Cultura

Il sessantotto sequestrato
La prima di copertina del libro

Guido Crainz

Il sessantotto sequestrato

Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni

Saggi di Pavel Kolar, Wlodek Goldkorn, Nicole Janigro, Anna Bravo

Donzelli editore, 2018

 

«... Ma le riflessioni più importanti sulla violenza da parte di ex sessantottini - e ce ne sono di straordinarie - per lo più non contemplano Praga. Mi chiedo se non ci sia un'ombra di imbarazzo nel ricordare che non sono bastati mezzo milione di militari e cinquemila carri armati a spostare di una virgola le nostre politiche di allora - ma credo ci sia anche, come in altri, un fondo di rabbiosa tristezza al pensiero di aver distribuito i voti al dolore. Si può capire su quale spinta, se si pensa alla fotografia della bambina vietnamita bruciata dal napalm che corre a braccia spalancate - ma l'avarizia del cuore punge. Spero che molti ricordino di aver lasciato che la differenza diventasse separazione, e di come è stato facile non rendersene conto.» (dal saggio di Anna Bravo)

Un libro sul '68 fuori dalla retorica e dai luoghi comuni.

La partecipazione. Un saggio di Alessandro Branz
Populismi

(23 aprile 2018) Ricevo dall'amico Alessandro Branz questo breve saggio attorno ad un tema - quello della partecipazione e delle forme della democrazia - piuttosto controverso. Un saggio interessante che funge da introduzione ad un tema spesso trattato superficialmente. 

Branz propone un concetto innovativo di "partecipazione", con alcune indicazioni di contenuto e bibliografiche per chi voglia approfondire. Un contributo che potrà e dovrà in futuro arricchirsi - come ci ricorda Alessandro - di ulteriori riflessioni: il rapporto tra partecipazione e forma-partito e soprattutto la legge trentina sulla partecipazione che nel testo viene soo accennata, ma che per essere compresa (ed eventualmente migliorata) va inquadrata nel contesto teorico e pratico che in questo breve lavoro Branz cerca di delineare.

 

 

 

 

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Volgarità minano il dialogo
Cappelli piumati

Sempre sulla questione degli Schützen a scuola, riprendo questo editoriale di Franco Rella apparso oggi sul Corriere del Trentino e che condivido in pieno.

di Franco Rella

(14 aprile 2018) Il caso degli Schützen a scuola mi ha messo in uno stato di profondo scoramento.

Pur condividendo le opinioni espresse dal preside Alberto Tomasi, da Quinto Antonelli e da Simone Casalini in un fondo esemplare, non ho grandi timori.

Immagino che i bambini delle scuole elementari, quando si vedranno in classe quei signori così bardati, con buffi cappelli con un curioso e indefinito piccolo pennacchio, penseranno a un prolungamento del carnevale, o a uno spettacolo in costume. Il che non dovrebbe portare loro molto danno.

A darmi profondo scoramento è stata invece la reazione scomposta del capo del governo provinciale, Ugo Rossi, che evidentemente quando si sente messo alle strette o criticato manifesta interamente se stesso, senza pudori.

 

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mercoledì, 11 aprile 2018 ore 17:00

Il racconto dei pescatori – Danilo Dolci a Trappeto, 1954
Borgo di Dio

La Scuola di politica Danilo Dolci, per i 20 anni dalla morte di Danilo Dolci, promuove una serata di lettura a voce alta, in italiano e siciliano.

Il racconto dei pescatori – Danilo Dolci a Trappeto, 1954

Mercoledì 11 aprile 2018, alle ore 17.00, presso Altrevie, via Caffaro, 10 - Roma (Garbatella)

In allegato il racconto che verrà letto "ad alta voce" 

Altrevie, via Caffaro, 10 - Roma (Garbatella)

Il racconto dei pescatori

lunedì, 9 aprile 2018 ore 17:00

Geografia commossa dell'Italia interna
La prima di copertina del libro

Franco Arminio

Geografia commossa dell'Italia interna

Bruno Mondadori, 2013



Orlo, bordo, confine, selve, monti, mare, alberi, zolla, cane, vigna, nuvole, vacca, panchina, sole, alba, tramonto, e vento, neve, pioggia, e altro vento, e altra neve, e aprile, e il verde di maggio, e il nero di settembre, silenzio senza opinioni, luce senza commenti, voglio solo che la vita sfili, se ne vada da dove è venuta, non la trattengo, non voglio trattenere niente, camminare, guardare gli alberi, non dire e non fare nient’altro che il giro dei confini, andare sempre più dentro a certi confini, non superarli, non mirare al centro, non mirare alle passioni di tutti, disertare, prendere confidenza col cielo, ma farlo senza vantarsene, non sputare parole sul mondo e sugli altri, camminare, uscire perché è uscito il sole, uscire, prendere un paese, passarci dentro, non dire nulla del giorno, non accostare niente alla solitudine, lasciarla intatta, lasciare che la solitudine faccia la sua vita, svolga la sua storia e così pure la tristezza e la stanchezza, essere stanchi tristi e soli è comunque una fortuna, i buoni sentimenti rigano il mondo come quelli cattivi, come le parole…

