Europa e Mediterraneo Palestina

Elezioni in Israele. La paura non basta più
Crepax

 

Oggi il voto in Israele. Una partita incerta, che forse decreterà la fine di Netanyahu. Aprendo così una nuova speranza di dialogo.

 

di Janiki Cingoli *

 

(17 marzo 2015) Netanyahu rimpiange certo amaramente la sua decisione di provocare le elezioni anticipate, licenziando all’inizio di dicembre i ministri di centro-sinistra Tzipi Livni e Yair Lapid insieme ai loro colleghi di partito. La sua scelta testimonia di quanto egli fosse oramai distaccato dal senso comune della gente, che invece era sempre più stanca della sua leadership. Lo slogan “chiunque salvo Bibi” è divenuto il tormentone di queste elezioni, e la prova di forza da lui manifestata con il discorso sull’Iran, davanti alla Camere riunite del Congresso degli Stati Uniti, in aperta sfida con il Presidente Obama, non ha avuto l’effetto di coalizzare l’opinione pubblica intorno al suo Premier, ma al contrario ha accresciuto il senso di insicurezza della popolazione, preoccupata per il profondo deterioramento dei rapporti con l’essenziale e determinante alleato USA.

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Israele, la scelta della guerra
Ulivi tagliati

 

di Michele Nardelli

 

(18 marzo 2015) Alla fine, invece, a prevalere è stata la paura. Il richiamo all'aggressività e alla negazione dell'altro che, fin nelle ultime ore della campagna elettorale ed anche durante il voto, hanno condizionato l'orientamento di questo popolo che non sa (e non vuole) uscire dal proprio incubo, portando alla vittoria del Likud. Come se, di questo incubo, ne avvertisse il bisogno per sopravvivere. “L'adrenalina è una droga” mi spiegava qualche anno fa un'insegnante israeliana di Sderot, non lontano da Gaza.

 

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Memoria
La copertina

Salman Natur

Memoria

Edizioni Q, 2008

 

Memoria raccoglie i brandelli di una realtà frantumata, sopravvissuti agli anni e ai giorni di un secolo che ha conosciuto, tra molte altre tragedie, la distruzione della Palestina, lo sradicamento della sua popolazione e la creazione di uno Stato coloniale sul suo territorio. Salman Natur affida il racconto della catastrofe alle riflession e ai ricordi di voci che sottraggono alla distruzione e all'oblio singolari e sconcertanti momenti della propria storia.

venerdì, 30 gennaio 2015 ore 19:30

Cena solidale con la Palestina
Beit Jala

L'Associazione Pace per Gerusalemme, ti invita alla Cena Solidale per conoscere e sostenere i progetti in Palestina e Trentino

 

A tutti i soci e gli amici di Pace per Gerusalemme e della Palestina

Vi aspettiamo tutti alla cena solidale, venerdì 30 gennaio...

 

Invitate parenti, amici, conoscenti per sostenere la comunità amica di Beit Jala, le associazioni, la Hope School e la resistenza nonviolenta di at Tuwani.

Gusteremo insieme piatti  trentini (di Lauro) e immagini e suoni dalla Palestina...

 

 

 

Rovereto, presso la Chiesa della Sacra Famiglia, Piazzale De Francesco

giovedì, 15 gennaio 2015 ore 20:00

Il muro che attraversa la vita
Il muro a Betlemme

 

Giovedì sera! Non si può mancare a Off-side.

Ore 20.00 - Il muro che attraversa la vita, a cura di Pace per Gerusalemme. Testimonianze, video ed esperienze dalla Palestina, con musica dei PeriPatetici

Ore 21.30 "E' guerra", regia di Nadja Grasselli tratto da testi di Karl Kraus con Clara Setti, Marta Marchi, Emanuele Cerra e Nicolò Polesello. Produzione Compagnia Evoè!Teatro 

Rovereto, Smart Lab, viale Trento (vicino alla chiesa del Brione)

mercoledì, 12 novembre 2014 ore 20:30

Il muro che attraversa la vita
Betlemme, il muro

Una serata speciale con le immagini e le testimonianze dei giovani che recentemente hanno fatto l'esperienza di un viaggio–studio in Israele-Palestina e con l'accompagnamento musicale de "I PeriPatetici" ed il fisarmonicista moldavo Tudor Ampava.

Immagini, parole  e musiche che aiuteranno a riflettere sui muri fisici  e mentali, di ieri e di oggi, che rinchiudono e bloccano le persone: il muro di Berlino, caduto 25 anni fa (Alexander Platz); il muro di Palestina che imprigiona e divide,  rubando territorio e libertà; il muro del pregiudizio e della diffidenza nei confronti degli immigrati e dell'altro;  il muro nella relazione educativa (The wall).

Una riflessione che si concluderà con una nota di speranza di cambiamento, sulle note di The wind of change.

