Territorio trentino Trento

TuttoCittà2026 – Partire dalla mobilità per descrivere il futuro della città
Trento. Le arcate della linea ferroviaria della Valsugana

 

di Federico Zappini *

(20 luglio 2016) Sedici chilometri separano Lavis da Mattarello. Da solo il dato potrebbe apparire irrilevante, ma non si può dire altrettanto se lo si usa per comparare diversi agglomerati urbani. Sedici chilometri – metro più metro meno – è infatti la distanza che bisogna percorrere per andare dall’EUR allo Stadio Olimpico a Roma o dal sito di Expo all’Idroscalo a Milano. L’estensione longitudinale (direzione Nord-Sud) di una città di montagna – come Trento – equivale al diametro delle due principali metropoli italiane. Contesti certamente diversi che condividono la sfida organizzativa della mobilità.

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Un festival da ripensare
Il festival visto da Rudi Patauner nel 2010

«Tempi interessanti» (46)

... Come si fa di fronte all'insostenibilità di un modello di sviluppo che ha fatto della crescita il suo comandamento riproporre questo mantra come se fosse la soluzione e non invece parte rilevante del problema? Come non vedere che nel 2015 questo pianeta già a metà di agosto aveva consumato quanto gli ecosistemi erano in grado di produrre a livello globale nell'arco di un anno? Come non comprendere che il carattere limitato delle risorse (e la risposta che viene dall'asserita non negoziabilità dei propri stili di vita) è all'origine di quella terza guerra mondiale che si combatte fra inclusione ed esclusione e che invano Papa Francesco denuncia dall'inizio del suo apostolato? ...

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Per essere davvero Capitale…
Artista di strada

di Federico Zappini

(11 giugno 2016) «La cultura è portatrice di valori universali e non può essere ridotta a un mero fenomeno commerciale. La cultura è per la qualità della vita e identifica al tempo stesso una società più libera dal bisogno economico e più aperta ai valori della solidarietà, della crescita dei beni comuni, dello sviluppo nella cooperazione e nella fiducia. Insomma la culturaper lo sviluppo non si appiattisce sui mercati e le loro regole egoistiche, ma ambisce allo sviluppo nell’equità e giustizia delle forme distributive». Così si esprime Walter Santagata nelle conclusioni del prezioso Il governo della cultura (Il Mulino, 2014). L’Amministrazione comunale di Trento dovrà prendere fortemente in considerazione questo richiamo alla valutazione dell’impatto sociale della cultura in relazione allo spazio urbano se vorrà rendere credibile e – auspicabilmente – vincente la propria candidatura a Capitale italiana della cultura per l’anno 2018.

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Il degrado è silenzioso, non si vede, non disturba...
Il café de la Paix

Una riflessione del Café de la Paix sull'assenza della politica nel pensare la città, la sua vita culturale, i suoi spazi...

Le parole che scrivo sono frutto di una lunga riflessione alla luce di quello che sta tutt’ora accadendo nel nostro locale. Il nostro locale, proprio quello che voleva essere un locale per la Città.

Mentre scrivo queste parole mi torna in mente la storia di un uomo che si getta dal quarto piano di un palazzo ... e ripete tra sé e sé : “Quarto piano, fin qui tutto bene...”

E fin qui infatti tutto bene.. di certo non per Il locale in cui abbiamo tentato in ogni modo di produrre “bellezza” e non solo divertimento, affinché non fosse uno di quei luoghi dove vai a far casino per sfogare in due ore le frustrazioni accumulate in una settimana grigia.

Non va bene per quel locale nato dal progetto della provincia e del forum della pace ma ostacolato fin dalla sua nascita, quello dove si rendono manifeste le ipocrisie e le schizofrenie di una Città che guarda con sospetto alla letteratura e alla musica ma si propone come città della Cultura, facendo finta di ignorare il fatto che il presidio più efficace per la sicurezza è quello posto in essere dai cittadini stessi; perché in una città vuota è facile andare in giro a bucare in maniera seriale le ruote di 50 macchine e restare pressoché indisturbati.

