"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Gianfranco Bettin
Il clima è fuori dai gangheri
Nottetempo, 2004
“Il clima è fuori dai gangheri” non è un libro. È un grido di dolore, un’ora del tuo tempo nella quale metti a fuoco il delirio dell’homo faber, come a descrivere il giorno prima quale sarebbe stata “l’alba del giorno dopo” lo scioglimento della calotta polare a causa dell’effetto serra.
«All’inizio di quest’anno alcuni scienziati russi, giunti al Polo Nord per studiare i mutamenti climatici, sono finiti alla deriva bloccati sopra un iceberg e solo dopo dieci giorni di ardui sforzi è stato possibile trarli in salvo. È difficile pensare a un’immagine più emblema-tica del nostro attule rapporto con l’ambiente. Stiamo studiando cosa cambia nel clima, e intanto andiamo pericolosamente alla deriva sopra un relitto del clima di un tempo.
Questo era infatti quell’iceber: un pezzo del mondo di prima, in via di scioglimento...» Inizia così il testo che raccoglie spunti e interventi di Gianfranco Bettin, svolti nei primi mesi di quest’anno e che descrivono l’essenza di una politica della responsabilità verso un’umanità sempre più alla deriva. Con Gianfranco Bettin è in corso da tempo un dialogo sui grandi temi del presente che descrive una vicinanza politica che va oltre i simboli e le appartenenze. Per questa ragione Gianfranco è parte della nostra trasversalità, di valori ma anche di sensibilità verso un mondo davvero “out of joint”, fuori dai gangheri.
0 commenti all'articolo - torna indietro