Europa e Mediterraneo

giovedì, 26 maggio 2011 ore 17:30

Storia e pensiero di Ibrahim Rugova
Ibrahim Rugova

Kosovo senza violenza. Storia e pensiero di Ibrahim Rigova

Incontro con Anna di Lellio, docente di relazioni internazionali alla New School e New York University

Interventi e saluti di Fabrizio Rasera, Mauro Cereghini e Michele Nardelli

Modera: Luisa Chiodi

L'iniziativa è nell'ambito del percorso di "Cittadinanza Euromediterranea" ed è promossa dal Tavolo trentino con i Balcani in collaborazione con l'Accademia degli Agiati, Osservatorio Balcani e Caucaso, Fondazione Cassa di Risparmio.

Rovereto, Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio, piazza Rosmini 5

lunedì, 23 maggio 2011 ore 20:30

Incontro con Sami Adwan
Crepax, matite per la Palestina
Incontro con Sami Adwan, Bethlehem University

Lunedì 23 maggio 2011 Sami Adwan, Premio Langer nel 2001 e coautore del testo La storia dell'altro, incontrerà la cittadinanza presso il Centro di Formazione alla Solidarietà Internazionale (via S. Marco, Trento) alle 20.30. Docente presso la Bethlehem University, Sami Adwan intende offrire ai partecipanti la possibilità di riflettere sulla necessità di incontrare l'altro riconoscendone la storia e la prospettiva. 

L'incontro vuole essere  un'occasione per interrogarsi non solo sul senso e il significato della storia, ma anche sulle modalità per affrontare il tema della diversità in una situazione conflittuale.
 
Mercoledì 25 maggio Sami Adwan proporrà un laboratorio pratico per insegnanti ed educatori.

Trento, Centro di formazione alla solidarietà internazionale

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Un grido di libertà
bambino molto pericoloso

"Vaffanculo Hamas. Vaffanculo Israele. Vaffanculo Fatah. Vaffanculo Onu. Vaffanculo Unrwa. Vaffanculo Usa! Noi, i giovani di Gaza, siamo stufi di Israele, di Hamas, dell'occupazione, delle violazioni dei diritti umani e dell'indifferenza della comunità internazionale! Vogliamo urlare per rompere il muro di silenzio, ingiustizia e indifferenza, come gli F16 israeliani rompono il muro del suono; vogliamo urlare con tutta la forza delle nostre anime per sfogare l'immensa frustrazione che ci consuma per la situazione del cazzo in cui viviamo; siamo come pidocchi stretti tra due unghie, viviamo un incubo dentro un incubo, dove non c'è spazio né per la speranza né per la libertà..."

E' l'inizio dell'appello dei giovani di Gaza, lanciato qualche settimana fa in sintonia con i giovani della primavera araba e degli "indignados" che occupano le piazze della Spagna. Dicono semplicemente di aver diritto alla vita. La politica dovrebbe saper riprendere questo grido.

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giovedì, 28 aprile 2011 ore 00:00

Delegazione del Trentino in Palestina
Milo Manara, matite per la Palestina

Dal 28 aprile al 2 maggio una delegazione della comunità trentina sarà nei territori dell'Autorità nazionale Palestinese in una visita dedicata ai temi dell'agricoltura e dello sviluppo locale. Vi fanno parte, fra gli altri, il presidente Lorenzo Dellai, l'assessore all'Agricoltura Tiziano Mellarini, il presidente della Cooperazione trentina Diego Schelfi, il presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani Michele Nardelli

Palestina

il programma della visita

La Primavera di Damasco
Siria, un\'immagine delle manifestazioni

(23 aprile 2011) Dopo la Tunisia e l'Egitto è il momento della Siria. La primavera araba non sembra conoscere confini, centinaia di migliaia di persone nelle piazze a rivendicare libertà e dignità, ovvero la fine del regime dispotico e corrotto che per decenni hanno tenuto questo paese in una condizione di letargo politico, sociale e culturale.

Uso questo termine non casualmente, perché l'effetto del potere personale degli Assad è stato proprio la progressiva marginalizzazione di un paese come la Siria che, al pari dell'Egitto, rappresenta storicamente uno dei riferimenti più importanti del mondo arabo.

