Editoriali

Frutta fresca
mela

di Massimiliano Pilati 

(25 marzo 2010) In questi giorni nella scuola elementare di Lavis frequentata da mia figlia è cominciata la somministrazione di frutta fresca fornita direttamente dalla scuola al posto della classica merendina. Quando ho appreso dell'iniziativa da una comunicazione della nostra Scuola sono rimasto piacevolmente sorpreso e contento dato che trovo importantissimo educare i nostri figli al consumo di frutta fresca. Mi è poi capitato di vedere la confezione e l'etichetta di questa frutta e sono rimasto abbastanza stupito e contrariato.

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La centrale non si farà
Lago di Garda

Dopo la scelta di cambiare rotta sul Colbricon, da parte della politica un'altra buona prova di sé. 

(26 marzo 2010) La Provincia Autonoma di Trento ha detto oggi un definitivo no alla mega centrale sul Lago di Garda. Chiamato impianto di rigenerazione energetica, l'insana idea prevedeva di pompare l'acqua del lago fino a 1600 metri di quota sull'Altissimo attraverso le sue viscere e ributtarla nel lago nelle ore in cui c'è maggiore richiesta di energia, giocando così sulla differenza di prezzo. Insomma un'operazione specultativa, definita di energia rinnovabile, che avrebbe comportato enormi costi economici ed ambientali.

La decisione della PAT di non portare il progetto nemmeno alla VIA viene dopo la netta presa di posizione del Consiglio provinciale che nei mesi scorsi, con un ordine del giorno che mi vedeva primo firmatario, aveva detto un no chiaro e tondo al progetto in questione.

Il che non era affatto scontato visto che nella cordata dei proponenti c'erano pezzi da novanta dell'imprenditoria nazionale e locale, dalla Progetto Altissimo della Valsabbia srl (titolare l'ex presidente di Legambiente Chicco testa) alla SWS Engineering di Paolo Mazzalai. Coinvolto nell'operazione era anche un'altra figura di spicco dell'imprenditoria trentina, Mario Marangoni che a proposito del progetto Altissimo aveva detto in un intervista a L'Adige che si trattava di "cosa nostra".

 

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La pace, oltre i confini
matite per la palestina

di Michele Nardelli 

(20 marzo 2010) Avverto un certo stridore fra le notizie che ci giungono in queste ore dalla Palestina e la ricerca di dialogo proposta con l'iniziativa "Officina Medio Oriente" che si sta svolgendo in Trentino. Quasi un grido disperato per dare voce alla cultura nelle più svariate forme espressive, dalla letteratura al teatro, dal cinema alla musica, dalla valorizzazione dei saperi materiali alla riflessione... soffocato dal sordo rumore delle armi e della violenza. (...)

editoriale

Emergenze: parole e non fatti
brasile

di Fabio Pipinato

(15 marzo 2010) Nel manifesto di "Polemos" c'è un passaggio di Gino Pagliarani: le parole non sono più 2 "pace e guerra" ma 3 "pace, guerra e conflitto". Ugo Morelli legge, oggi, in Bertolaso ancora 3 parole: emergenza, protezione e fare. Un'efficienza nazional popolare che piace ai più.

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Quel che sta cambiando nella scuola...
bimbo con cane
di Edoardo Benuzzi

(17 marzo 2010) L'operazione di riordino dei regolamenti della scuola superiore ha provocato, più in Trentino che a livello nazionale, una forte reazione polemica, soprattutto del corpo docente. Questa reazione avrà un esito positivo se saprà far emergere, accettandola, la precisa consapevolezza che la scuola superiore del 2010 non è più quella che abbiamo frequentato o nella quale abbiamo incominciato ad insegnare negli anni '70 e '80 del secolo scorso. (...)

articolo Benuzzi

Politica è responsabilità. A marzo si parte
logo

Un incontro piacevole, serio ma anche pieno di ironia, fra persone che talvolta non si sono mai parlate, storie e generazioni diverse (ti ho conosciuto quando ero un bambino ha detto ad un certo punto Massimiliano a Mario). Ma la cosa che forse più stupiva era il sentire comune, quel bisogno di uno sguardo politico che la politica organizzata fatica ad avere.