La serata è organizzata dall'associazione Pace per Gerusalemme, in collaborazione con Il Gioco degli Specchi e la Cooperativa Città Aperta e con il sostegno della Cassa Rurale di Rovereto.

Coordina la serata Micaela Bertoldi

Rovereto, Sala Filarmonica, Corso Rosmini

Angelus Novus
Angelus Novus

Mentre guardo attonito le immagini che provengono da Gaza mi vengono in mente le parole con le quali Walter Benjamin descriveva il proprio tempo.

 

«C'è un quadro di Klee che s'intitola 'Angelus Novus'. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l'infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta».

giovedì, 31 luglio 2014 ore 17:30

Da Gaza a Baghdad via Damasco: cosa succede in Medio Oriente?
Palestina

Il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e l'Associazione Pace per Gerusalemme onlus propongono

Da Gaza a Baghdad via Damasco: cosa succede in Medio Oriente?

Gaza, Bagdhad, Mossul, Damasco, Homs, ma anche Tripoli e Bengasi: sono alcune delle città in cui solo le bombe, la violenza, la morte parlano. Città accomunate da una vicinanza geografica e da sanguinosi conflitti in corso, seppure con ragioni, cause, responsabilità diverse. Quelle stesse città e regioni ci danno però anche qualche ragione per sperare in un futuro diverso.

L'appuntamento è un'occasione per andare oltre la cronaca, per approfondire quanto sta accadendo, per cercare possibili strade verso trasformazioni positive. Uno spazio aperto ad ogni contributo, superando stereotipi o pregiudizi alla ricerca di una nuova consapevolezza su queste realtà.

Intervengono: Albukheir Breigheche, Safa Dhaher, Adel Jabbar, Ugo Morelli, Michele Nardelli e tutti coloro che vogliono portare il proprio contributo.

Modera Massimiliano Pilati

Sarà inoltre proiettato un intervento video di Andrea Bernardi, corrispondente dalla Striscia di Gaza per Unimondo

Trento, Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, vicolo San Marco 1

Il fallimento dell'Occidente e la questione palestinese
Il muro

di Michele Nardelli

(15 luglio 2014) Quel che sta avvenendo nella “Striscia di Gaza” è una delle tante operazioni militari che abbiamo conosciuto nella storia di un conflitto che dal 1948 in poi hanno segnato la tragedia della “mezzaluna fertile del Mediterraneo” o c'è dell'altro? Il cliché in effetti non è molto diverso dal passato: ogni volta che sembravano crearsi condizioni favorevoli ad una soluzione politica della questione palestinese è accaduto qualcosa che ha fatto saltare tutto in aria.

Nonostante la progressiva rinuncia da parte palestinese di quote significative della Palestina storica, malgrado la mancanza di continuità territoriale (e di sovranità) di uno stato palestinese in fieri che pure ha ottenuto il riconoscimento da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (unica fonte del diritto internazionale), non solo non si è arrivati ad un accordo di pace ma è proseguita la politica del fatto compiuto attraverso una pratica sempre più aggressiva di insediamenti illegali sostenuti militarmente dallo stato israeliano, imponendo una base di trattativa ogni volta più sfavorevole alle istanze palestinesi.

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venerdì, 23 maggio 2014 ore 17:30

Muri, Lacrime e Za'tar, storie di vita e voci dalla Palestina
Betlemme, inizio \'900
Cartolina dal Mediterraneo

Incontro con Gianluca Solera, autore di "Riscatto Mediterraneo. Voci e luoghi di dignità e resistenza", 2013

Coordina Adel Jabbar, sociologo dei processi migratori e interculturali

L'incontro è promosso dall'Associazione onlus "Pace per Gerusalemme - Il Trentino e la Palestina"

Rovereto, Urban Center, Corso Rosmini 58

La cartolina dal Mediterraneo

venerdì, 7 febbraio 2014 ore 11:00

Troppa storia in troppo poca geografia
Matite per la Palestina
Invito alla conferenza stampa: Corso formazione Troppa storia in troppo poca geografia. Dalla creazione dello Stato di israele a oggi

Nell'intento di divulgare il più possibile i risultati del progetto realizzato dall'Associazione Pace per Gerusalemme in collaborazione coi comuni di Villa Lagarina, Nogaredo e Nomi, e la Provincia, siete invitati venerdì 7 febbraio 2014 alle ore 11.00, presso la sala della Fondazione CARITRO in piazza Rosmini, 5 alla conferenza stampa prima della partenza dei ragazzi coinvolti nel nostro progetto per il viaggio - studio in Israele-Palestina.