Edolo, Aula Magna Università della Montagna

Cinquant'anni dopo, la poesia di Leo Ferrè
Leo e Pepee

7 aprile 1968, buon compleanno Pepee

https://youtu.be/5fVPkIn_fGA

“... Due occhi simili a lanterne
quelle che splendono nei porti
quando l’avere occhi di scorta
farebbe gola ai marinai
per osservar la notte altrui
così come uno scimpanzé
presso i Ferré
Pépée...”

 

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mercoledì, 14 marzo 2018 ore 17:30

Dal libro dell'esodo
Una delle foto di Luigi Ottani

SCAPPARE LA GUERRA

14 febbraio / 14 marzo 2018

Mostra fotografica di Luigi Ottani / Reportage dal confine greco-macedone

Presentazione volume 14 MARZO 2018 ore 17.30

 

Si è inaugurata il 14 Febbraio scorso a Milano, presso la Galleria San Fedele (via Hoepli 3/), “Scappare la guerra”, un reportage fotografico dal confine greco-macedone di Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli, tratto dal volume Dal libro dell’esodo (Piemme edizioni).

Il corpus di opere fotografiche, in bianco e nero, documenta il viaggio dei due autori compiuto nell’estate del 2015 sulla rotta balcanica dei migranti, a fianco delle famiglie di profughi siriani iracheni e afgani, durante l’esodo sulla via dei Balcani. Si tratta di un viaggio che porta la guerra e il dolore fin dentro il cuore d'Europa e che l'artista multidisciplinare Roberta Biagiarelli, con la sensibilità e l’attenzione acquisite attraverso l’esperienza del teatro storico sociale, e il fotografo Luigi Ottani, con lo sguardo empatico e penetrante di chi cattura attimi di storia, hanno documentato in un reportage intenso.

Milano, Galleria san Fedele, Via Hoepli 3/a

Il libretto di sala

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martedì, 20 marzo 2018 ore 17:00

Nowruz 2018, festa della primavera
Nowruz

E' gradito portare un fiore con sé.

Perché il Nowruz è la festa di primavera. Quella di quest'anno in particolare sarà la V edizione del Nowruz che viene è festeggiata anche a Trento secondo una tradizione persiana celebrata e che corrisponde all'inizio del nuovo anno in molti paesi come Iran, Afghanistan, Kurdistan, Turkmenistan e altri paesi dell'Asia centrale, ma anche in paesi europei come Albania, Bosnia Erzegovina, Georgia.

Si svolgerà a partire dalle ore 17.00 e fino alle ore 23.00 presso la Bookique  di Trento, in via Torre d'Augusto 29. L'ingresso è gratuito. Il programma nella locandina allegata.

Trento, Bookique, via Torre d'Augusto 29

Locandina del Nowruz

martedì, 20 febbraio 2018 ore 19:00

Una strada di libri
Una strada di libri
Incontro di presentazione del progetto "Una strada di libri" che vale anche come primo momento di co-progettazione e costruzione di una rete di collaborazioni sul territorio della città di Trento.

Se 10.000 libri vi sembrano pochi

“Una strada di libri” è insieme un evento (festival di strada), un’installazione artistica (crowdfunding di libri rivolto all'intera cittadinanza) e un’azione di rigenerazione urbana, a base culturale. Si realizza attraverso copertura/allestimento, della durata di due giorni, di un tratto di strada - quella coperta dall’acqua durante l’alluvione del 1966 in Via Suffragio - con volumi donati dai cittadini, che potranno prenderne altri dal manto stradale attivando un gigantesco bo...ok crossing.

Per coprire la parte di strada in questione serviranno circa 10.000 libri, da raccogliere grazie a donazioni di cittadini e cittadine nei prossimi mesi, grazie a una collaborazione diffusa.

Il progetto prende spunto da un'azione realizzata a Toronto nel 2016. Le condizioni di partenza – pur diverse, una metropoli da un lato e una media città di montagna dall’altra – sono simili. "Per una notte i libri si sono sostituiti alle auto e la letteratura ha occupato lo spazio normalmente destinato al traffico."