 

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La morte di un sinto e la pietà oscurata
Campo

di Zenone Sovilla (www.ladige.it)

Una persona è morta. Si è schiantata in moto mentre era seguita in auto da un’altra persona cui aveva rubato la borsetta. È successo sabato scorso a Trento. Ha perso la vita Armando Held, 52 anni, membro della locale comunità sinta. Una volta diffusasi la notizia, sui social media (e non solo) molte, troppe persone hanno ritenuto di poter liberamente vomitare di tutto. Ho letto frasi volgari, macabre, violente, naziste rivolte al defunto e alla sua comunità. Le lascio immaginare al lettore. In poche parole, una borsetta valeva più di una vita umana, se si trattava di un ladruncolo. Nessuna pietà.

Mi è capitato nella vita di subire furti: nell’intimità domestica, nell’auto, per strada. Credo dunque di sapere quanto faccia arrabbiare e provochi malessere ritrovarsi all’improvviso in queste circostanze spiacevoli. Ovviamente si auspica che i malfattori vengano assicurati alla giustizia e che il crimine venga prevenuto (però non è solo questione di manette e reclusione, le cose sono parecchio più complicate di quanto piace pensare a molti).

Ma come si fa ad augurare la morte o a compiacersi della dipartita non dico di uno stupratore assassino o di un serial killer, semplicemente di un malcapitato che per tirare a campare si arrangiava anche rubando? Quanti rubano, molto di più e sotto varie forme, nella nostra società, senza che ciò susciti reazioni di tale risma, truculente e insensate?

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Prossima fermata, FuturaTrento
Negritella nigra, Monte Bondone
Martedì prossimo prenderà il via il progetto di video-interviste "Prossima fermata, FuturaTrento!"

Qui l'evento FB del progetto "Prossima fermata, Futura Trento!"
Qui il video di presentazione.

Parallelamente alla raccolta delle interviste proverò a mappare i beni comuni (o almeno quelli che vengono percepiti come tali) presenti sul territorio della città di Trento.

Ti chiedo di aiutarmi in questa prima fase fotografando quelli che per te sono dei beni comuni. Palazzi, giardini, strade e tutto quello che meriti di essere fotografato perché parte - a tuo modo di vedere - di un patrimonio collettivo da rivalutare o semplicemente da conoscere.

Il metodo è questo: scatta la foto (prima attivate il Gps del vostro telefono) e poi pubblicala su Twitter, Facebook, Instagram, Flickr con l'hashtag #TrentoBeneComune. Oppure mandala sulla mia e.mail: f.zappini@gmail.com segnalando l'indirizzo del luogo in cui l'hai scattata.

Verranno immediatamente inserite su una mappa condivisa che troverà spazio sul sito www.trentobenecomune.it.

Grazie mille!
Federico

sabato, 12 dicembre 2015 ore 18:00

Papà, mamma e gender
Il libro di Michela Marzano
Michela Marzano
 
Papà, mamma e gender
 
Utet, 2015
 
 
 
Michela Marzano torna a Trento, ospite per la seconda volta di Arcigay, per presentare il suo ultimo libro, "Papà, mamma e gender". Un libro che ha innanzitutto l'obiettivo di fare chiarezza su un tema cruciale come quello del "gender", concetto nato per spiegare le assimetrie di potere tra uomini e donne e per aiutarci a superarle, oggi oggetto di feroci strumentalizzazioni volte a impedire l'avanzamento dei diritti per le persone gay, lesbiche e trans e per riaffermare il predominio dell'uomo sulla donna.

