"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Cultura

Non luogo a procedere
La copertina del libro

Claudio Magris

Non luogo a procedere

Garzanti, 2015

 

 

“Non luogo a procedere” è un bel titolo, lo è ancora di più per un romanzo che narra di una delle rimozioni più pesanti del Novecento italiano, quella della “Risiera di San Sabba” ovvero del campo di sterminio che sorse durante la seconda guerra mondiale a Trieste. Un buco nero nella coscienza di una città e di un intero paese. Una rimozione che continua ancora oggi, nonostante i responsabili di quella tragedia siano morti e sepolti e nonostante il riconoscimento seppure tardivo da parte della storiografia ufficiale come luogo della memoria. Andateci a Trieste e ne avrete l'immediata percezione.

Anche per questa ragione, il bel titolo dell'ultimo romanzo di Claudio Magris indica lo stato dell'arte ovvero il senso di una resa. La sconfitta (o forse la vittoria, non cambia) di una città che vive con fastidio la Risiera. Quel luogo di cui volentieri si libererebbe, cancellandolo definitivamente dalla falsa coscienza di una comunità che passati settant'anni non ha ancora elaborato quella tragedia. Tanto che, senza clamore, il tempo l'ha fatta scomparire anche dall'orizzonte visivo, fra lo stadio, un grande supermercato e una tangenziale.

Tra Turchia e Siria
La prima di copertina

 

Lune e mezzelune in terre di confine

Presentazione dell'ultimo lavoro di Micaela Bertoldi, "Tra Turchia e Siria” (Edizioni Del Faro, 2016), venerdì 8 aprile alle ore 17.30, Sala Aurora di Palazzo Trentini. Converseranno con l'autrice Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino, ed Emanuela Rossini, Università Statale di Milano.

Figlie dell'epoca
Roberta Biagiarelli

Un progetto di e con Roberta Biagiarelli
dramaturg Simona Gonella

Venerdì 8 aprile 2016. ore 21.00, Rovereto, Smart Lab, Viale Trento 47/49. Ingresso libero

“Il Novecento si apre e si chiude a Sarajevo”.

Frase consumata, ma efficace per creare un ponte tra l’inizio della Grande Guerra e le macerie dell’ultima guerra consumata in terra d’Europa: il conflitto tra gli stati dell’ex- Jugoslavia.

Ecco, io quel conflitto l’ho attraversato e lo conosco a fondo. Sono quasi venti anni che lo attraverso e ne parlo attraverso le parole di un’altra testimonianza teatrale, che lo abito nelle sue conseguenze, come artista e come essere umano, nei miei viaggi, progetti ed azioni concrete nei confronti della Bosnia-Herzegovina, ed in particolare delle sue donne.

Il conflitto della prima guerra mondiale invece no, lo conoscevo poco, era storia di libri, di scuola, di film. E questo Centenario che arriva (1915-18 – 2015-2018), quella frase consumata che mi rimbomba nelle orecchie ed ecco che mi metto a cercare dove sono io rispetto ad un evento che ha segnato così profondamente la storia ed il territorio europeo.

Storie dal mondo nuovo
La prima di copertina del libro

Daniele Rielli

Storie dal mondo nuovo

Adelphi, 2016

 

Il libro di Daniele Rielli “Storie dal mondo nuovo” è un affresco del contemporaneo. Pur nella distanza che avverto verso uno sguardo che teme sin troppo il “politicamente corretto” tanto da apparire cinico, è un saggio sul nostro tempo che vi consiglio di leggere, per l'efficacia dello stile letterario del giovane autore e per la sua capacità di mettere a fuoco alcuni dei luoghi simbolici di una postmodernità che sfugge alle cronache nel suo rincorrere frettoloso e superficiale degli avvenimenti.

Extra Muros
Extra-Muros

... e anche tanto altro. Ci siamo incontrati il 29 settembre di quattro anni fa, a Cles, per un concerto organizzato dal Forum trentino per la Pacee i Diritti Umani. Si parlava di migranti, in una terra che deve la sua ricchezza anche a tante braccia che vengono da lontano. Poteva essere una bella occasione per mostrare un po' di sensibilità, ma all'auditorium del Liceo Bertrand Russel non c'era tanta gente... Alla fine della serata ci fu fra noi solo il tempo per un breve saluto, me ne rimane il rammarico. Perché Gianmaria Testa era una persona speciale, un poeta che sapeva parlare come pochi altri della vita e dell'amore. Mi consola pensare che le sue parole rimarranno nei cuori di molti, sicuramente nel mio.

https://www.youtube.com/watch?v=Vfv-FUcwYO8&feature=player_detailpage

Tratto dall'album “Extra Muros” (1996)

Nowruz, la festa di primavera
Nowruz

Per la terza volta a Trento, festeggiamo il Capodanno Persiano "Nowruz", il Nuovo Giorno, il giorno dell'equinozio di primavera.

Questa ricorrenza viene celebrata in un ambiente rinnovato e pulito (Khane Tekani), con colori e luci forti, tali da sconfiggere le tenebre (Chahârshanbe Sûrî), con il cibo quale simbolo di fortuna, salute, prosperità e purezza (Haft Sîn) e la musica a scandire il tempo prima del count down.

Il 21 marzo 2016 questi elementi corrisponderanno agli spazi della Bookique, all'aperitivo delle 7 “S” (i 7 elementi rigenerativi), alla musica tradizionale iraniana e afghana e alla lettura delle poesie di Hafez.

Organizzato da:Il Gioco degli Specchi, Sociocinema, Iranian Students of Unitn and Bookique Trento.

Ingresso libero.

 

Gianmaria Testa è volato via. Semplicemente grazie per quello che ci hai regalato
Gianmaria-Testa

«Gianmaria se n'è andato senza fare rumore. Restano le sue canzoni, le sue parole. Resta il suo essere stato uomo dritto, padre, figlio, marito, fratello, amico». Dalla pagina fb di Gianmaria Testa di stamane.

 

Questo era Gianmaria Testa...

https://www.youtube.com/watch?v=yaIrRC_4zaw&feature=player_embedded

 

Ritals

Eppure lo sapevamo anche noi
l'odore delle stive
l'amaro del partire
Lo sapevamo anche noi
e una lingua da disimparare
e un'altra da imparare in fretta
prima della bicicletta