"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

La banalità del male

Hannah Arendt

La banalità del male

Eichmann a Gerusalemme

Feltrinelli, 1964

La cronaca del processo Eichmann, il capo del sistema concentrazionario nazista. «Chiunque poteva vedere che quest’uomo non era un mostro» scrive la Arendt durante il processo e questo la porta ad indagare non solo sulla colpa criminale, ma anche quella morale e politica.

 

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