Editoriali

Qualcuno dovrà pure chiedere scusa...
Peja-Pec, capanni bombardati nel centro cittadino

di Michele Nardelli

(15 agosto 2011) Se si esaminano le aree interessate ai bombardamenti della Nato del 1999 sul Kosovo quella di Peja - Peć è sicuramente una delle più colpite. Nella distruzione generale, i segni dei bombardamenti erano visibili ad occhio nudo perché interessavano gli insediamenti industriali, i depositi, le caserme, le linee di comunicazione.

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Offesi?
Innsbruck, la corona di spine
di Vincenzo Calì 

(12 febbraio 2011) I titoli (Bolzano è Italia - Offende tutti noi italiani) dati dal giornale ai due interventi di Giorgio Leonardi e Marco Boato a commento delle esternazioni di Durnwalder sul 150° non mi convincono. Io, che italiano sono sicuramente (nato e cresciuto a Milano, figlio di un siciliano e di una emiliana) non mi sento affatto offeso dalle parole del leader tirolese. E dico tirolese a ragion veduta, perché come sudtirolesi ai tempi dell'unità d'Italia e della duplice monarchia venivano etichettati i trentini e non certo i bauern alla Durni, gli abitanti delle alte valli alpine affacciate a meridione. Tirolesi tutti d'un pezzo dunque, la maggioranza degli abitanti della attuale Alto Adige (da non confondere con il dipartimento napoleonico con lo stesso nome, che fu una pura espressione geografica, per dirla alla Metternich. (...)

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Attenti, B. è effetto e non causa
maschere

di Massimo Cacciari

(7 febbraio 2011) Tutto sommato potremmo dire che dalla vera tragedia della fine della prima Repubblica siamo giunti alla farsa-pochade che conclude la mai nata seconda, e così consolarci. Per apprezzare il "salto d'epoca" basterebbe paragonare il discorso in Parlamento di Craxi alle auto-difese televisive di Berlusconi. Non c'entra nulla. Appunto. (...)

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Albouzizi, l'affermazione della dignità
milo manara

di Adel Jabbar

(7 febbraio 2011) Tornano i sogni ad abitare lo sguardo arabo, dallo Yemen al Marocco, dal Mare Arabico fino l'oceano Atlantico. Gli arabi tornano a frequentare il sogno dopo un lunghissimo tempo costellato da incubi, da paura e da subalternità. (...)

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Il nuovo rinascimento del Mediterraneo
Samir Kassir

(21 febbraio 2011) Le notizie che arrivano dalla Libia in queste ultime ore sono drammatiche. Si parla di duecentocinquanta morti nella sola giornata di lunedì e della capitale in fiamme. I caccia bombardano i manifestanti, ma si manifestano le crepe nell'esercito e nello stesso regime. Avvenimenti tragici, che però non inficiano la riflessione che ho proposto nei giorni scorsi.

di Michele Nardelli 

Quel che si è messo in moto nei paesi arabi in queste settimane è di straordinario interesse e non solo per il destino di questa regione. E' ancora presto per comprenderne l'esito e le notizie che arrivano dalla Libia in queste ore non possono che preoccuparci. Ma ciò nonostante siamo in presenza di un grande e nuovo risorgimento regionale, laddove la formazione degli stati nazionali dopo la fine della seconda guerra mondiale era avvenuta sotto il rigido controllo delle grandi potenze coloniali, lasciando una lunga scia di regimi addomesticati, dispotici e corrotti.

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Pensieri sulla memoria
il ghetto di varsavia

di Giuseppe Ferrandi e Michele Nardelli

(29 gennaio 2010)  E' paradossale che il tema della memoria conosca una stagione di particolare attenzione proprio nel momento in cui l'effimero, l'idea che la rappresentazione del mondo sia riducibile ad un "qui ed ora" privo di passato e di futuro, pervade in profondità tanto i comportamenti individuali come quelli collettivi. (...)

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Irricevibile
Montecitorio

Federalismo, Napolitano stoppa il dl
"Irricevibile, prima passi alle Camere"

(4 febbraio 2011) Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinviato al governo il provvedimento bocciato dalla Bicamerale. "Prima di approvarlo in difformità dagli orientamenti parlamentari doveva dare comunicazione alle Camere".

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Fine anno, tempo di bilanci
Michele Nardelli alla serata di inaugurazione di Cittadinanza Euromediterranea

(8 gennaio 2011) Anche per questo blog. Abbiamo iniziato quest'avventura i primi giorni di luglio del 2009. In realtà già qualche mese prima, durante la campagna elettorale dell'autunno 2008, avevamo costruito un sito del tutto artigianale per raccogliere idee e proposte, adesioni e messaggi. Poi ci siamo dati un momento di pausa per strutturare una proposta di comunicazione che pure rientrava fra gli impegni di relazione con gli elettori, che ha preso forma ed che ora rappresenta un tratto di distinzione almeno sul piano della comunicazione istituzionale di un conigliere provinciale.

L'esito sta nei numeri. Nel corso del 2010 il sito ha registrato 15.580 visite per 7.331 visitatori unici, 32.641 pagine visitate, un tempo medio di permanenza sul sito di 2 minuti e 10 secondi, il 46,26% di visite nuove. (...)

