martedì, 21 febbraio 2012 ore 11:00
Milano

Nella comunità montana di Sucéska, nella municipalità di Srebrenica, tutto era stato distrutto nel 1995. L'incubo della guerra si è trascinato anche nel dopoguerra e la ricostruzione, quella materiale come quella umana è ban lontana dall'essere completata. Un giorno mi telefona Roberta Biagiarelli e mi propone di incontrare Gianni Rigoni Stern che ha in mente un progetto: "La transumanza della pace". Così, con l'aiuto della Provincia Autonoma di Trento e della Federazione degli Allevatori trentini, ha preso corpo un progetto dal forte valore evocativo, nel quale dirottare i diritti d'autore del padre di Gianni, il grande narratore della prima guerra mondiale. Su "la Repubblica" di ieri Carlo Petrini ne racconta la storia.
di Carlo Petrini
(31 gennaio 2012) Le fiabe hanno sempre una morale, che bisogna cercare. Ma quando la fiaba è una "storia vera" l´insegnamento si fa fulminante, come una piccola rivelazione. È sufficiente vedere il film "La transumanza della pace", il racconto del viaggio fatto da 48 vacche di razza Rendena, partite dalle loro stalle trentine per arrivare a Sucéska, sparuta comunità montana nella municipalità di Srebrenica, in Bosnia. Vent´anni fa qui stava per iniziare l´assedio che portò al genocidio più grave d´Europa dai tempi della seconda guerra mondiale. Morirono in più di 10.000: per lo più uomini, fra indicibili efferatezze che coinvolsero tutta la popolazione. Arrivarono i carri armati ... e piegarono un popolo con l´intenzione di cancellarlo. Sucéska fu rasa al suolo, chi sopravvisse scappò per poi tornarvi con tanto coraggio soltanto nel 2000.
venerdì, 20 gennaio 2012 ore 21:00

Un'energetica turbo miscela sonora che mescola misiche dell'est Europa, della tradizione gitana, dei Balcani e della musica klezmer, con sincopate iniezioni di jazz. Organizza l'Associazione Viaggiare i Balcani organizza venerdì 20 gennaio 2012 ore 21.00 presso il Caffè Letterario Bookique di via della Predara a Trento.
Caffè Bookique, Via Torre d'Augusto, Trento

Articolo tratto da www.viaggiareibalcani.it, il sito del turismo sostenibile nel Sud est Europa
di Luca Lietti
Un sole tiepido illumina pigramente la strada umida che si insinua per le gole disegnate dal fiume Ibar, il pullmino la percorre deciso con i suoi passeggeri ancora assonnati. Un gennaio strano anche in Serbia: nebbioso e caldo in valle, eccezionalmente nevoso e freddo appena si superano gli 800 metri di altitudine. La città di Kraljevo e l'altopiano di Rudno sono separati da circa 70 km e 900 metri di dislivello, amplificati dalla durezza delle condizioni invernali. Ma è proprio questo che andiamo cercando.

(5 dicembre 2011) Ieri si votava per il rinnovo del Parlamento in Russia, Croazia e Slovenia. Dalle urne escono dati che sovvertono le previsioni dei sondaggi.
In Russia il partito di Putin era dato sotto i due terzi ma in realtà non raggiunge nemmeno il 50% dei voti e crescono le denunce (e le proteste) di vistosi brogli elettorali. In Slovenia era prevista la vittoria del centrodestra ma il nuovo partito di centrosinistra del sindaco di Lubjiana Zoran Jankovic ottiene la maggioranza relativa dei seggi. In Croazia, infine, vince il partito socialdemocratico, confermando così l'esito delle ultime elezioni presidenziali e mandando a casa il governo nazionalista dell'HDZ.
sabato, 17 dicembre 2011 ore 15:00
L'assemblea di Viaggiare i Balcani è convocata il giorno Sabato 17 Dicembre 2011 alle ore 15.00 presso il Caffè Letterario della Predara, in Via Torre Augusto 29 a Trento. L'assemblea è chiamata a deliberare sul seguente ordine del giorno:
1. Illustrazione delle attività svolte nell'anno 2011.
2. Presentazione del nuovo sito internet
3. Presentazione viaggi rivolti alle scuole per il 2012
4. Presentazione del progetto 2012 "Navigare lungo i sapori del Danubio".
5. Elezione del nuovo Consiglio Direttivo
6. Varie ed eventuali.
Il momento dell'assemblea coinciderà con l'avvio del tesseramento soci per l'anno 2012. Si ricorda che, a norma dell'art. 8 dello statuto sociale, ogni socio ha la possibilità di candidarsi all'elezione del Consiglio Direttivo dell'Associazione.
Contiamo sulla tua presenza e sul tuo passa parola.
Trento, Caffè lettarario Bookique, Parco della Predara