Un giro di parole essenziale, durato meno di un'ora, allo scopo di mettere a fuoco quel che una telefonata aveva lasciato in sospeso, seguito da un brindisi augurale. E' stato questo il primo incontro di "Politica è responsabilità", più che un'associazione un luogo virtuale di confronto e di discussione dove provare a ricostruire l'abbecedario di una politica riconciliata con il pensiero.

Delle oltre quaranta persone che hanno già dato la propria disponibilità ad esserci in questo percorso, direttori responsabili per quindici giorni e poi vedremo, nella storica sala della Sosat a Trento ce n'erano una ventina. Ciascuno, dei presenti come degli assenti, indicherà a stretto giro di posta una o due parole che intendono mettere al centro della propria tesi. Costruiremo così, insieme, l'indice ragionato ovvero la trama di una riflessione che spazierà dall'esperienza al pensiero.

Le parole, il blog, gli incontri sul territorio, la presa diretta di quel che di interessante c'è in giro, un luogo della formazione... iniziamo a marzo. Staremo a vedere. Intanto è già qualcosa che qualcuno ci pensi.

 

la proposta progettuale

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Un altro modello di sviluppo per la Valsugana
treno della Valsugana

di Michele Nardelli 

(2 marzo 2010) In questi mesi una buona parte dei cittadini di Borgo Valsugana, preoccupati per le emissioni nocive dell'Acciaieria, si sono dichiarati favorevoli alla chiusura di quell'insediamento industriale. In tutta risposta i lavoratori di questa azienda hanno continuato a rivendicare il diritto al lavoro e ad un reddito dignitoso per loro e le loro famiglie, arrivando a minacciare forme estreme di protesta.

Guerra fra poveri, si è detto. Un film già visto, che ci riporta indietro nel tempo. Quando il Trentino era terra di emigrazione e di disoccupazione, nel nostro territorio si sono insediate aziende dal forte impatto ambientale e talvolta caratterizzate da produzioni nocive. Sloi, Carbochimica,  Samatec... nomi rimasti nella storia industriale di questa terra e che ancora oggi evocano un triste passato, dove il bisogno di lavorare veniva prima del diritto alla salute, alla vita, molto spesso alla dignità delle persone. (...)

editoriale

Il futuro di Lavis

di Luciano Bocchi

Giovedì, con un sussulto bi-partisan, il mega centro commerciale alle Masere di Lavis è stato, almeno per ora, sepolto. Una buona, anzi ottima notizia. Ora, però, sarebbe un errore imperdonabile discutere di chi sia il merito di questa scelta. E' nelle cose che vi sia stata una forte opposizione tra la cittadinanza lavisana a mega centri che riportino in Lavis quel traffico che solo da poco è stato in parte deviato fuori dal contesto urbano e, da qui, si deve ripartire per una vera nuova politica commerciale e ambientale per Lavis. (...)

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La ricchezza dei palazzi, la miseria delle idee
Stanlio e Ollio

Il direttore del "Trentino" Alberto Faustini ha posto nei giorni scorsi il tema della formazione e della promozione di una nuova classe dirigente per la nostra provincia. Un contributo al dibattito. 

di Michele Nardelli

(21 febbraio 2010) Il problema della politica è quello di saper capitalizzare i saperi e le esperienze e, al tempo stesso, di innovare il pensiero. Non è semplicemente quello di avere baldi giovani pronti a sostituire chi ha già dato, ma di trasmettere conoscenza, spirito critico, senso di responsabilità. (...)

risposta a Faustini

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Ripartire dalla legge 5
miro
Appunti sulla scuola trentina

di Flavio Ceol

Il governo ha approvato i regolamenti attuativi della legge di riforma nazionale della scuola relativamente al secondo ciclo. Regolamenti, invero, completi solo per la parte liceale, mente per quanto riguarda gli istituti tecnici e, ancor più, quelli professionali  lo stesso documento nazionale presenta dei punti ancora da approfondire e definire meglio. Questo atto governativo, comunque, ha un'evidente influenza sulle decisioni che anche la provincia di Trento deve prendere  per questo spezzone di istruzione. La provincia deve decidere come applicare la riforma nel rispetto delle norme generali, dei principi fondamentali e delle sue competenze. Del resto gli stessi regolamenti rimandano per le province autonome di Trento e Bolzano alle norme di attuazione in materia scolastica. Anche il dibattito in corso che ha assunto anche modalità poco dialettiche, per usare un eufemismo, non può ignorare questo atto del governo nazionale se vuole rimanere all'interno del quadro costituzionale delle reciproche competenze e non soffermarsi solo su questioni di principio non negoziabili e, per questo, impolitiche. Stiamo assistendo, invero, a curiosi cambi di posizioni. (...)

