Mondo

Bauman: che errore sovrapporre il terrorismo all’immigrazione
Zygmunt Bauman

Lo studioso e filosofo polacco spiega che le prime armi dell’Occidente per sconfiggere Isis sono inclusione sociale e integrazione: «Solo la società nel suo insieme può farlo»

Intervista a cura di Maria Serena Natale*

(25 marzo 2016) Professor Bauman, nel dibattito europeo terrorismo e immigrazione si sovrappongono in una distorsione ottica che fa il gioco dei populisti e ostacola la percezione dei profughi come «vittime». Un meccanismo che sposta il discorso sul piano della sicurezza e legittima i governi a sbarrare le porte, come ha annunciato Varsavia subito dopo gli attentati di Bruxelles. Quali sono i rischi di questa operazione?

«Identificare il “problema immigrazione” con quello della sicurezza nazionale e personale, subordinando il primo al secondo e infine fondendoli nella prassi come nel linguaggio, significa aiutare i terroristi a raggiungere i loro obiettivi. Prima di tutto, secondo la logica della profezia che si auto-avvera, infiammare sentimenti anti-islamici in Europa, facendo sì che siano gli stessi europei a convincere i giovani musulmani dell’esistenza di una distanza insormontabile tra loro. Questo rende molto più facile convogliare i conflitti connaturati alle relazioni sociali nell’idea di una guerra santa tra due modi di vivere inconciliabili, tra la sola vera fede e un insieme di false credenze. In Francia, per esempio, malgrado non siano più di un migliaio i giovani musulmani sospettati di legami con il terrorismo, per l’opinione pubblica tutti i musulmani, e in particolare i giovani, sono “complici”, colpevoli ancor prima che il crimine sia stato commesso. Così una comunità diventa la comoda valvola di sfogo per il risentimento della società, a prescindere dai valori dei singoli, da quanto impegno e onestà questi mettano in gioco per diventare cittadini».

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Tibet, la strada dell'autonomia
Una recente visita del Dalai Lama a Trento

Intervista a cura di Simone Casalini al primo ministro tibetano in esilio Lobsang Sangay, in visita a Trento martedì 28 febbraio. 

(22 febbraio 2012) Dal 1950 la Cina ha allungato il suo corpo politico e istituzionale sul Tibet rivendicandolo come proprio spazio territoriale o opponendo, più prosaicamente, i suoi interessi geopolitici ed economici. Nove anni più tardi il Dalai Lama e la sua corte, seguiti nel tempo da altri esuli, hanno avviato la diaspora accolti nell'allora India nehruviana. Sessant'anni e oltre sono corsi via lungo i maestosi fiumi che sbocciano sui proclivi del Tetto del mondo, ma nulla è cambiato...

L\'articolo del Corriere del Trentino

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Il referendum, la politica nel contesto della crisi.
L\'esodo dei poeti
Considerazioni sul movimento dell'acqua, con tanti "se" e tanti "ma".

di Emilio Molinari

A pochi mesi dal referendum la disastrosa crisi finanziaria ha di fatto cancellato, la straordinarietà di quell'evento, nella memoria dei cittadini. Per i lavoratori i pensionati, per la gente comune che ha votato, schiacciati da problemi contingenti, l'acqua e il rispetto dei referendum sembrano passare in secondo piano. Purtroppo però l'amnesia ha contaminato gran parte del popolo di sinistra, ripiombato come sempre nel proprio incubo totalizzante: l'antiberlusconismo, senza idee, senza principi, senza alternativa. Anche per molti movimenti a noi vicini, la chiusura autoreferenziale o gli interessi corporativi, il referendum è ormai lontano.

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Risvegli
Risvegli

(5 dicembre 2011) Ieri si votava per il rinnovo del Parlamento in Russia, Croazia e Slovenia. Dalle urne escono dati che sovvertono le previsioni dei sondaggi.

