
Una scelta di civiltà
di Ugo Morelli *
La civiltà, o meglio, la nuova civilizzazione necessaria, passa per piccole grandi cose: Pochi giorni fa il Consiglio provinciale di Trento ha approvato all'unanimità una legge, il cui primo firmatario è Michele Nardelli, che ha il fine di favorire la conoscenza e l'utilizzo dei prodotti agroalimentari di qualità, l'accesso diretto del consumatore al mercato delle produzioni agricole e agroalimentari nonché la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti legate al trasporto di tali prodotti. ...
* Editoriale tratto dal Corriere del Trentino del 28 ottobre 2009

Considerazioni sul congresso dell'UPT e sull'Alleanza per l'Italia (L'Adige del 18.11.2009)
di Michele Nardelli
L'Unione per il Trentino, il soggetto politico nato intorno a Lorenzo Dellai e all'idea che il PD non possa rappresentare l'insieme del centro sinistra, ha tenuto il suo primo congresso. (...)
Economia e ambiente, apriamo il confronto
Leggo i giornali di domenica e rimango un po' sconcertato. Vi si afferma che parlare di chiusura delle acciaierie di Borgo Valsugana sarebbe irresponsabile. Da qualche anno vado parlando di cultura della responsabilità, del dovere di farsi carico, di abitare i conflitti... Ed ora mi sento dire (seppure senza mai fare il mio nome, a quello ci pensano i giornalisti) che sarei irresponsabile semplicemente perché ho proposto di andare verso un rapido ripensamento del modello di sviluppo della Valsugana e di superare un approccio industriale che non centra nulla con le vocazioni di qualità del territorio. E' il realismo senza idee la cosa che più dobbiamo temere. (...)
Scontri sul confine de facto, nessuna relazione tra Mosca e Tbilisi, decine di migliaia di sfollati. E' ancora pesante l'eredità della guerra ''dei cinque giorni'', che ha visto coinvolte un anno fa Georgia, Ossezia del Sud, Russia e Abkhazia
di Maura Morandi *
da Osservatorio Balcani e Caucaso (www.osservatoriobalcani.org)
di Fabio Pipinato
Perché il Nobel è in Europa e non negli Stati Uniti? Interessi? Probabile. Vediamone alcuni. Il web viene censurato da Ahmadinejad con tecnologie europee. Sotto accusa due multinazionali: la tedesca Siemens e la finlandese Nokia.
Il premio internazionale Alexander Langer 2009 è stato assegnato alla giornalista iraniana Narges Mohammadi. Oggi a Trento l'incontro con la stampa di Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace 2003 che nei giorni scorsi ha ritirato il riconoscimento per conto di Narges, privata del suo passaporto
Di seguito l'intervento del presidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, apparso sul quotidiano L'Adige
Perché non abrogare una porcata? Penso che l'Italia rappresenti l'unico paese al mondo il cui sistema di elezione del Parlamento sia comunemente definito in questo modo. Del resto così lo ebbe a definire uno dei suoi ideatori, il ministro leghista Calderoli. La risposta potrebbe sembrare ovvia, dunque. Se non che il fondo del barile non esiste mai e, gratta gratta, si trova sempre qualcosa di peggio.
Tornare sui propri passi è segno di intelligenza. Che ciò avvenga sul piano dell'azione amministrativa e politica sarebbe oltremodo importante, quand'anche piuttosto raro. Ma quando è in gioco uno dei luoghi più suggestivi dell'arco alpino, di straordinario valore naturalistico, paesaggistico e faunistico, questa capacità di interrogarsi e, se è il caso, di fare un passo indietro rispetto a scelte che suscitano sconcerto e forte opposizione, questo è semplicemente doveroso.
Uno stato fantasma nel cuore dell'Europa
Questo articolo è pubblicato nell'"Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo" a cura dell'Associazione "46° Parallelo" presentato lo scorso 20 giugno a Riccione nell'ambito del Premio dedicato ad Ilaria Alpi.
di Roberto Pinter
Alfons Benedikter mi raccontava del suo amore per il Monte Baldo e della sua abitudine di percorrerlo a piedi per coglierne la bellezza del legame con il lago di Garda e io pensando alla mia abitudine di camminare per le montagne del Sudtirolo ero colpito da questa attenzione, ma ne coglievo anche il senso.
Sabato e domenica prossimi si vota per il rinnovo del Parlamento Europeo. Nel resto del paese si vota anche per il rinnovo dei Consigli Comunali e Provinciali e devo dire che questa "promiscuità", al di là della demagogia con la quale si è chiesto a gran voce un'unica tornata elettorale, non aiuta il dibattito politico. Tant'è vero che di Europa, in questa campagna elettorale, non si è parlato affatto. Anche perché parlarne non fa guadagnare voti, tanto è distante l'idea di un'appartenenza europea dal modo di pensare della gente.

(11 marzo 2013) "Quello di oggi è solo il punto di partenza per realizzare un cambiamento culturale che, mi auguro, aiuterà a migliorare in concreto il benessere della generazione attuale e di quelle future". Il presidente dell'Istat Enrico Giovannini presenta così il primo rapporto sul Benessere eco-sostenìbile in Italia.
A fianco del Pil, arriva così il Bes, il nuovo indice di 'benessere equo e sostenibile' coniato dall'istituto di statistica. Non un singolo indicatore ma un complesso, e pressoché unico al mondo, insieme di 134 parametri che descrivono i 12 ambiti - dall'istruzione, al lavoro, passando per le relazioni sociali e il paesaggio.
L'Istat di Enrico Giovannini riprende in questo modo l'esperienza decennale del Quars, l'indice sulla qualità della vita nelle Regioni italiane, promossa da Sbilanciamoci dal 2003 e proposta attraverso un rapporto annuale attraverso l'analisi di indicatori non tradizionali.

Questo intervento è apparso in prima pagina del quotidiano L'Adige di oggi
di Michele Nardelli e Fausto Raciti *
(23 agosto 2013) "Territoriali ed europei". S'intitola così la Scuola estiva che prende il via oggi pomeriggio al Monte di Mezzocorona per iniziativa dell'associazione culturale "Politica responsabile" e dei Giovani Democratici. L'obiettivo è ad un tempo semplice ed ambizioso: interrogarsi e cercare le parole.
Porsi le domande sulle grandi questioni del nostro tempo, sull'economia devastata dalla sua dimensione finanziaria, sull'uso e sulla distribuzione delle risorse a fronte di un pianeta che fra non molto sarà popolato da 9 miliardi di esseri umani che rivendicheranno pari dignità, sulla sostenibilità di modelli di sviluppo che nemmeno si pongono il tema del limite, sul ruolo degli stati nazionali a fronte di un contesto sempre più interdipendente, sul carattere ambivalente delle identità culturali nel loro difficile equilibrio fra modernità e tradizione.
E, per altro verso, sul significato che in un contesto del genere assumono parole come progresso, sviluppo, pace, sicurezza. Parole che hanno smarrito il messaggio evocativo che nel tempo avevano assunto, rese sterili dall'uso banale che se ne è fatto allorquando il progresso degli uni è diventato l'esclusione di altri, l'illimitatezza dello sviluppo ha alterato gli ecosistemi, in nome della pace e della sicurezza si sono riempiti gli arsenali e si sono giustificate le guerre.