Cultura

Romanzi e racconti

Ivo Andric

Romanzi e racconti

Arnoldo Mondadori Editore - I meridiani



«È il libro di un uomo saggio che, nella misura in cui ha coscienza del passato, vive e sente il presente».

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Lei dunque capirà

Claudio Magris

Lei dunque capirà

Garzanti

 

Un testo breve, un monologo al femminile struggente e impietoso, disperato e spietato, intenso e profondo. Magris rivisita il mito di Orfeo ed Euridice in chiave moderna, muovendosi tra esperienza personale e modello universale, con uno stile semplice, colloquiale, ma mai banale.

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Antoine Bloyé

Paul Nizan

Antoine Bloyé

La borghesia, i suoi miti, i suoi fantasmi

Bertani, 1972


 
Il ritratto di un’epoca, fra le due guerre mondiali. Un romanzo di grande efficacia descrittiva di un intellettuale comunista e libero che finirà nell’oblio grazie allo stalinismo.

Le Marlboro di Sarajevo
Miljenko Jergovic
 
Le Marlboro di Sarajevo 

Libri Scheiwiller, 2005
 
 
 
Ripubblicato in Italia da Libri Scheiwiller ‘Le Marlboro di Sarajevo" raccolta di racconti dello scrittore bosniaco Miljenko Jergovic. Riportiamo la prefazione scritta da Claudio Magris

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Maschere per un massacro

Paolo Rumiz

Maschere per un massacro

Editori Riuniti, 1996

Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia.

Le città divise

AAVV

I Balcani e la cittadinanza fra nazionalismo e cosmopolitismo

Infinito edizioni, 2005



Saggi di Francesco Russo, Matteo Apuzzo, Michele Nardelli, Melita Richter, Elettra Stamboulis, Caterina Fiorentini, Camillo Boano, Alessandra Marin, Silvia Trogu, Davide Berruti, Dario Terzic, Gianfranco Martini, Predrag Matvejevic

Notte balcanica

Francesco Strazzari

Notte balcanica

Il Mulino, 2008

 

Il rapporto tra guerre, criminalità, interessi politici e affarismo nel sud est Europa. Francesco Strazzari pubblica un saggio che è anche un racconto.

I libri, si sa, li scrivono gli autori, ma i titoli li fanno gli editori. Nel caso del lavoro di Francesco Strazzari “Notte balcanica. Guerre, crimini, stati falliti alle soglie d’Europa” l’editore ha messo del suo anche nella copertina. E forse ha esagerato. C’è una pistola puntata sul lettore, che sembra richiamare gli stereotipi truculenti dei Balcani sanguinari. Dentro invece c'è un prezioso saggio sul rapporto, per nulla tribale, tra economie illegali, criminalità e costruzione dello stato nelle periferie dell’Europa unita.

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Miodrag Lekic: la mia guerra alla guerra

Miodrag Lekic

La mia guerra alla guerra

Guerini e ssociati, 2006


 

1999, 78 giorni di bombardamenti NATO nel cuore dell’Europa. “La mia guerra alla guerra” è il diario di quelle settimane dell’ex ambasciatore jugoslavo a Roma, Miodrag Lekic, pubblicato da Guerini e Associati. Una recensione di Michele Nardelli
Ripercorrere oggi i drammatici giorni della primavera 1999, quei lunghissimi 78 giorni di bombardamenti Nato nel cuore dell’Europa, è un utile esercizio per meglio mettere a fuoco i nodi di una questione niente affatto risolta, proprio nel momento in cui la comunità internazionale cerca a fatica di trovare una soluzione diplomatica inerente lo status del Kosovo.

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Il clima è fuori dai gangheri

Gianfranco Bettin

Il clima è fuori dai gangheri

Nottetempo, 2004

 

“Il clima è fuori dai gangheri” non è un libro. È un grido di dolore, un’ora del tuo tempo nella quale metti a fuoco il delirio dell’homo faber, come a descrivere il giorno prima quale sarebbe stata “l’alba del giorno dopo” lo scioglimento della calotta polare a causa dell’effetto serra.

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La politica perduta

Marco Revelli

La politica perduta

Einaudi, 2003

 

La crisi della politica è sotto gli occhi di tutti. Da garanzia di ordine e sicurezza, essa si va rovesciando nel proprio contrario: in fattore di insicurezza, violenza, paura. Lo dimostra un quindicennio di nuovo disordine mondiale, dalle cosiddette guerre umanitarie fino alla recente avventura irachena...

