"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Frana sul Monte Velo, in località Gazzi

I segni della frana di questi giorni

(18 aprile 2013) Già nel gennaio di un anno fa avevo presentato una interrogazione in Consiglio Provinciale, sollevando il problema del movimento franoso del conoide che sovrasta l'abitato di Bolognano, ma l'assessore Mellarini aveva detto che tutto era in regola. 

In primo luogo non era così, tanto è vero che solo in seguito all'interrogazione la ditta subentrante cercò di mettersi in regola con i Bacini Montani. Ma soprattutto era fondato il pericolo derivante dal dissesto idrogeologico della zona in questione aggravato dai lavori per la realizzazione di un vigneto.

In questi giorni vi è forte preoccupazione e allarme per la frana che sta interessando la località Gazzi ad Arco, alle pendici del Monte Velo. Una situazione che oggi si definisce di emergenza ma che è stata negligentemente sottovalutata. Interessante a questo proposito risulta rileggere il verbale della question time in aula alla luce del moto franoso. 

L'interrogazione era stata trattata nella seduta del Consiglio Provinciale del 24 gennaio 2012 di cui riporto il resoconto stenografico con il testo dell'interrogazione, la risposta dell'assessore provinciale Tiziano Mellarini e le mie considerazioni finali.

Interrogazione n. 3949/XIV, "Bonifica agraria in località Gazi ad Arco e relativa compatibilità con l'assetto geomorfologico del territorio", proponente cons. Michele Nardelli.

L'agricoltura dell'Alto Garda, nelle zone di pianura sta scomparendo nonostante il programmato futuro parco agricolo. Con concessione n.138 - 02/12/2011 la Commissione edilizia del Comune di Arco ha autorizzato una bonifica agraria, da bosco a vigneto. Questa area è di 1,7 ha. di cui 1,5 a bosco (pino nero, carpino nero, orniello, castagno) e 0,2 a prato. Parte dell'area confina col rio Ir. La domanda di concessione fu presentata da DEVA s.r.l. su 4 ha. ridotti ad 1,7 ha. dal Comitato Tecnico Forestale per grossi problemi idrogeologici. Su gran parte dell'area concessa ci sono rischi idrogeologici. Il Comitato Tecnico forestale evidenzia che la zona è in area ad elevata pericolosità, con la necessità di attuare durante i lavori, varie prescrizioni: strutture di sostegno, posizionamenti di drenaggi, con presenza di un geologo durante i lavori. Le autorizzazioni di legge (Tutela del Paesaggio, Comitato Tecnico Forestale, Bacini Montani, Servizio Geologico, relazione Geologica Geotecnica) per le pp.ff 2988 e parte delle pp.ff 2824, 2987/2, 2825/1 sono state rilasciate a DEVA srl. Il 28/12/2009 la proprietà, è passata ad altra persona, che ha presentato domanda di concessione il 10/06/2011 quando tutte le autorizzazioni (a parte un'integrazione alla relazione geologica del mese di agosto 2011) erano state rilasciate. Si chiede all'Assessore di
merito se le autorizzazioni rilasciate sono a norma di legge e si è considerato lo stato di estrema fragilità del territorio che in questi anni è stato più volte interessato a smottamenti e frane.

Risponde l'assessore Mellarini.

MELLARINI (Assessore all'Agricoltura, foreste, turismo e promozione): Grazie Presidente. L'intervento consiste in una bonifica a scopo agrario, riguardante un'area complessiva di 17.000 metri quadrati, di cui 15.000 metri quadrati a Bosco. Come previsto dalla Legge provinciale 11 la relativa autorizzazione ai fini del vincolo idrogeologico è stata rilasciata al Comitato tecnico forestale a favore della società Deva di Riva del Garda, con provvedimento numero 10 del 23 febbraio 2010. L'emanazione del provvedimento è stata preceduta da un'approfondita fase istruttoria, comprensiva di un apposito sopralluogo da parte del comitato, nonché dall'acquisizione di specifici approfondimenti di integrazione progettuale.

Nel rilasciare la citata autorizzazione, il Comitato, tenuto conto delle problematiche di ordine idrogeologico, ha valutato le idoneità delle soluzioni progettuali atte ad evitare l'eventuale insorgenza di dissesti. Inoltre a tutela della stabilità dei luoghi, della sicurezza del territorio, è stata emanata una serie di puntuali prescrizioni tecnico - operative. Dal momento che l'area oggetto della bonifica agraria è contigua al torrente Ir, il corpo idrico demaniale iscritto al numero 1997 dell'elenco delle acque pubbliche della provincia e identificato nella particella fondiaria e demaniale 3719 nel comune catastale Oltresarca. In relazione alle interferenze dell'intervento con tale corpo idrico, il servizio bacini montani previa istruttoria tecnica, ha provveduto a rilasciare alla società Deva specifico provvedimento autorizzatorio, ai sensi della legge provinciale 18 del 1976 in materia di acque pubbliche e opere idrauliche mediante la determinazione del dirigente numero 113 del 3 febbraio 2010.

PRESIDENTE: Grazie, assessore. Prego, consigliere Nardelli.

NARDELLI (Partito Democratico del Trentino): Grazie Presidente. Prendo atto dell'affermata correttezza formale del provvedimento, salvo rilevare come nella determinazione del dirigente del servizio bacini montani numero 113 in data 3 febbraio 2010, al punto G indicasse come prescrizione il fatto che la presente concessione non fosse cedibile, pena l'immediata decadenza della stessa destinata ad uso diverso. Eventuali volture dovevano essere preventivamente richieste al servizio bacini montani, con istanza sottoscritta dal concessionario e dal subentrante.

Io vorrei sapere se era questo il punto, non tanto sulle autorizzazioni che conosciamo perfettamente, tant'è che ne parlo all'interno dell'interrogazione, quanto se questa prescrizione è stata mantenuta oppure no. Detto questo sappiamo che sul tipo di intervento ci sono molte perplessità all'interno del territorio, non ultima quella espressa dal Vicesindaco del Comune di Arco. Pur prendendo atto della risposta, io inviterei l'assessore a recarsi sul posto concretamente, perché basta percorrere la strada provinciale del Monte Velo che collega l'abitato di Bolognano con la Valle di Gresta, per rendersi conto dell'inesorabile scivolamento a valle che sta avvenendo in quell'area, per le crepe che si possono vedere sulla carreggiata e anche sui muri di sostegno. Che vi sia un problema di bonifica nella zona non ci piove, nel senso che
effettivamente tutti i servizi hanno indicato il problema della delicatezza di quel territorio, ma dobbiamo avere la consapevolezza che il problema non è semplicemente quello di recuperare un'area ad uso agricolo, cosa sulla quale ovviamente non si può che essere d'accordo, per farci un vigneto, quanto avere chiaro il fatto che il conoide di cui si sta parlando sta lentamente precipitando a valle. Ogni intervento che va realizzato in quel territorio, quindi deve prendere atto di questa situazione.

Permango nel dubbio rispetto alla questione, se effettivamente nel passaggio di proprietà si siano rispettate le prescrizioni indicate dal dirigente dei bacini montani, e poi rimane un dato di pericolosità che da tutti è conclamato, che però sembra possa essere tranquillamente superato attraverso le prescrizioni indicate. Mantengo pertanto qualche riserva.

PRESIDENTE: Grazie, consigliere Nardelli.

 

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