Il 18 novembre di vent'anni fa la città di Vukovar cadeva, dopo mesi di assedio da parte dell'esercito federale e delle milizie serbe. Poco dopo, a Ovčara, avvenne la strage di quanti avevano trovato rifugio nell'ospedale cittadino
di Andrea Rossini (www.balcanicaucaso.org)
(18 novembre 2011) L'hangar dove sono state rinchiuse le persone prese all'ospedale di Vukovar, la notte prima della loro esecuzione, ha oggi le porte murate. "Così non potranno mai più essere chiuse", mi spiega il custode di quello che è oggi uno dei più importanti memoriali della Croazia. Il luogo si trova in aperta campagna, a pochi chilometri da Vukovar. È una domenica mattina, ci sono molti visitatori che arrivano in macchina o in pullman. Ascoltano in silenzio le parole della guida, prendono il depliant, alcuni comprano dei gadget, poi ripartono.
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Silvy edizioni, 2012
Bucarest,1999. Stefana viene caricata su un'auto e rinchiusa in un ripostiglio. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito, nessuno è intervenuto, "in omaggio a un cinismo metropolitano nato e cresciuto a Ovest e subito assimilato anche a Est, probabilmente". Stefana ha dodici anni ed è orfana di un giornalista di guerra americano e di una sociologa rumena impegnata nell'industria del volontariato internazionale.
Inizia così, con un colpo di scena, il romanzo-thriller di Vittorio Borelli, giornalista e scrittore con una ricca esperienza professionale che lo ha visto - tra l'altro - condirettore del Mondo e fondatore e direttore della rivista di geopolitica east. Proprio in questo ultimo lavoro si riverbera tutta la sua sensibilità di giornalista impegnato che ha visto e vissuto in prima persona i grandi cambiamenti a cavallo tra il Ventesimo e il Ventunesimo secolo. Borelli, con il linguaggio crudo, ironico e a tratti spigoloso che gli appartiene, mescola con abilità generi letterari, situazioni ed emozioni. Tra flash back, rimandi e salti temporali, si dipana la trama di questo romanzo dove non esistono certezze, dove "tutto è possibile". È il mondo post ideologico, post comunista, dell'Europa centro-orientale alla fine del secondo millennio, un mondo emotivo, smarrito in se stesso e insieme assetato di nuovi valori; un mondo contraddittorio, inquieto, dove convivono lecito e illecito, paure esistenziali e aneliti di sicurezza...
venerdì, 16 settembre 2011 ore 00:00

Dal 16 settembre al 30 ottobre 2011 si terrà a Rovereto la mostra fotografica di Livio Senigalliesi "Balcani, vent'anni dopo 1991-2011". La mostra è promossa da Osservatorio Balcani e Caucaso, nell'ambito di RoveretoImmagini 2011, in collaborazione con Museo Storico Italiano della Guerra, Associazione Paspartù e Associazione ADL Zavidovići e con il sostegno della Regione Trentino-Südtirol.
Balcani, vent'anni dopo. Mostra fotografica di Livio Senigalliesi
Ingresso alla mostra incluso nel biglietto per il Museo. Orario di apertura: 10.00 - 18.00
Rovereto, Museo Storico Italiano della Guerra, Via Castelbarco 7
martedì, 6 settembre 2011 ore 17:00
Nell'ambito della sezione linguaggi di Oriente Occidente, conferenza con MARJOLA RUKAJ, corrispondente di Osservatorio Balcani Caucaso
Rovereto, Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
venerdì, 16 settembre 2011 ore 15:00