Con Marco Revelli coltiviamo un’amicizia a distanza. Nel senso che con Marco abbiamo condiviso nel corso degli anni ’90 una rigorosa analisi critica dei pensieri del ‘900 ed uno sforzo di ricerca di nuovi pensieri di libera-zione umana. Al di là di ogni appartenenza, ci siamo ritrovati nelle molte occasioni di riflessione lungo i passaggi cruciali della vicenda politica degli ultimi anni, a far parte di un collettivo virtuale con altri amici come Mario Agostinelli, Gianfranco Bettin, Aldo Bonomi, Alberto Magnaghi, Emilio Molinari, Tonino Perna, Paolo Rumiz ed altri ancora, persone dalle storie tanto diverse con le quali abbiamo tenuto aperto un ragionamento, insieme di pensiero critico e di azione irrituale. Penso all’approccio territorialista, allo sviluppo locale e all’autosostenibilità, al diritto all’acqua… penso all’impegno per la pace, alla diplomazia parallela e ai “miei” balcani.

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Duemilauno. Politica e futuro

Massimo Cacciari

Duemilauno. Politica e futuro

Colloquio con Gianfranco Bettin

Feltrinelli, 2001


Più che una riflessione, quella avviatasi dopo il voto che ha portato la “Casa delle liberta” al governo del paese sembra una lamentazione, quasi la ricerca di un capro espiatorio, piuttosto che un’analisi sulle dinamiche sociali e culturali che attraversano il nostro paese.

Non che non ci siano responsabilità precise anche sul piano delle scelte politiche dei leader del centro sinistra, prima fra tutti quella di aver liquidato l’Ulivo in nome del primato dei partiti, in Italia come in Trentino. Ma sarebbe fuorviante, oltre che insopportabilmente rituale, affrontare la questione facendo saltare qualche testa senza peraltro discostarsi sul piano delle scelte di fondo. Ecco perché a mio avviso è necessario guardare all’esito elettorale da una diversa angolatura, cercando di capire cosa sta avvenendo nei corpi sociali, nelle culture, nei comportamenti.

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Il passato davanti a noi

Bruno Arpaia

Il passato davanti a noi

Guanda, 2006

 

È un libro che, per chi ha vissuto quegli anni, ti scava dentro. Puoi anche decidere di prenderti una certa distanza, dicendo “no, noi non eravamo così”, ma avverti che dentro di te vengono toccate corde sensibili, di un passato ancora non del tutto elaborato, spesso ricondotto impropriamente agli “anni di piombo”.

Forse le passioni di un’epoca non possono davvero essere raccontate ad un’altra. Eppure la voce che narra questa storia, una storia di ragazzi e ragazze che crescono negli anni Settanta in un paesino del Sud, ha il timbro forte, spericolato e consapevole, di chi non può più tacere. E il risultato è un romanzo italiano che affonda le mani nel “buco nero” di quel decennio senza paura di sporcarsele, senza celebrarlo né rinnegarlo, raccontando una generazione e un pezzo di storia dal di dentro, quasi in presa diretta, e allo stesso tempo in un serrato corpo a corpo con la memoria, propria e altrui.

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La terrazza proibita

Fatema Mernissi

Vita nell’harem

Giunti, 2005



L’harem di Fez dove la piccola Fatema cresce è un luogo in cui le donne sono sottomesse a precise regole, prima fra tutte quella di non varcare i “sacri confini” delle mura domestiche. La terrazza più alta della casa diventa così il luogo proibito e segreto dove fantasticare evasioni, praticare rituali segreti, complottare trasgressioni contro le regole del costume familiare e sociale.

Vetri appannati d'America
Vinicio Capossela

La verità è spesso dolorosa e stamane, nel materializzarsi di quel che già nei giorni scorsi immaginavo sarebbe accaduto nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti d'America, non ci resta che prendere atto di come sta andando questo mondo sempre più appannato e aggressivo, dove prevalgono gli umori e il rancore, il pensiero è deriso e la dialettica politica sembra ridotta fra poteri finanziari e barbarie.

Ci sarà tempo, per chi vorrà, di rifletterci. “Vetri appannati d'America” è un canto straziante di Vinicio Capossela che racconta del “grande silenzio americano”, del suo sogno trasformato in un grande magazzino che tutto mercifica e dove ai poveri non resta che mangiare “pollo in cartone” e votare per i ricchi. Il che ci parla anche di noi.

Vetri appannati d'America (2008)

https://youtu.be/a8z5NPERlaA

Vetri appannati d'America
e tutti se ne sono già andati
restano i bar vuoti, i cani e le strade
gli sgabelli, le corse e le puntate
lontano, lontano, lontano
vi scrivo da molto lontano
tra carni cadenti, stelle cadute e stellette
del cielo in terra e per terra
nel silenzio d'America

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Eredi

Gianfranco Bettin

Eredi

Da Pietro Maso a Erika e Omar

Feltrinelli, 2007

 

Quello di Pietro Maso non è stato un caso isolato. Episodi simili si sono ripetuti, anche recentemente, come nel caso di Erba. Sono tutte storie terribili, che non riguardano solo i protagonisti e le vittime dei delitti, bensì la società nel suo complesso e il suo sistema di valori. “Eredi”, con una narrazione in presa diretta, offre spunti di riflessione acuti e di straordinaria attualità su queste vite “normali” ma dagli esiti atroci.

 

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