel silenzio d'America

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Buonasera Chicago!
«Se c’è ancora qualcuno là fuori che dubita del fatto che l’America
sia il posto dove tutto è possibile,
che ancora si chiede se il sogno dei nostri Padri sia vivo oggi,
che ancora si interroga sul potere della nostra democrazia,
stasera ecco la risposta. …
È la risposta data da giovani e vecchi, ricchi e poveri,
Democratici e Repubblicani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, nativi americani,
gay, etero, disabili e non disabili...?»

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