"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Alto Garda e Ledro

Nucleare o green economy?

La centrale non si farà
Lago di Garda

Dopo la scelta di cambiare rotta sul Colbricon, da parte della politica un'altra buona prova di sé. 

(26 marzo 2010) La Provincia Autonoma di Trento ha detto oggi un definitivo no alla mega centrale sul Lago di Garda. Chiamato impianto di rigenerazione energetica, l'insana idea prevedeva di pompare l'acqua del lago fino a 1600 metri di quota sull'Altissimo attraverso le sue viscere e ributtarla nel lago nelle ore in cui c'è maggiore richiesta di energia, giocando così sulla differenza di prezzo. Insomma un'operazione specultativa, definita di energia rinnovabile, che avrebbe comportato enormi costi economici ed ambientali.

La decisione della PAT di non portare il progetto nemmeno alla VIA viene dopo la netta presa di posizione del Consiglio provinciale che nei mesi scorsi, con un ordine del giorno che mi vedeva primo firmatario, aveva detto un no chiaro e tondo al progetto in questione.

Il che non era affatto scontato visto che nella cordata dei proponenti c'erano pezzi da novanta dell'imprenditoria nazionale e locale, dalla Progetto Altissimo della Valsabbia srl (titolare l'ex presidente di Legambiente Chicco testa) alla SWS Engineering di Paolo Mazzalai. Coinvolto nell'operazione era anche un'altra figura di spicco dell'imprenditoria trentina, Mario Marangoni che a proposito del progetto Altissimo aveva detto in un intervista a L'Adige che si trattava di "cosa nostra".

 

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Trasformazione di coltura da bosco in vigneto in località La Gort a Nago
lago di garda

Un'interrogazione di Michele Nardelli sulla trasformazione di uno degli angoli più belli e di valore naturalistico del Trentino

 

 

Una centrale sul lago di Garda e una sul fiume Adige. Quale idea di sviluppo per il Trentino?

di Roberto Pinter

Alfons Benedikter mi raccontava del suo amore per il Monte Baldo e della sua abitudine di percorrerlo a piedi per coglierne la bellezza del legame con il lago di Garda e io pensando alla mia abitudine di camminare per le montagne del Sudtirolo ero colpito da questa attenzione, ma ne coglievo anche il senso.

Impianto idroelettrico Baldo-Garda: uno stop dal Consiglio Provinciale

Ordine
 del
 giorno al ddl n.12 "Norme di semplificazione e anticongiunturali di accompagnamento della manovra 
finanziaria provinciale di assestamento per
l'anno 2009" presentato dai capigruppo della coalizione (primi firmatari Nardelli
e Bombarda) e approvato dal Consiglio Provinciale
.

La Giunta risponde: entro il 31 maggio la fine dei lavori
 

Trento, 15 maggio 2009

Egregio Signore

Giovanni Kessler

Presidente del Consiglio provinciale

SEDE

Interrogazione a risposta immediata n.402

Ciclabile chiusa a Loppio. Un attentato alla sicurezza e alla promozione turistica

La rete delle ciclabili in trentino è un'offerta importante per chi lo abita e per il turismo. Una delle più frequentate è quella che collega il Basso Sarca con la Vallagarina. Purtroppo i ciclisti si sono ritrovati inaspettatamente con la ciclabile bloccata nel tratto del lago di Loppio e sono obbligati a usare la statale  in uno dei punti a maggior rischio per la loro sicurezza e comunque causando problemi alla scorrevolezza del traffico.

Un disastroso biglietto da visita e un "attentato" alla sicurezza dei ciclisti.

Per questo motivo si chiede quando si completeranno i lavori in corso sulla ciclabile di Loppio, e quando sarà riaperta, quali sono i motivi che hanno impedito la conclusione prima della stagione turistica, di chi è la responsabilità della programmazione dei lavori e perché non si sono accelerati durante i mesi invernali e tutt'ora procedono a rilento.

cons. Michele Nardelli

 

 

Villa Tempesta, un errore la vendita del patrimonio pubblico.
Con una solerzia raramente vista la Patrimonio spa ha deciso di alienare uno dei suoi beni patrimoniali, l’ex casa cantoniera di Tempesta. Non è obbligato l’ente pubblico a conservare ogni pezzo del suo patrimonio ma è singolare che mentre la Provincia finanzia ogni tipo di acquisto di immobili per svolgere funzioni con valenza pubblica si spogli di un bene per il quale erano state avanzate precise idee per il suo utilizzo pubblico.

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