Cultura

Vetri appannati d'America
Vinicio Capossela

La verità è spesso dolorosa e stamane, nel materializzarsi di quel che già nei giorni scorsi immaginavo sarebbe accaduto nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti d'America, non ci resta che prendere atto di come sta andando questo mondo sempre più appannato e aggressivo, dove prevalgono gli umori e il rancore, il pensiero è deriso e la dialettica politica sembra ridotta fra poteri finanziari e barbarie.

Ci sarà tempo, per chi vorrà, di rifletterci. “Vetri appannati d'America” è un canto straziante di Vinicio Capossela che racconta del “grande silenzio americano”, del suo sogno trasformato in un grande magazzino che tutto mercifica e dove ai poveri non resta che mangiare “pollo in cartone” e votare per i ricchi. Il che ci parla anche di noi.

Vetri appannati d'America (2008)

https://youtu.be/a8z5NPERlaA

Vetri appannati d'America
e tutti se ne sono già andati
restano i bar vuoti, i cani e le strade
gli sgabelli, le corse e le puntate
lontano, lontano, lontano
vi scrivo da molto lontano
tra carni cadenti, stelle cadute e stellette
del cielo in terra e per terra
nel silenzio d'America

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Eredi

Gianfranco Bettin

Eredi

Da Pietro Maso a Erika e Omar

Feltrinelli, 2007

 

Quello di Pietro Maso non è stato un caso isolato. Episodi simili si sono ripetuti, anche recentemente, come nel caso di Erba. Sono tutte storie terribili, che non riguardano solo i protagonisti e le vittime dei delitti, bensì la società nel suo complesso e il suo sistema di valori. “Eredi”, con una narrazione in presa diretta, offre spunti di riflessione acuti e di straordinaria attualità su queste vite “normali” ma dagli esiti atroci.

 

In prima persona singolare

Cristiana Pivari

In prima persona singolare

Il filo, 2007



Proviamo mai a metterci nei panni degli altri, “in prima persona singolare”? A dire “io” e a pensare e agire come un altro penserebbe e agirebbe?

Cristiana Pivari lo ha fatto e dal suo esperimento è nata questa coinvolgente raccolta di racconti. Vicende straordinarie nella loro quotidianità, uomini e donne alle prese con situazioni diverse, cariche di significato e di spunti per riflettere. Il sogno di avere a disposizione un’ingente somma di denaro. Il passato che , di continuo, interferisce con il presente, o le azioni altrui che, inevitabilmente, si riflettono o modificano le proprie certezze. La decisione di dire, almeno una volta, ciò che si pensa veramente. I personaggi che popolano il mondo di “In prima persona singolare”, con armonia e semplicità, parlano di sé, si rivelano, testimoni di una società troppo spesso superficiale.

Buick Riviera

Miljenko Jergovic

Buick Riviera

Edizioni Scheiwiller

 

Una novella dai toni fortissimi che parla della Bosnia, della guerra, della difficoltà di voltare pagina dopo il conflitto. Una Bosnia estremamente vicina e al contempo lontana perché raccontata dagli esuli negli Stati Uniti. Una recensione di Michele Nardelli al nuovo libro di Miljenko Jergovic

di Michele Nardelli

”Buick Riviera“ di Miljenko Jergovic è una novella di fortissima intensità, che ti parla della Bosnia pur essendo ambientata negli Stati Uniti e che ti bruci in una giornata in cui fuori fa freddo e non hai voglia di fare null’altro che leggere.

 

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Scarpette da ballo nelle nevi di Siberia

Sandra Kalniete

Scarpette da ballo nelle nevi di Siberia

Edizioni Scheiwiller, 2005

 

di Michele Nardelli

Paesi di mezzo: la Lettonia del ‘900 nel racconto della tragedia di due famiglie nei gulag staliniani".

Scarpette da ballo nelle nevi di Siberia" non aggiunge nulla di nuovo – almeno sotto il profilo storico – a quanto già sappiamo sulla tragedia dei gulag staliniani. Almeno per chi vuol sapere. Perché – inutile nascondercelo – sono ancora in molti a non voler fare i conti con questa storia, la storia di un totalitarismo che ha permesso che comunismo e terrore diventassero, come afferma l’autrice Sandra Kalniete, “un binomio inscindibile”.

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L’arte del mettersi in mezzo

Aldo Bonomi

La Comunità maledetta

Viaggio nella coscienza di luogo

Edizioni di Comunità, 2002

 

 

di Gianfranco Bettin

Ogni volta che sente mettere in dubbio le proprie virtù (o presunte tali) la buona società del Nordest esibisce i molti “volontari” impegnati in opere solidali, nella regione e altrove. Dimenticando, però, che tra quei “volontari” molti sono radicalmente critici proprio verso il modello sociale e comunitario locale.

Aldo Bonomi, infaticabile e acuto indagatore della società e del tempo in cui siamo “situati”, ha recentemente viaggiato tra Nordest (come luogo tipico e ricco della nuova società globale) ed ex Jugoslavia (come luogo tipico e devastato, uscito dalle convulsioni della vecchia società ed entrato, nel modo più tragico, nella nuova: un esauriente e avvincente bilancio degli ultimi dieci anni lo si può ora trovare in La guerra dei dieci anni. Jugoslavia 1991-2001, a cura di Alessandro Marzo Magno, Il Saggiatore, p. 528, E. 21,69). Questo viaggio Bonomi lo ha fatto in compagnia di un “volontario” che esprime al meglio la concretezza dell’impegno e la consapevolezza della necessità di un approccio critico al contesto. Tanto più se il luogo dell’impegno è tra Serbia, Croazia e Bosnia, e ai confini tra Kosovo e Macedonia, cioè in alcune città e paesi dove la ricostruzione post-bellica non può non essere anche ricostruzione dei legami sociali e umani e trasformazione delle coscienze.