Trento, Centro S.Chiara

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venerdì, 9 ottobre 2015 ore 17:00

Il Rabbi molesto. Sul lato antipatico di Gesù
La copertina

In apertura del 18° Religion Today Film Festival, Questioning God, il dubbio e la fede, alle ore 17.00 di venerdì 9 ottobre 2015, presso la Biblioteca Comunale di Trento, in via Roma 55, sarà presentato "il Rabbi molesto". Dialogherà con l'autore il giornalista Paolo Ghezzi.

Trento, Sala degli Affreschi, Biblioteca Comunale, via Roma

#FuturaTrentoè…una storia che ha bisogno di un buon primo capitolo

FT bene comune positivo

 

Questa è la traccia dell'intervento di Federico Zappini alla presentazione del progetto FuturaTrento (dal blog di Federico https://pontidivista.wordpress.com/)

 

(1 luglio 2015) C’era un volta… Le favole iniziano sempre così. E’ una consuetudine comunemente rispettata. In questo caso specifico non ci riferiamo ad una favola in senso stretto, anche se – a voler essere ottimisti – si potrebbe pensare di renderla tale, almeno pro futuro. Partiamo dall’origine allora…

Il progetto FuturaTrento nasce da un fortunato incastro di circostanze.

La più generale è collegata strettamente ad una mutazione di contesto che sta segnando il mondo intero, e di conseguenza anche l’Italia. Tutto ciò che raggruppiamo sotto i termine smart city e sharing economy è oggi il paradigma culturale, sociale e economico più efficace e anche, non dobbiamo nascondercelo, più accattivante e di moda per poter immaginare un cambiamento in termini migliorativi delle città che abitiamo, dei nostri stili di vita e addirittura dell’infrastruttura democratica nel suo complesso. L’emersione e l’espansione di un approccio diverso al vivere urbano ha convinto Anci a dedicare un bando (Meet Young Cities) per l’attivazione di buone pratiche sui territori. Il Comune di Trento ha saputo interpretare al meglio le richieste in esso contentute accedendo quindi al finanziamento del proprio progetto intitolato “I giovani si prendono cura degli spazi urbani. Il bello ci salverà.”.

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giovedì, 7 maggio 2015 ore 18:30

Impact Hub ha una nuova casa a Trento.
Il nuovo spazio

Una casa grande, spaziosa, adatta a chi cerca uno spazio in cui lavorare e condividere le sue idee. Uno spazio perfetto per incontri, eventi, workshop e serate e per costruire una rete di professionisti ancora più ampia e vivace.

Sarebbe un grande piacere poterti avere con noi per festeggiare questo importante momento, giovedì 7 maggio alle 18.30 nel nuovo spazio Impact Hub a Trento in via Roberto da Sanseverino 95

 

 

Trento, Via Sanseverino 95

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Una sala intitolata a Franco Dalvit e Roberto Mattedi
Un momento della cerimonia

(21 dicembre 2014) Questa mattina al centro civico di Spini di Gardolo (a nord di Trento) è stata intitolata la sala civica a due persone che molto hanno dato alla loro comunità, Franco Dalvit e Roberto Mattedi, insieme fondatori dell'associazione “Amizi del pont dei vodi”.

Non conoscevo Roberto Mattedi, ma ricordo come Franco si curava della relazione con un'associazione che esprimeva l'amore per quella borgata un tempo agricola, così ai margini della vita urbana quand'anche esprimesse il più rilevante insediamento industriale della città.

Franco era parte integrante di quel collettivo politico che diede vita a DP del Trentino e successivamente a Solidarietà. Quando nei primi anni '90 iniziammo a scomporre e ricomporre la sinistra trentina, per Franco era il suo pane, lui tanto rigoroso nei valori quanto aperto al dialogo con gli altri. Gli veniva naturale perché Franco era così, nella sua vita familiare come nel suo lavoro. Aveva la percezione piena di quella stagione che insieme stavamo costruendo e lo riempiva di orgoglio il vedere come piano piano quei nostri valori diventassero governo del reale, in Trentino come nella sua comunità.

