"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Archivio tempi interessanti

La questione morale richiede cambiamento, non di allacciarsi le cinture...
Linus

«Tempi interessanti» (43)

Le iniziative giudiziarie che investono l'intreccio fra affari e politica in Italia fanno parlare di una nuova stagione di “mani pulite”. La prima di queste stagioni, per quanto doverosa, non ha sortito grandi cambiamenti sul piano della moralizzazione della nostra società. Al contrario ha avuto come effetti collaterali una crescente deresponsabilizzazione nella pubblica amministrazione e, sul piano politico, il farsi largo di un becero populismo all'insegna dei furbi e dei mascalzoni. In assenza di una seria elaborazione capace di intervenire sul retroterra culturale prima ancora che sulle regole, l'intreccio del malaffare è cresciuto senza trovare anticorpi...

L'intervista a Enrico Berlinguer

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«Bugiardi di tutto il mondo, unitevi!»
Delusione

«Tempi interessanti» (44)

... Tornando al Brasile, governare un paese come questo – ce lo ricordava spesso Alberto – è impresa temeraria. Farlo senza una maggioranza parlamentare ha reso l'impresa ancor più difficile. Non farcela, venire sconfitti, poteva dunque essere nell'ordine delle possibilità. Ma finire per effetto dell'intreccio fra affari e politica può solo far arrossire di vergogna. E parlare di “golpe” è da irresponsabili per le conseguenze tragiche ne ne potrebbero venire, in Brasile come in Venezuela.

Quando sapremo fare i conti con tutto questo, invece di continuare a darci risposte rassicuranti? Perché non riconoscere che la cultura dell'avere ha reso l'uomo schiavo delle cose e che la cultura del potere l'ha spinto a separare tragicamente fini e mezzi dell'agire politico?

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La stagione dei congressi e la praticabilità del campo
Campo di periferia negli anni cinquanta

«Tempi interessanti» (42)

Ci si aspetterebbe che da una stagione congressuale venissero sguardi e intuizioni in grado di indagare il presente e immaginare il futuro. In una parola, visioni. Per aiutare le istituzioni, i corpi sociali, i singoli individui ad abitare questo tempo complesso.

Se poi si ha la responsabilità del governo di un'autonomia pressoché integrale come la quella trentina, ai partiti di maggioranza si sarebbe dovuto richiedere una capacità di alzare lo sguardo e nel contempo di operare una verifica rispetto alle scelte compiute nella prima metà della legislatura. E invece? La stagione dei congressi per il centrosinistra autonomista trentino non si è ancora formalmente conclusa, ma già possiamo dire che di tutto questo c'è stato ben poco o nulla.

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Trumpismo, le maschere della post politica
Inverno

«Tempi interessanti» (41)

... Non mi rasserena affatto pensare che non si tratta di un fenomeno italico. Piuttosto mi conferma nell'analisi che tale crisi non sia (solo) il prodotto di circostanze specifiche, investendo piuttosto il pensiero politico e la capacità di interpretare un tempo nuovo e sempre più interdipendente. Una “crisi di sguardo” che ci interroga sulla cassetta degli attrezzi, le lenti attraverso le quali leggiamo il presente e le categorie per immaginare il futuro. In assenza di questa consapevolezza, l'ossessione della politica (o di gran parte di essa) sembra quella di interpretare gli umori, le paure e il rancore degli elettori. Ciò che conta è entrare in sintonia con chi si sente minacciato e insidiato nella propria sicurezza. E così gli attori dell'agire politico contemporaneo appaiono come le maschere della post-politica: dinastie famigliari, miliardari, demagoghi populisti, attori improvvisati, signori della guerra, esponenti dei servizi segreti...

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Matrimoni per amore, matrimoni per forza...
Carro matrimoniale

«Tempi interessanti» 39

Il testo del Disegno di legge sulle “Unioni civili” mi lascia piuttosto perplesso. Non per le ragioni che vengono addotte dallo schieramento conservatore o da quello laicista, bensì per una ragione più di fondo. Tanto per evitare fraintendimenti, che il Parlamento cerchi di sanare un vuoto legislativo su questo tema e che si estendano diritti a persone che per il proprio orientamento sessuale ne erano deprivati, lo ritengo un fatto certamente positivo.

Epperò, in tutto il dibattito come nel testo approvato in Senato, intravvedo un approccio che non condivido, riconducibile ad una sorta di subalternità culturale all'istituzione del matrimonio. Che non è l'unica e sola forma attraverso la quale le persone decidono di vivere o di trascorrere una parte della loro vita insieme, e questo a prescindere dall'orientamento sessuale dei contraenti...

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Tre scuole, altrettanti spaccati di questo nostro Trentino. Lezioni di geografia.
Paul Klee

«Tempi interessanti» (40)

(7 marzo 2016) Devo ringraziare l'associazione “Il Gioco degli Specchi” per avermi coinvolto nell'attività di formazione rivolta ad insegnanti e studenti nell'ambito del progetto “La cassetta degli attrezzi”. Perché entrare in contatto con i ragazzi delle scuole medie superiori di Trento (Istituto professionale Pertini e Liceo Da Vinci) e di Rovereto (Istituto d'arte Depero) è sempre un'esperienza che ti permette di avere uno spaccato sociale tutt'altro che scontato e perché non è affatto vero che i giovani sono refrattari al sapere, ovviamente purché si abbia qualcosa da raccontare loro.

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Nei luoghi del dolore, per riprendere il bandolo della matassa
La catena umana al Brennero

«Tempi interessanti» (38)

Abbiamo fatto bene ad andare al Brennero sabato scorso, per manifestare il nostro sdegno verso il riapparire dei confini e del filo spinato in un'Europa che ci auguravamo li avesse archiviati. Non era così, nella cultura come nei comportamenti. Perché Schengen ha facilitato sì la circolazione interna ai paesi dell'Unione Europea, ma l'ha resa una fortezza umiliante ai suoi confini, discriminando migranti e profughi provenienti da altri continenti o da quell'altra Europa, cinicamente immaginata come terreno sperimentale di un'interessata postmodernità. E considerato che aperti e solidali non lo si è a corrente alternata, ora in molti hanno pensato bene che ripristinare le frontiere nazionali, oltre a meglio rispondere al proprio immaginario, potesse rappresentare quel senso di paura e di xenofobia che serpeggia fra la gente laddove tende a prevalere l'idea che ci si possa salvare da soli di fronte alle grandi contraddizioni del nostro tempo...

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