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Biscotti al cardamomo

Antonio Umberto Riccò

Biscotti al cardamomo

Edizioni Alpha Beta, 2009

 

Una mattina di febbraio il lago di Garda restituisce il corpo di uno straniero. Si capirà  presto che è stato ucciso. Da quel momento le notti di Saverio, il professore
in pensione che ha trovato il cadavere, sono tormentate da incubi, che non gli danno tregua fino a spingerlo a intraprendere proprie indagini insieme a Marco,
cronista di un quotidiano locale. Anche gli inquirenti ufficiali, una vicequestore mordimatite e un capitano dei Carabinieri esperto di bonsai, coordinati da un Procuratore della Repubblica con la Sicilia nel cuore, si confrontano con indizi che gli assassini sembrano aver lasciato apposta per loro… Lo scenario che fa da sfondo alla narrazione è quello di un paese che sembra aver perso la memoria del proprio passato.

La signora va nel Bronx

Marianella Sclavi

La signora va nel Bronx

Bruno Mondadori, 2006

Una donna italiana, bianca, insegnante universitaria di Arte di ascoltare e da anni residente a Manhattan decide di andare nel Sud Bronx per vedere di persona come si vive, cosa si pensa “dall’altra parte della barricata”. In tre mesi di permanenza in una delle zone più famose del disastro urbano americano, quella in cui negli anni settanta è stato girato il film “Bronx, 41° distretto di polizia” con Paul Newman, raccoglie una quantità di informazioni sulle forze positive e costruttive del Bronx: i nuovi pionieri urbani. Essenziale, in questa ricerca, è il metodo dello shadowing, il seguire come un’ombra un’altra persona, armati unicamente dell’arte di ascoltare e osservare.

Nebulosa del Boomerang

Gianfranco Bettin

Nebulosa del Boomerang

Feltrinelli, 2004



“Addio allora, e buon inverno per sempre. Ci vivresti bene là sopra tu, in quel posto, come si chiama...? Nebulosa del Boomerang. Il posto più freddo dell’universo. Ma non ti accorgi che è qui, non ti accorgi che è questo il posto più freddo dell’universo?”

Tre destini in fuga si incrociano in una notte freddissima d’inverno: Mila, una prostituta polacca inseguita dai suoi persecutori, Giorgia, una tassista in attesa di clienti, Walter Zoef, giovane funzionario dello Stato. ...

Nebulosa del Boomerang è un noir “civile”, un romanzo che mozza il fiato e chiede di pensare nell’inquieto orizzonte dell’Europa di oggi. Tanto è irrimediabilmente freddo lo spettacolo della barbarie e del male in cui in cui i tre protagonisti cercano spazio, movimento, salvezza, tanto è furioso il passo che intreccia presente e passato, tanto è caldo il ritmo delle anime.

Südtirol Italia


Riccardo Dello Sbarba

Südtirol Italia

Il calicanto di Magnago e altre storie

Il Margine

 

Quante volte ho provato rabbia verso chi, venendo da fuori, guardava alla terra che lo ospitava con sufficienza, all’autonomia come un incomprensibile privilegio, mai un’occhiata ai giornali locali bollati di provincialismo, con l’aria di chi sa già tutto e non ha nulla da imparare. Qui, siamo in Italia, e che diamine!

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Lo spazzacamino e il duce

Renzo Francescotti

Lo spazzacamino e il duce

Lo Gisma, 2006

 

Prendo in mano “Lo spazzacamino e il duce” con un po’ di scetticismo. Non si è mai profeti in patria ed anche Renzo Francescotti non sfugge a questo sortilegio. Forse perché la gente ti conosce troppo, o forse troppo poco. Un po’ come quando consideri le cose in maniera abitudinaria, non ci fai caso. Ma le pagine non t’annoiano e “Lo spazzacamino e il duce” va giù tutto d’un fiato, come se quella storia avesse qualcosa di famigliare.

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Per uscire dal ventesimo secolo

Edgar Morin

Per uscire dal ventesimo secolo

Lubrina editore, 1989

Ecologia urbana L’uomo e la città

Virginio Bettini

Ecologia urbana

L’uomo e la città

Utet, 2004

 

Già a partire dalla metà degli anni Novanta, Virginio Bettini metteva in luce come i concetti di sviluppo sostenibile e di città sostenibile apparissero quali «formule esorcizzanti» di fronte ai ritmi di crescita registrati nelle principali città del mondo, con conseguenti, incalcolabili danni ambientali irreversibili.

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Lóvi solàgni Lupi solitari

Renzo Francescotti

Lóvi solàgni Lupi solitari

Curcu & Genovese, 2007

 

Con questo splendido volume, anche sotto l’aspetto editoriale, che raccoglie la sua produzione in dialetto più consistente, Renzo Francescotti si conferma uno degli autori maggiori della poesia neo dialettale d’Italia.

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