Europa e Mediterraneo Balcani

giovedì, 26 maggio 2011 ore 17:30

Storia e pensiero di Ibrahim Rugova
Ibrahim Rugova

Kosovo senza violenza. Storia e pensiero di Ibrahim Rigova

Incontro con Anna di Lellio, docente di relazioni internazionali alla New School e New York University

Interventi e saluti di Fabrizio Rasera, Mauro Cereghini e Michele Nardelli

Modera: Luisa Chiodi

L'iniziativa è nell'ambito del percorso di "Cittadinanza Euromediterranea" ed è promossa dal Tavolo trentino con i Balcani in collaborazione con l'Accademia degli Agiati, Osservatorio Balcani e Caucaso, Fondazione Cassa di Risparmio.

Rovereto, Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio, piazza Rosmini 5

Per una discussione pubblica sul passato
la balkanska krcma, la locanda balcanica
Ora che Ratko Mladić è stato arrestato ed estradato all'Aja si tratta di fare i conti col passato. Che la Serbia non ha ancora avuto il coraggio d'affrontare. Un'intervista a Nataša Kandić, direttrice del Centro per il diritto umanitario di Belgrado (da www.balcanicaucaso.org)

(1 giugno 2011) "È l'avvenimento storico-politico più importante dalla fine della guerra", così Nataša Kandić, direttrice del "Centro per il diritto umanitario" di Belgrado accoglie la notizia della cattura del generale serbo bosniaco Ratko Mladić ricercato da oltre 16 anni da quando il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia (TPI), dopo gli eventi di Srebrenica, emise un mandato di cattura contro di lui. La Kandić è un'attivista per i diritti umani di lungo corso e non è donna amata nel proprio Paese, per il suo ruolo nella denuncia di crimini di guerra dell'esercito serbo, vedi il video che le fu consegnato degli Scorpioni un'unità speciale di "liquidatori" di Srebrenica, e per le sue opinioni fuori dal coro in merito al Kosovo. Negli anni Novanta, assieme ad altre attiviste per i diritti umani, era una delle "streghe di Belgrado". OBC l'ha incontrata dopo l'arresto di Mladić.

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Una buona notizia, arrestato Mladić
Sarajevo, un cimitero

(26 maggio 2011) "In nome della Repubblica di Serbia, vi annuncio che oggi è stato arrestato Ratko Mladić". Il presidente serbo Boris Tadić ha confermato l'arresto del superlatitante poco dopo le ore 13.00. "Con l'arresto di Mladić chiudiamo una delle pagine più difficili della nostra storia recente", ha detto Tadić, ribadendo che quanto avvenuto oggi è un passo importantissimo verso la "piena riconciliazione" nell'area ex-jugoslava.

da http://www.balcanicaucaso.org/

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Bosnia: segnali di (fine?) tempesta
il ponte di Mostar

di Christophe Solioz e Wolfgang Petritsch 

L'ennesima crisi a quindici anni da Dayton. I nazionalismi destabilizzano lo Stato, mentre la comunità internazionale sembra impotente e confusa. La Bosnia cerca la propria via per entrare nell'UE tra tante difficoltà e ferite ancora aperte. Un interessante commento dal sito http://www.balcanicaucaso.org/

(18 maggio 2011) Una quindicina d'anni dopo la firma degli Accordi di Dayton, il 14 dicembre 1995 a Parigi, la Bosnia resta invischiata in quel che rimane di una transizione post-bellica interminabile. Le crisi hanno il gusto amaro del "già visto", scandiscono il ritmo della vita quotidiana dei suoi cittadini (dis)illusi. Ogni volta si prevede il peggio, il sollievo che segue è dunque grande quanto illusorio.