E nel quale - a guardar bene - dieci anni fa la "primavera araba" è nata. Senza rumore, nelle petizioni degli intellettuali, nel riflesso di un giornalismo coraggioso che aveva Beirut come centro motore, nei tentativi di aprire una forte dialettica nel partito Ba'th, nel chiedere la fine dello stato di emergenza, come ci raccontava Samir Kassir nei suoi articoli prima che un attentato metesse a tacere per sempre la sua voce.

Un potere che è arrivato al capolinea e che di fronte alle piazze gremite di gente nel "venerdì santo cristiano e musulmano" prova l'ultimo disperato tentativo di sopravvivere attraverso la repressione. Solo ieri più di ottanta persone sono state assassinate dalle milizie e dai cecchini, in un rituale che abbiamo già visto fallire in Tunisia e in Egitto.

Nei giorni scorsi il regime di Assad ha finalmente decretato la fine dello stato di emergenza. Sulla "Primavera di Damasco" non è affatto calato il sipario.

Bosnia: segnali di (fine?) tempesta
il ponte di Mostar

di Christophe Solioz e Wolfgang Petritsch 

L'ennesima crisi a quindici anni da Dayton. I nazionalismi destabilizzano lo Stato, mentre la comunità internazionale sembra impotente e confusa. La Bosnia cerca la propria via per entrare nell'UE tra tante difficoltà e ferite ancora aperte. Un interessante commento dal sito http://www.balcanicaucaso.org/

(18 maggio 2011) Una quindicina d'anni dopo la firma degli Accordi di Dayton, il 14 dicembre 1995 a Parigi, la Bosnia resta invischiata in quel che rimane di una transizione post-bellica interminabile. Le crisi hanno il gusto amaro del "già visto", scandiscono il ritmo della vita quotidiana dei suoi cittadini (dis)illusi. Ogni volta si prevede il peggio, il sollievo che segue è dunque grande quanto illusorio.

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sabato, 16 aprile 2011 ore 17:00

Intrecci di Pace
l\'intreccio della palma

La tradizione della lavorazione delle palme in Sardegna e nel Mediterraneo. Giornata nell'ambito di "Euromediterranea", promossa dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani in collaborazione con il Circolo Sardo G.Dessì

Ore 11.00, Inaugurazione Mostra delle Palme
Chiesetta Sant'Anna, piazzetta Anfiteatro, Trento
Ore 17.00, Incontro pubblico
"La tradizione delle palme in Sardegna e nel Mediterraneo"
Centro di Formazione alla solidarietà internazionale - Vicolo S. Marco, 1
Conversazione con
Nevina Dore, antropologa e ricercatrice
Adel Jabbar, sociologo
Introduzione di Salvatore Dui, Presidente Circolo Sardo "G. Dessì"

Trento, Centro di Formazione alla solidarietà internazionale

la locandina

Comprendere la primavera
Siria, le manifestazioni

di Michele Nardelli 

(29 marzo 2011) «...Le forze della repressione sono impressionanti - dicono i giovani siriani - ma non abbiamo paura. Noi faremo come i nostri fratelli egiziani e tunisini. Ci fermeremo solo quando avremo abbattuto il regime». Questa è la rivoluzione dei gelsomini, giovane, democratica, laica, nonviolenta, priva di ogni simbolo novecentesco, che si trasmette via facebook e twitter. E' una primavera, non la notte dei kalashnikov o dei bombardamenti.

In Siria il regime di Bashar al-Asad, mentre promette riforme radicali, scatena la polizia contro i manifestanti. Ma i giovani scesi in piazza sono disarmati, hanno dalla loro la forza della ragione e della vita, che mettono in gioco per la dignità e la libertà. Il loro riferimento sono i fratelli egiziani e tunisini, non quello che accade in Libia. Che invece è tutta un'altra storia. E che getta un'ombra cupa sulla primavera araba.