Sono invitati: Sara Ferrari, Assessora della Provincia Autonoma di Trento; Elisabetta Manica, Assessora di Nogaredo; Francesca Parolari, Assessora di Nomi; Erica Mondini, Presidentessa Pace per Gerusalemme; Marta Baldessarini, Assessora della Vallagarina
Fondazione CARITRO; Forum Pace e Diritti Umani; IPRASE

Alessandro Nicoletti, Assessore alla Pace e Solidarietà Internazionale Comune di Villa Lagarina

Erica Mondini, Presidente Pace per Gerusalemme
 

Rovereto, Sala Fondazione Caritro, Piazza Rosmini

Prosegue la collaborazione far il Trentino e la Palestina nel campo agroalimentare
L\'incontro in Provincia
(9 dicembre 2013) In questi giorni una delegazione del Ministero dell'Agricoltura palestinese è in Trentino per una serie di incontri che rappresentano altrettante articolazioni dei protocolli d'intesa firmati nel luglio 2011 e nel marzo 2013 rispettivamente dai presidenti Dellai e Pacher. Accompagnati da Mario Zambarda e Michele Nardelli la delegazione ha incontrato la Cooperativa Agraria di Riva del Garda per la produzione dell'olio di oliva e la Dolomiti Fruits di Nanno per la lavorazione del melograno. Oggi l'incontro la Provincia Autonoma di Trento rappresentata dagli assessori Sara Ferrari e Michele Dallapiccola.

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Gli intellettuali? Sempre contro il potere. Conversando con Elias Khoury
Elias Khouri

(18 novembre 2013) Di parole create per prestarle a chi non ne ha; di letteratura, impegno politico, coraggio e rivoluzioni. E di un libro che è diventato un villaggio. Intervista a Elias Khoury, ospite in ottobre del Festival di Internazionale. 

di Cecilia Dalla Negra e Omar Radi (da Osservatorio Iraq)

"I libri non sono di chi li scrive, ma di chi li legge. Raccontare una storia ha senso se il lettore se ne appropria, ne fa ciò che vuole, attinge, sottrae, persino la riscrive. Se i romanzi non migrano non hanno valore".

Nell'incontro ferrarese che lo ospita, partecipato ma intimo e raccolto come una lettura collettiva, Elias Khoury si muove a suo agio. Capelli bianchi, voce sommessa, una sigaretta sempre accesa, è tra i maggiori esponenti della letteratura araba contemporanea. E alle pietre miliari della tradizione più classica si ispira quando
scrive, guardando a quelle Mille e una notte che restano, a suo parere, "il più meraviglioso dei libri mai scritti", capace di reinventare il concetto di fine, in una circolarità per cui la conclusione di un racconto diventa l'inizio del successivo, rendendo il lettore autore di una storia tutta sua.

"La storia non finisce, il libro resta aperto. Forse per questo quando scrivo è la fine ad essere il mio inizio", racconta. 

Giornalista e scrittore cresciuto a Beirut in una famiglia cristiana libanese, Khoury è nato nell'anno della Nakba palestinese, il 1948. Ed è la Nakba che spesso, nei suoi romanzi, ha raccontato. Una vita di impegno la sua, che ha visto sempre affiancare il lavoro letterario alla militanza politica, tra le colonne dei quotidiani nazionali come nelle fila dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) negli anni dell'esilio a Beirut.

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Ali Rashid, quelle ombre sulla fine di Arafat. Uno scritto del novembre 2004
Un giovane Ali Rashid con Yasser Arafat

Novembre 2004. Nei giorni successivi la morte di Yasser Arafat, l'amico Ali Rashid scrisse un importante articolo dal titolo "Le sfide del dopo Arafat", un pensiero che - alla luce di un decennio - mantiene tutto il suo valore progettuale soprattutto per quanto riguarda la dialettica politica che allora s'intravvedeva nel mondo arabo e palestinese. Parlò anche delle ombre che gravavano sulla morte del leader palestinese, ombre che in questi giorni sono state confermate dalle ricerche seguite alla riesumazione del cadavere e dalla conferma dell'uso del polonio come fattore determinante nel rapido processo degenerativo che portò alla fine di Arafat. Ecco l'articolo.

Le sfide del dopo Arafat

di Ali Rashid

Per molto tempo ancora Arafat occuperà la memoria, i pensieri, la politica dei palestinesi: anche intorno al suo letto di agonia si sono affollate le più diverse proposte di senso e rivendicazioni di eredità molto simili alle controversie che aveva suscitato da vivo, prima e durante la prigionia nella Mukata.

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Dalla Palestina, per Michele
Wajeech Nuseibeh, Michele Nardelli, Ali Rashid

(25 ottobre 2013) In questo passaggio difficile della vita politico amministrativa trentina, vorrei esprimere la gratitudine e la riconoscenza della gente di Palestina per l'impegno che la vostra comunità non ha mai fatto mancare verso di noi.

Di questo impegno Michele Nardelli è stato spesso l'anima, tanto sul piano della sensibilizzazione dell'opinione pubblica, quanto nei rapporti con le istituzioni e, negli ultimi anni, in particolare attraverso l'azione del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani.

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