"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

«Inverno liquido» a Zuclo (TN)

La locandina dell'evento

sabato, 11 marzo 2023

In un reportage dalle terre alte (Alpi e Appennini), 

imprenditori e amministratori locali, operatori e testimoni del mondo della montagna si raccontano,

analizzano i fallimenti, spiegano i percorsi di riconversione, fotografano i sogni di rinascita.

Un libro che racconta del non più di un modello insostenibile

e del non ancora della conversione ecologica della montagna.

Per iniziativa del Circolo PD "Anna Pironi" delle Giudicarie

sabato 11 marzo 2023, alle ore 15.00 

presso la Locanda Ridevert di Zuclo

viene proposta la presentazione del libro di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli 

"Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa"

con la presenza di uno degli autori, Michele Nardelli

«Questo testo, che nel sottotitolo induce una certa idea crepuscolare dello sviluppo, è molto più di una fotografia della lunga coda del modello di industrializzazione turistica della montagna italiana costruita intorno allo sci di massa nel corso della seconda metà del Novecento. È, altresì, un variegato racconto polifonico, corredato da un’ampia rassegna di dati statistici, della complessa metamorfosi indotta dall’Antropocene, che ha nelle terre alte alpine e appenniniche uno straordinario e articolato laboratorio di una modernità costretta, causa il progressivo esaurirsi della materia prima che sosteneva le sue stesse logiche estrattive, a fare i conti con i limiti che i cambiamenti climatici impongono alla logica degli investimenti che ne stanno alla base.

Nel riecheggiare di voci e inflessioni culturali e linguistiche locali, dalle Alpi alla Sicilia, emerge un racconto nel quale costante appare la tensione tra la tentazione di continuare nella perniciosa inerzia del «non più» e la difficile pratica della speranza del «non ancora», che risiede nella concreta possibilità di continuare a vivere nelle terre alte, ancorché orfani di un importante pilastro del fordismo alpino (o dei relativi tentativi di emulazione appenninici), adottando una coscienza di luogo adatta ai tempi. L’alternativa, che si evidenzia nel lungo itinerario geo-economico entro cui si snoda il racconto, non è quindi tra il pieno dello sci di massa e il vuoto dell’abbandono delle terre alte, ma è un nuovo modo di abitare e vivere la montagna».

(dalla prefazione al libro di Aldo Bonomi)

Una delle pagine dedicate dal quotidiano L'Adige al libro

Zuclo, Locanda Ridevert

 

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