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sabato, 26 marzo 2011 ore 16:00

Italia solidale. Dalla Giovine Europa alla mobilitazione per i Balcani
meeting Belgrado

Sabato 26 Marzo 2011, dalle ore 16.00 alle 18.00, nella Corte di Palazzo Adami, P.zza S.Marco 7, Rovereto

Caffè-dibattito

L'Italia solidale.
Dalla Giovine Europa alla mobilitazione per i Balcani


intervengono:
Luisa Chiodi, Direttrice di Osservatorio Balcani e Caucaso/Fondazione Opera Campana dei Caduti
Francesco Privitera, storico, Università degli Studi di Bologna
Fabrizio Bettini, Progetto Colomba, Associazione Papa Giovanni XXIII
Michele Nardelli, presidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani

Rovereto, Palazzo Adami

Libia. Non possiamo esimerci dall'avere un ruolo attivo.
Navi

di Fabio Pipinato

(16 marzo 2011) Vili. Non possiamo che definirci altrimenti. Davanti ad operai, contadini, studenti mal'armati e per nulla addestrati che invocano davanti a miliziani, genocidari e carri armati "dignità e libertà" l'Italia, l'Unione Europea, il Mondo tace. Sarà un'ecatombe.

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mercoledì, 9 marzo 2011 ore 20:30

Nord Africa e mondi arabi, tra sangue e ansia di libertà
Nabil Hanani

Incontro promosso dai Circoli del PD del Centro storico e Oltrefersina sulla rivoluzione che attraversa i paesi arabi del Mediterraneo.

Interventi di Adel Jabbar, sociologo e saggista; Raffaele Crocco, giornalista, Associazione 46° parallelo, autore di "Atlante delle guerre"; Michele Nardelli, presidente del Forum per la pace e i diritti umani; Saadi Brahami, portavoce dei magrebini a Trento; Monica Joris, in Tunisia nei giorni della rivolta. Coordinano: Micaela Bertoldi e Luciana Chini

Trento, Museo di Scienze Naturali, Via Calepina

venerdì, 11 marzo 2011 ore 20:15

Gli arabi: la ricerca della dignità
Mezquita, Cordoba

Civezzano, Frazione Bosco

la locandina dell\'incontro

L'89 senza l'Europa. Il contagio democratico nel mondo arabo
la bimba e il muro

(1 marzo 2011) Si possono tracciare dei parallelismi tra gli straordinari eventi che in queste settimane stanno coinvolgendo molti Paesi del mondo arabo e il 1989 nell'Est Europa? La questione è aperta al dibattito ma certo rappresenta un'occasione per pensare al Mediterraneo che abbiamo in comune. Un commento della direttrice di OBC Luisa Chiodi

"L'89 arabo", "Cade il muro del Maghreb" sono solo due dei tanti titoli di giornale che in questi giorni hanno tracciato un parallelismo mediaticamente efficace tra l'89 dell'Europa dell'est e il 2011 arabo. Analogie ce ne sono, come è ovvio che ci siano alcune differenze significative e che dalla comparazione tra le due esperienze possano emergere alcuni spunti interessanti. (...)

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Impressioni sul *prima e il **dopo
Tunisi

(2 marzo 2011) A proposito di catastrofe umanitaria e di invasioni barbariche, una bella testimonianza dell'amico Ezio Pilati che scrive da Tunisi.

*... a ogni incrocio, all'entrata di ogni paese- grande o piccolo-, controlli con tanto di STOP e transenne e tante, tantissime "divise". Quello che sconcerta è che i controlli non sono rivolti all'osservanza delle giuste regole di circolazione, sono "verifiche" rivolte in particolar modo ai "locali", che consci della "discrezionalità" degli agenti (polizia) si devono "adeguare" ai loro, a volte estenuanti, tempi di verifica e se uno ha fretta e lascia perdere le proprie ragioni, senza il rischio certo di doversi sottoporre a ulteriori e più approfonditi controlli, basta un volontario-codificato-piccolo contributo e il tutto si risolve...

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domenica, 20 febbraio 2011 ore 11:00

Verso dove? La Bosnia, l'Associazione, il Futuro
Travnik, Bosnia (disegno)
Una conferenza, un incontro, per interrogarsi sulla relazione costruita fra Adottando e Tuzlanska Amika. Partecipano Franco Di Mare, Irfanka Pasagic, Michele Nardelli, Gianluca Borghi, Luca Leone, Gianni Sofri

Bologna, La Scuderia, piazza Verdi 2

la brochure

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