intervento Ceol

Università e nuove competenze autonomistiche
sociologia

di Roberto Pinter, Commissione dei 12

Caro direttore, come commissario dei dodici, raccolgo immediatamente l'invito al dibattito sul futuro dell'Università di Trento. Il suo editoriale coglie tutta la delicatezza e l'importanza della partita che si è aperta con l'accordo tra governo e Provincia che prevede la delega in materia di Università. Da però per scontato che sarà solamente attraverso la legge provinciale che si giungerà a definire il come sarà esercitata la delega. Io credo invece che...

intervento Pinter

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Etnopoli
il monumento alla carne in scatola per cani
La crisi politica in Bosnia Erzegovina nell'anno delle elezioni. Il bilancio del 2009 e l'analisi degli ultimi eventi. La condanna di Dayton da parte della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, la forza dell'etnopoli

di Andrea Rossini - www.osservatoriobalcani.org

Il 21 gennaio scorso il governo della Republika Srpska (RS), l'entità della Bosnia Erzegovina a maggioranza serba, ha dichiarato di voler organizzare nel mese di febbraio un referendum sugli accordi di Dayton (FENA, 22 gennaio). Il presidente croato uscente, Stipe Mesić, ha affermato che nel caso in cui il referendum mirasse alla secessione dalla Bosnia Erzegovina, come più volte minacciato dal Primo ministro della RS Milorad Dodik, invierebbe l'esercito oltre la Sava. Il presidente serbo, Boris Tadić, ha gettato acqua sul fuoco dichiarando alla televisione di Sarajevo OBN che la Serbia non adotterà alcuna decisione contraria all'integrità della Bosnia Erzegovina. I fuochi d'artificio si sono conclusi con le dichiarazioni dello stesso Dodik, che ha confermato il referendum su Dayton chiarendo però che un voto sull'indipendenza della RS in questo momento "non è all'ordine del giorno. Vedremo come si sviluppa la situazione" (Danas, 25 gennaio).

articolo Rossini

Oltre i rituali e la retorica
Cimitero Sarajevo

di Giuseppe Ferrandi

Istituzioni e parlamenti del mondo hanno scelto il 27 gennaio per ricordare la Shoah. Quel giorno di sessantacinque anni fa, e si va quindi al cuore dell'inverno 1945, le truppe sovietiche arrivarono di fronte ai cancelli di Auschwitz ed entrarono nel principale dei campi di sterminio, in una fabbrica della morte che era stata progettata e costruita dai nazisti per rendere efficiente ed economizzare lo sterminio dei propri "nemici". Nemici da annientare, individui giudicati indegni di esistere, popoli che avrebbero dovuto essere eliminati per fare spazio ad una razza superiore.

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Calabria. La bomba ad orologeria dimenticata
foto

Gli scontri di questi questi giorni a Rosarno hanno messo in evidenza la condizione di schiavitù in cui vivono migliaia di lavoratori provenienti da altri paesi. Riportiamo il commento di Tonino Perna, amico dell'altra Italia.

(la foto è di Romano Magrone ed è tratta da "Lavorincorso. obiettivi sensibili", Nicolodi editore)

editoriale

Rosarno e Riace: le due facce della Calabria
Riace
di Tonino Perna

A Berlino, due mesi fa, di fronte ai premi Nobel riuniti per celebrare il ventennale della caduta del muro, il grande regista Win Wenders ha dichiarato: "La vera utopia non è la caduta del muro, ma quello che è stato realizzato in Calabria. Riace in testa". Questa dichiarazione ha fatto il giro delle agenzie di stampa ed ha inorgoglito i calabresi che amano questa terra.  (...)

articolo Perna

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