"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

La Carta del Cibo delle Alpi

Giovanni Segantini

«Noi donne e uomini, abitanti della regione alpina, cittadini di questo pianeta aderiamo alla Carta di Milano e quindi ci assumiamo l’impegno di operare per garantire a tutti e alle generazioni future il diritto al cibo e a un’esistenza dignitosa, ci assumiamo l’impegno e la responsabilità di lasciare un mondo più sano, equo e sostenibile...»

 

Inizia così la "Carta del cibo delle Alpi", che viene presentata stamane a Trento in Sala Aurora del Consiglio Provinciale. Si tratta di una sorta di articolazione della Carta di Milano di Expo 2015 che ha lo scopo di qualificare e concretizzare sul piano del territorio alpino l'idea di valorizzare tutte le esperienze che sono impegnate e s'impegnano a sostenere e diffondere la cultura della sana alimentazione come patrimonio dei territori e dell'umanità. L'iniziativa prende il via da una serie di esperienze associative, biodistretti e imprenditoriali del Trentino ma si rivolge all'insieme del territorio alpino.

 

CARTA DEL CIBO DELLE ALPI

NOI donne e uomini, abitanti della regione alpina, cittadini di questo pianeta aderiamo alla CARTA DI MILANO e quindi ci assumiamo l’impegno di operare per garantire a tutti e alle generazioni future il diritto al cibo e a un’esistenza dignitosa, ci assumiamo l’impegno e la responsabilità di lasciare un mondo più sano, equo e sostenibile.

NOI quindi, nella nostra comunità territoriale, poiché membri della società civile chiediamo con forza a istituzioni, organizzazioni e ai responsabili locali di impegnarsi a considerare il cibo un patrimonio culturale e di sostenere e diffondere la cultura della sana alimentazione come strumento di salute globale e di perseguire gli obiettivi di seguito enunciati.

NOI pertanto sottoscriviamo e invitiamo a sottoscrivere la promuovere nella nostra realtà territoriale la CARTA DEL CIBO DELLE ALPI

Che si prefigge i seguenti obiettivi:

1. SVILUPPO CULTURALE: diffusione di una cultura della “Qualità del cibo delle Alpi” identitaria e comunicata in modo trasparente in base a caratteristiche di:

  • SOSTENIBILITÀ territoriale: la sua origine controllata garantisce il rispetto della maternità delle terre montane e permette di risalire la filiera produttiva del cibo coltivato e controllato in base ai criteri dell’agricoltura “biologica”;

  • SALUBRITÀ nutrizionale: il suo valore nutrizionale scientificamente valutato fa conoscere la bio-attività, connessa a componenti sinergicamente protettivi della salute e libera da effetti di residui pericolosi;

  • SENSORIALITÀ consapevole: la percezione sensoriale è provata e sperimentata in modo piacevole e trasparente.

    2. SVILUPPO BIOLOGICO 100%: realizzare una RETE regionale delle ECONOMIE BIO al 100%: tramite accordi verticali di filiera mirati alla collaborazione economica e culturale fra BIO produttori e BIO-distributori-trasformatori-ristoratori-consumatori; accordi da promuovere con prioritaria attenzione ai piccoli operatori.

    3. CREAZIONE DI BIOPERCORSI: attuare una rete territoriale di biopercorsi iniziando nei parchi naturali, che diventano bioparchi, nei biodistretti, nelle terre protette. Intendiamo per Biopercorso il viaggio di valorizzazione del cibo nel territorio: in un ambiente che si caratterizza perché vi si svolgono le funzioni di protezione della terra madre e dove si sviluppano parallelamente attività produttive di tipo “biologico” al 100%.

    4. SVILUPPO DELLA RICERCA: valorizzare i fattori di specificità del cibo delle Alpi con attività di ricerca inerente la gastronomia multidisciplinare, a partire dalle applicazioni mirate al valore nutrizionale delle produzioni montane ed alla bellezza del paesaggio alpino e incentivare la tecnologia della trasformazione alimentare per rendere, anche così, fruibile la qualità del cibo alpino biologico a tutti, come cibo quotidiano, a partire dalle scuole e dagli ospedali.

    5. ATTIVITA’ DI FORMAZIONE: formare AMBASCIATORI della qualità del CIBO delle ALPI allo scopo di far conoscere i prodotti TERRITORIALI e comunicarne la qualità di quanto compreso nel Paniere** di frutti della nostra terra

** IL PANIERE del CIBO DELLE ALPI TRENTINE

esempi di prodotti BIO di verificata qualità identitaria da arricchire:

Uva: Teroldego; Olio evoo: Casaliva; Cereali: Panino delle Alpi con cereali locali; Ortaggi: Cavolo Cappuccio; Erbe aromatiche: Aglio Ursino; Mela: Renetta; Latte: Formaggi d'alpeggio; Piccoli frutti: Mirtillo nero.

 

RISULTATI ATTESI

NOI ci impegniamo, ma anche chiediamo l’intervento delle istituzioni sociali ed economiche locali, per promuovere le seguenti priorità:

  1. SVILUPPO STRATEGICO CULTURALE ED ECONOMICO del BIOLOGICO 100%

    Le istituzioni approvino, come scelta strategica di sviluppo sociale delle nostre comunità, un modello di agricoltura biologica 100% che preveda, a partire dalle aree protette, di parco e di biodistretto, l'integrazione verticale fra produzioni agricole, trasformazione, distribuzione di prodotti agroalimentari e turismo, anche al fine di creare condizioni occupazionali innovative specie per i giovani, oltre che diffondere la possibilità di usufruire della qualità del cibo per tutti

  2. NORMATIVE

    Le istituzioni approvino NORMATIVE nuove, finanzino e attivino le normative già esistenti (come la L.P. 13 del 2009) che favoriscono la bioeconomia con particolare attenzione ai piccoli operatori.

  3. RICERCA E FORMAZIONE

    I Responsabili della ricerca e della formazione sviluppino progetti di cultura gastronomica del Cibo delle Alpi.

  4. PAESAGGIO

    I responsabili della pianificazione territoriale trasformino i progetti in essere per la valorizzazione del PAESAGGIO e delle bellezze naturali agricole, montane, per il recupero delle terre incolte di montagna a partire dalla riattivazione dei muretti a secco e attivino progetti per un approccio alla mobilità pubblica e privata tesa a migliorare le alternative al trasporto su gomma.

  5. DISERBANTI

    Gli operatori agricoli diano attuazione al progetto ”TERRE LIBERE DA DISERBANTI CHIMICI PERICOLOSI” in tutto il territorio trentino come scelta di prevenzione e di estetica paesaggistica.

  6. COORDINAMENTO

    I soggetti economici e culturali promuovano il coordinamento e il confronto attivo tra gli operatori dell'agricoltura, della trasformazione, del turismo e dei consumatori per realizzare rete Bio 100% sul territorio.

  7. CONFRONTO NELLA MACROREGIONE ALPINA

    Attiveremo incontri e collaborazioni culturali ed economiche interregionali e internazionali per valorizzare il CIBO DELLE ALPI in rapporto con le migliori esperienze già in atto.

NOI per tutto questo sottoscriviamo e promuoviamo questa CARTA: Angelo Giovanazzi, Associazione Baldensis /scuola di gastronomia alpina; Loris Cimonetti, Biodistretto valle di Gresta; Annarosa Paissan, Associazione Goever; Silvano Graziadei, Biodistretto Valle Laghi; Alessandro Bertagnoli, Cantina di Aldeno; Marcello Lunelli, Tenute Lunelli.

 

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