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martedì, 29 marzo 2011 ore 15:00

Incontro formativo su Europa e Balcani
Incontro formativo con Michele Nardelli per alcune classi di studenti che partecipano ad un viaggio di studio nella regione balcanica

Conegliano Veneto

sabato, 26 marzo 2011 ore 16:00

Italia solidale. Dalla Giovine Europa alla mobilitazione per i Balcani
meeting Belgrado

Sabato 26 Marzo 2011, dalle ore 16.00 alle 18.00, nella Corte di Palazzo Adami, P.zza S.Marco 7, Rovereto

Caffè-dibattito

L'Italia solidale.
Dalla Giovine Europa alla mobilitazione per i Balcani


intervengono:
Luisa Chiodi, Direttrice di Osservatorio Balcani e Caucaso/Fondazione Opera Campana dei Caduti
Francesco Privitera, storico, Università degli Studi di Bologna
Fabrizio Bettini, Progetto Colomba, Associazione Papa Giovanni XXIII
Michele Nardelli, presidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani

Rovereto, Palazzo Adami

Jovan Divjak, un uomo in bilico
Sarajevo, il monumento alla carne per cani
(13 marzo 2011) Dopo l'arresto di Jovan Divjak, avvenuto in Austria giovedì 3 marzo, si sono moltiplicate le reazioni e le manifestazioni di sostegno all'ex generale bosniaco. Due le petizioni per la sua liberazione, in Italia e in Bosnia Erzegovina. Riprendiamo il commento di Paolo Rumiz scritto per il Piccolo di Trieste e, in allegato, l'articolo di Andrea Rossini per Osservatorio Balcani Caucaso

di Paolo Rumiz

Lo conobbi, pensate, a testa in giù. Jovan Divjak era in posizione yoga, dritto come un palo sulla scrivania. Lontano si sentivano colpi di mortaio. Era il settembre 1992, a Sarajevo, nel quartier generale delle truppe di difesa, le milizie che lui stava mettendo assieme dal nulla. Mi disse "Si accomodi" in francese, spiegò che non dormiva da un mese e quello era il solo modo di ricuperare. Cominciammo guardandoci al contrario, come i fanti della stessa carta di tressette. Poi mi spiegò la situazione sul fronte. (...)

L\'articolo di Rossini

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domenica, 20 febbraio 2011 ore 11:00

Verso dove? La Bosnia, l'Associazione, il Futuro
Travnik, Bosnia (disegno)
Una conferenza, un incontro, per interrogarsi sulla relazione costruita fra Adottando e Tuzlanska Amika. Partecipano Franco Di Mare, Irfanka Pasagic, Michele Nardelli, Gianluca Borghi, Luca Leone, Gianni Sofri

Bologna, La Scuderia, piazza Verdi 2

la brochure

Qualcuno dovrà pure chiedere scusa...
Peja-Pec, capanni bombardati nel centro cittadino

di Michele Nardelli

(15 agosto 2011) Se si esaminano le aree interessate ai bombardamenti della Nato del 1999 sul Kosovo quella di Peja - Peć è sicuramente una delle più colpite. Nella distruzione generale, i segni dei bombardamenti erano visibili ad occhio nudo perché interessavano gli insediamenti industriali, i depositi, le caserme, le linee di comunicazione.

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OBC al Quirinale
Luka Zanoni ritira il premio giornalistco

(29 gennaio 2011) Il direttore di testata di Osservatorio Balcani e Caucaso, Luka Zanoni, ricevuto in Quirinale dal Presidente Giorgio Napolitano nell'ambito della "Giornata dell'informazione". Un invito che riconosce l'importanza del lavoro di approfondimento svolto da OBC in questi dieci anni di attività (da www.balcanicaucaso.org)

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Traffico d'organi dell'UcK, come reagire all'inaccettabile
Aghim Muka, Due di cuori
(12 gennaio 2011) Membri dell'Uck accusati di crimini, tra i quali anche l'uccisione di prigionieri per il trapianto di organi. Un crimine orrendo, un'accusa rigettata con veemenza da media e politici dalla due parti del confine albanese. Un editoriale tratto dal settimanale albanese Panorama a firma dell'amico Fatos Lubonja

Articolo pubblicato da Panorama  il 22 dicembre 2010 e selezionato originariamente da Le Courrier des Balkans. Traduzione di Osservatorio Balcani e Caucaso

di Fatos Lubonja

I politici e i media albanesi si sono unanimemente schierati contro il rapporto di Dick Marty, che accusa alcuni membri dell'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), guidato da Hashim Thaci, di crimini in Kosovo ed in Albania. Una presa di posizione dalle caratteristiche così irrazionali da stupire gli stessi albanesi, per non parlare degli stranieri. Dirò da parte mia che tanto quanto il rapporto in se stesso, anche la reazione albanese-kosovara merita di essere analizzata. (...)