Trento, Cafe de la Paix, Passaggio Teatro Osele

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Il gulag in mezzo al mare
La prima di copertina del libro

Giacomo Scotti

Il gulag in mezzo al mare

Nuove rivelazioni su Goli Otok

Lint editoriale, 2012

 

«Primo in Italia a rivelare le tristi vicende di quel gulag ... Scotti ritorna su quell'isola con questo libro. Stavolta però non si ferma soltanto sull'Isola Calva, ma ci porta nell'intero arcipelago concentrazionario jugoslavo della fine degli anni Quaranta e degli anni Cinquanta: isola di Sveti Grgur (San Gregorio), isola di Ugljan (prezzo Zara), Sremska Mitrovica in Serbia, Stara Gradiska e Nova Gradiska in Croazia, Bileca in Erzegovina; un variegato arcipelago di terra e di mare nel quale si consumò per circa un decennio uno dei crimini più orrendi contro l'uomo: la sua distruzione fisica e morale, la sua trasformazione da uomo libero in schiavo».

dalla prefazione di Predrag Matvejevic

 

 

Evoluzione senza fondamenti
La copertina del libro

Mauro Ceruti

Evoluzione senza fondamenti

Soglie di un'età nuova

Meltemi, 2019

 

In questo breve ma magistrale saggio, Mauro Ceruti, uno dei maggiori filosofi della complessità, narra la storia del pensiero scientifico e documenta i travolgenti cambiamenti degli ultimi secoli. Il risultato non è solo l'emergenza di sorprendenti nuove informazioni, ma uno scavo nei nostri presupposti più radicali e lo sviluppo di nuovi modi di pensare il mondo. Dall'evoluzione alla cosmologia e alla mitologia, Ceruti ci porta in un viaggio attraverso la storia e attraverso prospettive disciplinari diverse, per presentare una visione del mondo e del pensiero umano complessa, creativa, in evoluzione.

lunedì, 5 febbraio 2018 ore 17:00

Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione
La prima di copertina del libro

L'occasione dell'uscita del nuovo libro di Donatella Di Cesare "Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione" (Bollati Boringhieri) è l'occasione per riflettere a fondo su cosa rappresentino i fenomeni migratori per il futuro del pianeta e delle nostre società, oltre le forme retoriche e le letture superficiali e opportuniste che spesso la politica e i cittadini utilizzano per descrivere un'emergenza che emergenza non è.

Lunedì 5 febbraio 2018, ore 17.00

Presso Sala degli Affreschi, Biblioteca Comunale di Trento
L'autrice Donatella Di Cesare dialoga con Ugo Morelli

Trento, Sala degli Affreschi, Biblioteca Comunale, via Roma

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Pane nostro
La copertina

Predrag Matvejevic

Pane nostro

Garzanti, 2010

 

«Ibn Battuta, l'instancabile viaggiatore, ebbe modo di sentire gli abitanti di Isfahan che chiamavano il loro pane con le parole persiane nan e nanna, in particolare rivolgendosi ai bambini...»

Pane nostro è il frutto di vent'anni di lavoro. Quella del pane è una grande storia, ricca di sapienza e di poesia, d'arte e di fede, che abbraccia l'intera storia dell'umanità.

 

 

Le avventure di Numero Primo
La prima di copertina del libro

Marco Paolini

Gianfranco Bettin

Le avventure di Numero Primo

Einaudi, 2017



Veneland, 2040 (anno più o anno meno). Potrebbe essere questo lo scenario spazio-temporale nel quale è ambientato il romanzo “Le avventure di Numero Primo” con il quale due attenti testimoni del nostro tempo come Marco Paolini e Gianfranco Bettin provano un'incursione nel futuro-presente.

Categoria quest'ultima in genere associata alla fantascienza, ma non in questo caso. E non solo perché il presente e il passato prossimo in questo romanzo fanno da sfondo imprescindibile nelle vite di alcuni suoi protagonisti, ma anche perché in questo gioco di specchi è difficile stabilire dove sia la fantasia e dove la realtà.

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Foibe. Una storia d'Italia
La prima di copertina del libro

Joze Pirjevec

Foibe

Una storia d'Italia

Einaudi, 2009

 

«Il crollo dell'Italia nel settembre del 1943 e quello del Terzo Reich nel maggio 1945 ebbero nella Venezia Giulia contraccolpi ben diversi dal resto del Paese. In questa regione mistilingue, oggetto di contesa dal 1948 da parte delle etnie conviventi, si verificò un drammatico capovolgimento dei ruoli: i padroni di lingua italiana, che dopo l'8 settembre avevano collaborato con i tedeschi per salvare il salvabile, si trovarono fra i vinti. Gli s'ciavi, come erano detti con spregio gli sloveni e i croati, erano i vincitori. Per di più comunisti. In questa situazione colma di tensioni etniche, sociali e ideologiche si scatenò una violenta resa dei conti con deportazioni ed esecuzioni sommarie di nemici veri o presunti, molto sbrigativamente sepolti nelle voragini carsiche delle "foibe"».