In Russia il partito di Putin era dato sotto i due terzi ma in realtà non raggiunge nemmeno il 50% dei voti e crescono le denunce (e le proteste) di vistosi brogli elettorali. In Slovenia era prevista la vittoria del centrodestra ma il nuovo partito di centrosinistra del sindaco di Lubjiana Zoran Jankovic ottiene la maggioranza relativa dei seggi. In Croazia, infine, vince il partito socialdemocratico, confermando così l'esito delle ultime elezioni presidenziali e mandando a casa il governo nazionalista dell'HDZ.

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sabato, 26 novembre 2011 ore 09:00

Brasile, da terzo mondo a superpotenza?
Tremembè

Immagini e pensieri per uno sguardo nuovo sul Brasile

Conferenza internazionale con José Magela Da Silva, Marco Antonio Ribeiro Vieira Lima, Mauro Castagnaro, Alberto Tridente, Maria De Fatima Moreira

Trento, Centro Marnighe di Cognola, via Julg 9

Oltre la crisi. Nei cerchi del potere
clessidra

La finanza sta distruggendo la società, cancellando il problema del riscaldamento climatico.

di Susan George

(ottobre 2011) In Europa la crisi finanziaria è quella che preoccupa la maggior parte della gente e che gode della copertura più ampia sulla stampa, ma non è l'unica. La gente fa bene a preoccuparsi della finanza, visto che nella vita reale l'attuale caos finanziario si traduce in alta disoccupazione giovanile, pesanti tagli ai servizi pubblici e in tutte quelle misure di austerità che sono destinate ad aggravare la crisi. Ci troviamo inoltre in una grave crisi di disuguaglianza. In Europa, ma soprattutto negli Stati Uniti, dagli anni Venti o Trenta del Novecento il benessere non è mai stato così mal distribuito. Gli "indignados", gli "indignati" hanno completamente ragione a identificarsi con il "99 per cento": hanno compreso che l'uno per cento al top ha aumentato enormemente il proprio reddito mentre tutti gli altri lo stanno perdendo. Tuttavia, ritengo che la crisi più drammatica sia quella di cui meno parliamo, il global warming e il cambiamento climatico. La crisi climatica avrà infatti gli effetti più profondi sulla stessa civiltà, e in paragone renderà irrilevanti le nostre preoccupazioni finanziarie. Provo a spiegare con un'immagine ciò che intendo.

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L'Afghanistan dopo il 2014
fiore di albicocco, pianta tradizionale dell\'Afghanistan

di Mohammad Dauod Hussein Ali *

Oggi è il 7 ottobre. Esattamente dieci anni fa la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ha dato inizio agli attacchi contro l'Afghanistan. La guerra ha portato alla caduta del regime talebano e per il paese ha avuto inizio una nuova era. Negli anni successivi sembrava che, con l'appoggio internazionale, l'Afghanistan avrebbe potuto iniziare il suo cammino verso il progresso e che l'accordo dei paesi occidentali sulla questione afghana potesse finalmente porre fine ad una guerra sanguinosa.

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Voi, più di chiunque altro, avete la possibilità di cambiare questo mondo...
Barack Obama all\'Università del Cairo
Il discorso tenuto da Barack Obama all'Università del Cairo il 4 giugno 2009

Sono onorato di trovarmi qui al Cairo, in questa città eterna, e di essere ospite di due importantissime istituzioni. Da oltre mille anni Al-Azhar rappresenta il faro della cultura islamica e da oltre un secolo l'Università del Cairo è la culla del progresso dell'Egitto. Insieme, queste due istituzioni rappresentano il connubio di tradizione e progresso.

Sono grato di questa ospitalità e dell'accoglienza che il popolo egiziano mi ha riservato. Sono altresì orgoglioso di portare con me in questo viaggio le buone intenzioni del popolo americano, e di portarvi il saluto di pace delle comunità musulmane del mio Paese: assalaamu alaykum...

