"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Come si affossa la Costituzione Italiana...

Hiroshima, ciò che rimane

L'Italia vota contro l'avvio delle trattative per l'eliminazione delle armi nucleari. L'articolo 11 della Costituzione, il ripudio della guerra, ancora calpestato. Ecco l'elenco dei 38 paesi che hanno votato no.

(1 novembre 2016) Il 27 ottobre scorso nella prima commissione dell’assemblea delle Nazioni Unite è stata votata la risoluzione L41 che chiede che nel 2017 siano avviate trattative per arrivare ad un divieto delle armi nucleari con l’obiettivo della loro totale eliminazione, prevista fin dal 1970 dall’articolo VI del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (NPT), approvato dalla quasi totalità dei paesi della Terra, compresi quelli che possiedono armi nucleari.

La risoluzione è stata approvata con 123 voti a favore, 38 voti contrari e 16 astensioni.  Quello che segue è l'elenco dei paesi che hanno votato no: Albania, Andorra, Australia. Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Rep. Ceca, Rep. Corea, Estonia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Ungheria, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Micronesia, Monaco, Montenegro, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d'America, Turchia. Si sono astenuti: Armenia, Bielorussia, Cina, Finlandia, Guyana, India, Kirgyzistan, Mali, Marocco, Nicaragua, Olanda, Pakistan, Sudan, Svizzera, Uzbekistan, Vanuatu.

Anche l’Italia ha dunque votato contro, in barba all'articolo 11 della Costituzione Italiana che recita: «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali...». O forse si ritiene che le armi nucleari siano strumenti di difesa?

La risoluzione L41 sarà oggetto di ulteriore votazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite alla fine di autunno.

Nel mondo esistono ancora circa 15.850 bombe nucleari, un potenziale atomico in grado di distruggere cento volte il pianeta Terra. Ecco l'elenco: Stati Uniti: 7.260 (2.080 dispiegate); Russia: 7.500 (1.780 dispiegate); Francia: 300 (290 dispiegate); Cina: 260; Gran Bretagna: 215 (150 dispiegate); Pakistan: 100/120; India: 90/110; Israele: 80; Corea del Nord: 6/8. In Italia si stima vi siano circa 70 testate nucleari dislocate nelle basi di Aviano (50) e Ghedi (20).

Difficile stimare quanto si spende nel mondo per il nucleare militare (peraltro connesso a quello civile), comunque nell'ordine di migliaia di miliardi di dollari.

La Campagna Internazionale per l'abolizione delle armi nucleari (ICAN), coalizione mondiale della società civile attiva in 100 Paesi di cui anche Rete Italiana per il Disarmo è parte, ha salutato l'approvazione della Risoluzione come un importante passo positivo in avanti, che segna un cambiamento fondamentale nel modo in cui il mondo sta cercando di affrontare la minaccia degli ordigni nucleari.

 

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