"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Un mo(n)do giusto. Laboratori del ri-uso

il logo del percorso

venerdì, 16 maggio 2014

Venerdì 16 maggio (ore 15.00) si svolgerà a Sanzeno un convegno interessante e per certi versi inedito nel quale si affronterà il tema del ri-uso prendendo in esame le possibili declinazioni di questo concetto. Sullo sfondo della cultura del limite, il convegno propone tre chiavi di lettura proposte da Carlo Buzzi (il concetto di “tempo” e le sue trasformazioni), da Michele Nardelli (la conflittualità sociale e la sua incidenza sulla società) e da padre Fabio Scarsato (il rapporto tra il pensiero religioso e l’ambiente naturale). 

In allegato la presentazione e il programma. 

Il tema del “ri-uso” di materiali ed oggetti, inteso come buona pratica quotidiana finalizzata alla conoscenza e valorizzazione dell’esistente ed improntata ai criteri di risparmio, parsimonia e sobrietà (come dicevano i nostri padri, “non si butta mai via niente”), è ormai diventato un patrimonio condiviso e diffuso nella coscienza collettiva e nel senso civico della cittadinanza.

Si tratta quindi di un tema profondamente legato alla tutela dell’ambiente, ma che presenta anche una serie di interessanti collegamenti con gli stili di vita e di sviluppo che caratterizzano lasocietà moderna. In un periodo storico come quello attuale, caratterizzato da ristrettezze economiche, da criticità di carattere ambientale, di carenza di risorse naturali, dove si sente forte la necessità di cambiare l’approccio alla pianificazione socio economica di un territorio, elaborare, in una ampia gamma di accezioni, il concetto di “ri-uso” può aiutare ad individuare nuovi orizzonti sostenibili.

Mosso da tutte queste sollecitazioni, l’Assessore ai lavori pubblici, servizi e opere sovracomunali, gestione certificazione ambientale Emas della Comunità della Val di Non, Rolando Valentini, ha pensato di dar vita ad una serie di incontri dedicati al tema ambientale cercando di declinare il concetto di “ri-uso” in maniera ampia. “Ri-uso” quindi inteso anche come valorizzazione, riprogrammazione, innovazione sociale. In questo senso il concetto di “ri-uso” verrà analizzato non solo dal punto di vista “naturalistico”, e quindi come riutilizzo dei materiali, ma anche in un’accezione più ampia ed articolata, che permetta di capire quanto esso possa risultare utile in ambiti decisivi come quello del lavoro, dell’economia, della mobilità, dei mezzi di comunicazione informatici (c.d. ITC), del sistema zootecnico con particolare riferimento alla gestione delle malghe, della gestione dei beni collettivi-usi civici, spingendosi fin sul terreno della memoria e della conoscenza, quindi in un contesto specificamente culturale. Domandandosi, ad esempio, in quest’ultimo caso, se le cadenze della vita quotidiana del passato, legate a tempi lunghi e riflessivi, siano impossibili da riproporre e vadano quindi definitivamente “buttate” o se si possano invece ri-utilizzare per favorire una migliore qualità delle relazioni sociali.

Ne deriva un percorso di una decina di incontri, nel quale saranno coinvolti non solo studiosi ed esperti, ma anche associazioni, saperi diffusi, esperienze e testimonianze particolarmente significative, che si propone di allargare ed estendere il tradizionale significato che comunemente viene attribuito al termine “ri-uso”, non fermandosi allo specifico aspetto ecologico del termine, ma alzando lo sguardo verso ciò che ci circonda ed il mondo nel quale siamo immersi.

Significativo il titolo del progetto “il MoNdo giusto”, coniato con intuizione, capacità di sintesi e generosità da Giuliana Finadri. Il Mondo giusto nel modo giusto dona un segno di speranza e di fiducia verso il domani prevedendo tuttavia un atteggiamento consapevole nei confronti del mondo.

La convinzione è quella che il concetto di “ri-uso” non sia fine a se stesso, ma possa rappresentare una cartina di tornasole per capire in quale direzione ci stiamo muovendo, anche perché solo il ri-utilizzo di stili di vita più sobri ed attenti al sociale potrà qualificare (o, se si vuole, ri-qualificare e valorizzare) i nostri comportamenti e la nostra stessa quotidianità. Al punto da poter concludere che, come il “ri-uso” intelligente degli oggetti migliora la vita quotidiana e stimola una maggiore attenzione al valore delle cose, così il “ri-uso” di buone pratiche sociali migliora i rapporti fra le persone, le loro relazioni e fors’anche lo stesso modo d’essere di una comunità, a partire da quella in cui viviamo.

Una serie di appuntamenti quindi che saranno proposti nei prossimi mesi di aprile e maggio e coinvolgeranno varie località e Comuni della Val di Non. Gli aggiornamenti sul sito della Comunità della Val di Non http://www.comunitavaldinon.tn.it/, eventuali ed ulteriori informazioni potranno essere richieste via mail: tecnico@comunitavaldinon.tn.it

 

Il manifesto

Sanzeno, Casa de Gentili

 

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