"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Roberto Curci
Via San Nicolò 30
Traditori e traditi nella Trieste nazista
Il Mulino, 2015
Un libro tragico e avvolgente attraverso i personaggi dell'occupazione tedesca di Trieste e di una città che più di ogni altra vive nella propria falsa coscienza.
«... I delitti della Risiera restano impuniti, le ceneri dei “giustiziati” si sono sparse nelle acque del Vallone di Muggia dove, metodicamente e tranquillamente, venivano scaricate a carrettate, sotto gli occhi di diversi testimoni.
A qualcuno dei criminali dell'Abteilung R penserà – a tempo debito – la giustizia tedesca, ai tanti collaborazionisti indigeni non penserà nessuno. Il Governo militare alleato, l'abbiamo visto, ha provveduto a cancellare qualsiasi documentazione “compromettente”, Mauro Grini è scomparso nel nulla, dei circa 700 ebrei triestini deportati sono tornati appena una ventina. E preferiscono, quasi tutti, tacere.
Solidarietà
I potenti del 'dopo' Tangentopoli
Solidarietà, marzo 1995
A tre anni dallo scoppio di Tangentopoli i poteri forti si riorganizzano, fra incapacità di trovare una "soluzione politica" e rimozione. Paradossalmente l'effetto di Mani Pulite sarà ben diverso da quello auspicato da chi aveva guardato con speranza all'azione della magistratura. La seconda Repubblica si presenta come peggiore della prima. In Trentino le cose andranno un po' diversamente per effetto di un impegno legislativo che produrrà precisi vincoli negli appalti pubblici e una stagione politica che, pur fra mille contraddizioni, farà nascere l'anomalia dell'unica regione dell'arco alpino che non sarà preda del leghismo.
Illustrazioni e copertina di Rudi Patauner
Porta tenda, materassino, cuscino e coperta. I libri li mettiamo noi.
Nel 2011 Occupy Wall Street e il movimento degli Indignados ci hanno ricordato come le strade e le piazze siano i luoghi dove i corpi di uomini e donne si uniscono e mettono in scena la pratica del conflitto. Le strade e le piazze uniscono e parlano con una sola voce.
"Una strada di libri" rispetto a quelle esperienze è certamente qualcosa di molto piccolo ma - per quanto possibile - intende esprimere un modo diverso di utilizzare quotidianamente lo spazio pubblico, riportandolo al suo ruolo di aggregazione e socialità.
Anche di notte, quando le città (Trento soprattutto) si svuotano e faticano a essere vissute e attraversate.
L'acampada letteraria che proponiamo è un piccolo esperimento di sovversione dei tempi di vita dello spazio urbano.
Shukri al Mabkhout
L'Italiano
Edizioni e/o, 2017
L'Italiano è un romanzo dello scrittore Shukri al Mabkhout, ambientato nella Tunisia della seconda metà degli anni '80, in un passaggio cruciale di quel paese, fra il nazionalismo arabo baathista che segnò tutta la fase post coloniale e il prendere corpo dell'islamismo politico.
Fra queste due tendenze – la prima ancorata nell'apparato statuale del supremo combattente1, la seconda che ha come riferimento il movimento dei Fratelli mussulmani radicata attorno al potere religioso – una sinistra marxista incapace di rappresentare un'alternativa, un po' perché fenomeno poco radicato nella complessità del tessuto sociale, un po' perché legata agli schemi ideologici di un mondo che ha esaurito – per usare una terminologia di quegli anni – la propria spinta propulsiva.
Di questo mondo è espressione il giovane protagonista del romanzo, Abdel Nasser, l'Italiano, chiamato così per la raffinatezza dei modi e del vestire, dal fascino che gli viene dalle origini andaluse della madre e dall'alterigia della bellezza turca del padre. Leader universitario di belle speranze, abbraccerà casualmente la professione giornalistica nel maggiore quotidiano legato a doppio filo al potere politico tunisino, perdendosi poi fra disincanto, storie d'amore e malcostume.
Il romanzo prende il là dal funerale del padre di Abdel e dallo scandalo che genera quest'ultimo picchiando l'imam sheikh 'Allala mentre celebra il rito funebre. Da qui si srotola il racconto, un affresco della società tunisina e di quel passaggio di tempo.
All'interno di un programma più vasto dal titolo Balcani d'Europa - lo specchio di noi (un'idea di elaborazione di pensiero che parte dai vent'anni dal debutto del monologo su Srebrenica di Roberta Biagiarelli, vedi allegato), un dibattito sui legami mafiosi fra Italia e Balcani. La serata di svilupperà attraverso un dialogo fra Pierluigi Senatore e Michele Nardelli.
«Tempi interessanti» (81)
... Sto parlando di Scicli, antico borgo barocco in provincia di Ragusa, noto negli ultimi anni per aver ospitato lo sceneggiato del Commissario Montalbano. Ma soprattutto per la sua storia infinita fatta di “passaggi” che ne hanno forgiato il carattere e i luoghi, dai greci ai cartaginesi, dai romani ai bizantini, dagli arabi ai normanni, dagli svevi agli aragonesi. E “Passaggi” è anche il titolo della mostra di opere d'arte fotografica che Carlo ha realizzato ritraendo i segni che il tempo ha fatto ai volti delle case, crepe apparentemente anonime che parlano di questa città più di tante banali promozioni turistiche e che nessuno sa più ascoltare...
Martedì 8 maggio 2018, alle ore 17.00 presso la Sala degli Affreschi della Biblioteca Comunale a Trento, presentazione del libro "Bora. Istria, il vento dell'esilio" con l'autrice Anna Maria mori e gli interventi di Alessandro Andreatta, Giuseppe Ferrandi e Roberto De Bernardis.
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Mentre gli spettri dell’esilio e dell’intolleranza sembrano incombere nuovamente sull’Europa e sul mondo intero, appare più che mai necessario fare i conti con questa storia e con gli interrogativi che ancora la accompagnano, perché, scrive Guido Crainz nella prefazione, «ci parla anche (e talvolta soprattutto) dell’Italia.