Il discorso di Barack Obama

La Tobin tax, finalmente
James Tobin
di Fabio Pipinato 

(17 agosto 2011) Non c'è nulla di più antipatico dei saputelli che indicano la via per uscire da ogni crisi. Ma questa cosa della Tobin Tax che sta riempiendo le prime pagine di tutti i giornali europei, ad onor del vero, non ci è nuova. Nell'anno 2000 la proponemmo insieme ad altre associazioni all'interno del primo World Social Forum (marchio da noi registrato un anno prima di Porto Alegre alla Camera di commercio) all'interno di Civitas in Padova.

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sabato, 4 giugno 2011 ore 10:30

Il microcredito e la microfinanza:un modello di successo per la riduzione della povertà?
sorriso

Incontro condotto da Francesco Terreri, giornalista economico, con la partecipazione di: Michele Nardelli presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani; Paolo Brichetti presidente Microventures Investment; Laura Foschi direttrice generale Etimos; Giampietro Pizzo presidente Microfinanza.

Trento, Museo Tridentino Scienze Naturali, via Calepina

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Acqua, nucleare, legittimo impedimento. Spunti di riflessione.
Cultura del limite

Il 12 e 13 giugno, al referendum 4 sì

di Michele Nardelli

(7 giugno 2011) I referendum del 12 e 13 giugno rappresentano una importante opportunità per la politica, l'occasione per un confronto attorno ad alcuni temi di fondo che hanno carattere paradigmatico per il nostro tempo: la sostenibilità, il concetto di limite, la sobrietà, l'autogoverno.

La sfida della sostenibilità

Il tema della sostenibilità non è nuovo. Sul piano politico già all'inizio degli anni '70 il "Club di Roma" nel suo famoso "Rapporto sui limiti dello sviluppo" pose l'accento sul carattere limitato delle risorse, mettendo in guardia dal proseguire nell'idea di uno sviluppo illimitato, cosa che avrebbe potuto determinare nell'arco di un secolo una situazione di rottura irreversibile. Già qualche anno prima alcuni scienziati e matematici come Nicholas Georgescu Roegen, avevano posto le basi per un'economia ecologicamente e socialmente sostenibile. Ma, a guardar bene, l'acuta sensibilità di Giacomo Leopardi aveva messo in guardia "dalle magnifiche sorti e progressive" dello sviluppo ancora nel secolo precedente.

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L'economia al servizio dell'uomo, non viceversa
Lo sviluppo su scala umana, copertina

L'economista Manfred A. Max-Neef protagonista dell'incontro organizzato da Habitech

"Lo scopo dell'economia è servire le persone, e non far si che le persone servano l'economia": è questa la lectio fondamentale che ha regalato ad un pubblico entusiasta l'economista e ambientalista cileno Manfred A. Max-Neef. Lo studioso, ospite presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento nell'evento organizzato da Habitech, ha presentato il suo libro "Lo sviluppo su scala umana", appena uscito in Italia edito da Slow Food Editore

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mercoledì, 8 giugno 2011 ore 09:30

Il rapporto fra migrazioni e sviluppo
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Convegno internazionale promosso dal Centro di Formazione alla Solidarietà Internazionale. il Convegno prosegue i suoi lavori nelle giornate i giovedì 9 e venerdì 10 giugno.

Trento, Facoltà di Sociologia

il programma

venerdì, 27 maggio 2011 ore 18:00

L'attualità dell'Africa Sahariana
il manifesto
 "L'attualità dell'Africa Sahariana. La situazione socio politica di un continente che cambia", in occasione dell'assemblea annuale di Acav, con Mario Raffaelli.

Cognola (Trento), Centro Civico

Locandina

La Germania spegne il nucleare
Chernobyl
(30 maggio 2011) Dal 2022 la Germania non utilizzerà più l'energia nucleare. L'annuncio arriva dal ministro dell'Ambiente di Berlino: "E' una decisione irreversibile", ha detto Norbert Rottgen dopo una riunione tra i leader della coalizione e la cancelliera Angela Merkel. "Dopo una lunga consultazione - ha detto ancora Rottgen - c'è un'intesa, una scelta decisiva e chiara". 
 

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