Poco prima di andarsene, quasi a consolarmi, Franco mi disse di quanto fosse soddisfatto della sua vita, della sua famiglia come del suo impegno sociale e politico. Non dimenticherò mai quell'ultima nostra conversazione sul terrazzino di casa, con un bicchiere del suo vino, a Spini di Gardolo.

Non amo le cerimonie e la retorica che spesso le accompagna, ma nel ricordo di una comunità ci sta il riconoscimento di un impegno e di una vita spesi per il bene comune.

L’altra metà della piazza
Barcellona

 

di Federico Zappini

(15 novembre 2014) Oggi sarà inaugurata la “nuova” Piazza Dante e – al netto delle lungaggini e dell’impossibilità di un giudizio definitivo prima di viverla davvero – si tratta di una buona notizia. Sono passati diversi anni da quando partecipai (con molti altri) alla serata di presentazione del progetto comunale, portando la richiesta - forse brusca nella forma, ma certamente appassionata e sincera – che si tenesse in considerazione oltre alla dimensione architettonica e spaziale anche quella sociale. L’altra metà della piazza. Certo la riqualificazione dei vialetti, la bonifica del lago, lo sfoltimento delle piante, la destinazione a gelateria della bellissima Palazzina Liberty; ma come non interrogarsi sull’efficacia di tali interventi se poco più in là – appena oltre i limiti temporanei del cantiere - incrociamo fenomeni di marginalità grave sempre più marcati, percepiti e spesso mal sopportati.

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La città s'interroga per diventare città
Città invisibili

Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone
Italo Calvino, Le città invisibili

di Federico Zappini (www.pontidivista.wordpress.com)  

E’ bene sottolineare una cosa. Stazione Futuro e Udu sono riusciti con il loro “Laboratorio cittadino” in una piccola/grande impresa: hanno portato a confrontarsi sul tema della città e delle sue prospettive future gli attori politici, sociali e culturali presenti sul territori. Certo mancava qualcuno ma per la prima volta – almeno che io ricordi – il tema della gestione dello spazio urbano di Trento è passato attraverso l’attivazione comune delle sue diverse anime e non dentro la classica separazione fatta di contesti d’interesse o competenza totalmente slegati tra loro. Il vigile urbano ha dialogato con lo studente, il barista con il sociologo e il promotore culturale, l’urbanista con il rappresentante dell’amministrazione comunale. Un primo passo importante verso la definizione di quegli Stati generali della città da molti invocati. Certamente uno stimolo concreto per farsi carico delle scelte che riguardano la riqualificazione urbana (e non solo) del capoluogo trentino.

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giovedì, 20 marzo 2014 ore 19:45

Congresso condotta di Trento di Sow Food
il butiro del primiero, presidio slow food

Caro Amico Slow Food, è convocato per giovedì 20 marzo ore 19.45 presso il nuovo Bicigrill di Via Lidorno (vicino allo svincolo autostradale Trento Sud) il Congresso della Condotta di Trento.

Sarà un congresso speciale, con il rinnovo del Comitato di Condotta, che resterà in carica per i prossimi 4 anni e in vista del Congresso Nazionale Slow Food di maggio, quando i delegati presenti potranno infatti votare per uno dei due programmi del Nazionale, che avremo il piacere di presentarvi brevemente giovedì.

 

Trento, Bicigrill, via Lidorno

sabato, 11 gennaio 2014 ore 20:30

Le città invisibili
Clinker Motel

Lettura spettacolo a cura di Michela Embriaco, Multiversoteatro

Nell'ambito della mostra fotografica di Pierluigi Faggion "Clinker Motel. Ex Italcementi, Trento 2005 - 2013) allestita presso le Gallerie di Piedicastello in collaborazione con il Museo storico del Trentino, una interessante serata dedicata all'umanità degli "invisibili".

 

Trento, Gallerie di Piedicastello

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