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venerdì, 10 dicembre 2010 ore 17:00

Una biblioteca in fiamme... una storia non raccontata
logo Cittadinanza Euromediterranea
Cittadinanza Euromediterranea
Attraverso storie non raccontate, saperi venuti dal mare, pensieri privi di cittadinanza e geografie da scoprire, un percorso per andare alle radici di quello che siamo.
A cent'anni dal censimento del 1910

Incontro con la narratrice sarajevese Kanita Focak

Nessuno meglio di Kanita Focak può raccontare la Sarajevo dell’integrazione. Donna di origine dalmate, con nonni veneziani, sposata in prime nozze con un uomo serbo ortodosso, in seconde nozze con un uomo mussulmano, madre di due figli, vittima diretta dell’assedio di Sarajevo che l’ha lasciata vedova, Kanita può narrare il passato recente della città che è stata il crogiolo fertile della multiculturalità e delle pacifiche convivenze religiose, delle feste comuni, del Bajram mussulmano e del Natale cattolico, così come della Pasqua ortodossa a cui tutti i cittadini delle diverse religioni prendevano parimenti parte. Il fascino dei racconti di Kanita, permeati dalla sua grande cultura, sta nella potente evocazione dei momenti di condivisone del tempo libero e della cultura, così come delle difficoltà attraversate nella guerra e nell’attuale dopoguerra. Una finestra su un passato recente in cui l’integrazione era una realtà, una voce di fiducia nel popolo balcanico.

Trento, Gallerie Piedicastello

volantino

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sabato, 27 novembre 2010 ore 17:00

Cittadini d'Europa, dieci anni di Osservatorio
1991, Jugoslavia

Il decennale di Osservatorio Balcani e Caucaso. Un'occasione per riflettere su una delle esperienze di eccellenza della comunità trentina e globale, un momento di festa per un traguardo che coincide con importanti riconoscimenti internazionali per OBC. Ospite d'eccezione Ennio Remondino.

Guarda il video

http://www.balcanicaucaso.org/Media/Multimedia/2000-2010-il-decennale-di-OBC

Rovereto, Sala Consiglio Comunale e Mart

cartolina

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venerdì, 26 novembre 2010 ore 16:00

La Romania nel post Ceacescu
la piazza medievale di Brasov

Dal crollo del comunismo al fenomeno della delocalizzazione in Romania

Conferenza con Michele Nardelli, presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani promosso dell'Istituto per la cooperazione e lo sviluppo e dalla Provincia di Alessandria

Alessandria, Museo Etnografico C'era una Volta

locandina

I dieci anni di OBC. Una bussola per il nostro tempo
una parte del pubblico all\'incontro per il decennale

100.000 visitatori unici mensili, 150.000 contatti quotidiani, 13.000 articoli, 45 corrispondenti, 950 interventi su radio e tv, 400 incontri pubblici, 100 collaborazioni, 5 documentari per 100 proiezioni. Sono solo alcuni dei numeri che testimoniano l'attività dell'Osservatorio Balcani e Caucaso in dieci anni. Oggi tantissime persone a Rovereto si sono strette attorno all'Osservatorio per festaggiare questo primo traguardo, ma anche per tracciare un primo bilancio e pensare al futuro. Alle 17, presso la sala consiliare di palazzo Pretorio, piena al limite della capienza, si è tenuta la cerimonia istituzionale con la direttrice scientifica Luisa Chiodi, l'assessore provinciale alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami, il vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti Alberto Pacher, il senatore Giorgio Tonini, il reggente dell'Opera Campana dei Caduti Alberto Robol, il presidente del Forum trentino per la pace Michele Nardelli e la giornalista Azra Nuhefendic. La festa si è poi spostata al Mart, con il concerto della Maxmaber Orkestar.

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