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L'inquietudine e la meraviglia
Nabil Hanani

di Michele Nardelli

In queste ore le immagini di Betlemme entrano nelle nostre case. Non so con quale effetto, posso solo sperare che la vista dei luoghi in cui nacque Gesù di Nazareth possa aiutare ad aprire gli occhi, il cuore e la mente delle tante persone che, nella paura verso i cambiamenti che segnano il nostro presente, tendono invece a chiudersi. A difendere con le unghie quel poco o tanto che si ha, a vivere le altre persone - nel vicinato come nella propria famiglia - quasi rappresentassero un'insidia.

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Nel tunnel
tunnel

(14 dicembre 2010) Nel mio commento sulla manifestazione di sabato era intuibile lo scetticismo che accompagnava l'avvicinarsi al voto di oggi. Il governo Berlusconi infatti passa la prova dei numeri in Parlamento. Rimane la crisi politica di una maggioranza che perde pezzi ma che è ancora al timone di questo disgraziato paese. Dal tunnel non siamo affatto usciti e ho la sensazione che alla fine sarà il partito di Bossi a decidere se andare o meno alle elezioni anticipate. Nel frattempo spero solo che il centrosinistra sia capace di ripensarsi, di affrontare i nodi irrisolti di una diversa sostenibilità economica e sociale, di farsi portatore di un'idea di futuro.

L'ingombro delle istituzioni
la caduta degli dei

Riportiamo l'editoriale di Simone Casalini uscito oggi sul Corriere del Trentino

(2 dicembre 2010) Le ultime tre settimane sono state una buona cartina di tornasole del funzionamento del sistema politico in Trentino. Prima il caso delle materne, poi la mancata osservazione della legge che disciplina il rinnovo degli incarichi pubblici come la presidenza della Fondazione Bruno Kessler, quindi lo smembramento del Parco dello Stelvio anticipato dal Corriere del Trentino nell'edizione di domenica scorsa: in tutti questi casi abbiamo assistito a una prassi consolidata che dovrebbe stimolare qualche riflessione. (...)

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Chirurgia o macelleria messicana?
La Gioconda

di Fabio Pipinato

(25 novembre 2010) La politica, non solo in tempo di crisi, è molto più di un atto chirurgico. La sapienza, frutto di almeno un decennio di sudate carte e tirocinio, guida la mano esperta ad incidere i tessuti quel tanto sufficiente per consentire di raggiungere ciò che va asportato, connesso, sostituito. Alcuno affiderebbe ad una mano poco esperta il proprio corpo. Parimenti alcuno affiderebbe l'amministrazione del proprio condominio ad un neofita che non riesce a discernere quali spese si possono ridurre e quali vanno affrontate con celerità. Sin qui conveniamo.

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Parco dello Stelvio, l'autonomia è un'opportunità
Parco nazionale dello Stelvio
di Roberto Pinter

(3 dicembre 2010) Di tante cose ho paura ma non dell'Autonomia. Non è mio costume invocare lo Stato o le competenze nazionali a difesa di qualcosa. Ho sempre pensato che l'Autonomia deve dimostrarsi matura e responsabile e dunque capace di interpretare al meglio le proprie prerogative. (...)

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Imparare dalle lezioni
mirò

(15 novembre 2010) Si apre la crisi di governo. Ma siamo in grado di indicare un'alternativa? Serve un nuovo modello di sviluppo globale, dice Benedetto XVI. Ma ancora si insiste sulla crescita e si ignora il concetto di limite. Giuliano Pisapia vince le primarie milanesi. Ma i vertici del PD di Milano non trovano di meglio che dimettersi. E' davvero urgente cambiare lo schema di gioco.

Un commento di Michele Nardelli

Nel volgere di qualche ora accadono tre fatti di un certo rilievo. Il primo. L'invincibile armata che alle ultime elezioni politiche aveva fatto man bassa di deputati e senatori si è sgretolata. Con la remissione dei mandati ministeriali da parte della delegazione di "Futuro e Libertà" si è aperta a tutti gli effetti la crisi del governo Berlusconi dichiarando il "venir meno del rapporto fiduciario". Insomma, è accaduto l'inimmaginabile...

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Il PD è da rottamare?
rottamazione

di Roberto Pinter

(16 novembre 2010) Leggendo l'analisi impietosa del direttore Giovanetti si rischia di arrivare a questa conclusione, ma non credo sia ancora ora di conclusioni. Parto da quel "rottamare" che ha animato il dibattito interno al PD. C'è un po' di bullismo nell'uso di questo termine. E la contrapposizione tra le ambizioni di chi si ritiene insostituibile e quelle di chi vuol prenderne il posto, a prescindere da una seria valutazione delle competenze, non porta lontano. Ma se non convince la contrapposizione generazionale altrettanto ingiustificata appare la deroga come regola per un gruppo dirigente, che se ha il merito di aver dato vita al Partito Democratico dovrebbe ambire anche al merito di far crescere un gruppo dirigente che più compiutamente esprima la sintesi di pensiero che il PD ha promesso.

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