"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Consiglio provinciale

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Filiere corte, la nuova legge provinciale
frumentao engadina

Incontro di presentazione della Legge Provinciale n.13/2009  "Norme per la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari di prossimità, per l'educazione alimentare e il consumo consapevole"

Partecipano
Michele Nardelli, consigliere provinciale e primo firmatario
Sergio Valentini, presidente di Slow Food regionale

Baite, l'ordine del giorno approvato
baita
Nell'ambito della discussione in aula sul Disegno di Legge n.81 "Modificazione della legge urbanistica e altre disposizioni in materia di incentivazione dell'edilizia sostenibile..." ha sollevato una forte attenzione il tema delle baite di montagna e della loro ristrutturazione per fini turistici. Nel corso della discussione l'articolo 36 (ex art.28) è stato modificato e si sono introdotte molte garanzie affinché si evitassero speculazioni, a cominciare dal criterio dei dieci anni di proprietà per accedere ai benefici della legge. E' stato inoltre approvato un ordine del giorno che riprende gran parte delle osservazioni in merito presentate dalla Sat, che alleghiamo.

Consiglio provinciale, convocazione straordinaria su richiesta delle minoranze

Non si farà il Centro Commerciale di Lavis
centro commericale

Con un emendamento all'articolo 37 della legge di riordino urbanistico presentato dall'assessore Olivi e condiviso dai capigruppo della maggioranza, il Consiglio provinciale ha cancellato con un voto unanime l'ipotesi di realizzare il mega centro commerciale di Lavis. Anticipando uno dei punti qualificanti che caratterizzerà la riforma del settore commerciale. Il progetto di area commerciale integrata elaborato da Area 51 srl (società degli immobiliaristi Silvio Pisetta e Mario Zorzi) che era stato approvato in via definitiva dal Comune di Lavis nel 2007 viene così fermato stabilendo che per le diverse tipologie commerciali d'ora in avanti valgano gli attuali limiti sulle metrature dei centri commerciali "classici", pari a 1500 metri quadrati per i centri abitati con meno di 10 mila abitanti e a 3000 metri quadrati per i centri abitati più grandi, mettendo così fine alla proliferazione di queste strutture.

Una vittoria per la forte opposizione sociale che il centro commerciale aveva suscitato ed anche per chi, come noi, s'era impegnato (vedi l'interrogazione del mese scorso) contro la realizzazione di questo nuovo monumento al consumo irresponsabile.

 

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