"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Politica è responsabilità. A marzo si parte

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Un incontro piacevole, serio ma anche pieno di ironia, fra persone che talvolta non si sono mai parlate, storie e generazioni diverse (ti ho conosciuto quando ero un bambino ha detto ad un certo punto Massimiliano a Mario). Ma la cosa che forse più stupiva era il sentire comune, quel bisogno di uno sguardo politico che la politica organizzata fatica ad avere.

Un giro di parole essenziale, durato meno di un'ora, allo scopo di mettere a fuoco quel che una telefonata aveva lasciato in sospeso, seguito da un brindisi augurale. E' stato questo il primo incontro di "Politica è responsabilità", più che un'associazione un luogo virtuale di confronto e di discussione dove provare a ricostruire l'abbecedario di una politica riconciliata con il pensiero.

Delle oltre quaranta persone che hanno già dato la propria disponibilità ad esserci in questo percorso, direttori responsabili per quindici giorni e poi vedremo, nella storica sala della Sosat a Trento ce n'erano una ventina. Ciascuno, dei presenti come degli assenti, indicherà a stretto giro di posta una o due parole che intendono mettere al centro della propria tesi. Costruiremo così, insieme, l'indice ragionato ovvero la trama di una riflessione che spazierà dall'esperienza al pensiero.

Le parole, il blog, gli incontri sul territorio, la presa diretta di quel che di interessante c'è in giro, un luogo della formazione... iniziamo a marzo. Staremo a vedere. Intanto è già qualcosa che qualcuno ci pensi.

 

la proposta progettuale

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da fabio il 24 gennaio 2010 14:58
    elogio al fallimento

    Alberto (Conci) mi ha salutato, al mio arrivo, informandomi che al Liceo da Vinci il nostro corso post Copenaghen andrà deserto.
    Poi i saluti, i convenevoli e l'incontro.
    una parola - un partecipante. L'ouverture è di Michele (Nardelli)NARRAZIONE. Poi Ugo (Morelli) contento di partire - finalmente - dalle PREMESSE. E Carla (Weber) AFFETTIVITA'. Mario (Raffaeli)nota la fatica delle ISTITUZIONI mentre Armando (Stefani) si preoccupa dell'ORGANIZZAZIONE. Irrompe il + giovane - Massimilano (Pilati) con IDENTITA' e passa la parola a Paola (Giacomoni)con il suo DISINCANTO. Franco (Ianeselli)con INNOVAZIONE e Ilaria (Pedrini) con Cittadinanza. E FEDE. Conclude Carmine (Ragozzino) con l'OLTRE...i partiti. Rimango "SENZA PAROLE". Alcun tifo per nessuno; alcuna esaltazione tipica di chi va in guerra. La certezza che si potrà facilmente ancora fallire. La bellezza di stare tra disadattati. Pronti all'accordo di pace con i vincitori. Con coloro che, nelle stesse ore, abitavano i centri commerciali mentre noi, con un biccheire di vino in mano, ci gustavamo i gessi e gli affreschi della Sosat
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