"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Il tuo sorriso e il tuo entusiasmo. Grazie Paolo.

Paolo Cunego

(25 luglio 2023) Oggi daremo l'ultimo saluto a Paolo Cunego. Per chi non ha avuto modo di conoscerlo, Paolo è stato per anni il punto di riferimento nella difesa dei consumatori in Trentino. Oggi diremmo dei consum-attori, soggetti potenziali del cambiamento.

Per me è stato in primo luogo una persona cara, con la quale ho condiviso un tratto del mio impegno sociale e, mi permetto di dire, politico. Può sembrare strano dire così, considerato che quando ho conosciuto Paolo di professione era un militare, un giovane maresciallo dell'esercito italiano, parte di quel mondo che guardavo (e continuo a guardare) non certo con benevolenza e comunque come un universo diverso e lontano dal mio, obiettore di coscienza al servizio militare e impegnato nel mondo della pace.

Ricordo lo stupore di quando venne a salutarmi, erano gli anni '80, nella nostra bella sede di Largo Carducci a Trento, in divisa. Non so se in quella occasione, ma ricordo che ne parlammo di questo suo lavoro che lui viveva come si trattasse di una professione qualsiasi, quasi come un'ironia della sorte, sorridendone forse per nascondere quella sofferenza che nella maturità lo portò a congedarsi non appena possibile.

Al di là degli occhiali scuri che portava e del fisico prestante, Paolo aveva ben poco del militare di carriera. A cominciare dal suo sorriso e dall'entusiasmo che infondeva nell'impegno sociale che aveva intrapreso, quello del comitato dei consumatori che aveva contribuito a fondare in Trentino. Veniva spesso a trovarmi, forse trasgredendo agli obblighi formali che gli impedivano una partecipazione politica. Ed ogni volta era comunque l'occasione per ragionare insieme di quel che accadeva.

Poi le nostre strade si persero, prima per il mio impegno politico che mi portava lontano da Trento e successivamente per le mie frequentazioni balcaniche e mediterranee. E fors'anche perché la vita è così e non sempre alla cura delle relazioni si riserva la necessaria attenzione. Ma ogni volta che ci si incontrava casualmente scattava quell'empatia per la quale oggi, di fronte alla sua morte, sento il dovere di scriverne.

Per gli acciacchi dell'età e per la pandemia che ci ha resi tutti un po' più soli, non c'è stata nemmeno l'occasione di un'ultima volta. Così mi trovo a ringraziarti ora, Paolo, del tuo sorriso e anche della nostra amicizia rimasta un po' inespressa ma che ho avvertito come tale. Ben sapendo che pensieri e amicizie ci sopravvivono.

 

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