Inaugurazione della mostra e dibattito
partecipano LIVIO SENIGALLIESI, autore, FRANCESCO MARTINO, Osservatorio Balcani e Caucaso e DANIELE PROTTI, L'Europeo
Rovereto, Museo storico italiano della Guerra

Intervista a cura di Nicole Corritore (da www.balcanicaucaso.org)
(26 agosto 2011) Nella notte tra il 25 e il 26 agosto 1992 iniziò il bombardamento della biblioteca di Sarajevo. La Viječnica fu distrutta dalle granate incendiarie dell'esercito serbo bosniaco, e migliaia di libri bruciarono nel rogo. Kanita Fočak, architetto sarajevese, testimone di quegli eventi, ricorda la vita, gli amori, la storia di uno dei simboli della città.
Prima
E' importante separare la storia dell'edificio dalla storia della biblioteca stessa. L'edificio della Viječnica (Rathaus, palazzo comunale) è stato costruito negli ultimi anni dell'800 secondo la volontà delle autorità austroungariche. Dopo quasi cinque secoli di dominio ottomano, la popolazione non era molto contenta di avere un altro padrone. Le autorità austroungariche decisero allora di costruire l'edificio per dimostrare la loro potenza e per rendersi amici i musulmani locali scegliendo, secondo la loro opinione, uno stile orientale.
venerdì, 5 agosto 2011 ore 18:00

Nell'ambito della manifestazione CastelFolk 2011 Osservatorio Balcani e Caucaso è lieto di invitarvi all'incontro
Generazione '89: giovani europei dopo la caduta del muro. Proiezione del video-reportage "Generazione '89" e dibattito
Del comunismo e di Ceauşescu non hanno ricordi diretti. Erano troppo piccoli, o non erano ancora nati. Sono la Generazione '89, guardano al futuro e vogliono cambiare la Romania. Questi i giovani intervistati nel videoreportage di Francesco Martino e Davide Sighele prodotto da Osservatorio Balcani e Caucaso.
Villalagarina, Castellano, Parco delle Leggende

Sarajevo, il libro dell'assedio ADV, 2012
Libro che racconta la più lunga e tragica "blokada" della Storia, a 20 anni dall'inizio delle cronache cruente (4, 5, 6 aprile 1992), nel ventesimo degli annali di sangue.
Il taglio dell'acqua e dell'energia elettrica, la penuria di tutto, il freddo, la fame, la morte e le amputazioni per i colpi di granata, la ricerca del cibo e il tiro dei cecchini, le miserie umane e le nobiltà, i sommersi e i salvati nella grande città inerme al tiro dei mortai e dei cecchini distesa nelle valli della Bosna e Miljacka. ... tutto è scritto nelle poesie dell'assedio di Abdulah Sidran dal funebre titolo La bara di Sarajevo, nella sfinita quotidianità dei versi di Izet Sarajli, nei diari dell'assedio di Marko Vešovi, nelle tragiche prose di Devad Karahasan, nei frammenti abbaglianti di Tvrtko Kulenovi, nelle short stories di dolore e disperazione nella città assediata di Miljenko Jergovi. Insieme, il drammatico racconto per immagini del fotografo Danilo Krstanovi.

Apre a Sarajevo, dopo una lunga serie di tentativi, il primo McDonald's della Bosnia Erzegovina. Le dichiarazioni dell'ambasciatore americano, le reazioni dei sarajevesi e l'accoglienza della catena di ćevapčići "Mrkva"
di Massimo Moratti www.balcanicaucaso.it
(22 luglio 2011) Martedì 19 luglio, il primo McDonald's ha aperto a Sarajevo. Piaccia o no, la Bosnia Erzegovina cessa di essere una "No Macs' land", dopo un negoziato durato almeno 10 anni. L'inaugurazione del primo McDonald's è stato un evento di primo piano. A tagliare il nastro sono stati niente di meno che il presidente in carica della Presidenza tripartita, Željko Komšić, e l'ambasciatore degli Stati Uniti Patrick Moon. Assieme a loro altri 300 VIP, tra cui Zlatko Lagumdžija, leader del partito socialdemocratico (SDP), per una serata d'eccezione al McDonald's.